InSight Mission Log

In pratica dicono che il supporto impedisce al penetratore (che non è ancora completamente fuoriuscito) di inclinarsi e potrebbe impedirgli di aggirare la roccia incontrata. In questo caso possono provare a sfilare il supporto e lasciare libero il penetratore di inclinarsi.

Oppure possono premere con il braccio lateralmente il supporto e dare un’inclinazione alla talpa o spingerlo verso il basso.

Potrebbero provare addirittura a sollevare il supporto e premere col braccio la talpa verso il basso per aiutarla a oltrepassare l’ostacolo. Ovviamente sperano di non farlo perché c’è il cavo in cima.

Hanno detto anche che potrebbero provare a vedere se si sfila il penetratore, ma non ho ben capito se sia possibile ricominciare tutto in un altro punto del suolo.

Domanda da uomo della strada. Ma non hanno previsto che nel sottosuolo ci potessero essere sassi? O si aspettavano di perforare uno strato di burro??

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In effetti progettare uno strumento del genere e non prevedere (o quanto meno palesare la possibilità di tentare in ultima istanza) la ricollocazione grazie ad una estrazione, mi sembra un po strano.

Almeno figurare un alternativa del genere fino ad un tot di decimetri di penetrazione.

Sembra di vedere Bruce Willis in Armageddon…

Ho letto l’articolo ed effettivamente il rischio di vedere un esperimento azzoppato è concreto, ma:

  • questo strumento è una prima assoluta, e al momento non ci sono tecnologie che consentano di studiare il sottosuolo con grande precisione dall’orbita. Non trattiamo un eventuale insuccesso come il frutto di superficialità dei progettisti
  • se il destino, imponderabile, avesse voluto che inSight si posasse su una superficie rocciosa relativamente ampia coperto da uno strato relativamente sottile di sabbia, non ci sono miracoli che i progettisti possano fare. La sonda non è un trapano e su una roccia di vasta superficie non può che rimbalzare
  • ogni missione ha dei compromessi e anche le caratteristiche del braccio mobile che ha posato il penetratore ha caratteristiche che riflettono la capacità di affrontare molti ma non tutti i possibili scenari
  • stiamo a vedere cosa succede con l’analisi dei dati raccolti col sismometro, che potrebbero essere fondamentali per capire il destino di H3P confermando la natura del sottosuolo.

Questi i miei 2 cents. Daumen drücken für H3P.

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No, ben lungi da questo. Ma oltre alla possibilità di superare eventuali sassi fino ad un certo angolo di inclinazione, l’opzione di poter recuperare riposizionare lo strumento (mi ripeto, Almeno dopo pochi centimetri) mi sembra un ragionamento piuttosto conservativo e naturale.
Poi come dici tu ci sono sicuramente dei compromessi da mettere sul tavolo, mi chiedo quali siano stati in particolare.

Sicuramente devo studiare meglio HP3. Al momento mi sono focalizzato solo sul sismografo.

EDIT: tutto, ma proprio tutto, su hp3

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Sì, l’avevo previsto, tant’è che hanno inserito i sensori di inclinazione e han dato alla sonda la possibilità di spostarsi leggermente. Ma dopo tutti i rilevamenti possibili con gli strumenti che avevano a disposizione su Marte avevano concluso che le probabilità di incontrare ostacoli sarebbero state minime. C’è un bell’articolo di Emily a proposito.
Appena ho un attimo lo cerco.

Edit: trovato.

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Murphy’s law

Ieri ho scritto un po’ di fretta, ero in viaggio fino a sera. Volevo aggiungere qualche commento alla mancata perforazione dello strumento.

Prima di tutto, come hanno già commentato Marco e Veronica, non hanno mai analizzato il terreno sotto il suolo di Marte, non potevano prevedere tutto, avranno compilato una lista (lunghissima) di use cases e avranno realizzato lo strumento per avere successo nei casi previsti.

Secondo, InSight è soprattutto una missione scientifica, non ingegneristica (anche se lo sembra). Un fallimento della missione ingegneristica, cioè lo strumento che non riesce a perforare la superficie, non vuol dire un fallimento della missione scientifica. Anzi, già mi immagino decine di paper che usciranno su come il sottosuolo di Marte sia diverso da quanto previsto precedentemente. Ad esempio potrebbe non trattarsi di una roccia ma di acqua in una forma cristallina diversa, a quella temperatura e pressione si forma il ghiaccio Ic molto più duro del ghiaccio normale; questa scoperta ad esempio sarebbe più un successo scientifico che un fallimento ingegneristico.

