L’interesse generale del pubblico nel volo suborbitale è diventato molto vivo. Alcuni voli potrebbero offrire un’opportunità reale di “toccare lo Spazio” attraverso l’esperienza del moto in assenza di peso e con la possibilità di poter vedere la curvatura della Terra. L’agenzia europea sta osservando con interesse questi recenti sviluppi e sta chiarendo la sua posizione riguardo ai voli suborbitali privati.
Uno studio dello scorso 7 novembre (“Study of European privately-funded vehicles for commercial human space flight”) presentato all’ESTEC, il centro tecnico dell’Esa in Olanda, aveva come obiettivo una migliore comprensione di questa vera e propria industria emergente. Come conseguenza di questo studio, è stato formato un gruppo di lavoro interno con l’obiettivo di dare consigli utili basati sugli studi precedenti; il frutto del loro lavoro è stato approvato dall’ESA lo scorso 14 aprile. Con i prossimi eventi pubblici, come il “First Symposium on private human access to space” dell’ultima settimana di maggio, ci sarà un’eccellente opportunità di presentare le conclusioni ad un vasto pubblico.
Molti pensano che il progresso del turismo spaziale potrebbe seguire quello dell’aviazione avvenuto nel XX secolo. I veicoli per i voli suborbitali, pensati per venire riutilizzati, potrebbero gradualmente abbattere i costi, così come la tecnologia e le operazioni diventare più efficienti e rodate. L’ESA riconosce gli sforzi del settore privato sia nel raggiungimento di voli suborbitali, sia nel relativo sviluppo tecnologico. L’agenzia europea intende mostrare il suo riconoscimento provvedendo al necessario background di conoscenze per lo sviluppo di questo nuovo business, e per ora aiutando nel coinvolgimento delle aviazioni civili e delle altre istituzioni competenti in materia.
Le aziende private che intendono investire nel turismo spaziale potrebbero collaborare con l’ESA anche nelle aree in cui l’Agenzia è riconosciuta leader, come l’addestramento astronauti e la medicina spaziale, per assicurare un’accurata preparazione dei programmi per i turisti e sicure esperienze di volo. Queste riconosciute “aree d’esperienza” possono essere offerte come il top della grande maturità tecnologica già sviluppata, più una condivisione di quelle idee che sono ancora sperimentali e da elaborare. Per facilitare il libero scambio di informazioni attraverso i diversi partner europei, l’ESA intende stabilire un centro di condivisione dati e per ospitare le discussioni interdisciplinari. Certe esperienze pilota e intensi dibattiti avvenuti per esempio nella cornice del General Studies Programme (GSP) si sono rivelati inizi più che positivi.
La stessa Agenzia Europea però non interferirà completamente nei piani e nelle strategie adottate dai diversi partner, ma cercherà quindi di portare un valido contributo a questa nuova e coraggiosa visione dello Spazio.
Fonte: www.esa.int