Lost Cosmonauts - parte I - aka Lanci missilistici segreti

### ...Il mio TONO SACCENTE ?? Ho soltanto effettuato alcune scansioni di immagini presenti su vecchie riviste e TU mi vieni ad accusare di aver usato un ?? Quelle immagini, caro Marco, rappresentano cosmonauti che si apprestavano ad effettuare test pre-volo... non credo che si siano lasciati immortalare in attesa di un buon bicchiere di Vodka... sono sicuro che TU, invece, stia per andare in EBOLLIZIONE... un pò come fà l'acqua in un radiatore automobilistico... attenzione al termostato... controlla la sua funzionalità ogni tanto... non vorrei che non funzioni al momento giusto...

La solita storia.
Guarda che sono calmissimo.
Sto aspettando la risposta alle mie domande, e te ne guardi bene dallo sfiorare l’argomento…
Peccato che pochi Posts fa dicevi :

Non credere che la faccenda decadi nel dimenticatoio...

Non nel dimenticatoio? Hai trovato pane per i tuoi denti. Ciò che posso scordare io, se lo ricorda il Forum…

Dunque vorrei innanzitutto precisare che io sono tuttora attivo in ambito aerospaziale…

...allora rivolgiamola ad archipeppe, visto che ha lavorato in ambito aerospaziale...

Dunque:

Perchè il motore LMDE del LEM era stato realizzato facendo uso di assorbitori acustici tipo per attenuare il pericoloso fenomeno dell’instabilità di combustione se nel vuoto cosmico non c’è acustica ??

risposta semplice perché TUTTI i motori (in generale quelli a razzo in particolare) trasmettono una vasta gamma di vibrazioni a varie frequenze (che vanno dall’udibile agli infra e ultrasuoni), di conseguenza l’assorbitore acustico era necessario per smorzare quelle frequenze che potevano indurre a pericolissimi fenomeni di risonanza nelle delicate strutture in duralluminio del LEM.

Quindi non servivano a rendere “più silenzioso” il LEM quando era nello Spazio visto che come dici tu stesso nel vuoto il suono non si trasmette.

Tra l’altro, in campo strutturale, i fenomeni di risonanza sono tenuti in grande considerazione (nel campo dei fenomeni vibroelastici) perché possono indurre a cedimenti catastrofici (il cosidetto fenomeno della “nota armonica”).

Un caso per tutti: nel 1960 un bombardiere inglese AVRO Vulcan era stato modificato per ospitare e collaudare il motore Olympus utilizzato poi anche dal Concorde, a causa di un fenomeno di risonanza (durante un test a terra) il motore esplose distruggendo l’intero veicolo.

Eh, Peppe, Luigi non fa cadere niente nel dimenticatoio.
Non riesco infatti a comprendere perchè abbia rifatto la domanda riguardante l’isolamento acustico del motore del LEM, che aveva già avuto risposta dal sottoscritto nel seguente messaggio:
http://www.forumastronautico.it/index.php?msg=873#873 e
http://www.forumastronautico.it/index.php?msg=879#879
Strano ma vero…

### ...Il mio TONO SACCENTE ?? Ho soltanto effettuato alcune scansioni di immagini presenti su vecchie riviste e TU mi vieni ad accusare di aver usato un ?? Quelle immagini, caro Marco, rappresentano cosmonauti che si apprestavano ad effettuare test pre-volo... non credo che si siano lasciati immortalare in attesa di un buon bicchiere di Vodka... sono sicuro che TU, invece, stia per andare in EBOLLIZIONE... un pò come fà l'acqua in un radiatore automobilistico... attenzione al termostato... controlla la sua funzionalità ogni tanto... non vorrei che non funzioni al momento giusto...

La solita storia.
Guarda che sono calmissimo.

