Sembra che le quote (da Google Earth) confermino l’ipotesi di 3 zone a profondità crescente.
SHALLOW DEPTH SOILS:
MEDIUM DEPTH SOILS:
DEEPER SOILS:
Per riassumere, in questo modello si suppone che la differenza di colore sia dovuta ad una serie evaporitica gradualmente più completa al passaggio da terreni poco profondi (i primi ad emergere), ai terreni più profondi (ultimi ad emergere).
Effettivamente la roba bianca amorfa nelle immagini postate da Riky ha tutta l’aria di gesso in corso di solidificazione e la roba marrone…fango fossilizzato (non è una bizzarrìa…fossilizzano anche le impronte di dinosauri nel fango).
Le bollosità potrebbero essere dovute a gas/acqua espulso dalle evaporiti durante il processo chimico all’atto della solidificazione della fanghiglia.
A istinto direi che può essere andata così.
Fatevi sotto…
P.S.
…grazie quasar…non sapevo come ridimensionare…
…non ne ho la più pallida.
Appena saprò orientarmi nel mare magnum di dati di MSL (per ora annaspo) si potrebbe trovare qualche dato per definire meglio il contesto.
Per ora, dall’altimetria, parrebbe davvero un antico bacino marino…se si trovassero dei conglomerati fluviali nell’area rossastra (ipotizzata emersa) sarebbe un ulteriore dato a supporto di una antica zona costiera.
mi chiedo come avvengano queste contaminazioni, soprattutto se la zona analizzata è molto interna.
forse meteoriti che cadono in acqua e vi restano un po’? mi rifiuto di pensare a scienziati che inoculano diatomee nei campioni!
…anche da questa immagine si intuisce che MSL è in un “mondo” ad evaporiti, quindi si starebbe muovendo sul fondo di un antico bacino marino.
L’altimetria sembra confermare.
Per la precisione, è nella parte più profonda di una depressione suddivisa in 4 aree, tre anticamente sommerse ed una emersa.
Le evaporiti hanno l’effetto della malta autolivellante…coprono ogni cosa “piallando” ogni asperità, salvo eventuali orli distali, come quello da cui è stata scattata la foto famosa.
…già…un’italiana fra l’altro. Un popolo di santi, poeti, navigatori e…osservatori
Ha davvero un che di metallico…e così in rilievo dovrebbe essere ben più resistente all’erosione di tutto il resto.
“Dopo i precedenti casi del strano “fiore marziano” e del pezzettino di plastica, e altri piccoli granelli particolarmente brillante, adesso il rover Curiosity ha trovato un’altra cosa brillante: una strana protuberanza su una vicina roccia. Visibile nell’immagine sopra, la protuberanza sembra avere un albedo molto alto rispetto al resto della superficie e si può vedere la sua ombra sulla roccia sotto. Lo scatto risale al 30 Gennaio 2013 ed è stato individuato da Elisabetta Bonora, appassionata italiana di fotografia!
“L’immagine corrispondente della mastcam sinistra non c’è, ed è un vero peccato perché avremmo potuto montare una bella immagine stereo anaglifica.” spiega Elisabetta Bonora.”
Ho tirato per i capelli l’immagine… elaborazione del dettaglio.
Purtroppo non si vede molto, la risoluzione è bassa, la conformazione oltre ad essere disturbata in 3d dalla vicinanza dello sfondo e dalle sue ombre ha uno scarso effetto stereo.