Sarebbe molto più “calda” di quanto previsto finora
C’è ma non si vede, si diceva finora riguardo alla materia oscura che permea l’universo. D’ora in avanti si potrà invece dire che almeno è possibile misurarne alcuni parametri fisici fondamentali.
Ci sono riusciti infatti per la prima volta i ricercatori dell’Istituto di astronomia dell’Università di Cambridge studiando in dettaglio 12 galassie nane poste proprio sul bordo della Via Lattea.
Com’è noto, la materia oscura non può essere rivelata direttamente, dal momento che non emette radiazione. La sua presenza può essere però dedotta grazie alle leggi della meccanica classica: misurando la massa delle stelle e la loro velocità di rotazione intorno al centro della galassia a cui appartengono, è possibile dedurre l’intensità dell’interazione gravitazionale che le tiene “legate” e quindi la massa complessiva della galassia. La circostanza sconcertante è che, secondo questo tipo di calcoli, le masse delle galassie dovrebbero essere molto superiori a quelle osservabili: in pratica circa il 95 per cento della materia dell’universo dovrebbe essere “oscura”.
In quest’ultima ricerca sono stati utilizzati i più grandi telescopi del mondo, compreso il Very Large Telescope situato in Cile, per realizzare le mappe tridimensionali delle galassie nane. Dal movimento delle stelle sono stati valutati, anche quantitativamente, la posizione e il movimento della materia oscura in esse presente. Grazie a circa 7000 misurazioni indipendenti, i ricercatori sono stati in grado di stimare in circa 400 il rapporto tra materia oscura e materia ordinaria.
“La distribuzione della materia oscura – ha spiegato Gerry Gilmore, che ha partecipato allo studio – non ha alcun rapporto con ciò che abbiamo visto finora nella letteratura. Anche la velocità calcolata è stata una grande sorpresa: le teorie attuali prevedono una materia oscura estremamente fredda, con particelle che si muovono di pochi millimetri al secondo. Le nostre osservazioni mostrano invece moti che corrispondono a temperature di circa 10.000 gradi.”