Missione DART (Double Asteroid Redirection Test)

la missione DART sviluppata dal JHUAPL entra in un 2019 denso di sviluppi dal punto di vista di costruzione hardware che porteranno la sonda ad essere pronta al lancio entro Dicembre 2020.
B.insider ci dedica un articolo

Per chi non sapesse in cosa consiste la missione ecco due righe a riguardo:
DART mira a dimostrare l’efficacia di impattatori cinetici contro asteroidi di “piccole” dimensioni che rappresentano la minaccia più concreta alla Terra in fatto di frequenza di impatti. DART farà impiego anche di una nuova e avanzata tecnologia di propulsione elettrica (che nei piani NASA verrà usata anche per Gateway e Marte).

Il target è un asteroide dal diametro di circa 163 metri (+/- 18m) facente parte di un sistema binario (didymoon). La sonda è previsto colpisca didymoon il 7 Ottobre 2022.
All’impatto la sonda avrà un peso di 529 kg e una velocità relativa di 5.92 km/s.
Per darvi una scala delle energie in gioco, DART all’impatto avrà un energia di 9300 MJ. Si tratta di un energia all’impatto oltre 20 volte superiore al mostruoso proiettile navale da 460 mm della Yamato. Quindi tanta potenza :grin::grin:

tanta potenza per rallentare il nostro target di soli 0,4 mm/s. Nonostante possa sembrare poco in uno scenario reale sarebbe sufficiente a evitare un impatto con la Terra.
A sua volta ESA manderà una sonda verso il sistema binario per studiare gli effetti dell impatto su Didymoon.
http://www.lcpm12.org/wp-content/uploads/2017/08/1355-1415-Reed.pdf
(immagini credit NASA/JHAUPL)

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Anche AstronautiNEWS ne sta parlando. E da un po’ di tempo :wink:.

E anche del previsto coivolgimento ESA

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Ovvio :wink:
Siccome l articolo di B.insider era stato rilasciato ieri, era la ““scusa”” perfetta per riaprire la discussione sul nuovo forum.

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Quali sono, ad oggi, le missioni di test per la deviazioni di asteroidi? Mi sembra questa e Asteroid Redirect Mission proposta durante la presidenza Obama, giusto?

ARM è stata cancellata un paio di anni fa.

Grazie Marco.

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E questa missione sarà lanciata dalla SpaceX da Vandenberg nel Giugno del 2021

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E SpaceX ha fatto anche lo sconto alla NASA… ‘solo’ 69 milioni di dollari, tutto compreso!

A pensare male questa notizia sarebbe da collegare con il ritiro della protesta di SpaceX sull’affidamento del lancio di Lucy ad ULA… :thinking:

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Questo era un contratto da Space X. Poca performance richiesta, e quindi il F9 poteva venire riutilizzato, abbassando i prezzi di competizione. Da segnalare però che anche con un F9R, si tratta del prezzo più basso che Space X ha fatto al NASA LSP. I contratti GPS III e SWOT sono stati mooolto più costosi.
Possiamo augurare a Space X un buon lavoro e un augurio per un lancio nominale.

SN riporta questi dati sul costo dei lanci:

Sentinel 6A/Jason: 97 mil. SWOT: 112 mil.

Io aggiungo:

TESS: 87 mil $

Visto che il costo comunicato per DART è vicino a quello che SpaceX indica sul sito, è possibile che si possa utilizzare un booster usato. Sarebbe la prima volta per una missione scientifica.

Nuovo articolo di Luca Frigerio pubblicato su AstronautiNEWS.it

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Il profilo di questa missione mi aveva lasciato un po’ perplesso: si vuole dimostrare di riuscire a colpire un asteroide ad una velocità e in un punto preciso e poi vedere come è cambiato il suo moto.

Per la dimostrazione suddetta dovrebbe bastare far fare ad una sonda una manovra precisa e poi verificare la sua posizione, senza doverla distruggere. E la variazione del moto che verrà rilevata da terra? verrebbe confrontata con i “modelli teorici di urto anelastico” dicendoci (non conoscendo la geologia dell’asteroide e non essendo previsto di studiarla negli obiettivi di missione) qualcosa sulla consistenza del suolo?

Cercando un po’ ho trovato che originariamente era prevista una collaborazione con ESA per una missione chiamata AIDA che prevedeva far precedere DART da un’altra sonda di nome AIM che avrebbe appunto studiato la geologia e la composizione di Didymos e Didymoon, avrebbe osservato l’impatto e studiato dettagliatamente il cratere e il materiale esposto.

Ecco, una missione così mi renderebbe meno perplesso, purtroppo AIM è stata cacellata. Sembra che ci sia però Hera che dovrebbe fare il lavoro di AIM, però qualche anno dopo (eccetto assistere alla dinamica dell’impatto). Qualcuno sa qualcosa di questa Hera?

E e poi c’è LiciaCube che seguirà l’impatto, ma è un cubesat (6U), forse un carico secondario, non so se è un progetto riciclato e riadattato, magari potrà svolgere egregiamente il lavoro di AIM… se qualcuno ha qualche informazione in più ben venga!

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Di Hera si parla in alcuni degli articoli citati sopra in questo thread…

A prescindere, un buon punto di partenza in italiano sono comunque gli articoli taggati HERA su AstronautiNEWS

https://www.astronautinews.it/tag/hera/

Oltre a quelli taggati DART

https://www.astronautinews.it/tag/dart/

I revisori stanno facendo un grande lavoro negli ultimi tempi per rendere i tag di ANEWS più completi e funzionali.

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Grazie, avevo cercato “hera” nel forum senza risultati. Per cercare per tag su AstronautiNEWS bisogna agire sulla barra degli indirizzi scrivendo:

https://www.astronautinews.it/tag/hera/

o c’è anche un modo più intuitivo?

Grazie anche a Luca per l’articolo!

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Trovi i tag pertinenti in fondo ad ogni articolo e spesso sono linkati anche nel testo. Un elenco parziale dei tag più importanti è nella tag cloud della barra laterale. Un elenco completo non credo che ci sia, anche perché sarebbe computazionalmente dispendioso

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No, questa non è una dimostrazione. O meglio, è una dimostrazione che può convincere te, me e molta gente di questo forum, ma non i politici del congresso che ogni anno finanziano con qualche centinaio di milioni di dollari il dipartimento di difesa planetaria. Questa missione non rientra in Discovery, ad esempio, dove gli obiettivi sarebbero stati prevalentemente scientifici, ma parto da un presupposto di riuscire a spostare un asteroide quanto basta da salvare la Terra da un impatto previsto con decine di anni di preavviso. Se qualcuno vuole approfittarne per fare qualcosa di scientifico, bene, ma il finanziamento ha il solo scopo di dare un dimostratore per la difesa planetaria.

Perché se la missione avrà successo, lo spostamento ottenuto di qualche millimetro al secondo, sarà sufficiente a deviare un asteroide dalla traiettoria. Il vantaggio di avere un asteroide binario è che questa deviazione piccolissima è più facilmente misurabile.

Dal successo della missione dipenderanno ovviamente missioni future. Con un budget più alto in futuro potrebbero dare una dimostrazione ancora più convincente.

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Certo, hai ragione e inoltre, leggendo la storia della missione, si evince che originariamente era “scientificamente più corposa” prevedendo anticipatamente AIM.

Sembra comunque che Hera farà poi le analisi che doveva fare prima AIM e poi c’è l’italiano LiciaCube che sembra molto interessante. Un rimescolamento insomma, avremo all’inizio risultati più “politici” e successivamente risultati più scientifici.

