Le audizioni di Bolden e la contromossa dei Senatori USA

L’Amministratore NASA Charlie Bolden in questi ultimi due giorni ha dovuto affrontare le domande dei membri di due commissioni del Senato, mercoledì presso il sottocomitato “Science and Space” del “Committee on Commerce, Science, and Transportation”, mentre giovedì presso il “House Science and Technology Committee”.

In entrambe le audizioni, dopo l’indroduzione dei presidenti, Bolden ha letto il suo discorso introduttivo molto simile a quello che lesse il primo febbraio scorso in occasione del rolluot della proposta di budget NASA per il FY2011, dopodichè si è concesso per rispondere alle domande delle commissioni.

Mercoledì è stato incalzato a fondo dal presidente della commissione, il Senatore della Florida Bill Nelson che già nel suo discorso introduttivo ha messo bene in chiaro che si stà discutendo di una proposta che il Congresso deve comunque approvare:“The president propose and the Congress Dispose!”
Inoltre più volte si è rivolto alla presidenza USA chiedendo di esprimersi direttamente sugli obbiettivi della NASA, per eliminare definitivamente tutti i dubbi.

Bolden ha stupito tutti affermando che, con l’approvazione dell’Amministrazione Obama, Marte sarà l’obbiettivo a lungo termine. Però ha anche parlato di luna, asteroidi e punti Lagrangiani.

Naturalmente lo scontro più duro è avvenuto a riguardo della cancellazione del CxP e conseguente perdita di posti di lavoro, il tutto aggravato dalla maniera poco elegante con cui la NASA ha informato i suoi dipendenti, a tal proposito Bolden si è assunto tutte le responsabilità e scusandosi ha affermato che farà il possibile per non disperdere la forza lavoro e la conoscenza della “NASA family”.
Ha poi continuato affermando che alcune delle tecnologie che già sono state sviluppate nell’ambito del CxP verranno rigirate ai partners commerciali, vedi per esempio il TPS ed il LAS di Orion.

Particolarmente incisivo è stato il Senatore Vitter che a più riprese ha chiesto all’amministratore chi avesse pianificato la cancellazione del CxP, facendo un particolare riferimento alla vice di Bolden, Lori Garver.
Anche in questo caso Bolden si è assunto tutta la responsabilità: “Io sono l’amministratore, questo è il mio budget!”.

Nella giornata di giovedì si è praticamente ripetuta la stessa scena, il presidente della commissione Bart Gordon ha fatto subito notare che il mese trascorso tra il rolluot del budget e la pubblicazione dei suoi giustificativi è un grave fatto che il Congresso non può accettare.

Riferendosi poi al cambiamento radicale che, secondo le intenzioni, vedrà i partners commerciali gestire il volo spaziale umano, Gordon fa notare che le capacità tecniche dei privati sono tutt’ora da dimostrare e chiede quali certezze ha la NASA a riguardo di un futuro mercato commerciale.
Bolden risponde che la NASA non si occupa di indagini di mercato, queste sono state svolte dai partners commerciali e loro dicono che si aprirà tutto un nuovo mercato, Gordon a questo punto sbotta dicendo che i privati fanno il loro interesse e che la risposta ottenuta non è una buona risposta.

Un altro membro della commissione David Wu ha fatto notare che le compagnie private potrebbero tra qualche anno cadere negli stessi problemi di overbudget in cui il CxP è caduto e quindi causare la cancellazione del programma commerciale da parte della NASA.
Ha anche espresso il timore che gli USA potrebbero perdere la leadership in campo spaziale a favore di Russia, Cina ed India.

Entrambe le commissioni, esprimendo in particolare il rammarico per il grave problema dei posti di lavoro, sono arrivate alla stessa conclusione, cioè che questa proposta di budget manca di un’obbiettivo primario e si basa su speranze e supposizioni.

