L’intelligenza aliena? se esiste, è molto probabilmente di tipo elettronico o digitale e non biologico

mmmm… cioè ti chiedi perché non sia saltata fuori un intelligenza artificiale in modo naturale? ma perché non sarebbe più artificiale!

Comunque il cervello è fatto si materia ordinaria, non c’è alcun motivo per pensare che non se ne possa fare uno artificialmente (lo sostiene anche il primo libro che vi ho fotografato).

Occhio che un’intelligenza artificiale potrebbe essere anche biologica, non sono due termini esclusivi.

Perchè non è ancora stata costruita ; o forse è già stata costruita in una distante galassia da una delle rarissime razze inteligenti tecnologicamente evolute che non incontreremo mai a causa della distanza.

Infatti non si tratterebbe di evoluzione in senso naturale del termine,ma saremmo noi a realizzare il salto (per così dire) “evolutivo” costruendo quelle macchine.
L’evoluzione delle specie non sarebbe mai arrivata a realizzare la mia automobile,sono gli uomini che l’hanno costruita.

Circa il dispendio di energia…forse non tutti realizzano quanto fossero dispendiose in termini di energia le terme di Traiano o quelle di Caracalla.
Centinaia,migliaia di tonnellate di legname l’anno venivano portate con enorme fatica nel cuore di Roma (causando tra l’altro alla lunga seri problemi di disboscamento di diverse zone,con conseguenti danni ecologici).
Tutta questa legna veniva bruciata negli ipocausti per riscaldare ambienti e piscine.
Venivano anche consumati ettolitri di olio per illuminare gli ambienti, e tutti i fumi prodotti da queste combustioni si riversavano nell’atmosfera causando un grosso problema di polluzione dell’aria.
Le grandi terme Romane erano delle macchine dispendiosissime in termini di energia consumata e danni prodotti all’ambiente.

Uno scienziato recentemente si è diverttito a calcolare quanti pannelli solari sarebbero necessari oggi per far funzionare le terme di Traiano in modo autosufficente e pulito con le tecnologie attuali.
Anche senza ricorrere a solare o eolico,l’alimentazione tramite rete elettrica costerebbe una frazione di quanto costava la macchina termale al tempo dell’Impero.

La quantità di energia che richiede fare una certa cosa,ed i costi relativi , variano secondo il livello tecnologico raggiunto.

1 Mi Piace

Ciao a tutti,
Vado un po’ OT, ma spero che questo contributo possa essere utile alla discussione.
È una breve riflessione, provocatoria, sul perchè il termine AI (Intelligenza Artificiale) non sia molto corretto. L’autore propone di utilizzare l’acronimo SALAMI, sicuramente meno attraente (anche per gli anglofoni), ma sicuramente più centrato.

Vi consiglio di leggere anche i commenti.

Ah, per me comunque (per quanto possa valere la mia opinione) il prototipo di intelligenza aliena super evoluta è quello rappresentato nel film (e nel libro) Annihilation.

Una entità che rimescola ed assimila tutte le realtà biologiche e inorganiche dei mondi che raggiunge attraverso le sue “spore”.

Sembra una cosa Borg, ma è molto più bella e raffinata.

Btw, my best choice come film di fantascienza.
E musiche da paura.

2 Mi Piace

Ok, mi ero spiegato decisamente male.
Quello che intendevo dire è che - qualora esistesse - una intelligenza artificiale (o meglio, una forma di vita non biologica) si troverebbe a competere per le risorse con le altre forme di vita.
Il presupposto di questa ricerca è che essa vincerebbe la competizione in ogni caso e si diffonderebbe di pianeta in pianeta.
Io metto in dubbio questo.
La vita biologica è veramente in gamba e molto molto attrezzata nell’utilizzo delle risorse abiologiche per la propria sostentazione e riproduzione.
Poi, se quello che si intende è una intelligenza artificiale sulla falsa riga “dell’orologio millenario” progettata per sopravvivere alla specie che l’ha creata rimanendo chiusa in un bunker sfruttando le risorse o i meccanismi che i suoi creatori le hanno donato per cercare di comunicare con l’universo… Possiamo parlarne. :crazy_face:

Perche mai dovrebbe competere con altre forme di vita?
Competere per cosa?
Potrebbe semplicemente esistere e diffondersi nello spazio,non avrebbe alcuna delle limitazioni degli esseri biologici in tal senso.

1 Mi Piace

Beh… per diffondersi avrà bisogno di riprodurre le sue strutture e per fare ciò avra bisogno di materiali ed energia per le quali in presenza di vita biologica dovrà competere.
Immagina ad esempio che abbia bisogno di pannelli fotovoltaici per produrre la loro energia: in tal caso dovrà competere con la vegetazione per l’accesso al sole (come avviene già sulla terra, se si lascia un impianto fotovoltaico a sé stesso alla lunga la vegetazione tenderà a crescerci sopra).

A pelle la penso come Carmelo. Perché competere con la vita biologica?
Però se considero l’impatto dell’umanità sull’ecosistema terrestre a livello di risorse e spazi rubati alla natura solo per mantenere la nostra infrastruttura tecnologica, l’opinione di Pepenoce acquista molto più senso.
Una forma di vita tecnologica potrebbe non essere interessata alla preservazione degli ambienti naturali e degli animali inferiori che vi abitano come noi non siamo interessati a salvare dei sassi dal pericolo di estinzione.

1 Mi Piace

Una vita intelligente e non biologica potrebbe distruggere le nostre risorse, fino al punto di farci scomparire, senza nemmeno accorgersene, non necessariamente dovrebbero competere con noi. Dipende dal loro livello di tecnologia e dai loro livelli (come dico biomeccanici ? :thinking:).
Quando attraversiamo un prato, chissà a quanti insetti roviniamo nidi, risorse o addirittura schiacciamo, ma non necessariamente abbiamo volontà di farlo, semplicemente non ce ne accorgiamo

3 Mi Piace

Ma perchè, alle inteligenze atificiali sarebbe difficile organizzare un regolare servizio di potatura o di disinfestazione?
L’ uomo,una forma di vita senziente che rispetto a questa ipotetica,futura, inteligenza artificiale è molto più limitata e fragile ,riesce a competere con la natura assai bene ( per grande sfortuna della natura).
Detto questo,perchè la terra?
Non si vede perchè queste inteligenze sintetiche non debbano trarre le risorse loro necessarie al di fuori dal nostro pianeta.
Il senso di questi nostri figli non biologici è appunto quello di potersi diffondere nel cosmo,non avendo le nostre limitazioni,nè fisiche nè temporali.
Possono trarre risorse e materiali dagli asteroidi,o da altri corpi celesti (per esempio la luna), possono dispiegare enormi pannelli solari direttamente nello spazio,dove sono molto più efficenti…e perchè non utilizzare forme di energia nucleare,visto che essi sarebbero molto meno soggetti a pericoli di radiazioni?

1 Mi Piace

passo veloce da questa discussione senza il tempo di scrivere qualcosa di più approfondito, ma volevo lasciarvi comunque qualche spunto

https://it.wikipedia.org/wiki/Raymond_Kurzweil

coi suoi lavori sulla singolarità tecnologica e sulle sei epoche dello sviluppo tecnologico… molto interessante

Esatto. Io sono dell’opinione che nell’universo sono esistite, esistono ed esisteranno milioni se non miliardi di civiltà relegate nelle oasi con le condizioni ottimali per farle nascere. I problemi che impediscono a loro di incontrarsi sono:

  1. Il tempo: ogni civiltà avanzata dura il tempo di una scintilla paragonata all’età dell’universo.
  2. La distanza: le leggi fisiche che governano l’universo rendono impraticabile la gita presso altre civiltà.
2 Mi Piace

Sfogliando la CNN ho trovato qest’articolo: parla di un nuovo studio sulla stima del numero di “civiltà comunicanti” nella Via Lattea.

Consiglio di integrare la lettura dell’articolo della CNN proposto sopra con questo di Ethan Siegel di cui riporto un passaggio:

that new estimate is based on an ill-founded assumption that the authors make: that if you start with an Earth-sized world at an Earth-like distance around a Sun-like star, you will have very good odds of getting a technologically advanced civilization out once 5 billion years have passed. […] Is this a good assumption? In a scientific sense, absolutely not. As we just discussed, a previous study just demonstrated that it’s more likely than not that intelligent life is rare; if you were to rewind the clock and start Earth over again some ~4.5 billion years ago, it appears that you’d be relatively unlikely to have a technologically advanced civilization arise on our planet. They then apply this find to all long-lived stars, including the M-class red dwarfs, which is another controversial step.

https://twitter.com/StartsWithABang/status/1272774279566815233

Link diretto: https://www.forbes.com/sites/startswithabang/2020/06/16/36-alien-civilizations-in-the-milky-way-the-science-behind-a-ridiculous-headline/#7b4c600079c5

1 Mi Piace

E come non essere d’accordo con Ethan Siegel. Per quanto ci si possa sforzare a trovare un’equazione valida in questo campo per me rimane solo ed esclusiva pura speculazione.

3 Mi Piace

Ecco la notizia dell’ ipotesi sulle 36 civiltà extraterrestri esistenti nella galassia ( la civiltà più vicina è stimata a circa 17.000 anni luce…ed è anche quanto metterebbe un messaggio ad arrivare fino a noi ) ben spiegata in modo chiaro e sintetico dall’impareggiabile e simpatico Adrian Fartade:

3 Mi Piace

Questo ragionamento ha una serie di vizi di forma:

  1. Che le eventuali intelligenze siano distribuite più o meno uniformemente nella Via Lattea mentre non è assolutamente detto che sia così
  2. Che tali intelligenze utilizzino le onde radio per comunicare.

Quest’ultimo punto è fondamentale, a mio avviso è improbabile che intelligenze più o meno avanzate utilizzino un sistema così lento ed inefficiente per le comunicazioni a lungo raggio. Ragion per cui, sempre a mio personale avviso, il progetto SETI è una sostanziale perdita di tempo (anche se avere grosse antenne in ascolto di onde radio può portare ad altre scoperte scientifiche non necessariamente legate ad eventuali alieni).

1 Mi Piace

Più che altro trovo interessante la considerazione che la razza umana ha la capacità di ricevere o inviare onde radio nello spazio da circa cento anni.
Per la stragrande parte della storia dell’uomo non abbiamo avuto questa capacità,e non era nemmeno scontato che la raggiungessimo,se la storia avesse intrapreso altri corsi.

Io non credo che un esito tecnologico sia scontato per la maggior parte delle civiltà,neanche per quelle in cui la forma fisica degli alieni sia compatibile con la costruzione di manufatti complessi.

Per concludere, la vita extraterrestre ( al di là di forme semplici) deve essere relativamente rara,la vita inteligente rarissima, cività tecnologiche sofisticate,tipo quella che si è sviluppata sul nostro pianeta negli ultimi cento anni,straordinariamente rare.
Le distanze di tempo e di spazio immense.
Non incontreremo mai una civiltà aliena; nel più fortunato dei casi potremo forse captare un segnale ( di qualche tipo) inviato millenni e millenni fa.
Sarebbe già moltissimo…ma siamo in ascolto da troppo poco tempo.
Magari quel rarissimo messaggio è già passato da queste parti ai tempi di Alessandro Magno o di Dante Alighieri.

1 Mi Piace

Le comunicazioni radio omnidirezionalli probabilmente saranno presto un retaggio del passato. Gia’ adesso ci stiamo preoccupando dell’inquinamente radio e stiamo facendo la transizione verso comunicazione altamente direzionali (con phased array) o laser.

Un’ipotetica civilta’ potrebbe restare rumorosa in radiofrequenza per un battito di ciglia, prima di passare a comunicazioni piu’ avanzate.

Per sentirli dovremmo fotografare proprio il battito di ciglia, oppure dovrebbero voler indirizzare il messaggio proprio a noi illuminandoci intenzionalmente con un fascio in radiofrequenza con tecnologia primitiva e non crittata.

Il paradosso di Fermi c’e’ e resta.

2 Mi Piace

Si,ma io temo che ai tempi di Fermi fossero più ottimisti.

Se gli alieni esistono dove sono”?

1-Sono pochissimi e sono estremamente distanti nello spazio e nel tempo.
2-Per la maggior parte non hanno sviluppato,nè mai svilupperanno civiltà tecnologiche complesse.
3-Alcuni di quelli che ci sono riusciti potrebbero non aver interesse (per ragioni varie) a comunicare.
4-Quelle civiltà che ci hanno provato potrebbero aver inviato i loro messaggi in qualunque momento della storia umana in cui non avevamo la capacità di ascoltarli,e forse con sistemi che non saremmo in grado di captare neanche oggi.