Marte e oltre...il futuro dei programmi manned?

Intanto vi chiedo scusa se magari scrivo delle banalità e ritiro fuori argomenti già trattati :flushed:

L’altro giorno ho incrociato in tv il classico documentario sull’esplorazione del sistema solare…si parlava della prossima conquista di Marte e si chiudeva ipotizzando lo sbarco su qualche luna di Giove o Saturno.

…e ho pensato: ok, su Marte ci andremo, ma quanto più in là potremo spingerci?

Personalmente ho sempre pensato che fossimo già tecnicamente pronti a partire per il pianeta rosso, e che fosse solo una questione di motivazioni e investimenti…ma pensandoci bene si tratta di un viaggio lungo, ed una grande quantità di sistemi devono funzionare alla perfezione per parecchi mesi, senza la possibilità di portare in tempi brevi ricambi, rifornimenti o soccorso alla missione.
Insomma, mi sono reso conto che Marte non è una Luna 2.0 come tante volte ero stato portato a pensare…

Di qui il mio scetticismo su missioni manned ancora più lontane: sarebbe incredibile visitare alcuni satelliti del sistema solare, ma al momento mi sembra che sia molto più realistico realizzare lander con capacità quasi-umane piuttosto che sviluppare un sistema di propulsione in grado di garantirci di raggiungere Giove in tempi “comodi” per una missione manned…

Tutto questo per dire che mi rimetto alle vostre opinioni in merito e sono curiosissimo di sapere cosa ne pensate :wink:

In effetti, si tratta di volontà e soldi che potrebbero spingere la tecnica a sviluppare (o rendere mature) le tecnologie necessarie a compiere l’impresa

Il problema è che si pensa sempre a missioni che partano dalla Terra, quindi dovendo “pesare” poco utilizzano la spinta minima per volare verso altre mete.
L’approccio è totalmente errato. Di forme di propulsione più potenti di quelle attuali ve ne sono, ma non sono “il problema”.
Guarda il Saturn V. Più di tre quarti del veicolo era composto dal carburante necessario per sollevarsi dalla superficie terrestre ed arrivare in orbita. Il resto solo per passare da 26.000/28.000 km/h a 40.000 Km/h.
Tutti si concentrano sul problema della propulsione ma è un falso problema. Il nostro problema vero è e resta, come dico sempre anche in altri post, il volo DA Terra ALL’orbita. Ancora oggi, se riesci a diminiuire di 100 volte il costo del lancio hai spalancato le porte allo spazio.
Certo, costruire un veicolo che ti porta fino a Marte, ma anche oltre, pone delle difficoltà tecniche, ma si risolvono tecnicamente. Più è breve il volo minori sono i problemi. Anche la distanza alla fine non è poi quel gran problema, avendo la giusta propulsione.
Purtroppo siamo ancora legati alla superficie terrestre. Se pensi che i piani per lo sbarco umano su altri corpi continuano ad essere pensati con la superficie terrestre come luogo di partenza… è chiaro che sarà sempre tutto molto difficile.
Però la chaive per l’esplorazione dello spazio stà nello spazio stesso.
I nuovi materiali che possono essere realizzati nello spazio possono permetterci di costruire delle VERE navette spaziali a costi contenuti. Quindi realizzare la nostra astronave, perché questa è, con materiale prelevato nello spazio e sempre lì lavorato.
Tutto questo però comporta uno sforzo economico non da poco che a mio giudizio nessuno stato vuole sobbarcarsi. Le scuse sono che ci sono cose più importanti (tipo riempire certe nazioni di bombe), che è un impegno notevole (è più facile far estrarre i minerali da lavoratori schiavi nei paesi poveri), che ci sono difficoltà tecniche da superare (la ISS non è mica lì per questo, solo per fare immagine) e poi alla gente non interessa (lo spazio è solo per bambini sognatori).
Fino a poco tempo fà ero convinto che i privati nello spazio fossero più uno scherzo che una realtà, ma i governi, “privatizzando” i lanci spaziali hanno avviato una macchina che potrebbe sfuggire loro di mano. Oggi iniziano con una capsula recuperabile… come a dire nulla, se non fosse che ci sono stati che ancora non ci sono riusciti e non solo (ESA?).
Poniamo che un privato manda sù una stazione, anche automatica, dove si fabbricano leghe metalliche particolari, che sò, per fare motori aeronautici più leggeri. Credi che nessuno gli comprerebbe i pezzi? Non dimentichiamo che i militari possono permettersi di pagare cifre astronomiche per veicoli ad alte prestazioni (è già successo con un bombardiere… lasciamo perdere), e se possono avere armi migliori perché devono essere prodotte nello spazio non pensiate che si tirino indietro.
Ancora una volta mi tocca aspettare che siano i militari i primi… :skull:

Comunque al giorno d’oggi NON siamo pronti tecnicamente per andare su Marte. Ci sono ancora troppi interrogativi, in primis sugli effetti di una missione prolungata di questo tipo sul corpo e sulla mente umana. Ci arriveremo, e quanto presto dipenderà da quanto ci investiremo, ma per ora secondo me siamo ancora piuttosto lontani.

A mio modesto parere lo scoglio principale è il tempo di percorrenza. Finché ci vorranno mesi (solo per l’andata!) per raggiungere Marte l’uomo non vi sbarcherà mai. Un viaggio così lungo (considerando anche la permanenza ed il ritorno) nello spazio profondo è fuori dalla nostra portata. Se si vorrà mettere piede sul pianeta rosso bisognerà in qualche modo ridurre drasticamente i tempi necessari a percorrere la distanza che ci separa, il ché risolverebbe un’infinità di problemi.

Io pensavo proprio al tempo di percorrenza: per Marte sono tempi lunghi, per ogni altra destinazione sono assolutamente inaccettabili.

Vorrei chiedere, a chi ne sa di più: che margine esiste per migliorare questo aspetto in un futuro prossimo?
La via ipotizzata da AresCosmos, ossia stabilire una base “di lancio” all’esterno della superficie terrestre, è già virtualmente percorribile: addiritura, mi sembra, sia stato ipotizzato l’assemblaggio in orbita proprio per le missioni “turistiche” verso la Luna!

Basterebbe un approccio di questo tipo? O serviranno tecnologie drasticamente diverse nei sistemi di propulsione?

Tutti sogniamo una futura conquista umana di pianeti sempre più lontani, ma salvo miracoli (es: scopriamo il modo di infilarci in un wormhole…la vedo dura al momento) sarà più facile vedere dei robot MOLTO sofisticati fare le nostre veci…o no? :wink:

Ma allora proprio non ci siamo.
Il tempo di volo non è il problema. Voglio andare più veloce? Ok, tengo accesi i propulsori più a lungo. Facile e semplice. Non ho bisogno di propulsioni alla Star Trek per arrivare fino a Marte, bastano i normali propellenti oggi in uso.
Poi ci sono proplsori atomici ben più potenti e performanti che hanno solo bisogno di un affinamento tecnico, dal momento che progettualmente sono fattibili, quindi vi state arrovellando sul nulla.
L’idea di partire dall’orbita o comunque dallo spazio è perché a parità di quantità di propellente, se parto dalla Terra più di tre quarti me li fumo al lancio, se parto dallo spazio è tutta spinta.
Tutti i calcoli fatti fino ad oggi vedono la missione partire dalla superficie della Terra. Lo credo che poi ci vogliono anni.
Se parto dallo spazio posso imbarcare tutto il carburante che voglio che son sicuro di trasformarlo in spinta utile.
Vero che comunque il volo sarà lungo lo stesso, ma possiamo anche parlare di tempi più brevi rispetto agli anni previsti oggi. In ogni caso, come fatto notare da Buzz, ci sono problemi tecnici legati al volo interplanetario umano. Nessuno è mai stato oltre l’orbita lunare, nessuno ha mai assorbito le radiazioni del vento solare fuori dallo schermo dei campi magnetici terrestri, più o meno. Comunque si tratta di problemi tecnici che con un idoneo investimento si risolvono.

Mi pareva d’essere stato chiaro nel mio primo post, ma forse mi spiego male.

Concordo con Ares che il problema non è il tempo di percorrenza.
Attualmente lo scoglio principale è il costo di arrivo in LEO. Se riesco a portare in modo economico materiale in LEO il gioco è fatto: abbiamo già dimostrato di poter assemblare grosse strutture in orbita, abbiamo dimostrato di poterci fare il “pieno” (di carburante e consumabili umani). Non rimane che sviluppare la protezione da radiazioni, assolutamente necessaria per viaggi fuori dal sistema Terra-Luna e su questo mi pare siamo un po’ indietro anche se ci sono un po’ di studi con schermi ad acqua per esempio e si parlava anche di campi magnetici.