Mentre tutto questo avveniva è stata resa nota una bozza di legge, risalente al 9 febbraio creata dalla Senatrice Hutchinson, che promuove l’estensione dei voli Shuttle oltre che lo sviluppo di un HLV, l’estensione dei proggrammi COTS e CCDev oltre la LEO e l’affidamento della sezione americana della ISS ad una organizzazione no-profit.

Se diventerà legge, la “Human space flight capability assurance and enhancement act 2010” obbligherebbe la NASA a scegliere un HLV entro 6 mesi dall’approvazione, inoltre richiederebbe sistemi di trasporto ridondanti tra governativi e commerciali.

Riguardo al volo umano, oltre l’estensione dello Shuttle almeno fino al 2015, entro 6 mesi dall’approvazione la NASA dovrà scegliere almeno due entità commerciali che abbiano dimostrato soddisfare i requisiti già espressi dalla NASA e che garantiscano l’operatività non oltre il 2016.

Un passaggio particolare riporta che un consorzio di industrie dovrà essere creato per utilizzare le attuali tecnologie propulsive dell’STS e le infrastrutture correlate, al fine di ottenere un rapido sviluppo di un lanciatore per CEV, multifunzionali e che eguaglino la capacità di carico di payload dell’attuale orbiter. Dovrà essere inclusa nello studio una variante di Orion ed il sistema dovrà avere la potenzialità di evolversi in un vero e proprio HLV.

Ares-I dovrà essere considerato come un test-vehicle per le tecnologie da applicare all’HLV, entro 90 giorni dall’approvazione l’amministrazione dovrà determinare come poter accelerarne lo sviluppo, quali fondi sono necessari e se è possibile trarne vantaggio anche verso il settore commerciale.

L’HLV dovrà esser in grado di trasportare 25t in LEO e 6,8 in GEO e dovrà essere sviluppato e gestito in collaborazione con organizzazioni commerciali.

La maggior parte della bozza riguarda la ISS, i cui laboratori americani come già detto verranno gestiti da un’organizzazione no-profit. L’amministrazione dovrà subito stabilire quali ricambi sono necessari e come portarli in orbita, a tale scopo si rende necessario il prolungamento delle missioni Shuttle, la cui vita operativa è strettamente legata alle esigenze della ISS.

A quanto pare non è detta l’ultima parola.

Eh, direi proprio di no!
Ieri Nelson ha detto:
“I have never seen the appropriators and the authorizers so united” contro una proposta di budget.

Due commissioni “spazio” hanno saccagnato il povero Bolden, che davvero dà l’idea di essere stato messo lì da qualcuno.

Ogni volta legge il suo statement ed ormai lo conosciamo a memoria, poi rispondendo alle domande ripete sempre le stesse frasi ad effetto:

  • game changing technology
  • flagship-class tecnology
  • we don’t want to put all the egg in a basket
  • we don’t want to throw the baby away with the water
  • robotic precursors
  • inspire kids
  • entrepreneurial NASA
  • I am the admin, I am the one to blame
    Poi arriva puntuale il domandone sui posti di lavoro e lui racconta la storia dei suoi figli, si commuove e dice che il possibile verrà fatto.
    Io credo che, piuttosto che mangiarselo come snack, arriveranno ad un accordo…

Grazie Saimoncis per questi tuoi preziosi ragguagli!! :clap:

Giusto per sorridere un po’, riguardo a Bolden, come si dice in Brianza, sta facendo “ol materass di bott” (“il materasso delle botte” ), nel senso che in questo periodo è certamente fra l’incudine ed il martello!! :face_with_head_bandage:

