I microdiamanti trovati in una delle più antiche rocce ancora esistenti risalirebbero a 4,3 miliardi di anni fa .
La Terra si sarebbe raffreddata molto prima di quanto finora ritenuto. La prova viene da alcuni microscopici diamanti rinvenuti da un gruppo di ricercatori all’interno di alcuni campioni di una delle più antiche rocce presenti nella crosta terrestre.
L’età approssimativa del nostro pianeta è di circa 4,5 miliardi di anni, e finora si pensava che per i primi 500 milioni di anni esso si sia trovata sostanzialmente allo stato fuso, grazie anche all’energia fornita da un’abbondante pioggia di asteroidi che a quell’epoca avrebbe interessato il pianeta.
Le rocce risalenti ai primi periodi di solidificazione della crosta terrestre sono rarissime e quindi ben poco si sa delle effettive dinamiche geologiche di quei remotissimi tempi. Nel 1980, tuttavia, nel sito di Jack Hills, nell’Australia occidentale, alcuni geologi trovarono, all’interno di una roccia più giovane, alcuni cristalli di zirconio databili a poco meno di 4,5 miliardi di anni, inducendo un primo sospetto sul fatto che la Terra potesse aver iniziato a raffreddarsi molto rapidamente. Lo studio di quei frammenti di zirconio non aveva però portato a prove risolutive.
Ora, un gruppo di geologi della Westfälische Willhelms-Universität a Münster, in Germania, ha concentrato le proprie analisi su alcune microscopiche inclusioni contenute nello zirconio, scoprendo che si tratta di cristalli di diamante risalenti a un’epoca fra i 3,1 miliardi e i 4,3 miliardi di anni fa, ossia di età paragonabile a quella del materiale in cui essi si trovavano inclusi.
Questi diamanti sono quindi almeno un miliardo di anni più vecchi di ogni altro diamante conosciuto, ma il punto è che - a differenza della matrice di zirconio - i diamanti possono formarsi solamente in condizioni di altissima pressione, corrispondente a quella che si riscontra a 100-150 chilometri di profondità nella crosta terrestre. “E il modo più semplice per ottenere una crosta di questo spessore è lo scontro di due placche continentali in cui una scorre sotto l’altra”, nota Simon Wilde, coautore dell’articolo pubblicato su “Nature” in cui si riferisce della scoperta.
Se l’ipotesi sarà confermata da ulteriori studi, ciò significa che la Terra è rimasta allo stato sostanzialmente fuso per non più di 250 milioni di anni.
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/E_fu_subito_freddo/1311225