Lo ricordate?

Ricordate questo spot? Troppo divertente! Se non erro, prendeva in giro un cosmonauta “sovietico” che era rimasto sulla MIR mentre l’URSS si dissolveva…
Oggi, effettivamente, sarebbe politicamente MOLTO inopportuno… :skull:

http://www.youtube.com/watch?v=2-3igoswexQ#

PS) Ho ripreso il tutto da un articolo de “Il Post”
http://www.ilpost.it/2014/09/16/ucraina-russia-pubblicita-corriere-vintage/

Lo ricordo bene.

Uso tuttoggi la memoria di quella pubblicità per ricordarmi le capitali di Slovacchia e Rep. Ceca.

Mamushka Kazahkstan!

me lo ricordavo, ma vederlo mi ha fatto sorridere come allora, poi poveri Ucraini

Ho visto qualcuno postare il video qualche mese fa, quando tutto stava iniziando.
Cmq per me quella pubblicità è sempre rimasta impressa, ricordo che qualcuno ci aveva anche fatto il remix per una canzone da discoteca, ma non riesco più a trovarlo :smiley:

Qui ho rispolverato un vecchio articolo del “Corriere” sullo spot. Il cosmonauta era il corrispondente della Tass ( :fearful:) a Roma…

http://archiviostorico.corriere.it/1995/gennaio/09/Quell_astronauta_giornalista_co_0_9501093980.shtml

grazie lovell per il tuffo nel passato!

Se non sbaglio il cosmonauta sovietico impersonato dal giornalista della Tass era Sergjei Krikalev che raggiunse la Mir per una missione di alcune settimane e che, in seguito alle vicende politiche Russe, fu riportato a terra solo dopo un anno.

ESATTO!!! e con in attivo sei voli complessivi in orbita!!!


Forse politicamente scorretto,ma veritiero.
In pochi mesi tutto il mondo che conoscevamo cambiò.

Bellissima e ricordata con piacere!

(sì, ma adesso non venite a dirmi che son già vent’anni… pork…)

Krikalev doveva rimanere sulla Mir per 20 settimane e accettò di prolungare la missione a 44 settimane. Quindi poco più del doppio.

In realtà ci fu un altro cosmonauta che venne lanciato dall’Unione Sovietica e atterrò quando questa non c’era più. Si tratta di Alexander Volkov, decollato nell’ottobre 1991 e atterrato (assieme a Krikalev) nel marzo 1992.

Padre di Sergey Volkov, uno dei cosmonauti di seconda generazione (non mi pare sia l’unico, oltre a Garret in USA)
Sono sicuro che la risposta è a una query di distanza nel DB di Lupin (che di sicuro ha le linee genealogiche dei cosmonauti fino ai tempi dello Tsar :wink: )

Caspita quanto tempo è passato!! Pubblicità veramente azzeccata.

Se non ricordo male doveva essere un remix fatto da Prezioso…o forse Molella…lo passavano sempre al “deejay time” negli anni d’oro di radio Deejay! Un programma che ha fatto storia nella radiofonia, senza ombra di dubbio, direi!

https://www.youtube.com/embed/Neam20SvVr0

ed era uscita in quel periodo anche la “Ucraina Compilation”!!!

Me la ricordo bene! Ci ripensavo giusto qualche settimana fa ma non avevo idea si trovasse il video su youtube! Bellissima…

Me la ricordo bene, mi ricordo che all’epoca mi faceva un pò di malinconia. Erano tempi duri per la Russia e la CSI in genere. Ora, con quello che sta succedendo, dà i brividi…

Il terzo e per ora ultimo caso (anche in ordine di tempo) di astronauti padre/figlio è quello di Yuri Romanenko (padre) e Roman Romanenko (figlio).

A tutt’oggi nessun “figlio d’arte” ha superato il padre per tempo di volo nello spazio e nemmeno per numero di missioni effettuate. Il primo a riuscirci potrebbe essere Sergei Volkov che tornerà nello spazio il prossimo anno a bordo della Soyuz TMA-18M. Gli mancano solo 26 giorni per superare il padre come tempo nello spazio, ed un lancio per eguagliarlo come numero di missioni.

P.S. Vi sorprendereste vedendo come sono spartani i miei files. Altro che query! :stuck_out_tongue_winking_eye:

Beh, Roman è ancora abbastanza giovane, magari ci scappa una terza missione di lunga durata e riesce a superare i 430 giorni del padre :slight_smile:

Io sono nato e cresciuto in un epoca in cui la divisione del mondo in due blocchi era una realtà,e l’Unione Sovietica sembrava destinata a durare per sempre.
Ricordo un libro uscito negli anni 70 che fece molto scalpore “Sopravviverà l’Unione Sovietica fino al 1984”?
Sembrava la profezia di un matto:

http://www.maldura.unipd.it/samizdat/italia/pdf/amalrik1.pdf

Nel 1985,invece,era ambientato un altro libro uscito in Italia nel 1979 ,chiamato “La terza guerra mondiale”.

http://en.wikipedia.org/wiki/The_Third_World_War:_The_Untold_Story

Il libro raccontava lo scenario di una plausibile guerra tra i due blocchi,e c’era pure un capitolo dedicato alla “guerra nello spazio”.
Uno Space Shuttle in missione per conto del dipartimento della Difesa,veniva raggiunto in orbita da una Sojuz che lo metteva fuori uso con un arma laser.
I corpi degli sfortunati Astronauti saranno poi recuperati “nel corso di una solenne missione” dopo il conflitto,parte convenzionale e parte nucleare limitato, (che vede una dissoluzione dell’URSS non molto dissimile da quella avvenuta in realtà).

"2010 l’anno del contatto…e chi se lo scorda!
Il libro di Arthur C. Clark,seguito di “2001 Odissea nello spazio”,uscì nel 1983 (il film,non malvaggio,tratto dall’opera letteraria arrivò nellesale nel 1985).
Clark (come tutti noi del resto) prevedeva l’Unione Sovietica ed il blocco orientale ancora vivi e vegeti nell (allora lontanissimo) 'anno 2010.

Tornando indietro a quegli anni,la caduta del muro di Berlino fu un evento inatteso e sbalorditivo,sopratutto se si pensa che solo poco tempo prima una fase calda della guerra fredda sembrava essersi inaugurata.
Allora il mondo conviveva con la possibilità di una possibile guerra nucleara (ma vi giuro che non ci pensavamo…era una possibilità,come un terremoto o un eruzione catastrofica…“potrebbe accadere,ma facendo scongiuri non è accaduto fino ad oggi e non accadrà”).
Però era un posto stabile; la paura del comunismo faceva si che il capitalismo fosse meno avido,e quasi metà del mondo viveva separato senza fare concorrenza commerciale all’Occidente ( ai tempi,e parlo anche degli anni 80,un Russo o un Cinese per la strada di una città Italiana erano visti come marziani).
Oggi una nuova guerra fredda sarebbe del tutto insensata,sopratutto perchè non esiste più una barriera ideologica a dividerci.