LIVE: Phoenix arriva su Marte

Hanno più acciacchi i rover o il modello?

Paolo Amoroso

Certo. Ne abbiamo una da 25’ (7.6m) dove si possono mettere interi spacecraft nel vuoto (10^-9 Torr o meglio), sottoporli a calore/luce solare (90KW di illuminazione) o raffreddamento (credo arrivino all’elio liquido, ~4K).

Allego un paio di foto un po’ vecchiotte ma rendono l’idea. Per la prova degli airbag dei MER pero’ credo siano andati ad AMES dove hanno una campana sottovuoto di dimensioni enormi.

Paolo

http://www.nps.gov/history/history/online_books/butowsky4/space20.htm
http://history.nasa.gov/SP-424/p37b.jpg

Decisamente i rover. Il modello che sappia io ha solo un cavo che non funziona piu’ e ci impedisce di prendere immagini con il microscopio. Ma in assoluto quello che ci da piu’ grattacapi sono le strutture di terra. Guasti alle workstation, rete locale, telefoni, sistemi di teleconferenza non dico siano all’ordine del giorno, ma sembra ci sia sempre qualcosa che non va.

Paolo

Phoenix – Sol 60.

Tutta la procedura è andata benissimo, dopo aver scavato 16 buchi con la raspa rotante, la pala ha caricato ben 3 centimetri cubi di materiale e lo ha trasportato fin sopra al TEGA aperto.
Al momento di scaricare è stato anche avviato il motore della raspa per aiutare lo spargimento del materiale con le vibrazioni, ma purtroppo una buona parte è rimasta attaccata alla benna e si è successivamente sparso sul lander.
“Solo una piccola parte di suolo congelato è entrata nel forno”, ha detto Barry Goldstein, project manager della missione dal Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. “Ci siamo accorti che buona parte del materiale raccolto ha aderito al fondo della pala e non ha raggiunto la cella prevista”.
Ogni forno ha la bocca di carico di 10 cm di lunghezza per 3 di larghezza, ma all’interno, il forno vero e proprio ha circa le dimensioni del serbatoio d’inchiostro di una penna a sfera. Non essendo stato raggiunto il livello di materiale sufficiente per l’analisi, l’imboccatura del forno è rimasta aperta.
Goldstein ha inoltre aggiunto: ”La buona notizia è che il TEGA ha funzionato alla perfezione e quindi abbiamo altre possibilità di caricare il campione per le analisi”. Infatti il temuto corto circuito sulle linee di alimentazione non si è verificato, nonostante il ripetuto azionamento della vibrazione.
Ora occorre eseguire un’analisi visiva completa della zona del TEGA per verificare dove si è distribuito il materiale e studiare una nuova strategia di scarico dei campioni.

In foto: la benna del braccio robotico ha scaricato il campione di suolo sul forno, ma il materiale si è sparso più del previsto.

Non mi pare sia andato tutto benissimo. Speriamo solo che tutto il ghiaccio non sublimi prima che venga analizzato…

Da noi in facoltà abbiamo una camera termovuoto molto molto molto più piccola :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye:

anche da noi :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye:

Phoenix – Sol 61.

Sono state studiate delle modifiche all’operazione di caricamento del campione nel TEGA.
Non si azionerà più la raspa per lunghi periodi durante la raccolta del materiale per evitare ogni surriscaldamento del campione e invece la si azionerà più e più volte per lo scaricamento in modo da aiutare la discesa del terreno nel fornetto con le vibrazioni.
Le immagini giunte nella mattinata del Sol 61 hanno mostrato che il terreno che era rimasto attaccato alla pala (che è stata lasciata capovolta) è caduto tutto sul lander, quindi la benna è vuota e siamo nuovamente nella situazione ottimale per iniziare la raccolta.

Queste esperienze saranno utilissime per il Mars Science Laboratory.

2 domande : Quando azioneranno i microfoni per l’ascolto dei rumori di Marte ?

  • Ho visto le foto della sonda scattate dal Mro, sono bellissime!!! hanno trovato i resti della mars polar lander o di Beagle ?

Un Saluto.

Non so quanto saranno utili. MSL e’ gia’ in fase avanzata di progetto e costruzione. Spero non sia troppo tardi per fare eventuali modifiche. Non sono coinvolto con il progetto della strumentazione scientifica per cui non ti so dire.

2 domande : Quando azioneranno i microfoni per l'ascolto dei rumori di Marte ?
  • Ho visto le foto della sonda scattate dal Mro, sono bellissime!!! hanno trovato i resti della mars polar lander o di Beagle ?

Un Saluto.

Hanno cercato ma fin’ora non sono stati rinvenuti resti ne’ di MPL ne’ di Beagle. Quest’ultimo pero’ e’ di dimensioni troppo ridotte per poter essere visto chiaramente da HiRISE.

Paolo

Grazie Paolo per la pronta risposta.

Ne approfitto per farti un’altra domanda, a te che sei implicato in affari marziani :smile:,
per caso sai che fine ha fatto il progetto Baegle 2 Evolution ?

Un caro saluto.

Non ho molti contatti conle altre agenzie spaziali per cui non ne so proprio nulla, mi dispiace.

Paolo

:cry: :disappointed:

Comunque grazie per averci pensato.

Un saluto.

Probabilmente verso la fine della missione nominale, dopo avere raggiunto gli obiettivi principali.

Paolo Amoroso

Grazie Paolo.

Sono davvero curiosa di sentire un po’ che si dice lassù :smile:

Phoenix – Sol 62.

Anche l’ultimo tentativo di inserire un campione di ghiaccio nel forno #0 del TEGA non ha avuto successo. La maggior parte del materiale raccolto è rimasto attaccato alla benna e quindi all’interno della camera di cottura non è giunto materiale a sufficienza per l’analisi.
Ora si deve fare ancora esperienza per riuscire a caricare il TEGA con questo materiale attaccaticcio: si dovrà capire in che modo interagisce con la raspa, con la benna e la griglia d’accesso al forno, senza contare che occorre capire se è meglio raccoglierlo in pieno Sole o in ombra.
Nel frattempo si effettuerà una nuova analisi del terreno secco.

Nell’immagine si vede l’interno della benna di raccolta con la maggior parte dell’ultimo campione attaccato sul fondo.

Certo che il comportamento di questo materiale è antipatico: tanti sforzi e le particelle rimangono appiccicate al fondo fino a sublimare. E’ un vero gioco di pazienza, speriamo che si riesca ad individuare una procedura efficiente.
Mi chiedo in che condizioni erano stati fatti i precedenti campionamenti, quelli in cui non parevano esserci problemi a svuotare la benna ma gli sportelli dei fornetti non si aprirono completamente.

Era stato preso materiale superficiale, molto più granuloso e con poca umidità proveniente, probabilmente, dalla “rugiada”.
Infatti non si era attaccato alla benna, ma non riusciva ad attraversare la griglia d’ingresso, finchè non si è “asciugato” ed ha potuto entrare nel fornetto TEGA.
Se ho capito bene, si comportava come sabbia leggermente umida che, come le formine al mare, tende a formare zolle che si staccano dalle formine e che si sgretolano non appena asciugano.
La “rugiada” potrebbe provenire dalla sublimazione del ghiaccio negli strati sottostanti, quelli che si sta cercando di analizzare adesso…

L’apparenza del terreno appiccicato è proprio quella dei residui di sabbia nelle formine al mare, come se l’operazione di raccolta fondesse il ghiaccio del campione.

Col senno di poi, forse, rivestendo la benna con uno strato di teflon, si sarebbe potuto ovviare al problema… :thinking:

Di che materiale è fatta la benna?
Con temperature così basse è facile che il ghiaccio si “incolli” alla benna, come detto da Monzi non resta che vedere se cambia qualcosa raccogliere al sole o all’ombra, e io aggiungerei anche al mattino presto o in piena giornata; non c’è proprio possibilità di lavorare di notte senza sole? :thinking:
certo che è una vera rogna!!! :confused: