La prima casa spaziale europea: Columbus

E’ un cilindro battezzato Columbus
Nella casa spaziale di tutti gli europei
Lo shuttle l’aggancerà alla stazione La costruzione del modulo è stata completata a Brema, in Germania

DAL NOSTRO INVIATO, BREMA (Germania)– Abbiamo varcato la soglia della prima casa spaziale europea. L’hanno battezzata Columbus ed è finalmente completa. Entrando ci si trova in una specie di piccolo monolocale di una ventina di metriquadrati con le pareti zeppe di strumenti, cavi e quadranti. Non ci sono colori particolari: tutto varia dal grigio all’azzurro e ogni minima superficie è sfruttata al massimo. Rivestiti anche noi di tute bianche, nell’aria interna che profuma di macchina, ci sentiamo un po’ astronauti. Intorno, nella camera pulita della società europea Eads pochi tecnici immersi in una luce diafana sono impegnati negli ultimi ritocchi. L’anno venturo lo shuttle della Nasa porterà Columbus in orbita agganciandolo stabilmente alla grande stazione spaziale internazionale già intorno alla Terra. Da allora e per almeno una quindicina d’anni gli astronauti del Vecchio Continente disporranno di un luogo sicuro ed esclusivo nel quale effettuare ricerche scientifiche e tecnologiche d’avanguardia impossibili da condurre sulla Terra. Lassù, infatti, potranno utilizzare quella risorsa preziosa che è l’assenza di gravità la quale, oltre a permettere agli uomini del cosmo di svolazzare senza peso, consente di realizzare materiali innovativi comprendenti nuovi farmaci e nuove leghe metalliche. Columbus è un vero laboratorio scientifico che si trasformerà pure in abitazione perché tra gli apparati e i computer gli equipaggi vivranno durante le loro permanenze estese fino a sei mesi. Concepito agli inizi degli anni Ottanta dall’agenzia spaziale europea, ha richiesto poi gli ultimi dieci anni per essere costruito. Doveva quindi partire nel 2004 ma il disastro della navetta Columbia ha rinviato il volo di tre anni. Intanto è stato migliorato nelle prestazioni mentre i suoi pezzi provenienti dai Paesi europei giungevano qui a Brema per essere integrati.
â– Com’è fatta
INVESTIMENTI - L’iniziativa della casa-laboratorio cosmico costata 830 milioni di euro è stata sostenuta soprattutto dalla Germania affiancata dall’Italia che ha contribuito per 300 milioni di euro, attraverso la nostra agenzia Asi. Non a caso la fine dei lavori è stata celebrata dal cancelliere Angela Merker che ha ricordato come la Germania creda e intenda investire nella tecnologia spaziale, giudicata una frontiera capace di aiutare lo sviluppo. La struttura cilindrica di Columbus, le «mura» per capirci, e l’impianto di condizionamento ambientale sono stati realizzati da Alcatel Alenia Space a Torino, con la collaborazione di Microtecnica e Space Software Italia, e, altrettanto, parti di tre dei cinque armadi di strumenti collocati lungo le pareti. Con queste sofisticatissime strumentazioni si effettueranno ricerche mediche per capire, ad esempio, come curare la decalcificazione ossea di cui sono vittima gli astronauti ma anche gli anziani sulla Terra. Oppure gli astronauti-cavia indagheranno su loro stessi sia il sistema cardiovascolare che quello immunitario che in orbita si alterano rivelando i punti deboli. Ma grazie all’assenza di gravità si potranno pure fondere insieme metalli o sostanze diverse (come acqua e olio che sulla Terra restano separati) consentendo la nascita di nuove leghe (ad esempio autolubrificanti per i motori delle automobili) oppure nuove molecole farmacologiche più efficaci. «Se la costruzione di Columbus è finita — ricorda Jean-Jacques Dordain, direttore generale dell’Esa — ora inizia la vera avventura scientifica aperta ai centri di ricerca pubblici e privati. Per questo l’Esa già finanzia iniziative al fine di stimolare le nuove opportunità che mirano innanzitutto ad un miglioramento della vita sulla Terra».
Giovanni Caprara
16 maggio 2006
da corriere.it

In allegato un’immagine 3D elaborata dal sottoscritto per conto dell’ESA estrapolata a partire da un modello completo della ISS, per il “Microgravity Platform User Handbook”.