Bene… ti ripropongo questa immagine di Gennady Mikhailov prelevata dall’articolo di Ernest Haussman tratto da , Giugno 1960 vol.1, n°2 NON VISUALIZZATA nel precedente post:


### Bene... ti ripropongo questa immagine di Gennady Mikhailov prelevata dall'articolo di Ernest Haussman tratto da , Giugno 1960 vol.1, n°2 NON VISUALIZZATA nel precedente post:

Luigi, l’unica cosa che devi fare è rispondere alle mie domande.
Il resto è fumo negli occhi, e per la verità più nei tuoi che nei miei.
O devo prendere atto che messo alle strette gli argomenti svaniscono?
[-( [-( [-(

Ah… Marco, dimenticavo… nella precedente immagine allegata, mi son dimenticato di aggiungere che il nostro Gennady Mikhailov era stato immortalato mentre era alle prese con un impianto Hi-fi…
MA DOVE SONO LE TUE IMMAGINI, I TUOI DOCUMENTI… prima ti ho chiesto MA DOVE SONO FINITI QUESTI COSMONAUTI ??
Dove sono le risposte ??

Ah... Marco, dimenticavo... nella precedente immagine allegata, mi son dimenticato di aggiungere che il nostro Gennady Mikhailov era stato immortalato mentre era alle prese con un impianto Hi-fi... MA DOVE SONO LE TUE IMMAGINI, I TUOI DOCUMENTI... prima ti ho chiesto MA DOVE SONO FINITI QUESTI COSMONAUTI ?? Dove sono le risposte ??

La risposta, che visti i risultati mi è costata anche troppo sbattimento, è qui:
http://www.forumastronautico.it/index.php?msg=3914#3914
Ora ripeto.
:arrow: DOVE SONO LE RISPOSTE ALLE MIE 4 SEMPLICI DOMANDE?
Posso azzardare che non sai da che parte cominciare?
Ora torno al DVD…

Ah... Marco, dimenticavo... nella precedente immagine allegata, mi son dimenticato di aggiungere che il nostro Gennady Mikhailov era stato immortalato mentre era alle prese con un impianto Hi-fi...

Fai lo spiritoso?
Visto che la foto l’hai inviata tu, e abbondi di letteratura, non hai certo difficoltà a spiegarmi bene:
a) che tipo di tuta indossa;
b) dove si trova;
c) che cosa sta facendo.

Ma queste curiosità, insieme alle mie QUATTRO SEMPLICI DOMANDE, resteranno senza risposta…

Ahi ahi ahi Luigi… da te non me lo aspettavo!

.
  1. Le tute raffigurate (e qui può darci una mano Dario) non mi sembrano quelle utilizzate per il programma Vostok.

Per la precisione di quella tuta ne abbiamo parlato ampiamente qui:

http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=382&postorder=asc

Si tratta di una Vkk-6, una tuta sovietica a pressurizzazione parziale per i voli d’alta quota. Sono tute “Anti-G” dette anche “capstan suit” per gli americani.

Cmq la trovate qui:
http://www.redpilot.com/museum/suits/vkk/vkk-6d.html

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  1. Le tute raffigurate (e qui può darci una mano Dario) non mi sembrano quelle utilizzate per il programma Vostok.

Per la precisione di quella tuta ne abbiamo parlato ampiamente qui:

http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=382&postorder=asc

Si tratta di una Vkk-6, una tuta sovietica a pressurizzazione parziale per i voli d’alta quota. Sono tute “Anti-G” dette anche “capstan suit” per gli americani.

Cmq la trovate qui:
http://www.redpilot.com/museum/suits/vkk/vkk-6d.html

Porta pazienza, Dario, se linki e basta Luigi non ti calcola nemmeno. Puoi str certo che i tuoi links restano lettera morta.
Quindi ti prego, diciamolo a chiare lettere:
E’ o non è una tuta che ha qualche attinenza col volo oritale, e comunque con un possibile coinvolgimento del tizio fotografato nelle missioni Vostok? :smiley:

…Mi dispiace leggerti così, Marco… probabilmente non te l’aspettavi di vedere le immagini di Grachev e Mikhailov, vero ??

Molto probabilmente, NON LE AVEVI MAI VISTE prima di oggi… dai, sii sincero… vedi che l’, anche se malvisto, serve a qualcosa ??