…e poi, magari, contro ogni nostra aspettativa l’asteroide dopo lo schianto non si sposta. E allora sì che sarebbe una scoperta scientifica coi fiocchi, bisognerà rispolverare le sfere celesti e parlare di asteroidi fissi! :wink:

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Scavando un po’ tra le carte dei finanziamenti, ho trovato una cosa interessante che fa capire come sia importante colpire davvero e non simulare con una manovra. Una fase del project management di missione (vero per tutti i progetti, non solo relativo allo spazio) è il risk assessment, la valutazioni di rischi (e opportunità inaspettate) della missione. Il project manager deve sempre asserire come intende affrontare il rischio (accettarlo, evitarlo, attenuare le conseguenze, ci sono tantissimi metodi).

Per questa missione il rischio principale è:

If: The SMARTNav autonomous
guidance system used to guide the
spacecraft during the final approach to
impact is not sufficiently robust to
variations in the observed binary system,
Then: The spacecraft may not hit the
target.

Si è scelto di mitigare il rischio con la seguente:

Mitigation: The Project has developed and is continuing to refine a
high-fidelity emulator of the end-to-end performance of the
DRACO camera, image processing pipeline, and
SMARTNav algorithms. The Project is varying (in a
Monte Carlo analysis) the characteristics of the Didymos
system (e.g., size, shape, albedo of each body, orbit
characteristics), the approach conditions, and the DRACO
and spacecraft parameters to demonstrate the robustness of
the design to the range of variations that DART may
encounter when it arrives at Didymos.

Praticamente, le ultime manovre verranno eseguite automaticamente dalla sonda e il sistema di puntamento potrebbe fallire. Il team di sviluppo sta spendendo molte energie per simulare diverse situazioni possibili su cui testare il software. Dal tipo di approccio che stanno seguendo (analisi Monte Carlo) deduco, e questa è solo una mia supposizione basata sull’esperienza non ho trovato riscontro, che decideranno se il software è buono o meno solo se colpirà l’obiettivo sopra una certa percentuale di casi fissata a priori, senza aspettarsi un livello di qualità del software superi il test il 100% delle volte. Questo è un approccio standard in molti contesti, non deve far pensare che stiano andando a caso.

Fonte: https://www.nasa.gov/sites/default/files/atoms/files/fy2021_congressional_justification.pdf pagina PS-18 se preferite il sistema imperiale o pagina 409 se siete normali

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Ciao,

Hai ragione, se l’urto fosse perfettamente anaelastico sapremmo prevedere molto bene la variazione di quantità di moto dell’asteroide.

In realtà l’urto non è perfettamente anaelastico a causa di tanti effetti, il più importante dei quali è la generazione di materiale che viene espulso dall’impatto (ejecta). Questo materiale si allontana prevalentemente in direzione perpendicolare alla superficie. Ne consegue un aumento della variazione di quantità di moto dell’asteroide, rappresentato dal fattore “beta”.

Se beta=1 abbiamo un urto perfettamente anaelastico, mentre a causa degli ejecta beta>1, anche di molto (fino a 10 in particolari condizioni). beta dipende dalla velocità di impatto, dalla geometria, e dal materiale. Vi sono dei modelli che prevedono beta, ma questi sono basati principalmente su misure sperimentali con urti ad altissima velocità riprodotti in laboratorio, ma mancano misure in condizioni reali. Questo è proprio l’obiettivo scientifico principale di DART (al di là degli obiettivi tecnologici).

Vi sono poi effetti secondari che complicano il tutto, come quelli legati al moto rotazionale dell’asteroide che si cerca di minimizzare colpendolo lungo il centro di massa.

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Sicuramente la presenza di AIM avrebbe permesso di studiare in dettaglio il sistema prima e dopo l’impatto, incrementando il ritorno scientifico di entrambe le missioni.

Tuttavia, Hera sarà importante ugualmente, perché permetterà di misurare precisamente alcune proprietà del sistema fondamentali per misurare precisamente beta (vedi risposta precedente), come la massa e il punto di impatto.

LICIACube permetterà di misurare qualcosa prima dell’arrivo di Hera, principalmente l’evoluzione degli ejecta, ma si spera di vedere anche il punto di impatto.
Tuttavia, il Cubesat farà un flyby a circa 6.5 km/s, quindi sarà vicino all’asteroide solo per un tempo molto limitato.

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