Le foto di MSL Curiosity - discussione e analisi

Ma infatti anche a me pare più grande.

Questo sì che è ottimismo… :roll_eyes:

Da parte mia, io sto ancora riflettendo su quanto sia (im)probabile scoprire conchiglie su Marte. Continua a ronzarmi in testa il problema del pH: ho forti dubbi che il pianeta abbia ospitato distese d’acqua con acidità favorevole allo sviluppo di tali organismi; e per il tempo necessario alla loro evoluzione, poi.

…io faccio prima: non do nulla per scontato.

Non sappiamo niente nè sulla composizione nè sull’acidità di un proto-oceano marziano. Magari l’evoluzione biologica ha previsto per gli invertebrati l’utilizzo del silicio (come nel caso dei radiolari) al posto del carbonato di calcio e la riflettanza particolare di quel “guscio” è dovuta a silicio amorfo anzichè a madreperla. Magari esistevano bacini a ph leggermente basico più favorevoli allo sviluppo della vita coevi con altri bacini a ph acido.

Ti sembrerebbe logico trascurare una possibilità sulla base di preconcetti ?

Non sappiamo niente di preciso…quindi non è possibile escludere nulla a priori.

qualunque cosa sia tutto ciò rende indispensabile l’occhio umano in situ … IMHO

No, ma essendo naturalmente portato all’entusiasmo su simili argomenti m’impongo di limitare le speculazioni troppo ardite.
Se e quando finalmente avremo qualcosa di concreto in mano ci sarà tempo per esaltarsi (e per la Yippie!-Wahoo!-Horray!-Bootyshaking-Life-on-Mars-dance di Julia DeMarines :roll_eyes:).

Con un metodo di analisi basato solo su un rover che attraversa una superficie “vecchia” e coperta di polvere, credo che per avere qualcosa di concreto in mano si debba necessariamente passare attraverso l’analisi e l’osservazione di ogni ragionevole…“potrebbe essere”, senza alcun tipo di chiusura o preconcetto.

L’evidenza inopinabile, in un ambiente come quello marziano, è probabilmente alla portata, come dice Pilgrim1, dell’osservatore umano. Ovviamente, anche nell’interesse di una missione umana su Marte, spero di sbagliarmi…

Gli eventuali astronauti secondo me, oltre alle competenze tecniche, psicologiche, biologiche, dovrebbero avere una formazione tale da permetter loro un’analisi più “ad ampio spettro” possibile dell’ambiente.
Dubito fortemente che un ingegnere, con tutto il suo bagaglio di competenze, saprebbe distinguere un’evaporite da un plutone. Ma questo non è di epr sè un problema, basterebbe aprire le porte dell’astronautica anche a persone di formazione più eterogenea.

A parte l’ovvietà di mandare su un geologo per fare un’analisi geologica, penso che qualunque astronauta ragionevolmente addestrato potrebbe riconoscere cose “strane” e portarle dentro un laboratorio per, almeno, una prima sommaria analisi del materiale. Sì, credo perfino un ingegnere :grin:

Lo hanno fatto i piloti, perché non dovrebbero essere in grado gli ingegneri? Diversi astronauti Apollo (es. Scott, Armstrong) ricevettero l’apprezzamento e la stima dei geologi per l’ottimo lavoro svolto e le capacità di osservazione. La passione e l’interesse per la geologia era diffusa anche fra i piloti del programma Apollo fra i quali, oltre a Scott e Armstrong, ricordiamo Lovell e Young, che continuò a frequentare convegni di planetologia anche molto dopo le missioni lunari. Anche gli astronauti Shuttle, addestrati da bravi geologi, hanno svolto un buon lavoro di osservazione terrestre dallo spazio.

Volevo solo dire che servirà una formazione molto specifica da inserire nel percorso di addestramento.
Quindi, meglio prendere un astronauta che è ingegnere-medico-pilota e addestrarlo da geologo/paleontologo/biologo, o prendere un geologo-paleontologo-biologo e addestrarlo da astronauta? :wink:
Chissà se vedremo mai quel giorno…

L’approccio attuale è prendere un ingegnere, medico, pilota, geologo, geofisico, chimico, biologo o altre formazioni professionali e addestrarlo da geologo, paleontologo o biologo. Si vuole che chiunque sia in grado di svolgere qualunque missione.

…altro foro, stavolta un pò più profondo, a qualche centimetro dal primo:

http://mars.jpl.nasa.gov/msl-raw-images/msss/00182/mhli/0182MH0230001000E1_DXXX.jpg

http://mars.jpl.nasa.gov/msl-raw-images/msss/00182/mhli/0182MH0212000004R0_DXXX.jpg

Sarei curioso di sapere quando faranno le prime analisi della polvere…

A che profondità massima può arrivare il trapano di Curiosity?

…credo 20 cm su superficie piana…

What's that "door handle" on Mars? The answer is blowing in the wind. Hint: erosion

https://www.jpl.nasa.gov/images/msl/20130211/ventifacts.pdf

…sono sempre molto solleciti a trovare spiegazioni deduttive alternative (talvolta bizzarre come l’“effetto conchiglia” causato dallo zoom del MAHLI… :roll_eyes: ) di un fenomeno piuttosto che verificarlo direttamente.
Può senz’altro essere un ventifact (prodotto per erosione di una roccia proveniente da altre zone)…ma non è che MSL si stia imbattendo in curiosità geologiche ad ogni “shot”…siamo solo a due su oltre 180 giorni marziani…

Se non altro ci hanno degnati di risposta… e Curiosity ha ancora una lunga missione davanti a sé.

…mah…ragazzi…un geologo in carne ed ossa su Marte, letteralmente correrebbe a verificare questo oggetto.
Guardate la simmetria del “triangolo” sulla base a sinistra.
Davvero singolare…anche la simmetria del suddetto triangolo rispetto al corpo dell’oggetto.

O dispongono di dati (che noi non abbiamo) per essere assolutamente sicuri che sia un ventifact (ma perchè loro possono essere sempre certi di ogni cosa ???) o…non so cosa pensare.

Panoramica del Monte Sharp (occhio alle versioni in GigaPan):

http://www.nasa.gov/mission_pages/msl/news/msl20130315.html

Take a look!!

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Giampiero Bruzzone

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