Lo scudo termico di Galileo

Quando nel 1995 il reentry probe della missione Galileo entrò nell’atmosfera gioviana fu uno dei veicoli più veloci ad eseguire un rientro atmosferico, a circa Mach 50.
La corrosione dello scudo termico fu però anomala, alquanto diversa dai modelli calcolati negli anni '80 quando la missione fu progettata.
Ora uno studio cerca di far luce sull’anomalia, sulla base di modelli più accurati e di simulazioni fatte con maggiore potenza di calcolo.

4 Mi Piace