L-108: Depressurizzazione… quando c’è una falla sulla ISS

Calcoliamo anche immediatamente il nostro tempo di riserva, che è il tempo che abbiamo a disposizione prima che la pressione diventi troppo bassa e siamo costretti a evacuare. I computer russi e i controllori a terra calcoleranno anche loro il tempo di riserva, ma noi facciamo i nostri calcoli approssimati usando i grafici che vedete nella foto, basati sul tempo richiesto alla pressione per diminuire di 1 mm.

Giusto per aggiungere qualche info sull’uso di quei diagrammi (quello mostrato a sinistra nella foto, con le linee inclinate), che nella loro semplicità sono eccezionali.
Le linee inclinate indicano la pressione di partenza (vanno da 785 mmHg, in alto, a 520 mmHg, in basso). In sostanza gli astronauti misurano con il MV il tempo che impiega la pressione a scendere di un millimetro di mercurio (T1mm). Una volta effettuata la misura, entrano in ascissa con quel valore (in secondi), salgono in verticale fino a incrociare la linea inclinata della pressione al momento della misura e poi muovendosi in orizzontale verso sinistra trovano in ordinata il tempo di riserva (in minuti), ovvero il tempo che manca prima che la pressione scenda sotto i 490 mmHg, che è il limite per l’evacuazione.
Nelle procedure di emergenza ci sono 4 di quei grafici, con scale diverse a seconda di quanto è T1mm.

Questo tipo di misura viene ripetuto più volte durante uno scenario di depressurizzazione mentre l’equipaggio cerca di identificare la perdita, man mano che aprono e chiudono gli hatch dei vari moduli. Nel momento in cui il Tres dovesse essere inferiore a 10 minuti, l’equipaggio abbandona la ricerca della perdita e si rifugia nel safe heaven (ovvero la parte di stazione in cui hanno già confermato che non c’è nessuna perdita).

Mi piacerebbe sapere come la pensa Samantha. La percezione che mi sono fatto io è che lo scenario di depressurizzazione, per quanto nell’immaginario comune sia un evento terribile, sia in effetti quello più “tranquillo” (passatemi il termine) tra i vari scenari di emergenza della ISS. Questo perché è l’unico in cui non ci sono gas tossici nell’aria (che siano ammoniaca, prodotti di combustione o di materiali tossici) e il volume totale della ISS è ormai talmente grande che ci vorrebbe un buco davvero grande perchè la pressione cada abbastanza velocemente da non lasciare il tempo agli astronauti di evacuare verso le Soyuz. E una volta che sono arrivati lì e hanno confermato che la Soyuz è integra, il rischio che corrono nel cercare di identificare la perdita è molto basso, appunto perché usano continuamente i grafici del Tres e si tengono sempre un buon margine di tempo per evacuare verso il safe heaven.

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Dovrei prima registrarmi su G+ :stuck_out_tongue_winking_eye:

Contrariamente a quello che si sente in giro, Google+ non ruba l’anima e non mangia i bambini.

Una curiosità, ma i russi fieri sostenitori dell’SI utilizzano i Torr (mmHg)???

Domanda interessante, credo che la pressione sia l’unica grandezza per cui non si usa il SI sulla ISS. Probabilmente perchè i Pascal sono poco “user friendly”. Cmq meglio i mmHg dei psi che usano gli americani :wink:

Concordo… Per lavoro ho a che fare con parecchie unità di misura e i PSI son i più rognosi

Io devo dire che forse l’unica unita’ di misura “americana” che non mi dispiace sono i PSI. Come mai siete contrari? Io mi rifiuto semplicemente di processare una temperatura in F o simili, ma i PSI sono una scala che per molti usi ha i valori ben distribuiti ed “accessibili”. Con questo messaggio non voglio fare un’apologia delle misure imperiali, dico solo che i PSI sono dopotutto facili da usare

Hai ragione… I psi mi disturbano… Ma i migliore di tutti sono i galloni… Quale gallone sarà? Ci saranno 20 tipi diversi…

credo ci sia pure il fatto che una volta nella Soyuz possono mettersi le Sokol il che riduce ancora più i rischi visto che avranno un serbatoio dedicato per l aria

In realtà non lo fanno finchè non si dovesse decidere l’evacuazione della ISS.
Fino a circa 530 mmHg si può respirare senza troppi problemi, quando si dovesse scendere sotto quella pressione gli astronauti possono usare le maschere dell’ossigeno, e con quelle possono andare fino a pressioni molto più basse (il limite per l’evacuazione è dato dai requisiti di funzionamento dei sottosistemi di FGB e SM, che sono più alti dei “requisiti” del corpo umano)