La sonda Juno rispetta il programma

Mancano meno di due anni al lancio della sonda Juno verso il sistema gioviano, nella speranza che essa possa fornire indicazioni sulla sua formazione. La costruzione materiale del veicolo e’ gia’ cominciata negli stabilimenti in Colorado, ed il prossimo passo saranno i componenti elettronici per l’avionica e gli otto strumenti scientifici ospitati a bordo.

Juno e’ una sonda ad alta efficienza energetica, ed il suo viaggio dovrebbe durare circa 5 anni, con un passaggio di ritorno vicino alla Terra nel 2013 per sfruttare l’effetto fionda. La finestra di lancio e’ ridotta, tra il 5 ed il 26 agosto 2011 a causa delle complesse traiettorie coinvolte. Nelle settimane immediatamente successive, un altro vettore Atlas V dovrebbe lanciare verso Marte, dalla medesima rampa, il rover Curiosity (gia’ Mars Science Lab), e questo desta un po’ di preoccupazione per i possibili ritardi a catena che potrebbero interessare entrambi i progetti. I dirigenti Nasa hanno gia’ richiesto personale supplementare per ridurre i tempi di processo tra le due missioni da 60 a 45 giorni, ma al momento non vi sono garanzie. Per lo stesso motivo, la finestra di lancio di Juno era gia’ stata anticipata il piu’ possibile verso l’inizio di agosto.

Tra le maggiori sfide di questo progetto vi sono gli star trackers, di costruzione italiana, che dovranno operare in um ambiente saturo di radiazioni come quello gioviano, e dei pannelli solari ultra-sensibili per la produzione di elettricita’. Juno e’ la prima sonda diretta verso i pianeti esterni ad essere dotata generatori ad energia solare, e lo sviluppo e’ stato permesso solo dalle recenti innovazioni introdotte in questo campo, che consentono di ricavare energia anche con pochissima luce e calore.

Giunta vicino a Giove, Juno realizzera’ una mappa dettagliata del pianeta effettuando un’orbita ellittica polare con un periodo di 11 giorni. La quota minima sara’ circa 5400 km. Dopodiche’ saranno disponibili altre trenta orbite circa (per un totale di quasi un anno di osservazioni), per sfruttare gli altri strumenti scientifici del veicolo, che consentono un’analisi magnetica e gravitazionale, nonche’ l’indagine dell’atmosfera tramite un radiometro a microonde.
A bordo vi e’ inoltre una macchina fotografica che e’ stata aggiunta, pare, principalmente per fornire al grande pubblico qualche elemento di spettacolarita’. Sebbene Juno si trovera’ molto piu’ vicina a Giove di Galileo, le sue foto forse non potranno essere altrettanto straordinarie e numerose: la rotazione sull’asse, necessaria agli altri strumenti scientifici, influisce negativamente sulle riprese.

La durata complessiva della missione e’ gia’ stata determinata: oltre l’anno le radiazioni non consentono di preservare efficienti gli strumenti elettronici, ed il programma prevede di far cadere Juno sul pianeta principale mentre e’ ancora pienamente controllabile, per proteggere le lune del sistema.

Degno di menzione e’ il fatto che al momento il progetto e’ al di sotto del budget allocato, previsto in 700 milioni di dollari.

Io traduco, ma qualcuno mi spiega? Hanno paura di far male ad una delle lune piu’ piccole se lasciano la sonda in giro?

le probabilità di esistenza di vita sul “sotto-sistema solare” gioviano vanno via via aumentando negli anni man mano che le nuove sonde forniscono nuovi dati su superfici e atmosfere delle lune gioviane.

non scherzo.

Presumo problemi di contaminazione, le Lune di Giove sono fra le migliori candidate ad ospitare qualche tipo di vita extraterrestre… e se una sonda ci finisse sopra sarebbe difficile capire se quella vita è stata portata o era già lì…

Anch’io vorrei capire questa cosa del preservare le lune… forse da contaminazioni esterne…

Interessante invece il fatto che sia sotto budget attualmente!
Speriamo lo sfruttino per avere più personale per evitare problemi a catena con Curiosity (MSL)

Capito. Contaminazione bilogica, quindi.

E’ quel che credo anche se le sonde vengono prodotte in ambiente sterile, se non sbaglio, proprio per evitare questo tipo di problemi…

Ma la sterilità assoluta è praticamente impossibile da ottenere, sulla terra.
Mi chiedo, l’ambiente esterno, saturo di radiazioni non dovrebbe fungere da “sterilizzatore”? E se la risposta è affermetiva non potrebbe essere che si intende proteggere l’ambiente delle Lune di Giove dall’inquinamanto chimico delle sonde? (propellenti o altri composti propri della strumentazione o piattaforma satellitare).

In passato avevo sentito appunto che si volevano sfruttare le radiazioni del sistema Gioviano per sterilizzare efficacemente tutte le sonde che vi approdassero.
In questo caso comunque,visto che alla fine della vita operativa di juno la sua permanenza in orbita non servirà più a niente tanto vale per sicurezza farla precipitare sul gigante gassoso.

serve a poco essere sterili, se ti schianti a 10.000 km/h su una colonia di rare formiche gioviane… :wink:

Anche questo è vero!
E’ la stessa cosa che hanno pensato i dinosauri!

Perchè mi stuzzicate??
Basta andare nello Jutacan per scoprirlo, :smiley:

Si e no: per essere sicuri che Juno esegua alla perfezione il suo ultimo tuffo, bisogna programmarlo quando la sonda e’ ancora ben all’interno della sua scadenza operativa. Se non ci fossero queste preoccupazioni (e mi permetto di dire che secondo me si sta un pochino esagerando), la sonda potrebbe continuare a funzionare con profitto fino a guastarsi di suo. Immaginate se si fosse deciso di autodistruggere Spirit e Oppy al novantesimo giorno di missione… :disappointed:

Beh non è sicuramente questo l’intento della scelta (ovviamente non sto parlando in riferimento alle “formiche gioviane”…).

Sopratutto per quanto riguarda il satellite Europa!