Dopo il lancio, avvenuto il 17 marzo scorso con un lanciatore russo Rockot, il satellite europeo GOCE (Gravity field and steady-state Ocean Circulation Explorer) è in piena fase EOP (Early Operation Phase) ed è stato correttamente posto sull’orbita definitiva polare in cui opererà di 283.h km di quota, solo 1.5 km al di sotto di quanto preventivato. In questi giorni il team di controllo missione sta effettuando e pianificando le procedure critiche dei primi giorni di volo, come le calibrazioni degli strumenti e le verifiche di operatività del satellite.
La separazione tra GOCE e l’upper stage del lanciatore è stata infatti confermata poco dopo il lancio, come anche l’acquisizione dei segnali del veicolo spaziale, a partire dalla prima acquisizione da parte della stazione di terra ESA di Kiruna (Svezia).
Durante i primi tre giorni di LEOP (Launch and Early Orbiting Phase) tutti i sistemi di bordo sono stati testati e controllati, per raggiungere la sicurezza del loro funzionamento in condizioni nominali, nei vari modi operativi dei sistemi. Per i primi giorni il controllo di assetto è stato nella fase di puntamento grezzo, il livello basico di funzionamento, in cui è entrato subito dopo la separazione dall’upper stage del lanciatore. Nella giornata di ieri è evvenuto tuttavia lo switch in Extended Coarse Pointing Mode (ECPM), che permette un livello maggiore di controllo sull’assetto e l’orbita del veicolo spaziale:questo comprende l’orientamento di GOCE con il suo asse longitudinale diretto come la velocità di volo, ossia minimizzando la sezione sottoposta alla maggiore resistenza atmosferica dell’aria residua a quelle quote.
Il sistema di controllo orbitale, composto dal propulsore a ioni, non è ancora stato acceso, ed attualmente GOCE sta orbitando senza controllo orbitale. Il motore a ioni sarà attivato, tuttavia, nei prossimi giorni.
Un’altro aspetto cruciale in questa fase di LEOP è la calibrazione degli attuatori magnetici, che consentono il pieno controllo dell’assetto: anche questa procedura è stata portata a termine con successo, consentendo la piena attività del sistema ADCS. Anche il sensore SSTI (Satellite-to-Satellite Tracking Instrument), ossia un GPS ad uso spaziale, è stato acceso ed è funzionante.
Tra poche ore, intorno alle 18.00 ora italiana, il team di controllo dell’ESOC in Germania prevede di portare l’assetto di GOCE in condizioni di puntamento fine, attraverso sia la sensoristica pienamente funzionante, sia i magnetometri.