Sere fa stavo sfogliando un libro fotografico sullo shuttle col cucciolo grande, e mi sono soffermato su una didascalia che non ricordavo.
In pratica c’era scritto che anche il Challenger (OV 102 se non sbaglio) originariamente era stato pensato come veicolo sperimentale, piu’ o meno come l’Enterprise (OV 101?), e che solo in un secondo tempo venne rimaneggiato per renderlo effettivamente impiegabile.
Vi risulta?
E ancora, l’Enterprise adesso dov’e’? E nessuno ha mai pensato anche solo per scherzo di lavorarci su dopo aver perso il Challenger e/o il Columbia?
Perfettamente vero, era nato come STA-099 ossia un modello per i test ma poi la NASA decise di trasformarlo in un vero e proprio orbiter che prese la sigla di OV-099.
Una soluzione del genere era stata anche presa in considerazione per Enterprise (allo Smithsonian attualmente) per sostituire il Challenger ma la sua struttura più vecchia e pesante ne sconsigliarono la trasformazione e la NASA fece invece costruire l’Endeavour usando anche parte dei pezzi “avanzati” dalla costruzione del Challenger e l’Atlantis ed inizialmente destinati a pezzi di ricambio.
Risulta si, infatti la sigla del Challenger è OV 099, ed inizialmente era stato usato per i test strutturali di vibrazione.
Tutto questo e molto, molto altro è documentato nella “Bibbia” dello Space Shuttle, il libro di Jenkins, che ti consiglio caldamente di acquistare. Non te ne pentirai affatto!
Dai, era un thread piuttosto vecchio, è normale che ti sia sfuggito.
E poi non è esattamente lo stesso argomento.
Insomma, per me non se ne parla mai abbastanza, quindi ben vengano le domande!
Paolino non mi provocare… stai andando off topic, lo sai.
E sai ugualmente bene che ‘L’arte della deterrenza consiste nel provocare nell’avversario il terrore di attaccare…’
:twisted:
Tornando a noi… quel 28 gennaio non potrò mai dimenticarlo…
(torno in topic! tu pero’ non aprir bocca…)
in effetti e’ molt piu’ vivo il ricordo del challenger che non del Columbia.
probabilmente per l’abbondanza di immagini disponibili.
O forse perche’ col secondo incidente ci avevamo gia’ fatto tutti tristemente il callo (media per primi)?
Per me il valore aggiunto sta nel fatto che, esattamente due giorni prima, morì mia madre.
Quindi puoi immaginare… sentì il dolore della perdita di quei sette astronauti in modo molto, molto particolare.
il crollo del mito dello Shuttle… se ricordiamo il 1986 aveva un programma di lanci ad altissima densità e la NASA paragonava quell’anno all’anno della Luna.
Poi scoprire che si era dato l’autorizzazione al lancio per non perdere i contratti… sapere che 6 astronauti erano sicuramente vivi al momento dell’impatto coll’oceano e che sino all’stante della deflagrazione i computer avevano mantenuto il sistema in rotta…
Io (non ho vergogna) piansi davanti al televisore…
Credo che siamo in parecchi qui su questo Forum che, nel 1986, hanno assistito al disastro del Challenger e fra di loro anche io sono uno di quelli che piansi… non solo per la perdita di sei persone ma anche per la fine (o almeno il ridimensionamento) dei sogni e delle speranze che la navetta spaziale ci aveva promesso…
Imperdonabile errore! Ed allora li cito tutti per ricordarli…
Comandante Francis R. Scobee, pilota. Michael J. Smith, Specialisti di Missione Judith A. Resnik, Ellison S. Onizuka, Ronald E. McNair, maestra nello spazio Sharon Christa McAuliffe e specialista del carico utile Gregory B. Jarvis
Forse il più sfortunato fu Greg Jarvis. Era stato inizialmente assegnato alla missione precedente a quella del Challenger, STS-61-C, ma fu riassegnato a STS-51-L per fare posto a un politico.