Ed ora non … non farmi domande … cerca nei tuoi archivi… VOGLIO RISPOSTE CONCRETE… DOVE SONO FINITI QUESTI COSMONAUTI ??

...Mi dispiace leggerti così, Marco... probabilmente non te l'aspettavi di vedere le immagini di Grachev e Mikhailov, vero ?? Molto probabilmente, NON LE AVEVI MAI VISTE prima di oggi... dai, sii sincero... vedi che l', anche se malvisto, serve a qualcosa ??

:grinning: :grinning: :grinning: :grinning: :grinning: :grinning: :grinning: :grinning: :grinning: :grinning: :grinning: :grinning:
Te le ricordo, va…

Visto che sostieni qui con tanta “educata fermezza” le tue opinioni, non avrai alcun problema a rispondere a queste domande:

  1. Che fonte attendibile sono le riviste americane del 1960, se il programma spaziale dei russi era all’epoca segretissimo anche riguardo ai nomi dei cosmonauti?? Ovvero se i russi hanno rilasciato quei nomi associati a quelle foto, è sicuro al 100% che non fossero cosmonauti.

  2. Secondo te, qualunque personaggio che si fa ritrarre in tuta pressurizzata è automaticamente un cosmonauta?? Oppure è semplicemente un tecnico impegnato nei test?? Questo criterio si può applicare anche agli americani, cosicchè il numero dei loro astronauti cresca in maniera esponenziale?

  3. Le tute raffigurate (e qui può darci una mano Dario) non mi sembrano quelle utilizzate per il programma Vostok.

  4. I presunti radioamatori non costituiscono di per se alcuna prova visto che gli americani in Turchia avevano una base d’ascolto grande quanto una città e hanno rilevato solo e sempre i voli reali.

Visto che sostieni qui con tanta "educata fermezza" le tue opinioni, non avrai alcun problema a rispondere a queste domande:
  1. Secondo te, qualunque personaggio che si fa ritrarre in tuta pressurizzata è automaticamente un cosmonauta?? Oppure è semplicemente un tecnico impegnato nei test?? Questo criterio si può applicare anche agli americani, cosicchè il numero dei loro astronauti cresca in maniera esponenziale?

…Allora, secondo te, il cane con la pressurizzata visibile in una delle tre immagini era un intento a condurre tests… per le altre domande, purtroppo devo lasciarvi… a domani !!!

Porta pazienza, Dario, se linki e basta Luigi non ti calcola nemmeno. Puoi str certo che i tuoi links restano lettera morta. Quindi ti prego, diciamolo a chiare lettere: E' o non è una tuta che ha qualche attinenza col volo oritale, e comunque con un possibile coinvolgimento del tizio fotografato nelle missioni Vostok? :smiley:

Cercherò di essere succinto:
Una risoluzione del governo sovietico ed un successivo ordine del Ministro dell’industria dell’aviazione con le istruzioni per dare inizio ai lavori preparazione di una missione umana per mezzo di un satellite, fu emessa nel gennaio 1959.
Il 17 aprile 1959 l’ OKB1 emise il primo"capitolato tecnico" per lo sviluppo e la realizzazione di un apparato pressurizzato con un sistema di condizionamento d’aria d’emergenza e il 22 maggio il goverso Sovietico emise una risoluzione nella quale venivano specificati i primi contraenti e sub-contraenti per la realizzazione di detto apparato. Questi documenti diedero inizio alla progettazione e allo sviluppo delle tute spaziali nell’Unione Sovietica.
Durante il 1959 la Zvezda realizzò i primi disegni tecnici e e realizzò 2 prototipi pronti per i vari tests attitudinali. La tuta era stata designata con la sigla S-10.
Successivamente dietro nuove specifiche richieste dall’OKB1 venne realizzato un nuovo prototipo battezzato V-3.
Dietro insistenze di Korolev che richiedeva lo sviluppo di un sistema “a ciclo chiuso” per il funzionamento del dispositivo di supporto vitale, si arrivò alla realizzazione del primo prototipo di tuta pressurizzata per le missioni spaziali Vostok, la SK-1


