Mike Mullane - Riding Rockets

:ok:

Ed eccomi qua, l’ho appena finito anch’io
Cinque anni dopo esserne venuto a conoscenza, su questo forum, in questo topic. Quasi non parlavo inglese allora, adesso l’ho divorato quasi senza accorgermi che fosse scritto in un’altra lingua. Good for me.

Scusate il momento nostalgico, rientro nel merito. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più sul lato tecnico-scientifico, ma credo sia colpa mia, devo aver frainteso il target. Il resto invece è tutto assolutamente fantastico: goliardia, momenti toccanti, tutto ben scritto e dosato.

Mi ha leggermente infastidito il suo snobbare lo spacelab ed un po’ tutto l’ambito scientifico, che poi sarebbe il reale scopo dello shuttle. Ma sto proprio cercando il pelo nell’uovo, d’altronde MM è un militare, per giunta from planet AD! :stuck_out_tongue:

Sarei invece molto interessato riguardo le reazioni alle dure critiche mosse a Young, Abbey ed al resto del management. Hanno mai contestato o risposto in qualche modo?

Non hanno mai risposto, che io sappia. Alcuni insider dell’ambiente spaziale invitano a valutare con attenzione le affermazioni di Mullane. Puoi leggere il punto di vista di Young nella sua autobiografia Forever Joung di Jim Hansen.

Beh sicuramente ciò che dice non è terzo ed imparziale in quanto parte in causa :slight_smile: questo è chiaro: la sua frustrazione è palpabile nelle pagine in cui la descrive.

Fare il capo degli Astronauti non era probabilmente nelle corde di Young.
Criticarlo perchè non guardava negli occhi l’interlocutore mi pare ingeneroso: ognuno ha il propio carattere, e John Young aveva un sottofondo di timidezza spesso scambiato per freddezza.

Avresti ragione in una situazione normale: ognuno ha il suo carattere. Mullane però si aspettava il tipo di rapporto a cui era abituato, cioè quello ufficiale-sottoposto. È normale che ne rimanesse spiazzato

Beh,La NASA non è l’USAF o l’US NAVY,e John Young oltre ad essere un Astronauta da vent’anni (e non più un Ufficiale di Marina in servizio attivo) era prima di tutto un ingegnere e un collaudatore.
Young non è mai stato il tipo “petto in fuori” o il leader d’acciaio tipo Deke Slayton.
E’ l’Astronauta con la carriera più brillante,ma ( per fare un esempio illuminante) quando c’è da girare una fiction sul programma spaziale,tipo “Dalla terra a la luna”, lo riducono al ruolo di comparsa e non gli dedicano nemmeno un episodio.
Perchè? perchè era uno defilato,interessato più al suo lavoro che a fare il galletto o il personaggio.
Uno che mandava centinaia di memo su ogni aspetto tecnico,uno sempre in allenamento in qualche simulatore o a provare tute spaziali (era unadelle sue specialità) in qualche laboratorio.
Uno con un senso dell’umorismo molto british e “freddo”,non certo il caciarone carismatico alla Wally Schirra o alla Pete Conrad.
Se devo immaginare l’ astronauta più vicino possibile a Mr Spock mi viene in mente lui.
Persino nella sua recente autobiografia non ci sono gli episodi curiosi , succosi ed umani che caratterizzano questo genere di libri ,ma viene dedicato spazio al lato tecnico.
Non a caso è stato l’unico degli Astronauti storici a rimanere alla NASA dopo la fine del programma Apollo, perchè gli interessava lo Shuttle con tutte le sue sfide ingegneristiche e gli interessava volare.
Ad un certo punto,avendo quel pò pò di carriera ed essendo il più anziano rimasto in servizio fu la scelta naturale e più ovvia come capo degli Astronauti, ma probabilmente lui non era tagliato per quel lavoro ed in pratica il vero capo dell’ufficio fu George Abbey,che decideva chi volava,quando e quante volte.
Credo che la dirigenza lo scelse anche perchè dopo “il regime” Slayton-Shepard non volevano mai più figure troppo forti per quell’ufficio (tanto è vero che nel 73-74 preferirono declinare la candidatura di Pete Conrad).
Io credo semplicemente che a Mullane, Young non piacesse dal punto di vista caratteriale.
Ma Young è sempre stato un pò “di un altro pianeta”.
Più leggo cose su di lui,più mi viene il sospetto che avesse una leggera forma di “sindrome di Asperger” (che per altro ha caratterizzato figure geniali, anche in campo scientifico).

Mentre leggevo ciò che hai scritto sopra ho pensato la stessa cosa.

Dovrò leggerlo prima o poi :slight_smile: Aspetto di avere un po’ di tempo da dedicarci.

Se è così la leggerò sicuramente: ogni volta che leggo una biografia finisco sempre per annoiarmi alle descrizioni del volto umano del personaggio, perchè sono un nerd e vorrei leggere più materiale tecnico sugli episodi descritti :flushed:
Grazie del tuo commento :slight_smile:

Riporto in vita questo topic perché dal 2013 (!) ci sono stati tanti nuovi iscritti (me compreso) e a qualcuno potrebbe essere sfuggito. E anche perché, confesso :flushed:, ho appena finito di leggerlo.
Per i lettori del forum (e gli appassionati di astronautica in genere) è davvero indispensabile, niente da aggiungere.
Io lo consiglierei anche a un non appassionato, che però forse farebbe un po’ di fatica a seguire le parti relative ai tre voli, mentre per il resto si legge veramente come un romanzo e anche a me ha strappato diverse risate. :smiley:

E su di loro piomberà la mannaia di Paolo Amoroso. Attenzione che il nuovo direttivo ne renderà obbligatoria la lettura, pena esclusione dal forum. Avete quindi due giorni per mettervi in regola.

È una buona lettura per quello che resta delle festività di fine anno.

Il che significa: avete tre giorni per leggerlo, dopodiché il vostro account sul forum sarà sospeso e riattivato solo dopo aver sostenuto un attento esame con nonno Apollo :stuck_out_tongue_winking_eye:

e fra Befana e Carnevale, i quattro volumi di Boris Chertok, Rocket and People. Poi cominciano le verifiche.

Gulp! Da neo iscritto classe 2016 avrei impellente bisogno di una macchina del tempo che mi riporti ai (lontani, sigh) tempi del liceo scientifico, per poter affrontare con una minima chance di successo siffatti impegnativi esami!!! :stuck_out_tongue_winking_eye:

Io ho una copia autografata, sto a posto…