L’EUROPA NELLO SPAZIO: Un convegno per discutere il ruolo dell’Italia

Ti ringrazio AJ… allora continuerò ad arricchirvi con le mie opinioni controcorrente … :wink: :stuck_out_tongue_winking_eye:

Quindi AJ il programma VEGA sarebbe soltanto la fetta di “torta” per l’Italia? :astonished:

Diciamo che è un buon programma con delle ottime finalità, tra cui la possibilità di lanciare satelliti medio-piccoli con un lanciatore all-europe, però la leadership italiana del programma è una conseguenza delle divisioni dei programmi che avvengono in sede di agenzia. Nulla di scandaloso, è solo una nota di fatto per dire che ogni progetto ha anche delle logiche industriali e di paese. Per intenderci, anche se domani Alenia abbassasse i prezzi della metà, dubito che ESA commissionerebbe tutti i satelliti, sonde, payload in italia :stuck_out_tongue_winking_eye: Questo fa parte del già citato “ritorno industriale” che i partner di ESA si aspettano per i propri paesi.

Quoto in toto

Condivido totalmente.
Una politica spaziale di ricerca (e non di stagnazione) indipendente è impensabile, soprattutto per l’Italia (che ha un numero elevato di PMI). Se si vuole realizzare missioni complesse che comportino un alto grado di ricerca e innovazione in questo campo servono tanti soldi, e in Europa solo ESA può raggiungere questi finanziamenti. Poi questi devono chiaramente essere divisi tra le diverse nazioni a seconda del loro contributo.
Se l’Italia non vuole perdere (e magari migliorare) la buona posizione in ESA che abbiamo ora da un lato deve certametne “farsi valere” per avere il ritorno che le spetta, dall’altro deve cercare di investire maggiormente. Alla fine chi “conta” è chi mette i soldi.

Dall’intervista ho avuto l’impressione (tutta personale) che l’ASI attuale non voglia sbilanciarsi troppo in programmi Europei, primo fra tutti l’accesso manned autonomo. Sarò pessimista, ma ho la forte sensazione che alla ministeriale le nostre speranze verranno chiuse, o definitivamente oppure con un “bel” programma a lunghissimo termine dall’evoluzione incerta (della serie lo cancelliamo dopo qualche anno). In queste cose serve una politica decisa…
Spero tanto di essere smentito a novembre…

Ti straquoto totalmente ArTax! Anche la mia impressione è che dalla “attesissima” ministeriale di novembre verrà partorito il solito topolino (e la situazione economica/finanziaria mondiale non da certo una mano…) e noi continueremo a “sognare” l’accesso manned allo spazio ed una politica spaziale europea concorrenziale a quella di USA, Russia e magari verremo superati dai paese emergenti Cina e India… :disappointed:

Se qualcuno si aspetta che a novembre venga presentata una sorta di “Vision denoialtri” beh… allora può autodeludersi già ora… la ministeriale programma gli investimenti di 4 anni in 4 anni indirizzandone le strategie sul lungo periodo ma nulla di più, per cui è probabile che verrà avviato lo sviluppo della versione per ritorno cargo dell’ATV in un’ottica di poter sviluppare fra qualche anno un mezzo manned, ma credo proprio che non ci sarà scritto da nessuna parte “realizzazione di una capsula manned partendo da ATV”.

Credo anch’io!
Ma non mi sembra una cosa da denigrare! :smile:
Anzi :ok_hand:
Un bel programma che ci vada con i piedi di piombo e per gradi :ok_hand: senza i botti iniziali per poi spegnersi tipo Hermes… :facepunch:

Anche io spero penso che Albyz abbia ragione, pur sperando il contrario. Spererei che si delinei in modo chiaro una scelta nel medio-lungo periodo verso un autonomo accesso allo spazio, con fondi aggiuntivi e obiettivi sicuri pluriennali… purtroppo pare che gli stati membri preferiscano scegliere programmi per le industrie nazionali, il che non è scandaloso, ma nell’ottica degli obiettivi che vorrei avesse l’europa, è poca roba…

Io mi trovo d’accordo con Maxi e Artax. Sinceramente mi sembra una stupidaggine lamentarsi del fatto che ESA è guidata dall’asse Parigi-Berlino. Da che mondo e mondo chi paga l’orchestra sceglie la musica, e in ambito ESA la maggior parte dei fondi arriva proprio da Francia e Germania. Si vuole pesare di più? Allora che si investa di più. Ridurre il proprio investimento (anche se solo di 5 M€) è una cosa che non ci aiuterà certo a pesare di più, e non credo che Saggese non lo sappia.

Su questo non sono proprio d’accordo, almeno in questo caso. Essere esterofili significa disprezzare ciò che si fa in Italia, e apprezzare (senza che ci sia un motivo concreto) quello che si fa oltre confine. In ESA, l’Italia ha le potenzialità per primeggiare, e il sistema del ritorno industriale garantisce che alla lunga si rientrerà dell’investimento. Chi “tifa” per l’ESA e stigmatizza la presa di posizione del presidente dell’ASI, non lo fa per esterofilia, ma solo perchè vorrebbe vedere lItalia assumere il ruolo che merita in ambito europeo. E questo lo si può fare solo incrementando gli investimenti, non riducendoli.
Personalmente l’intervento di Saggese mi sembra il classico discorso “all’italiana” (nel senso peggiore): poco lungimirante, poco europeista e poco propenso ad avviare programmi di ampio respiro e di lungo periodo. Con queste premesse la vedo dura anche solo a realizzare la versione per ritorno cargo di ATV.
Spero proprio di sbagliarmi, attendo comunque la ministeriale di novembre per avere le idee più chiare.

Credo che Peppe con “esterofilia” intendesse una tendenza tutta italiana a vedere le cose buone solo all’estero e per questo denigrare o snobbare i prodotti made in Italy con in aggiunta una tendenza a “scucire” denaro per gli investimenti altrui…
Così almeno la penso anch’io, per questo mi piace pensare che, a fronte di investimenti (e ritorni che comunque ci sono, è innegabile), puntare i piedi ogni tanto e far capire che non siamo disposti ad accettare servilmente le decisioni altrui può solo che far bene, non solo all’Italia ma anche all’ESA che acquisterebbe un po’ più di equilibrio e di “visione” degli obiettivi oltre a quelli economici. :wink:

Esatto.

:wink:

Interessanti i link iniziali e le opinioni che ne sono scaturite… diversi i punti di vista, ma senza dover ripetere le stesse considerazioni, direi che sono d’accordo con le argomentazioni di Albyz

Più o meno quello che ho scritto io, in termini un po’ meno drastici.

Lo ripeto, far pesare la propria presenza va bene (nei limiti del proprio contributo, che attualmente è al 14,29% in calo), ma non vorrei che si mettessero i bastoni fra le ruote a dei potenziali grandi progetti (uno a caso, un veicolo manned) solo per dire: “hei, ci sono anch’io”. Proprio questa, al contrario, è una pessima abitudine italiana, e ne abbiamo svariati esempi tutti i giorni dalle nostre amministrazioni locali in su.
Tengo comunque a precisare che finora in mano abbiamo solo un intervento a una conferenza, che come tale può essere frainteso o mal interpretato. La linea d’azione della nuova dirigenza ASI non si è ancora potuta vedere, e per dare ulteriori giudizi si dovrà almeno attendere la ministeriale di novembre e oltre.
Lo ripeto, questa è l’idea che mi sono fatto io, e spero con tutto il cuore di aver preso un granchio.

Anche se la pensiamo in maniera diversa credo che questa considerazione che condivido in maniera totale valga più di 1000 discussioni. :wink:

:ok_hand:

Spock ha espresso totalmente il mio stesso pensiero! :clap:

Dal sito ASI il link al file mp3 con l’intervento di Saggese.
http://www.asi.it/Allegati/20081001053801intervento_saggese.mp3

Questo e’ il compito dei delegati ASI presenti alle diverse riunioni pre-ministeriali. E’ in queste riunioni di preparazione che vengono messi sul tavolo tutti gli aspetti tecnico/strategici/economici che poi fanno virare l’ago della bilancia da un lato o dall’altro. Molto spesso i delegati ASI (alcuni li conosco personalmente…) sono solo burocrati (non è colpa loro) lanciati molto spesso nella mischia con il solo obiettivo di verificare che i famosi ritorni industriali siano effettivamente implementati, senza un effetivo peso sulle scelte strategiche.
Qualcosa si stava muovendo positivamente con Exomars, Vega, e Galileo…senza dimenticare il ruolo ottenuto dall’Italia per Columbus/ISS.