L'STS-133 spacewalker Tim Kopra ferito in un incidente stradale

L’astronauta della NASA e veterano dell’ISS Tim Kopra è rimasto ferito in un incidente stradale con la sua bicicletta Sabato 15 Gennaio, secondo quanto riferito da un responsabile della NASA.
Kopra non è in pericolo di vita e per motivi di privacy non si hanno ulteriori informazioni su suo stato di salute effettivo.
Secondo Spaceflightnow.com, che ha riferito la notizia, diverse altre fonti parlano di una frattura dell’anca per l’astronauta americano.

In questo periodo Tim Kopra si stava addestrando come flight engineer di STS-133, e durante questa missione, il cui lancio è programmato al momento per il 24 Febbraio, egli sarà anche lead spacewalker per le due EVA previste.

Spaceflightnow.com, citando delle fonti interne all’agenzia spaziale statunitense, riferisce che Kopra volerà comunque con STS-133, anche se potrebbero esserci delle ripercussioni sui suoi compiti da svolgere durante questa missione spaziale.

La NASA non sta addestrando equipaggi di backup o sostituti, ed anche un astronauta veterano che ha volato da poco necessita di tempo per esercitarsi con le attività extraveicolari e per ricevere il training specifico per il volo con questa missione del Discovery.

Con solamente tre missioni rimanenti per il programma Space Shuttle prima della sua chiusura, questo incidente rappresenta una grossa problematica personale e professionale per Kopra. Negli anni passati, un astronauta che perdeva un volo per ragioni mediche poteva sempre confidare di rientrare nella normale rotazione degli equipaggi per un volo futuro; ora questo non è più possibile.

Nella foto dell’Agosto 2009, Tim Kopra alle prese con una checklist nell’airlock Quest dell’ISS durante l’Expedition 20.


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:astonished:

Ero convinto che per una missione Shuttle ci fosse backup per qualsiasi cosa.

Augurando ogni bene al buon Tim… :angel:
e data la vicinanza del lancio,
non potrebbe essere che forse, magari, per caso, ci sia la possibilità di vedere PAOLONE, che ha fatto il training all’NBL, avventurarsi fiero ed italico fuori dall’airlock? :ok_hand:

Su questo nutro forti dubbi. Non so quanti mesi necessiti la guarigione (allo stato attuale forse non lo sapranno nemmeno i medici del JSC), ma dubito che Kopra volerà ancora su una navetta spaziale. Non credo che la NASA ritardi la missione per aspettare la sua guarigione.

A parte il rammarico per lo sfortunato incidente, sono sorpreso anche io per il fatto che non ci sia un backup.
La pensavo esattamente come Exelion.

sbaglio o queste ultime missioni shuttle sono bersagliate da un pò di sf…ortuna! :angry:

Punto 1: che sfigata sta STS 133! :scream:

Punto 2:

Per esperienza lavorativa se ha effettivamente una frattura all’anca ritengo pressochè impossibile che possa volare con STS 133, in quanto è prassi comune effettuare un intervento chirurgico di riduzione-sintesi della frattura. Tale intervento chirurgico di solito viene fatto dopo circa 48 ore dall’incidente (e quindi domani) per permette alla muscolatura di rilassarsi. Infatti se fatto in urgenza la muscolatura risulterebbe contratta con conseguente notevole difficoltà al riallineamento dei monconi di osso fratturato. Questo comporta comunque al minino una degenza di circa 7 giorni (se non altro per la rimozione dei drenaggi), e di almeno ulteriori 7 giorni (quindi circa 15 dall’intervento per la rimozione dei punti di sutura (siano essi metallici o di filo). Nel frattempo inizia la riabilitazione, con aumento progressivo del carico sulla gamba infortunata. Si inizia da zero, ed infatti per almeno 20 giorni circa si usano due stampelle e si carica la gamba solo con l’aiuto del fisioterapista durante le sessioni di riabilitazione. Poi si inizia a caricare la gamba con l’aiuto di una sola stampella e si aumenta ulteriormente il carico che però può arrivare al 100% (cioè buttare via totalmente la stampella) non prima dei fatidici 40 giorni (è il tempo medio che serve alla formazione di un callo osseo “decente” tale da sopportare il peso corporeo senza limitazioni funzionali e senza dolore). Si arriva quindi attorno al 24 febbraio, e cioè proprio alla data del lancio. La vedo dura :point_up: , basta un piccolo ritardo nell’ossificazione, o una sensazione di dolore più accentuata per mandare tutto a quel paese. L’unica possibilità che vedo è che i “Flight Surgeon” diano l’ok tenendo in considerazione il fatto che durante il volo Kopra sarà in assenza di gravita, e quindi con sollecitazioni estremamente ridotte. Ovviamente sarei lieto di essere smentito e veder volare Kopra! :ok_hand:

Scusami se lo faccio notare, ma i 3g di accelerazione al lancio e il g e mezzo al rientro?

E le sollecitazioni del lancio/rientro?

Ricordo che un certo Cernan allunò con un ginocchio completamente fuori uso e ne era a conoscenza il solo Flight Surgeon :slight_smile: Dalle sue memorie traspare il dolore costante con cui ha operato sul suolo lunare! ora la questione è un’altra… possono portarlo in barella sulla rampa e impacchettarlo per benino sul suo sedile, una volta in orbita la sua anca non servirà più! nemmeno in EVA, è la sua testa e le sue mani che vogliono lassù, le gambe optional! (e qui un certo Wernher von Braun suggerirebbe di amputare le gambe agli astronauti per risparmiare peso :stuck_out_tongue_winking_eye: )

ora qualcuno dirà…ma in caso di emergenza come scappa dallo Shuttle? non riesco ad immaginare uno scenario REALE in cui questo possa accadere…nemmeno al pad (le statistiche sono dalla mia).

In una EVA le gambe servono per ancorarsi alla piattaforma sul braccio robotico.

Ci avevo pensato, in effetti “potrebbero” dar fastidio ma solo nel rientro. Infatti la posizione durante il liftoff è tale che l’accelerazione avviene lungo l’asse maggiore del femore che è quello più resistente: in teoria un femore può sostenere un peso pari a circa 450-500 kg, corrispondente circa ad astronauta in piedi fino a 6-7 G. Il problema può sorgere durante l’atterraggio, dove le sollecitazioni avvengono lungo gli altri assi del femore. C’è da ricordare però che Tim Kopra per almeno i prossimi due anni (e se non gli interessa anche per tutta la vita) avrà un chiodo nel femore che gli aiuterà a sostenere lo sforzo almeno fino ad una completa ed esaustiva saldatura ossea. Per questa motivazione sono propenso a credere che abbia qualche possibilità di volare, ma sicuramente non di eseguire EVA performanti perchè i tempi di recupero sono troppo risicati.
Ovviamente sono tutte illazioni dovute alla scarsità di informazioni che abbiamo. Se comunque è corretta la diagnosi diffusa di “frattura di anca” gli scenari possibili sono solo ed unicamente quelli che vi ho illustrato.

Guarda che le accelerazioni sia al lancio che al rientro sono in entrambi i casi positive (testa-piedi) e gli astronauti sono seduti, non in piedi.

Albyz, forse non ci siamo capiti, lascia che ti mostri uno schema (come disse il dott. Emmett Brown: “Mi scuso per la rozzezza del modello …:smiley: ). Come vedi dal disegno allegato la forza che agisce sul femore è disposta lungo due assi totalmente diversi nel liftoff e nell’atterraggio. Fosse stata una capsula Soyuz o Apollo avrei detto che non ci sono differenze tra le due fasi. Nel caso dello Shuttle invece nella fase di atterraggio la posizione dell’astronauta è totalmente diversa (e c’è chi mi ricorda che Story Musgrave se l’è fatta pure tutta in piedi …). Ammettiamo pure che all’inizio del rientro lo Shuttle abbia un AoA di circa 40°, comunque l’accelerazione che subisce il femore non è sul suo asse principale (quello lungo) ma lungo un asse obliquo o addirittura trasversale. Lì ci sono i problemi.
Scusami se insisto, ma la meccanica ossea è stata una delle cose che ci hanno fatto studiare abbastanza approfonditamente a suo tempo.


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Potrei dire che ero appena sveglio… che ho appena passato 3 giorni di febbre… ho detto una fregnaccia… scusa… questione di ribaltamenti mentali… :smiley:

Tranquillo, di che ti scusi? L’importante è capirsi! :ok:

Vittorio Vittorio…me lo potevi dire che sei un esperto nel campo osseo…
Ho un paio di placche e una decina di viti nel braccio dallo scorso anno, ti chiedevo una consulenza! :wink:
In caso di lancio spaziale ti contatterò! :stuck_out_tongue_winking_eye: (magari :angel:)

:flushed: Esperto … Parolone! Conosco abbastanza causa lavoro (15 anni di sala operatoria come tecnico di radiologia), ma sicuramente non sono né medico né specialista ortopedico.

io mi preoccuperei di più dell’assenza di gavità che demineralizza le ossa di base e che un una frattura non aiuta di certo alla sua risoluzione.

è vero, ma penso che per i pochi giorni di missione non sia il maggiore problema, piuttosto lo sia la frattura in se