L’impegno italiano per la realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale consta di due contributi frutto dell’impegno italiano sottoscritto in ambito ESA in occasione della conferenza ministeriale del 18-20 Ottobre 1995 e frutto dell’accordo bilaterale con la NASA per la realizzazione dell’MPLM.
IL CONTRIBUTO ITALIANO NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA STAZIONE SPAZIALE DELL’ESA
L’accordo definitivo per la realizzazione del contributo europeo alla stazione spaziale internazionale ISS è stato ratificato alla metà di Ottobre del 1995 in occasione della conferenza ministeriale dei paesi membri dell’ESA tenutasi a Tolosa in Francia.
In questa sede sono stati definiti e dettagliati gli impegni di ogni stato membro alla realizzazione del:
-Columbus Orbital Facility (COLUMBUS); il modulo pressurizzato che servirà come laboratorio di microgravità per gli esperimenti europei;
-l’Ariane Transfer Vehicle (ATV); il modulo di servizio della stazione spaziale lanciato dal vettore europeo Ariane 5;
L’ACCORDO CON LA NASA PER LA REALIZZAZIONE DEL MPLM
Sul fronte bilaterale con la NASA, l’Italia, attraverso l’ASI, ha stipulato un accordo di collaborazione per la fornitura dei Mini Pressurized Logistic Module (MPLM) in ritorno dei quali l’Italia doveva ricevere una porzione di utilizzazione della stazione sullo share americano (0,85% della NASA)
L’MPLM è un cilindro pressurizzato grande come il COLUMBUS che permette di trasportare sulla stazione e dalla stazione attrezzature, alimenti, sottosistemi, ovvero tutto ciò che è necessario per la vita a bordo.
L’UTILIZZAZIONE DELLA ISS IN ITALIA
Se il contributo italiano è abbastanza articolato per quanto riguarda la realizzazione della stazione, altrettanto si può dire per quanto riguarda la fase di utilizzazione.
Probabilmente l’Italia è l’unico paese, tra i partners della stazione, ad avere un “ritorno” in utilizzazione da due sorgenti differenti: la NASA e l’ESA; in particolare il contributo di quest’ultima è diviso in “early utilization” e “routine utilization”. Ne discende che i ritorni italiani per utilizzare la stazione spaziale saranno originati da:
-)il contributo italiano all’ESA per l’utilizzazione del modulo europeo, che è dell’ordine del 17-19% del totale europeo;
Il contributo italiano è il terzo maggiore in Europa (dopo Germania e Francia) ed è orientato, tra le altre cose, sia allo sviluppo della struttura primaria e dei sottosistemi del COLUMBUS, sia alla utilizzazione e operazione degli strumenti a bordo dello stesso.
-) la fase di utilizzazione ESA durerà fino a novembre 2007 come “early utilization” (utilizzazione iniziale durante la fase di sviluppo), e dal novembre 2007 (volo 1E) in poi come “routine utilization” (utilizzazione a regime durante la fase di sfruttamento).
-) il contributo italiano previsto dall’accordo bilaterale con la NASA cioè il ritorno NASA per la realizzazione dell’MPLM (lo 0.85% della quota americana).
Il MARS center è User Support Operation Center (USOC) sia sul fronte ESA (come Facility Responsible Center per FSL e tutti i suoi esperimenti + i payloads della early utilization) sia sul fronte ASI (centro di controllo per ALTEA, almeno per ora). Io sono in particolare il cordinatore di tutte queste attività.
Il MARS è anche in supporto al training scientifico degli astronauti (qui l’Archipeppe ne sa qualcosa…)