SLURP! Salto i soliti (scontati) complimenti e chiedo se ti è possibile illustrarci sommariamente le varie componenti del lab (intendo quelle esterne più macroscopiche).
Thanks! :smiley:

Eccoti accontentato… :wink:

Smack! Grazie 1000.
Certo che la NASA si è ritagliata un bello spazio per i suoi payloads!!

Smack! Grazie 1000. Certo che la NASA si è ritagliata un bello spazio per i suoi payloads!!

La persona più qualificata a parlare del Columbus è senz’altro Buran, a cui va girata la domanda sugli spazi “ceduti” agli americani. :smiley:

L’utilizzo della ISS è regolato in base agli accordi bilaterali tra i diversi International Partners. In particolare l’ESA attraverso il proprio modulo Columbus ed il servizio di reboost (risollevamento) offerta dall’ATV potrà utilizzare almeno cinque dei rack del modulo-laboratorio europeo . I rack rimanenti verranno utilizzati nell’interesse globale
Il contributo europeo alla Stazione Spaziale non è però finito qui.
Oltre al potenziale scientifico offerto dal modulo-laboratorio europeo COLUMBUS, l’Europa fornirà attrezzature secondo i termini di un accordo bilaterale ESA-NASA, ovvero: una postazione ermetica di manipolazione (Microgravity-Glovebox), un sistema di puntamento per strumenti (Hexapod) e quattro congelatori ad alte prestazioni.
La postazione ermetica di manipolazione Glovebox per le ricerche in microgravità sarà installato nel modulo-laboratorio americano e permetterà agli astronauti di manipolare, servendosi dei guanti della cella ermetica trasparente, campioni scientifici che non devono entrare in contatto con l’area del laboratorio. Il sistema di puntamento per strumenti Hexapod sarà collocato su un punto di fissaggio all’esterno dei moduli pressurizzati della stazione e servirà ad orientare gli apparecchi ottici di osservazione della Terra e dello spazio con una precisione dell’ordine di un arcominuto. I congelatori infine permetteranno lo stoccaggio di campioni biologici a temperature bassissime: uno sarà montato in permanenza nel modulo-laboratorio americano e gli altri tre serviranno al trasporto dei campioni biologici tra la Terra e la stazione, nella stiva del MPLM italiano montato sullo Space Shuttle.
A queste attrezzature si deve aggiungere il database di missione della stazione, commissionato all’Europa dalla NASA, che permetterà di eseguire la gestione della configurazione e mantenere la protezione dei dati per tutti i software che saranno utilizzati negli elementi americani della ISS. Esso analizzerà i vari comandi inviati ai computer e ne verificherà la completezza e la coerenza con gli altri comandi trasmessi.
A questa si affiancherà un altro importante sistema informativo prodotto in Europa. E’ prevista infatti la creazione di una banca dati centrale dell’ESA che conterrà informazioni sui parametri orbitali della ISS, la sistemazione degli esperimenti, il supporto dato e potenzialmente erogabile agli astronauti grazie ai sistemi robotici, la scaletta degli eventi programmati, le esigenze di lancio ed altri fattori importanti per la vita della stazione, le ricerche effettuate ed i risultati ottenuti, nonché i meccanismi di accesso alle risorse scientifiche da parte degli utenti e delle aziende che desiderano affrontare ricerche a bordo della ISS.
In cambio della fornitura alla NASA l’Europa ha avuto la facoltà di accedere all’utilizzazione del laboratorio americano e ai punti di attracco per gli esperimenti esterni collocati sulla struttura portante americana e in preparazione alla missione ha avuto l’opportunità di inviare due astronauti a svolgere lavoro scientifico a bordo dello Space Shuttle (vedi Long Duration Mission)

La possibilità di poter utilizzare accomodamenti su l’US-LAB il COLUMBUS ed il Kibo è data dalla presenza su tutti i moduli (tranne quelli russi) degli armadi (racks) intercambiabili International Standard Payload Rack (ISPR) a strutture modulari standardizzate per l’alloggiamento di attrezzature scientifiche e tecniche. Questi rack possono essere trasportati fino alla stazione, assemblati in tutti i modulo-laboratorio e successivamente rismontati in qualsiasi momento durante tutto il corso della vita operativa. Poiché il modulo-laboratorio europeo, quello giapponese e l’americano adottano tutti tali tipi di rack, essi sono anche intercambiabili fra i diversi laboratori, ad eccezione dei laboratori russi, che non sono stati progettati con questo tipo di soluzione.

