LIVE: Phoenix arriva su Marte

Se non erro, il teflon degassa e anche roba proprio ostile.

Paolo

Che sappia io non viene fatta nessuna elaborazione di immagini in tempo reale per poter operare la sonda. Per cui dipende dalla quantita’ di energia disponibile dalle batterie. Credo che utilizzando pesantemente le batterie dopo sarebbero costretti a passare diversi giorni a ricaricarle e non credo lo vogliano fare durante la prime mission.

Paolo

…si…in effetti potrebbe sviluppare acido fluridrico…e schifezze varie… :face_with_head_bandage:
…meglio evitare!!

Per ora non c’è una vera “notte” perchè essendo oltre il circolo polare artico, il Sole non tramonta mai.
Comunque il periodo più lungo di lavoro ininterrotto è terminato durante il Sol 55 con 33 ore di operazioni consecutive.

Per il Teflon posso solo quotare…

Domanda: quando ci sarà il primo tramonto per Phenix? E quand’è l’equinozio marziano?

Phoenix – Sol 63.

Una struttura dura posta sotto Phoenix si è visibilmente modificata nell’arco temporale di quasi un mese.
La struttura denominata Snow Queen è messa in una posizione che può essere inquadrata solo dalla Robotic Arm Camera (RAC - la fotocamera sul braccio) e due foto mostrano i cambiamenti subiti. Diverse crepe, fra cui una lunga 10 centimetri ed un ciottolo di circa sette millimetri sono comparsi sulla superficie esterna. Anche la superficie ha apparentemente cambiato aspetto diventando più ruvida.
RAC ha ripreso la prima immagine di Snow Queen durante il Sol 6 (il 31 maggio) ed era stato subito evidente che quella struttura dura e levigata era stata scoperta dai retrorazzi della sonda durante l’atterraggio.
“Le immagini riprese fin dall’atterraggio hanno mostrato che queste fratture non si sono formate durante i primi 20 Sol di missione”, ha detto Mike Mellon della University of Colorado di Boulder. “Dobbiamo aspettarci di vedere ulteriori modificazioni nei prossimi 20 Sol.”
Mellon ha passato la maggior parte della sua carriera studiando il permafrost e questa possibilità di studio a lungo termine di strutture come Snow Queen la vede come una novità assoluta. È il primo caso su Marte in cui si può seguire il comportamento di ghiaccio a temperature così basse che ne impediscono l’immediata evaporazione e sublimazione. Quando venne scoperto il pezzo da circa un centimetro nello scavo Dodo-Goldilocks, impiegò diversi giorni a sparire.
Il team di Terra ha potuto seguire gli scavi Dodo-Goldilocks e Snow White in modo più continuo, grazie al fatto che possono essere inquadrati dal Surface Stereo Imager (SSI – la fotocamera tridimensionale posta sul dorso del lander), ma Snow Queen può solo essere vista con la RAC dato che si trova sotto la sonda.
Il fatto che RAC sia montata sul braccio robotico è sia un vantaggio che uno svantaggio. Il vantaggio è che può raggiungere qualsiasi punto intorno al lander per fotografarlo, anche sotto, mentre diventa uno svantaggio dato che il braccio robotico deve occuparsi di molte altre cose, la prima delle quali è il caricamento dei campioni sugli strumenti di bordo. Oltretutto per raggiungere determinati punti posti al disotto di Phoenix è necessario compiere una laboriosa serie di movimenti.
“Ho fatto una serie di ipotesi su cosa potrebbe aver provocato le fratture, ma sono tutte discutibili”, ha aggiunto Mellon. “La prima ipotesi è che gli sbalzi termici lungo diversi Sol possano generare delle tensioni che sfocerebbero in spaccature. D’altro canto però, per spaccare il ghiaccio così, servirebbero sbalzi molto repentini.”
Un’altra possibilità è che lo strato esposto possa aver subito un cambiamento di fase che lo ha ristretto. Un esempio è il sale idrato che quando perde acqua si restringe e si spezza. “Non penso sia la migliore spiegazione, perché la disidratazione dei sali dovrebbe portare alla formazione di una crosta e a fratture molto fini”, ha detto Mellon.
“Un’ulteriore alternativa è che le crepe fossero già presenti nella struttura e che la sublimazione dello strato superficiale le abbia portate alla luce.”
Per ciò che riguarda il piccolo ciottolo comparso sopra Snow Queen, potrebbe essere caduto lì da un’altra zona, ma potrebbe anche essere stato portato dall’attività della sonda.
“Per quello dobbiamo studiare con più attenzione le ombre per capire cosa può essere successo.”

Le due foto sono state riprese il 15 giugno durante il Sol 21 e il 9 luglio durante il Sol 44.

Il solstizio estivo c’è stato il 25 giugno, mentre l’equinozio d’autunno dovrebbe essere intorno al 14 dicembre.
Per il primo tramonto penso abbiano considerato il termine della Prime Mission, quindi i 90 Sol, che dovrebbero scadere a fine agosto.

Un altro evento importante e’ la solar conjunction, quando Terra - Sole - Marte sono piu’ o meno allineati. Durante quel periodo non e’ possibile comunicare con nessuna delle sonde (6!!!). Questa volta accadra’ verso la fine di Novembre e durera’ circa 3 settimane. In questo periodo i MER eseguiranno una sequenza di comandi che viene definita e caricata sui rover prima dell’inizio del blackout di comunicazioni.

A dire il vero non e’ un blackout vero e prprio dato che non e’ un allineamento perfetto. Pero’ la risoluzione angolare delle antene delle sonde su Marte non e’ sufficente per distinguere tra Terra e Sole. Qui sulla terra impiegando le stazioni DSN da 70m sarebbe possibile ricevere dati ma su Marte i disturbi creati dalla radiazione del Sole renderebbero i dati inintelleggibili, ci abbiamo provato e ci e’ andata male. Durante la prima Solar Conjunction i due rovers sono andati in safe mode.

Paolo

Vero!
Se ne era parlato per il Sol 45 e, anche considerando che Phoenix sopravviva fino ad allora, sarà difficile che si riprenda dopo il blackout…

In safe mode cosa funziona dei sottosistemi dei rovers?

Quando i rover stanno safing hanno un solo compito, monitorare lo stato di salute delle batterie e stare ad ascoltare la terra e Odyssey in momenti predeterminati della giornata. Lo scopo e’ quello di mantenersi in vita e di ricevere nuovi comandi da eseguire.

Paolo

Guarda questa tabella

Grazie del grafico, mi mancava.
In effetti i dati coincidono…

Ho letto su Dedalonews che domani 31/7 la NASA renderà noti i primi risultati scientifici dei campioni di terreno prelevati da Phoenix…
Sul sito della NASA http://www.nasa.gov/mission_pages/phoenix/main/index.html maggiori informazioni.
All’evento, che si svolgerà alla University of Arizona, Tucson, alle 2 p.m. EDT (le 20 ora italiana), nel Mission Science Operations Center dell’Università parteciperanno:
Michael Meyer, chief scientist, Mars Exploration Program, NASA Headquarters, Washington
Peter Smith, Phoenix principal investigator, University of Arizona, Tucson
Victoria Hipkin, mission scientist for Phoenix Meteorological Station, Canadian Space Agency, Saint-Hubert, Quebec
Mark Lemmon, lead scientist for Phoenix Surface Stereo Imager, Texas A&M University, College Station

Speriamo di sentire “buone” notizie… : :grin:

Grazie a tutti delle risposte, ottime e abbondanti!

Confermata la presenza di acqua nei campioni marziani! :clap:
La missione estesa di altri 30 giorni fino alla fine di settembre!! :clap: :clap:
link: http://www.nasa.gov/mission_pages/phoenix/news/phoenix-20080731.html

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in italiano: http://www.astronautica.us/ ( :stuck_out_tongue_winking_eye:)
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E’ questo il comunicato che aspettavo di sentire :beer:
Complimenti al team di Phoenix :clap: :clap:

Sol 64.

Phoenix trova l’acqua e le estendono la missione.

Anche se l’unica scoperta di Phoenix fosse la conferma (dico conferma perché si avevano già vari indizi) della presenza dell’acqua su Marte, basterebbe per fare di questa missione una delle più importanti nella storia delle esplorazioni spaziali. :clap: :beer:

Sol 65 & 66.

La Casa Bianca informata sulla potenziale vita su Marte.