La situazione mi sembra paradossale. Bolden sta facendo da parafulmine ad un fuoco di fila di critiche e rimproveri da parte dello stesso Congresso che da almeno due decenni chiede alla NASA di pensare in grande ma poi fa regolarmente mancare i fondi necessari.
Bolden non mi ha affatto impressionato nei panni del difensore di questo budget: non l’ho trovato nè carismatico nè particolarmente vivace nella difesa di una proposta che sembra non appartenergli. Anzi, sembra che l’abbiano paracadutato al Congresso con il solo scopo di leggere il suo copione. Sono altresì certo al 200% che sia commosso e toccato dalle centinaia di lavoratori che ha visitato di persona e che tra pochi mesi saranno messi alla porta.
Tuttavia su una cosa ha ragionissima: non è il nuovo budget proposto a causare la perdita dei posti di lavoro, ma la chiusura del programma Shuttle, deciso dalla precedente Amministrazione. Il Constellation non avrebbe riassorbito tutta la massa dei lavoratori e quindi è gioco di malafede trattare lui e Obama come i colpevoli di questo stato di cose. Chi chiede a lui conto dei fatti, cioè i Senatori, sono gli stessi che hanno votato le leggi finanziarie che hanno progressivamente impoverito l’ente spaziale americano.
E’ ammissione dello stesso Sen. Nelson che il rapporto Augistine stimava in 12 miliardi di $ l’apporto finanziario necessario ad un programma spaziale solido e coerente, mentre anche questo budget, pur aumentando dopo anni di vacche magre il denaro stanziato, si ferma alla metà.
E allora, l’antico adagio no bucks, no buck rogers è attualissimo. Tirino fuori i soldi per davvero, e poi vediamo.
Chiosa finale: sono d’accordo con il Sen. Nelson: l’autore principale di questa proposta di budget è il (famigerato) ufficio OMB :slight_smile:

Sacrosante parole Admin.

I presidenti USA cambiano e si alternano, i senatori (al pari di quelli italiani) spesso restano decenni sulle loro poltrone. Quelli che ora sparano addosso a Bolden (“non sparate sul pianista per favore” c’era scritto nei vecchi Saloon del Far West) sono più o meno gli stessi che hanno deciso di chiudere il programma Shuttle a favore di un contestato (sin dal primo momento) Constellation.

Ora mi aspetto l’inevitabile replica di Albyz su questo punto (lo so oramai è cosi’).

Mi spiace Alberto, ma comunque tu la metta, il Constellation non avrebbe affatto riassorbito tutta la manodopera necessaria per lo Shuttle, nemmeno se lo stesso Constellation fosse stato adeguatamente finanziato…

Speriamo in bene… L’intenzione quindi è un constellation ridimensionato, con un HLV, orion e (a questo punto) un lanciatore privato per orion, e uno “shuttle at full trottle” ancora per qualche tempo per preservare la forza lavoro… :beer:
Resta da vedere se insieme alle buone intenzioni apriranno anche la borsa…

A parte il tono che non mi piace e per cui la chiudo in breve, nessuno ha mai detto che TUTTA la forza lavoro sarebbe stata reimpiegata nel Constellation, permettimi solo una domanda, tu pensi realmente che visto che già prima si perdevano 6/7.000 posti di lavoro passando fra Shuttle e Constellation, tanto vale perderne 25.000 chiudendo tutto?! Ma che discorso è?!

Domanda retorica, bisogna capire se veramente Obama intende perdere questa forza lavoro.
Non ci resta che aspettare.

Beh non c’è molto da capire, con un programma spaziale umano la manodopera la si mantiene, senza di esso la manodopera non serve, non si fa beneficienza… e la proposta presentata non prevede un programma spaziale umano, la scelta di Obama è chiara, si tratta di vedere se gli sarà permessa dal Congresso.

Personalmente, ma è ovviamente una mia idea, non sono convinto che le cose stiano cosi’.
In ogni caso è necessario attendere la ratifica, o meno, del Congresso del Piano Obama.