In base a tutti questi accordi l’ESA utilizza il 51% del Columbus e l’8% delle risorse americane.

Per quanto riguarda l’Italia sul fronte bilaterale con la NASA, la nostra nazione attraverso l’ASI (non l’ESA), ha stipulato un accordo di collaborazione per la fornitura di 3 Multi-Purpose Logistic Modules (MPLM) in ritorno dei quali l’Italia stà ricevendouna porzione d’utilizzazione della stazione sullo share americano. Da questo punto di vista siamo gli unici in Europa ad avere queste due diverse possibilità.

In ogni caso maggiori info si possono trovare sul mio sito (ancora in costruzione)
http://staff.marscenter.it/tempesta

Grazie Buran!
A rileggere dei nostri magnifici MPLM mi viene in mente che tempo fa si discusse in un thread di un loro possibile utilizzo finale come moduli aggiuntivi della stazione spaziale, visto che con il pensionamento della flotta shuttle, gli stessi sarebbero mancanti di razzo vettore per l’inserimento orbitale.

Il thread era questo:
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=362
e la sua lettura potrebbe risultarti interessante, visto che al tempo non eri ancora iscritto al forum. :frowning:

In chiusura, vorrei esprimere un desiderio. (Posso vero? :smiley:)
Sarebbe fantastico per tutti noi se in un thread apposito tu o archipeppe ci parlaste diffusamente del ruolo del MARS nel contesto della gestione degli esprimenti sul Columbus…

Se non sbaglio, una Microgravity Glovebox è già da un paio di anni installata nel modulo Destiny, ne è prevista un’altra? :roll_eyes:

Se non sbaglio, una Microgravity Glovebox è già da un paio di anni installata nel modulo Destiny, ne è prevista un'altra? :roll_eyes:

In effetti hai ragione perchè il Microgravity Science Glovebox (MSG) è già su Destiny, costruito da ESA ed integrato da NASA nel giugno 2002. In realta’ il futuro vale solo per MELFI (cioe’ il frezeer) che probabilmente non sarà nemmeno piu’ installato su US-Lab ma su Kibo. La situazione è molto fluida da questo punto di vista.

Tornando a MSG attualmente è utilizzato solo dalla NASA, ma in un futuro prossimo l’ESA avrà una certa percentuale di utilizzo. A riguardo, il MARS ha avuto assegnato da ESA un certo numero di payloads di fisica dei fluidi che voleranno nell’incremento 15 o 16 abordo di MSG:
MFEU-Thermal Transport Phenomena in Magnetic Fluids under Microgravity Conditions
SODI-COLLOID - Advanced Photonic Devices in Microgravity
SODI-DSC -Diffusion and Soret Coefficient Measurements for improvement of Oil Recovery
SODI-IVIDIL -Influence of Vibrations on Diffusion in Liquids

E’ mia intenzione aggiornare il mio sito sull’argomento appena avro’ un po’ di tempo a disposizione

In chiusura, vorrei esprimere un desiderio. (Posso vero? :smiley:) Sarebbe fantastico per tutti noi se in un thread apposito tu o archipeppe ci parlaste diffusamente del ruolo del MARS nel contesto della gestione degli esprimenti sul Columbus...

Ne sarei contentissimo ed onorato

Ne sarei contentissimo ed onorato

Beh, ma le pagine di 'sto forum son qui per voiiiii :wink:
Sotto!

Mi associo a Buran, saremmo lieti di illustrare ai partecipanti del Forum le attività del MARS.

Chissà magari un giorno si potrebbe organizzare una visita… :wink:

Mi associo a Buran, saremmo lieti di illustrare ai partecipanti del Forum le attività del MARS.

Chissà magari un giorno si potrebbe organizzare una visita… :wink:

QUANDO??? DOVE??? Prendo subito l’auto… il treno… l’aereo… l’hoovercraft… il razzo!!!
E’ chiaro che mi prenoto per una visita al MARS? :smiley:

Mi associo a Buran, saremmo lieti di illustrare ai partecipanti del Forum le attività del MARS.

Chissà magari un giorno si potrebbe organizzare una visita… :wink:

Sarebbe splendido!!! :smiley: