È stato pubblicato su YouTube il primo di una serie di cinque video stile “masterclass” di Paolo Ferri, capo delle Spacecraft Operations ad ESA. Non perdetevelo (nemmeno i successivi, quando usciranno): sono storie raccontate di prima mano da qualcuno che ha moltissima esperienza con missioni di esplorazione spaziale. Lo troverà particolarmente interessante chi si occupa o è appassionato di operazioni.
Ho avuto il privilegio di assistere ad una lezione di Paolo qualche anno fa, venne invitato a Padova da un mio professore che collaborava con lui nel contesto di Rosetta. Fu estremamente disponibile, anche nel rispondere alle domande più complesse e dettagliate. Spero tanto, e mi aspetto, che in questa “miniserie” si toccherà anche Rosetta!
P.S.: chissà, magari @paolospazio può fornirci dei commenti a caldo… e grazie per questi meravigliosi contenuti.
Una serie di video fantastici che ho avuto la fortuna di poter vedere in anteprima un paio di settimane fa. Me li sono divorati tutti a catena,
Si tratta di racconti di qualità tecnica e coinvolgimento emotivo molto belli, naturalmente a mio parere. Allo stesso tempo il racconto di una vita professionale e una trasmissione di esperienza che è davvero un gioiellino.
Su una nota ancora più personale, devo aggiungere, era ora. Meno Paxi e più @paolospazio .
Grazie a tutti per l’apprezzamento. L’ESA ha deciso di investire in queste masterclass, producendo una serie che dovrebbe continuare con altri colleghi alla soglia della pensione - io sono stato il primo e un po’ la cavia.
Uno di voi si e’ augurato una lezione su Rosetta. Non l’abbiamo fatta, anche perche; di Rosetta si e’ parlato tanto in q uesti anni e le masterclass erano organizzate in modo tematico e non per progetto.
Ma se volete conoscere retroscena e dettagli tecnici su Rosetta leggete il mio libro “il cacciatore di comete”!
Dal successo di questo libro dipendera’ la mia possibilita’ di scriverne altri: e di cose da raccontare ne ho moltissime.
Grazie ancora a tutti.
I video sono molto belli non solo perché raccontano l’esperienza eccezionale di una carriera importante, ma anche perché, a mio parere, per una volta mostrano il lato un po’ badass, mi si passi il termine, delle operazioni europee.
Sono ovviamente “di parte”, ma da tanto tempo credo che senza debordare nel machismo fine a sé stesso, raccontare le astuzie tecniche, i rischi corsi, le vittorie, le sconfitte, i traguardi raggiunti con la voce dei protagonisti sia davvero fondamentale per dare una bella spinta alle PR della nostra agenzia spaziale .
Trovo questi video un contributo fondamentale in tal senso.
Intanto mi sto sciroppando il libro, di cui sono a metà circa. Lettura appassionante, soprattutto conoscendo luoghi, edifici, pure il secondo piano della palazzina F, dove per tre anni anche io ho avuto un ufficio, solo qualche porta più giù rispetto a quella di @paolospazio.
P.S. Il bot moderatore aveva censurato il messaggio di @paolospazio, confuso dal numero di utenti diversi che si collegano dallo stesso IP. Siamo in diversi a visitare il forum dal dietro il firewall ESA
Appena arrivato anche a me. Non vedo l’ora di iniziare a leggerlo.
Segnalo anche che BIS (British Interplanetary Society) ha organizzato un webcast con Paolo Ferri (pubblicato su crowdcast) molto interessante che tratta delle diverse missioni esa ed in particolare di Rosetta.
Pur avendo un’esperienza di operazioni molto più limitata, trovo mille spunti per relazionarmi con quello che racconta Paolo Ferri nei video. Tanta voglia di ascoltare altri di questi aneddoti, chissà quante ce ne sarebbero da raccontare con così tanti anni di esperienza in control room.
Confermo al 100% quello che dice @marcozambi : meno Paxi e più @paolospazio (detto da uno che con Paxi ha avuto a che fare )
La difficoltà nel passaggio da ops engineer a ops manager, la difficoltà a gestire team members con perfomance molto diverse uno d’altro, la gestione di lungo periodo con il team che evolve e cambia composizione, la difficoltà nel mantenere la motivazione alta per missioni di lungo periodo, l’importanza della “varietà” all’interno del team.
Ho capito che mi tocca guardarli tutti prima di andare a dormire