Ma guarda, Alberto, sicuramente il piano è più che perfettibile e i miei commenti non sono una difesa di come il piano Bolden/Obama è stato stilato.
E’ però vero che non credo che i privati possano dar corso ad un programma di lanciatori manned con le stesse unità di personale, e relativa expertise e know how, di quella richiesta per i loro attuali programmi.
Sono certo che dovrà essere assorbito dall’industria privata una discreta percentuale di ingegneri e tecnici attualmente in forza alla NASA e ai contractors (USA in testa).
Se poi non si vuol perdere alcun posto di lavoro non credo che vi sia alternativa ad un prolungamento ad aeternum del prgoramma STS, perchè mi pare corretto affermare che qualunque alternativa porterebbe a licenziamenti e sconvolgimenti anche solo per attendere i tempi di progettazione del nuovo veicolo, di costruzione delle linee di assemblaggio, di addestramento del personale ecc ecc. Ricordo che negli States non esiste la cassa integrazione; le conseguenze di grossi cambiamenti industriali pesano tutti sulle spalle dei lavoratori.
Non è un problema banale: qualsiasi cambiamento si faccia rispetto allo status quo, anche il più auspicabile e virtuoso, avrà grosse e dolorose conseguenze, anche se solo temporanee, sulla maggior parte della forza lavoro.
Tutto imho.

Assolutamente concorde… ma i lanciatori commerciali erano già previsti prima della fine del Constellation e i lavoratori che sarebbero stati riassorbiti già decurtati dal conteggio dei posti di lavoro persi con il passaggio shuttle-constellation…

... perchè mi pare corretto affermare che qualunque alternativa porterebbe a licenziamenti e sconvolgimenti anche solo per attendere i tempi di progettazione del nuovo veicolo, di costruzione delle linee di assemblaggio, di addestramento del personale ecc ecc.

E’ questo il problema, con il Constellation, a parte i numeri che erano decisamente meno drammatici, la prospettiva da qui a qualche anno di un re-incremento dell’occupazione c’era ed era certa, ora non si ha nessuna previsione ne prospettiva sul medio periodo.

Altra considerazione, forse più di “marketing”. Credo che la comunicazione e anche la “difesa” di questa proposta di budget sia un colossale disastro. Il fatto che la percezione del pubblico sia stata “qui si taglia tutto” quando invece addirittura dopo anni e anni la Casa Bianca propone un sostanzioso aumento dei finanziamenti la dice lunga. Non solo: i dipendenti di NASA e relativi contractors hanno ricevuto sul capo un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Ora vediamo Bolden, a mio parere un pò stucchevole e senza “passione”, difendere un piano dicendo più volte che “i dettagli seguiranno” e che proprio per la mancanza di divulgazione di questi dettagli tutta la proposta di budget è stata mal giudicata quasi a prescindere.
Ma dico io, e lo stato maggiore NASA mi si presenta al Congresso senza che tutta ma dico tutta la documentazione di supporto ad un piano di cambiamenti tanto controverso (non potevano non immaginarlo) e profondo sia stata completata !!!?
Quella della comunicazione è secondo me una enorme e pesante debacle per l’amministrazione Obama, seppur limitatamente al campo spaziale (e con buona pace dei famosi strumenti del web 2.0 di cui i geek spaziali fanno uso sostanziale nel loro quodidiano :skull_and_crossbones:), debacle che se fossi Bolden affronterei con le dimissioni, fosse anche solo per farle respingere.
E come ha detto il Sen. Nelson nella prima tornata di audizioni, in questo campo rimasto (stupidamente) con tante incognite e possibili fraintesi (tipo apprendere dal question time che NASA si pone Marte come obiettivo!) sarebbe utile e importante un discorso diretto di Obama.

Concordo, la comunicazione è stata male orchestrata.

Ma proprio questo punto mi lascia perplesso e sorpreso, come hanno fatto gli americani che tanta attenzione pongono ai media a gestire in maniera cosi’ approssimativa una questione cosi’ delicata?

