Lanciata Genesis II di Bigelow

E’ stato lanciato in perfetto orario il secondo modulo sperimentale di Bigelow a bordo di un Dnepr russo lanciato da un silo a Yasny.
Il modulo ha già raggiunto l’orbita prevista a 350miglia e 64° d’inclinazione. Le bombole d’aria compressa hanno già iniziato a rilasciare il loro contenuto in modo da gonfiare il modulo lungo più di 4 metri.
Intanto dovrebbero essersi dispiegati anche i pannelli, ma per la conferma bisognerà aspettare questa sera le 7:00 PM EDT quando passerà sopra la stazione di controllo.
Questo è il secondo modulo di una serie di prototipi via via più grandi che culmineranno nel 2010 con un primo modulo abitabile.
All’interno del modulo come la prima volte centinaia di oggetti inviati da persone comuni che hanno partecipato ad un concorso e potranno vedere ciò da loro inviato attraverso una serie di telecamere.

Credits: Bigelow Aerospace

ottima notizia. Questi moduli gonfiabili della bigelow potrebbero rappresentare una rivoluzione nella costruzione di stazioni spaziali turistiche, soprattutto per l’economicità del lancio.
Speriamo bene.

Evvai anche il secondo e andato :smiley:/

Confermata la riuscita del lancio, ricevuta da terra la prima telemetria, tutti i parametri sono nella norma, compresi energia dai pannelli solari e pressione all’interno del modulo.

Ma non potrebbero essere pericolosi se venissero colpiti da micrometeoriti? In effetti però, potrebbero rappresentare una grande rivoluzione nell’ambito delle costruzioni spaziali.

Non più di quanto possa esserlo per un modulo rigido… un buco è un buco in entrambi i casi… differenze potrebbero farle le diverse resistenze dei materiali danneggiati, ma è un fattore tecnologico non della costruzione.

Prime immagini dal Genesis II :slight_smile:
http://www.bigelowaerospace.com/out_there/genesis_II_first_pics.php

Fantastico! Restiamo a vedere i risultati …

Capisco. Pensavo potessero essere paragonati ad un palloncino e i micrometeoriti ad un ago. Di conseguenza ritenevo ovvia la maggiore resistenza dei materiali con i quali vengono costruiti i moduli odierni.
Grazie albyz85!

Come paragone sarebbe più giusto quello con, ad esempio, uno pneumatico, ovviamente con le medesime proporzioni fra micrometeorite/dimensioni struttura e foro/pneumatico. Il modulo a meno che non sia un vero meteorite di grandi dimensioni (ma sono molto molto più rari dei micrometeoriti) bucherebbe la struttura, magari anche da parte a parte, ma essa non scoppierebbe bensì si “sgonfierebbe” piano piano dando il tempo di esaurire le scorte di aria compressa, trovare e cercare di riparare il danno, e in ultima ipotesi evacuare… ovvio che se l’impatto è importante… beh non avrebbe scampo neanche la ISS…
Ci sono delle leggi anche abbastanza semplici per calcolare la velocità dell’efflusso di un gas attraverso un foro di dimensioni piccole, e di conseguenza anche la curva di decadimento della pressione per poter stimare tempi precisi di soppravvivenza, oppure viceversa, analizzando la caduta di pressione nel tempo, ricavare le dimensioni del foro.

Sono molto felice di apprendere di questo nuovo successo in casa Bigelow.
Per molto, troppo tempo, si è sentito parlare (e spesso solo favoleggiare) di strutture spaziali gonfiabili senza che però si sia dato seguito alla cosa, eccezion fatta per la camera di decompressione utilizzata dalla Voskhod 2.
Ben venga dunque la Bigelow che ha avuto il coraggio, nonché la capacità tecnica ed economica, di affrontare una sfida così impegnativa.
La Bigelow, la Scaled Composites ad altri ancora, hanno dimostrato (e ne sentivamo davvero il bisogno) che lo Spazio è sempre più un affare “privato” in contrapposizione ai macchiavellismi ed agli stati di confusione (almeno nel settore manned dato che nel campo delle sonde automatiche le cose vanno in maniera molto diversa) in cui versano molte agenzia spaziali governative o intergovernative.

Si ecco, con l’esempio del palloncino, voleo proprio fare riferimento non allo scoppio, ma alla pssibile fuoriuscita di ossigeno, em chiedevo se gli occupanti del modulo si sarebbero accorti immediatamente del danno e se avrebbero avuto il tempo di mettersi in salvo.
Grazie.

Per essere ancor più chiari rispetto a recendi discussioni, mi sembra corretto affermare che se il modello costruttivo “gonfiabile” per gli elementi manned avesse preso piede seriamente in precedenza, si sarebbero poturi ridurre di molto i voli shuttle necessari all’assemblaggio della ISS, trasportando diversi moduli ogni volta invece che uno solo.

Questa stessa tecnologia, via via che proseguirà anche da parte di altri la ricerca sui materiali, sarà a mio parere la carta vincente con la quale affrontare, in generale, anche altre sfide per la costruzione di ambienti abitati complessi ad una frazione del costo richiesto oggi dal carissimo, seppur ottimo, space shuttle. I moduli potrebbero infatti partire a bordo di un normale vettore heavy lift, ed essere al limite “collegati” in orbita da una Orion equipaggiata da un modulo con manipolatori robotizzati. Fantascienza? :roll_eyes:

Concordo, però i moduli rigidi hanno altri vantaggi, ad esempio quello di poter essere lanciati già “arredati”, mentre per i moduli gonfiabili bisognerebbe approntare un lancio per il posizionamento ed uno per l’allestimento… bisognerebbe valutare in maniera approfondita i pro e i contro… certo che per ambienti di grandi volumi il gonfiabile non ha rivali.

Due nuove belle immagini, da dentro e da fuori:

Credits: Bigelow Aerospace

Wow. Davvero incredibile! Immagini stupende.

Grazie per le foto albyz davvero belle :smiley:

La Aeronautica statunitense ha diramato una allerta di probabile impatto tra la Genesis e un vecchio satellite russo. La probabilità di impatto é di 5%

https://twitter.com/BigelowSpace/status/1174007949863211008?s=19