Tutto molto, molto interessante come sempre.
Sono innanzitutto tanto ammirato dalla preparazione di questi astronauti che, tre le innumerevoli attività per cui sono addestrati, riescono a eseguire (auto-eseguire se ho capito bene?) esami ecografici. Ok, con l’aiuto “da casa” via radio, ma anche le ecografie più semplici sono pur sempre esami operatore-dipendenti in cui la mano di chi esegue la procedura determina il risultato finale (a differenza di TC/RM o ECG, in cui bisogna solo avviare la macchina correttamente ed essa esegue il test in maniera ripetibile): davvero bravi.
Secondariamente non è la prima volta che leggo delle vibrazioni generate dal treadmill ed ogni volta mi chiedo da un lato se davvero potrebbero alla lunga “danneggiare” strutturalmente la ISS e dall’altro se le stesse attività non potrebbero essere svolte solo con il cicloergometro, che ha sicuramente un movimento più dolce e un minore impatto sugli esperimenti scientifici a bordo. Questo ovviamente in vista di future missioni/avamposti, sull ISS ormai il treadmill c’è! Anche un vogatore rappresenterebbe un attrezzo relativamente semplice e molto efficace sia per l’attività aerobica sia per il mantenimento osseo e strutturale…più che con la cyclette, però, un uomo di 80kg di voga e si sposta avanti e indietro genera sicuramente qualche vibrazione.
Probabilmente il treadmill simula meglio la posizione eretta in gravità terrestre, ed é più utile a contrastare fenomeni degenerativi, fisiologicamente parlando, rispetto agli altri attrezzi.
Nella mia palestra il personal trainer mi integra sempre i vari attrezzi con il treadmill-tapis roulant, nei programmi di allenamento me lo mette fisso, e difatti é il macchinario più numericamente presente in sala pesi oltre alle panche per gli addominali. Ovviamente IMHO
Nel video che ho linkato qui parlano dell’ecografia agli occhi e mostrano anche lo strumento e il laptop usati a bordo.
Senza togliere nulla Samantha e agli altri astronauti, ma comunque questo tipo di operazioni vengono fatte in stretto contatto con il medico, che a terra ha in tempo reale sia la visuale dell’astronauta attraverso la videocamera che anche la visuale dell’ecografia stessa attraverso il video interno del rack HRF, e quindi può fornire all’astronauta le indicazioni su come muovere lo strumento per avere la visuale che lui desidera. Queste operazioni vengono fatte in Columbus (usando appunto il rack HRF1) e COL-CC supporta fornendo loro la videocamera e i due canali video.
Tra l’altro gli astronauti fanno ecografie davvero spesso durante la missione, agli occhi, al cuore, all’addome, un po’ ovunque. Quindi dopo un po’ diventano dei veri esperti
Il fenomeno della rottura a fatica, andando a ricordare le lezioni universitarie, si verifica solo se il picco dei cicli supera un certo valore. Se si rimane al di sotto di un certo valore (che cambia per ogni pezzo meccanico diverso), si possono anche fare un numero infinito di cicli e questo non produrrà assolutmente nessun danno. Le vibrazioni date dal threadmill sono sicuramente al di sotto di questo valore per la struttura della ISS.
Una cosa interessante però è che, come dice Samantha nella nota del diario, le vibrazioni indotte dall’astronauta che corre disturbano la microgravità. E quindi quando si stanno facendo esperimenti o attività molto sensibili, si impone un vincolo all’equipaggio di non fare esercizi sul T2.
Riguardo alla possibilità di usare il cicloergometro (CEVIS) al posto del T2, non si può sostituire uno al posto dell’altro, probabilmente sollecitano muscoli e ossa diversi e in modo diverso. Ricordo che quando si è rotto il T2 un paio di mesi fa, tutto l’equipaggio è ovviamente dovuto passare al CEVIS. Ma appena il T2 è stato aggiustato, su richiesta del medico hanno immediatamente ripianificato le attività dei giorni seguenti dal CEVIS al T2.
Non sono un medico e non me ne capisco, ma evidentemente i due esercizi sono complementari, e gli astronauti fanno esercizi sia con uno che con l’altro (oltre che con ARED, per gli esercizi anaerobici)
Quello che T2 da rispetto a Cevis sono gli impatti. Una cosa e’ stimolare muscoli con la bicicletta, un altra e’ “atterrare” ripetutamente con il “peso” del corpo e dovere contrastare la forza degli elastici non solo con i muscoli, ma con la struttura ossea.
Facendo un grafico delle sollecitazioni delle ossa, con CEVIS avremmo tante curve, con T2 avremmo tante cuspidi e discontinuita’. Le stesse che subisce la stazione, certo, ma se il punto di vista e’ l’apparato muscolo scheletrico, l’obiettivo e’ proprio quello