Vi riporto un articolo che sto scrivendo, liberamente tratto dal libro “The Rocket Man” della Springer Praxis e riadattato per i miei scopi divulgativi:

Uno dei più grandi inconvenienti generati da qualsiasi tipo di compartimento pressurizzato necessario per fornire la giusta atmosfera respirabile all’equipaggio, era che venivano aumentati notevolmente il peso ed il volume dell’intero apparato. Lo sviluppo di questi sistemi includeva anche complessi test di tenuta in previsione di un secondo sistema di sicurezza nel caso di una rapida decompressione o di un guasto del sistema primario. Le cabine pressurizzate divennero molto di più che una semplice caratteristica negli aerei a partire dal 1950, infatti la ricerca condotta sugli indumenti pressurizzati, focalizzò la propria attenzione sulla progettazione di sistemi “quick-don-and-doff” realizzando nuovi caschi protettivi e guanti. Lo sviluppo di queste attrezzature, che dovevano essere velocemente e facilmente indossate in caso d’emergenza, erano conosciute nel mondo occidentale come “get-me-down-suit”. Con l’aumento dell’affidabilità di funzionamento delle cabine pressurizzate, queste divennero il sistema di supporto vitale primario. Di conseguenza, il ruolo degli indumenti pressurizzati divenne quello di apparati d’emergenza in sostituzione del sistema principale. Tutto questo si tradusse nello sviluppo di tute pressurizzate che,negli anni ’50, somigliavano molto agli apparati a pressurizzazione parziale sviluppati negli Stati Uniti, e denominati “capstan suit”. L’evoluzione delle tute pressurizzate da impiegare esclusivamente per il volo spaziale perse consistenza dopo il 1955 ma, l’accesso a documentazioni segrete provenienti dall’occidente, permise ai sovietici, che stavano sviluppando indumenti parzialmente pressurizzati da impiegare durante i voli d’alta quota, di confrontare il proprio standard costruttivo con la produzione d’oltreoceano. La cattura di Gary Power, pilota di un velivolo spia americano U2 avvenuta nel maggio 1960, consentì ai sovietici di poter verificare direttamente alcuni particolari della tuta indossata dal pilota, in modo particolare il casco, un MA2, e la tuta a pressurizzazione parziale, una MC3A. Da approfonditi esami condotti sulla tecnologia costruttiva ed operativa di questi apparati, i sovietici condussero ulteriori test comparativi con i loro stessi prototipi e, in molti casi, adattarono i modelli sovietici al modello americano in loro possesso. L’evoluzione tecnologica scaturita da questi progetti, venne applicata nello sviluppo dei primi indumenti pressurizzati espressamente progettati per il volo spaziale. Gli apparati furono costruiti nelle stesse industrie che svilupparono le tute per l’aviazione. In Unione Sovietica, l’azienda leader del settore che condusse questa pionieristica ricerca era la Semyon Alekseyen’s Plant n°918, poi denominata Zvezda, con sede a Tomilino

Gli apparati come quelli postati da Luigi sono quindi tute a pressurizzazione parziale impiegati per i voli di alta quota. Tali tute subivano costanti test all’interno di camere ipobariche al fine di verificarne la tenuta e l’efficacia. Alla luce di quanto ho riportato sopra, ritengo che non possano essere state impiegate per voli sub-orbitali.

La tuta pressurizzata adattata alle fattezze canine ,non è ne più ne meno un dispositivo simile, atto a proteggere appunto i cani in previsione degli esperimenti che si sarebbero poi condotti inviandoli in orbita.
Dato che dovevano essere testate le tecnologie e i dispositivi che avrebbero poi dovuto sostenere la vita umana, era necessario predisporre di apparati simili anche questi animali.
Quella quì raffigurata è una tuta a pressurizzazione parziale per cani, identica a quella che è stata postata in precedenza.

...Allora, secondo te, il cane con la pressurizzata visibile in una delle tre immagini era un intento a condurre tests... per le altre domande, purtroppo devo lasciarvi... a domani !!!