In tutto questo però poi bisogna fare i conti con i “dindini” e queste sono le note dolenti…

Piccolo particolare: come porti il propellente in orbita? Mica lo trovi lì che ti aspetta …

:ok_hand:
Esattamente, per quello dicevo che il passo fondamentale è ridurre il costo dell’accesso in LEO per poi assemblare in orbita.

Che poi è quello che stanno cercando di fare un po’ tutti da anni…

Il problema è che dal punto di vista tecnico c’é poco da fare. I propulsori elettrodinamici non vanno bene per decollare (anche se sono eccezionali per uscire dalla LEO), e per i propulsori termodinamici l’unica via di miglioramento possibile al momento è la propulsione nucleare, che però porta con sè rischi molto alti…

Per come la vedo io, tutte le ricerche che si stanno facendo al momento, nella tecnologia dei materiali e nella propulsione, sono tutti miglioramenti che possono ridurre un po’ i costi, ma ci faranno mai fare quel salto quantico per ridurre drasticamente i costi. Per quello ci vuole qualcosa di completamente nuovo, una rivoluzione tecnologica così come lo è stata l’invenzione della propulsione a razzo… Ma finchè qualcuno non si inventa questa cosa, noi non possiamo sapere se davvero esiste o verrà mai scoperta…

Il teletrasporto! :stuck_out_tongue_winking_eye:

Ieri stavo leggendo di una ricerca che parlava di problemi per il sistema immunitario degli astronauti (che andrebbe ‘in tilt’, detto in parole povere), ma non riesco a ritrovare il link. Qualcuno mi può aiutare?

L’immunodeficienza è uno dei problemi legato alle radiazioni (e anche allo stress e al diverso ciclo notte-giorno), ma non direi che è quello che previene i viaggi su lungo termine. Le radiazioni hanno effetti ben peggiori se non schermate a dovere…

La risposta è molto meno “esotica”: Motori con componenti airbreathing

infatti,
secondo me l’ importante che la ricerca scientifica per lo sviluppo tecnologico
di nuove ed efficaci forme di propulsione continui sempre anche se i risultati
pratici si potrebbero cominciare ad ottenere nel prossimo secolo.

http://deepspace.altervista.org/mainprop.html

Se vogliamo mettere piede su Marte dobbiamo ridurre i tempi di percorrenza. Questo è l’assunto di partenza. Tutto il resto sono solo diversi modi od approcci per risolvere questo problema.

allo stato attuale, una possibile soluzione sarebbe sfruttare il nostro meraviglioso satellite!

siamo fortunati ad averlo perchè, come hanno dimostrato le missioni apollo, con appeno poche decine di tonnellate di apparecchiatura, si può deccollare dalla superficie e raggiungere un altro pianeta ( dalla luna alla terra per intenderci ).

ecco, che questo E’ il valido motivo per impiantare una colonia permanente, che abbia come scopo non solo l’esplorazione geolocica FONDAMENTALE per il successivo sfruttamento.

ovvero impiantiamo li le industrie aereospaziali!

per carita mi rendo conto che non è come fare un lego, ma può esser una via altenativa ai problemi che QUI non riusciamo a risolvere.

gia solo poter far rifornimento in orbita lunare sarebbe fantastico!

si partirebbe con la nave assemblata in orbita terrestre e con i serbatoi praticamente vuoti… da li si va in orbita lunare dove ci lanciano il propellente e poi via verso lo spazio esterno.

ok la sto facendo troppo facile, ma sto cercando di trovare un avalido esempio :stuck_out_tongue:

Si ma il discorso di Ares Cosmos ha molto senso. Il tempo di percorrenza dipende molto da quanto propellente usi. Da un lato puoi una propulsione decisamente risolutiva che ti può ridurre a un decimo il propellente consumato (stile Nuclear Electric Propulsion), e quindi da ottenere dieci volte la spinta a pari propellente, ma dall’altro lato si potrebbe ridurre di un decimo il costo dei lanci in LEO, in modo da usare dieci volte il propellente per avere dieci volte la spinta :wink: