Kilimanjaro quasi senza ghiacci?

Tra il 1912 e il 2000 la superficie della copertura glaciale è diminuita di circa l’82 per cento

La previsione sulla sparizione del ghiacciaio sul Monte Kilimanjaro, in Tanzania, fu fatta dai ricercatori della Ohio State University (OSU). Ora tristemente, gli stessi ricercatori hanno dovuto constatare come la previsione si stia avverando.
Nel 2002 Lonnie Thompson, docente di scienze geologiche dell’OSU, considerò le nevi perenni della cima più alta di tutta l’Africa tra le vittime del riscaldamento globale, stimando che la sparizione della copertura di ghiaccio avrebbe dovuto verificarsi tra il 2015 e il 2020. I dati ricavati da spedizioni recenti, in effetti, mettono in evidenza una perdita di superficie della copertura glaciale tra il 1912 e il 2000 di circa l’82 per cento. Le fotografie aeree invece mostrano le differenze tra il 1962 e il 2000: la perdita di spessore sulla cima è di almeno 17 metri, ovvero, in media, di circa mezzo metro all’anno. L’ultima spedizione di Thompson ha studiato il margine settentrionale della coltre, una parete di ghiaccio alta 50 metri, che si è ritirata di circa 5 metri e ha perso circa 2 metri di spessore.
“Il processo in corso – ha spiegato Thompson – è veramente drammatico. L’abbiamo verificato sia sul campo sia da riprese aeree della cima della montagna. Con tutta probabilità, inoltre la perdita di ghiaccio sta subendo un’accelerazione notevole. Ora abbiamo bisogno di ulteriori misurazioni sperimentali che confermino le attuali valutazioni.”

tratto da http://www.lescienze.it/