Eh no, non si rigira la frittata.
Primo, alle domande non si risponde con altre domande, secondo, qui non si parla (e non lo si è mai fatto) di “lost dogs”, ma di “lost cosmonauts”.
Intanto le domande continuano a restare desolatamente senza risposta… :smiley:

Riassunto della sera…

### Bene... ti ripropongo questa immagine di Gennady Mikhailov prelevata dall'articolo di Ernest Haussman tratto da , Giugno 1960 vol.1, n°2 NON VISUALIZZATA nel precedente post:
...Mi dispiace leggerti così, Marco... probabilmente non te l'aspettavi di vedere le immagini di Grachev e Mikhailov, vero ?? Molto probabilmente, NON LE AVEVI MAI VISTE prima di oggi... dai, sii sincero... vedi che l', anche se malvisto, serve a qualcosa ??

La foto che non avrei mai visto campeggia ben definita a pag. 108 del volume (ovviamente abbandonato nella mia polverosa libreria) “The Rocket Men”, e mostra un candidato cosmonauta nella camera di alta quota utilizzata per “testare” le capacità di sopportazione degli aspiranti, in tests del tutto simili a quelli visti nel film “The right stuff” inerenti la selezione dei candidati alle missioni Mercury.
La persona nella foto non è nominata in questo libro. Comunque Mikhailov NON era nella lista dei 20 candidati individuati il 25 febbraio 1959 da Kamanin, il “capo” dell’ufficio cosmonauti dell’URSS. (Fonte Aviatsiya i kosmonavtika no. 5 (maggio 1990) pag. 46-47).
Attribuire quindi il nome Mikhailov a quel viso è una tua pura speculazione, o meglio, un’opinione di un autore che ha scritto un articolo attingendo alle (dis)informazioni tipiche del clou della guerra fredda.
Un esaustivo compendio di queste mistificazioni ti è stato da me linkato e postato nel messaggio che ti invitava a dare un’occhiata all’articolo di Oberg, di cui peraltro ti ho inviato qui sul forum alcuni brani.

Gli apparati come quelli postati da Luigi sono quindi tute a pressurizzazione parziale impiegati per i voli di alta quota. Tali tute subivano costanti test all'interno di camere ipobariche al fine di verificarne la tenuta e l'efficacia. Alla luce di quanto ho riportato sopra, ritengo che non possano essere state impiegate per voli sub-orbitali.

In altre parole, un’altra conferma, caro Luigi, che le foto in tuo possesso certo non mostrano qualcuno in procinto di salire su una Vostok.

Non ti pare ora, adesso, di rispondere alle mie quattro, semplici domande?

La foto che non avrei mai visto campeggia ben definita a pag. 108 del volume (ovviamente abbandonato nella mia polverosa libreria) "The Rocket Men", e mostra un candidato cosmonauta nella camera di alta quota utilizzata per "testare" le capacità di sopportazione degli aspiranti, in tests del tutto simili a quelli visti nel film "The right stuff" inerenti la selezione dei candidati alle missioni Mercury. La persona nella foto non è nominata in questo libro.

Giusto per completezza, sempre a pagina 108 del medesimo libro, a circa 3/4 di pagina in basso vi è una frase tra parentesi che recita più o meno così:

Le fotografie di candidati o di tester delle forze aeree di molte di queste simulazioni, hanno condotto successivamente la stampa occidentale a riportare questi tecnici come cosmonauti fantasma o cosmonauti dispersi

Ciaus

Giusto per completezza, sempre a pagina 108 del medesimo libro, a circa 3/4 di pagina in basso vi è una frase tra parentesi che recita più o meno così:
Le fotografie di candidati o di tester delle forze aeree di molte di queste simulazioni, hanno condotto successivamente la stampa occidentale a riportare questi tecnici come cosmonauti fantasma o cosmonauti dispersi

Ciaus

Ebbravo il Dario!
Ancora una testimonianza di prim’ordine.
Ma servirà a riportare i figliuoli dispersi sulla rettta via? O:)

Ecco invece cosa combinavano gli americani …
Intra Vehicular Suit più gabina pressurizzata per i loro scimpanzè.