Mauch Laboratory - MCP Spacesuit

Più ci si addentra nella ricerca relativa alle Bio-Suit più si scovano informazioni veramente interessanti :smiley:
Leggendo il libro “US Spacesuit” e facendo qualche ricerca veloce in internet, ho scoperto che il Dottor Webb non fu il primo a proporre una tuta a “contropressione meccanica” nel 1967 ma, già nel lontano 1959, un certo professor Hans Mauch, ingegnere e ricercatore tedesco, propose un prototipo di Tuta a contropressione meccanica.
Il Dottor Mauch tra il ‘39 e il 45, lavorò in molti campi della tecnica, dalla meccanica, all’elettrotecnica all’idraulica fino agli equipaggiamenti pneumatici impiegati in aviazione, nel campo motoristico e nei dispositivi di trasmissione. Ma molto più importante, il Dottor Mauch era profondamente coinvolto nella ricerca nel campo della medicina riabilitativa in special modo nello sviluppo di protesi. Dopo la seconda guerra nel dicembre 1946, seguì la sorte di molti scienziati suoi connazionali trasferendosi negli USA. Quì proseguì i suoi studi e nel tempo libero continuò la sua ricerca nel campo delle protesi. Nel 1957 decise di dedicare tutti i suoi sforzi nella ricerca nel campo della medicina riabilitativa e allo studio delle protesi, fondò quindi la Mauch Laboratories. Il Dottor Mauch è molto più conosciuto per gli ottimi risultati che ottenne nel campo delle protesi delle ginocchia prima fra tutti l’ Hydraulic Knee Control System (Mauch SNS).
Senza dubbio però, Mauch va ricordato come uno dei pionieri nella ricerca e nello sviluppo delle tute spaziali. Fu proprio la Mauch Laboratories che, impegnata nel test di nuovi materiali in fase di studio e di impiego nelle nuove protesi mediche, fu messa sotto contratto dall’USAF nel 1959. Lo scopo era di esplorare la possibilità di un approccio “passivo” nello sviluppo di una tuta a contro pressione meccanica, andando contro ai metodi “attivi” in fase di sviluppo da parte della David Clark con le sue tute “capstan” e a pressurizzazione parziale. Così come gli apparati della David Clark, la testa e i polmoni della Mauch MCP erano sottoposti a pressurizzazione, mentre il resto del corpo era vestito un modo fortemente aderente con un indumento che determinava al corretta contropressione meccanica necessaria per poter esporre il corpo umano alle basse pressioni fino al vuoto spaziale.
Il prototipo presentato da Mauch, utilizzava la dinamica della gomma piuma a cellule chiuse, che tendeva a espandersi mentre il materiale si decomprime. Per trarre beneficio da questo, la tuta implementava un indumento interno molto aderente con uno strato di gomma piuma a cellule chiuse interposto tra due strati di tessuto. Lo strato interno manteneva la gomma nella corretta posizione, mentre lo strato esterno forniva il limite oltre il quale la gomma in espansione, reagiva fornendo la contro-pressione sul corpo di chi indossava l’apparato. L’obiettivo di questa ricerca era quello di produrre un sistema che fosse altamente performante, agile, di alta mobilità e che fornisse un sistema di raffreddamento ad evaporazione che avvenisse direttamente a livello della pelle, eliminando i problemi di surriscaldamento del corpo, tipico delle tute a pressurizzazione completa. Questo programma di ricerca fu concluso nel 1962 e riusci nell’intendo di dimostrare che questa tipologia di tute permetteva la sopravvivenza umana all’interno di una camera di decompressione per diverse ore. Tuttavia, questa tuta non si rivelò la soluzione ideale che si aspettava l’ USAF.
Io sono però fermamente convito che molto presto, vedremo tute a MCP impiegate nelle future missioni esplorative umane.

Foto della tuta … qualità penosa … scusate :flushed: Appana riesco scannerizzo … :wink:

Faccio io,Spacewalker. :smiley:

Grazie Carmelo!!! :wink: