La Cina progetta radiotelescopio grande come quello di Arecibo

Situato praticamente agli antipodi, rispetto a quello americano basato nell’isola caraibica, l’impianto potrà estendere le possibilità di ricerca in questo settore

Il 23 novembre scorso, in Cina, a Guiyang, è stato firmato l’accordo per lo studio di fattibilità per la costruzione di un radiotelescopio del diametro di 500 metri. I firmatari sono la NDRC (National Development and Reform Commission), l’Accademia delle Scienze (CAS), gli Osservatori Astronomici Nazionali, e la provincia del Guizhou. Attualmente il più grande radiotelescopio ha un diametro di poco superiore; si tratta di quello di Arecibo, con 505 metri.

Il nuovo radiotelescopio cinese utilizzerà una conca naturale formata da una dolina carsica (di cui il Guizhou è ricco), e potrà accelerare di un ordine di grandezza la raccolta dei dati sulle pulsar. Potrebbe funzionare anche come radar passivo ultrasensibile per monitorare satelliti artificiali e “spazzatura” spaziale. Il suo completamento è previsto entro il 2013.

L’impianto di Arecibo è attualmente la più grande stazione radiotelescopica del mondo, progettata da scienziati della Cornell University e costruita dall’Ente Progetti Ricerche Speciali (ARPA) del Dipartimento della Difesa per lo studio delle caratteristiche elettriche della ionosfera e per osservazioni radioastronomiche di corpi celesti a miliardi di anni-luce dalla Terra.

L’impianto dispone della più grande antenna parabolica che sia mai stata costruita: 305 metri di diametro e 7,48 ettari di superficie Il riflettore è fisso, ma una certa mobilità è consentita dallo spostamento del dispositivo trasmittente che è stato sospeso al disopra del centro della “tazza” del radiotelescopio mediante cavi d’acciaio collegati a tre tralicci. Lo spostamento della fonte di radioonde rispetto al fuoco del riflettore consente di spaziare con il fascio dei segnali elettronici oltre i limiti imposti dalla assoluta immobilità del riflettore stesso.

Il riflettore, che consta di una rete metallica poggiante su cavi d’acciaio del tipo adoperato correntemente nei ponti sospesi, è stato montato in una conca naturale di una zona montagnosa.

Come radiotelescopio, l’impianto è in grado di ascoltare segnali provenienti da galassie a miliardi di anni-luce dal nostro pianeta ed altre “fonti radio” essenziali ai fini dell’interpretazione della composizione e dell’origine dell’Universo. Come radar, la trasmittente dell’impianto può effettuare sondaggi elettronici di pianeti remoti del Sistema Solare, come ad esempio Giove, ed accertarne la natura del terreno e le caratteristiche celesti mediante l’interpretazione degli echi.

07 dicembre 2006 - Newton