Mars Science Laboratory (MSL) Curiosity Mission Log

Io avevo sentito in TV in una di quelle trasmissioni stile Focus che i tecnici non avevano previsto le pietre di Marte essere così taglienti. Forse le pietre della terra sono un pò tutte smussate dalla pioggia etc basta anche pochissimo

Era saltato fuori e ne abbiamo parlato anche qui (forse in questo topic ma il "cerca"non ho mai imparato a usarlo) : il problema sono le pietre acuminate infisse nel terreno, non previste dal progetto.
Le prove erano state fatte (anche) con sassi acuminati, ma che cedevano sotto il peso delle ruote rotolando un pò.
Se il sasso è infisso nel terreno compatto invece si comporta come un chiodo in un asse di legno, visto che si ritrova ad appoggiare di punta direttamente su un foglio di alluminio di pochi decimi di spessore

Marco, vai a cercare i requisiti di missione e non dimenticarti della legge di Akin numero 13…
In base a quei requisiti, tu avresti fatto ruote piú pesanti e più resistenti, sacrificando magari qualche strumento scientifico?

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Non lo so, ovviamente queste sono chiacchiere da bar, sono il primo a dirlo. Con il senno di poi è facile criticare, ma mi stupisce che non abbiano previsto alcuni meccanismi di rottura (pietre acuminate, pezzi slabbrati di alluminio pericolosamente vicini ai cavi dei motori, cose così). Vedremo fra quattro anni come saranno le ruote del nuovo rover :slight_smile:

Ribadisco la legge di Akin #13: non si progetta la cosa migliore possibile, ma si progetta quello che rispetta i requisiti.

Chi ci dice che in NASA non avessero previsto quei meccanisimi di rottura e che non avessero deciso di accettarli, in modo da risparmiare peso e potersi permettere strumenti scientifici più complessi e pesanti, considerando che il requisito era di camminare per un solo anno marziano e per un minimo di 5 km?
Nelle missioni spaziali il peso è sempre il fattore limitante e i margini sono talmente risicati da non potersi permettere di fare qualcosa un po’ più resistente solo “per sfizio” :wink:

La missione è già stata un successo, i requisiti iniziali sono stati raggiunti e superati, tutto quello che stiamo vedendo oggi è bonus…

Questo dipenderà dal requisito di missione :slight_smile:
Quello che mi stupisce è che abbiano fatto un rover così complesso e una missione così costosa con l’obiettivo di tenerlo operativo solo per un anno marziano, io spero che per il nuovo rover abbiano previsto una durata minima un po’ più lunga… Ma a quel punto diventa davvero un trade-off scientifico: cosa preferiscono gli scienziati? Fare osservazioni molto più complesse ma per una durata limitata, oppure osservazioni più semplici ma per tempi molto più lunghi e quindi in più posti diversi?

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Secondo me, la seconda che hai detto, ma insomma… non siamo nella loro testa!

A occhio direi anche io la stessa cosa, ma nella realtà dei fatti finora hanno sempre scelto missioni corte, salvo poi allungarle una volta che il rover era ancora vivo…

Secondo me x i rover vale il principio che meno si muovono, meno rischi corronono :smile:. Quindi é logico pensare di incominciare una missione soddisfando tutte le analisi che si possono fare da fermi, e solo successivamente iniziare a girovagare aumentando le distanze percorse. Il fatto che l’obbiettivo primario venga raggiunto subito corrisponde al minimo obbiettivo previsto con l’utilizzo del 100% degli strumenti, ma la speranza vera é che il rover duri il più possibile. Altrimenti perché un RTG così importante?

Livio, per l’RTG ti rispondo facilmente: non puoi farli con durata minore, il tempo di dimezzamento del 238Pu è di 87,7 anni.
I Russi hanno usato anche RTG fatti con stronzio 90 (90Sr), che dimezza in 29 anni, ma genera meno energia.
Quindi la sorgente di energia non è un problema, anche considerando il degrado delle termocoppie la durata è di decenni (vedere i Voyagers, 40 anni al momento).
Programmare missioni minime e sperare in una estensione ha una sua logica. Però continua a stupirmi che le ruote, che io associo ad un oggetto con tencologia relativamente semplice quando comparate con altre parti del rover, possano diventare l’anello debole. Poi fra (spero molti) anni scopriremo che Curiosity si arresterà per altri motivi, del tutto indipendenti. Chissà. Comunque ho cambiato il messaggio dell’avatar, “Don’t Panic” and take your towel :slight_smile:

Tenete anche conto che, prima dei trade-off scienziati / ingegneri, vengono fatti i trade-off scienza / budget… Ovvero, gli obiettivi scientifici vengono decisi in base a delle proposte in competizione tra loro e, se vuoi che la tua proposta sia finanziata e scelta dalla NASA, devi dimostrare che il tuo programma scientifico è raggiungibile senza grandi rischi e - soprattutto - rispettando i costi. Per forza di cose questo fa sì che la maggior parte delle scelte siano conservative già in partenza: meglio promettere un uovo oggi, che una gallina domani…

Questo accade anche, nel mio piccolo, nel mio lavoro: quando scrivo qualunque proposta di ricerca sto bene attento a non promettere la Luna - anche se fosse possibile ottenerla - perché altrimenti potrebbe essere vista come troppo ambiziosa da chi deve decidere se finanziarla o no…

È più facile far rientrare in un budget fisso (per quanto grande) un rover con una vita operativa garantita di 2 anni e 5 obiettivi scientifici (numero a caso…) che uno con una vita operativa garantita di 10 anni e potenzialmente 20 obiettivi scientifici… anche se poi, a posteriori, si dimostra fattibile

Il 1 dicembre scorso Curiosity avrebbe dovuto effettuare una perforazione del terreno con il suo trapano con relativa raccolta di campioni, come già effettuato sei volte in precedenza, ma l’estrazione della punta dal suo alloggiamento non è andata a buon fine interrompendo quindi l’operazione.

Utilizzando la copia di Curiosity presente a Terra si sta cercando di riprodurre l’anomalia per capire esattamente da dove derivi il problema. Nel frattempo il trapano e Curiosity su Marte vengono mantenuti immobili per non “inquinare” le prove comparative con il modello sul nostro pianeta.

Le ipotesi che al momento si prendono in considerazione per spiegare l’anomalia sono il non completo rilascio del freno che tiene nella sua sede la punta oppure un problema con l’encoder del motore che aziona l’estrazione della punta. Entrambi i problemi sarebbero comunque risolvibili.

Quello del 1 dicembre doveva essere il primo tentativo di perforazione senza l’utilizzo della percussione, sempre utilizzata per le precedenti 15 perforazioni. Dal febbraio 2015 però nel meccanismo di percussione hanno cominciato a manifestarsi, in maniera intermittente ed imprevedibile, dei cortocircuiti che hanno portato alla decisione di utilizzare d’ora in avanti con parsimonia la modalità di percussione e quindi solo nei casi in cui si ritenga assolutamente necessaria.

Curiosity si trova attualmente alle pendici del Monte Sharp, 165 metri più in alto rispetto al luogo di atterraggio.

http://marsmobile.jpl.nasa.gov/news/index.cfm?FuseAction=ShowNews&NewsID=1954

È stato escluso un problema con l’encoder e quindi si è quasi certi che il guasto risieda nel sistema di ritenuta, o frenaggio, della punta.

Nell’immagine la posizione in cui si trova attualmente Curiosity.

Mentre si cerca il rimedio per il problema occorso al trapano, Curiosity è stato rimesso in movimento.

Nell’immagine le zone dove è stato utilizzato il trapano ed i 15 fori praticati nel terreno marziano.

Le indagini convergono verso la presenza di “sporcizia” (proveniente dalla Terra oppure raccolta su Marte) finita all’interno del meccanismo.

Il 12 gennaio Curiosity potrebbe aver scoperto il suo terzo meteorite.

Il primo (di due metri!) lo aveva scoperto nel maggio 2014 ed è stato chiamato Lebanon.

Il secondo ritrovamento risale allo scorso ottobre ed il meteorite è stato chiamato Egg Rock.

Classico meteorite metallico fuso! Ottimo obiettivo per la chemcam

Guardate questo!!

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Spettacolo!
Altro che film di fantascienza, questa è realtà… pressoché in diretta dal nostro inviato speciale su Marte :ok_hand:

Bello, per quanto aridissimo. E suggestive le altissime montagne all’orizzonte.

Bello

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