L’Ente spaziale giapponese JAXA, ha comunicato che nel 2009, il proprio Modulo Pressurizzato KIBO, verra’ dotato di una cabina per permettere ad un astronauta di passarvi le ore di sonno.
La sezione in questione verra’ portata sulla ISS da un missione Shuttle probabilmente in Estate, il suo utilizzo dovrebbe essere inaugurato dall’astronauta Giapponese Soichi Noguchi, che soggiornera’ sulla Stazione a partire dal Novembre 2009.
Noguchi raggiungera’ la ISS per mezzo della Soyuz TMA-17, in compagnia di Oleg Kotov e Timothy Creamer.
Prima di Noguchi, l’altro Giapponese Koichi Wakata soggiornera’ per tre o quattro mesi sulla ISS, egli pero’ non potra’ godere di questa opportunita’, dovendosi accontentare di una sacca appesa alla parete.
Attualmente la ISS dispone di tre diverse cabine, una per ogni membro dell’equipaggio, dislocate in varie sezioni della Stazione.
Le cuccette verranno portate sulla ISS con STS-126, due verranno istallate subito in Harmony e una terza nel JPM, fino a qualche mese fa erano previste tutte e tre in Harmony.
Foto e informazioni qui:
Siccome non mi sembra che questa immagine compaia nel thread del KSC tour, la posto quì ora. E’ un mock-up di rack-cuccetta esposto all’ISS processing complex del KSC.
P. S. Che nostalgia…
Qual’è il motivo per cui si è optato per questa diversa dislocazione? Non sarebbe stato meglio tenerle tutte assieme nello stesso modulo?
Non saprei… non so neanche se è definitiva o solo temporanea fino a quando servirà per i 6 di equipaggio.
Forse offrire maggiore privacy a un equipaggio più numeroso.
Paolo Amoroso
E anche un po’ di tranquillità forse?
A rigor di logica le cuccette andrebbero messe nel modulo meno trafficato e meno rumoroso. A questo proposito vorrei ricordare che proprio l’ATV fu utilizzato in questo senso, proprio per la sua tranquillità
E’ giusto il voler collocare le varie cuccette nelle parti meno rumorose della ISS, giusto anche che ogni astronauta voglia la sua privacy, però…trovandosi in condizioni particolari…un poco di “cameratismo” non farebbe certo male.
Tutti assieme nello stesso modulo!
Il mio appartamento ha subito varie trasformazioni logistiche nel corso degli anni.
Per un periodo ci sono state 4 persone in una singola camera, grossa anche poco piu’ di un modulo.
Ti dico solo che al mattino è difficile aprire la finestra sulla ISS
Esistono comunque i depuratori d’aria e similari!
Durante il mio periodo di militare, eravamo in 16 uno addosso all’altro eppure … si andava alla grande! Certo, di mattina si arieggiava tutto!
Chissà perché non avevo alcun dubbio in proposito!
Come dicevo nell’altro topic, tutti gli astronauti con cui ho parlato lamentavano l’impossibilità di avere un po’ di privacy, e sia nel pre- che nel post-sleep preferiscono stare da soli.
Il JEM è a 90° rispetto al resto della stazione (così come Columbus) e quindi offre una privacy maggiore: immaginatevi di stare per sei mesi in un corridoio, in cui da qualunque punto è possibile vedere qualunque altro punto…
Leggevo che gran parte degli astronauti soffrono d’insonnia e sono costretti a utilizzare farmaci ipnotici…speriamo che questa soluzione li aiuti un pò! zzz:
Ipnotici?!
Calmanti magari…
la mir allora era un vero e proprio albergo!
Per quanto possa sembrare strano, i russi sono sempre stati i migliori dal punto di vista “crew systems / life support”…
sii, proprio ipnotici! leggi questo articolo da e-insonnia.it
Il Temazepam , ma non lo Zolpidem, causa ipotensione ortostatica negli astronauti dopo un viaggio spaziale
Molti astronauti soffrono di insonnia e fanno uso di ipnotici.
I farmaci più ampiamente utilizzati sono il Temazepam ( Normison ) , una benzodiazepina, e lo Zolpidem ( Stilnox ) , un’imidazopiridina.
Il Temazepam, a differenza dello Zolpidem , ha dimostrato di causare effetti indesiderati emodinamici, soprattutto nei pazienti anziani.
Lo studio, compiuto ai Wyle Laboratoires di Houston, ha valutato la relazione tra uso di ipnotici nel corso di viaggi spaziali ed insorgenza di ipotensione ortostatica dopo la missione.
Gli astronauti sono stati divisi in 3 gruppi: gruppo controllo (n=40), gruppo Temazepam 15 o 30mg (n=9), gruppo Zolpidem 5 o 10 mg (n=8).
In questo studio il Temazepam e lo Zolpidem sono stati assunti solo la notte prima dell’atterraggio.
Nel giorno dell’atterraggio gli astronauti che avevano assunto il Temazepam hanno presentato una riduzione significativa della pressione sistolica ed un aumento sensibile della frequenza cardiaca.
Questo non è stato riscontrato negli astronauti che avevano assunto il placebo o lo Zolpidem.
Il Temazepam può pertanto aggravare l’ipotensione ortostatica dopo un volo spaziale, quando gli astronauti presentano una compromissione emodinamica.
Secondo gli Autori, le conclusioni dell’esperimento eseguito sugli astronauti possono essere valide per i pazienti anzian, che sono generalmente emodinamicamente compromessi
Beh era un esperimento svolto su un numero limitato di astronauti e concluso, dire che molti astronauti sono costratti a prendere farmaci ipnotici contro l’insonnia è MOLTO diverso… non è certamente la prassi…
con l’estenzione del programma shuttle, non si potrebbe approfittare per inviare sul il crew module?