In particolare poi proprio l’amministrazione Obama che tanta attenzione ha posto, sin dalla campagna elettorale, alla comunicazione…

Una parziale giustificazione era stata data da Bolden durante una delle prime conferenze, aveva infatti dichiarato che diversamente dagli altri anni, la Casa Bianca ha comunicato le proprie intenzioni solo un paio di settimane prima della pubblicazione e non nell’autunno precedente come di consueto.
Fatto sta che si è deciso di redigere un budget e da esso poi inventarsi un qualche programma piuttosto che il logico inverso…

In maniera fiduciosa, ma guardando la realtà, penso che l’obbiettivo è (era) di costruire un programma sostenibile (e non un programma visionario senza possibilità di essere attuato). Le critiche a Constellation venivano da molte parti (interne ed esterne alla NASA) ed è stato considerato l’agnello sacrificale o capro espiatorio, anche per evitare di portare avanti un programma nato male e sottofinanziato e che molti vedevano come un ritorno al passato.
Il problema vero è che non c’è stato tempo per redigere un vero piano perchè la proposta di budget era già in ritardo! Però non si poteva fare altrimenti perchè prima bisognava aspettare il parere della commissione Augustine (e la proposta di budget ha seguito alcune di quei consigli).
Come si poteva creare un progetto dettagliato in così poco tempo? Hanno DOVUTO fare la proposta quando le bocce in gioco non sono ancora ferme. E qui a ruota sono nati i problemi di comunicazione, ecc, ecc. Ci saranno parecchie discussioni tra le parti politiche e industriali prima dell’approvazione del congresso (altrimenti non sarebbe una porposta). Si spera solo che la politica non impantani ogni possibile strada (alcuni senatori volevano evitare la costituzione di tiger team… allora poi non ci si può lamentare se poi non ci sono dettagli). Sicuramente non ci sono le idee chiare, però spero che non ci sia ostruzionismo.
Riguardo ai lanciatori commerciali chiedo delucidazioni a chi è più esperto di me, però ho guardato la proposta di budget del 2010 e indicava:
2010: 39.1
2011: 12.2
e per gli altri anni 0
In quella di quest’anno invece:
2011: 812
2012: 1400
2013: 1400
2014: 1300

Può darsi che abbia letto male o che nel 2010 non si siano fatte previsioni proprio in vista della review, però mi sembra che la fetta di soldi si sia fatta molto più appetibile e che quindi può darsi (si spera) che ci sia un riassorbimento da parte dei privati dei lavoratori.
Ma finchè non decide il congresso tutte queste sono congetture.

Questo è anche l’argomento che ripeteva Bolden ai giornalisti che chiedevano degli effetti del nuovo piano sui posti di lavoro NASA.

In particolare insisteva sull’equazione: più soldi nel settore aerospaziale = più posti di lavoro (anche se non direttamente in NASA).

Il ragionamento non fa una grinza… bisogna vedere se poi davvero il mercato aerospaziale è in grado di sostenersi.

Il mercato aerospaziale si sostiene tramite soldi statali. Un mercato “privato” nell’accezione comune del termine non sarebbe possibile, al massimo si potrebbe raggiungere una quota marginale (qualche posto per turismo spaziale, qualche posto acquistato da qualche agenzia spaziale nazionale, qualche esperimento portato su con i soldi di qualche università). Penso che quando si parli di mercato si vuole intendere: io NASA non comprerò più la capsula da tizio solo perchè ha vinto un appalto e mi sono legato a tizio. Io NASA acquisterò un certo numero di servizi da Tizio e Caio e se mi andranno bene ne acquisterò altri. In questo modo Tizio e Caio dovranno mettersi in competizione e dare del loro meglio.
Io la vedo in questo modo, anche se dalla teoria alla pratica c’è un abisso

Pochi minuti fà, partecipando alla Centennial Challenges Cerimony, Bolden ha affermato che questa è stata una grande settimana per la NASA: “Molti dicono il contrario, ma io dico grande!”

Il FY2011 include $10m per il Centennial Challenges Program.

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