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Se HP3 non riuscisse a superare l’impasse, non ci potrà dire gran che circa il sottosuolo di Marte. Aver trovato un sasso appena sotto la superficie in un unico punto, non è abbastanza per dire che il “sottosuolo è più sassoso di quel che si pensava”. Si è dimostrato solo che “esiste almeno un sasso pochi centimetri sotto la sabbia”.

Se si estraesse HP3 e lo si spostasse forse si potrebbe scavare con la benna in dotazione, come fu fatto con Phoenix, nel caso ci fosse il sospetto di un blocco di ghiaccio. Anche Phoenix trovo’ del ghiaccio di qualche tipo che sublimo’ una volta esposto.

Ovviamente è un ottima cosa che il sismografo funzioni bene, ma le osservazioni combinate dei due strumenti avrebbero un potenziale di gran lunga superiore alla somma degli stessi presi singolarmente. Vedremo.

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Parlo da geologo che usualmente fa, per campare, indagini penetrometriche.
Sono indagini che si fanno su terreni granulari o argillosi, e il rifiuto all’avanzamento è un evento abbastanza e indica la presenza di terreni competenti o roccia (in estrema sintesi).
A volte si può avere l’incastro delle aste e può essere causato dall’avanzamento non verticale delle aste. Ma le macchine che usiamo noi sono “leggermente” più pesanti e potenti di HP3 e quasi sempre si riesce a risolvere il problema. Allego l’immagine di un penetrometro DPSH trasportabile.

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Ok ho avuto finalmente tempo di leggere l’articolo…la situazione non mi sembra (ancora) così disperata, in fondo. Capisco che la sonda a percussione non riesca a procedere oltre e capisco che, trovandosi ancora parzialmente all’interno del telaio, non possa “inclindarsi”.

Però mi sembra di capire che ci siano diverse possibili soluzioni che possono essere tentate. Tutte certo un po’ azzardate e ciascuna implica un certo grado di rischio, ma aspetterei a decretare la fine degli scavi…

Interessante, non avevo mai visto un penetrometro trasportabile all’opera! Immagino però (da non esperto in materia eh…) che di campionamenti se ne debbano fare più di uno per poter dire qualcosa…

Certo, ed in funzione di cosa stai cercando, sia a diverse profondità che su punti diversi

I pannelli solari di InSight a distanza di 112 Sol:

Source: https://www.reddit.com/r/Mars/comments/b918nl/dust_settling_on_insight_sol_10_122/

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per come la vedo io non è tanto una mancanza di attenzione progettuale, quanto piuttosto l’accettabilità del fallimento del sistema.
Stupisce che non trattandosi di un payload secondario abbiano accettato un rischio molto rilevante. È stato scelto un sistema francamente con una energia piccolissima e pieno di punti deboli, personalmente lo valuto come un errore di chi ha deciso di accettarlo, questo sì, magari lo strumento in sé è stato progettato e realizzato nel migliore dei modi.

Strana immagine, non solo la polvere nei pannelli, anche le pietroline sul suolo sono aumentate visibilmente!

@Vespiacic Magari è solo cambiata esposizione e angolo di incidenza della luce che fa risaltare le pietre

Comunque, vorrei confrontarmi con voi sulla questione della sonda HP3 senza innescare nessun flame sulla progettazione dello strumento.

Magari faccio la figura del facile, ma vorrei capire alcune cose.

Ho una sonda che ha una suo senso se raggiunge un tot di profondità.
Ho un un braccio robotico che non è monouso.
Non prevedo la possibilità di ricollocare lo strumento nel caso in cui non raggiunga la specifica minima richiesta?

Ok 3 metri di minimo sono un bel po e vedendo come è stata fatta la sonda, non ci sono sistemi di riavvolgimento del cavo, e questa scelta può essere stata fatta per millemila motivi.

Ma sono sicuro che alcuni accorgimenti potevano essere presi per rendere una eventuale marcia indietro possibile. Almeno per un ostacolo che non fa fare nemmeno capolino alla talpa!

Poi per carità, faccio e corna anche io per HP3.
E ci tengo a precisare. Non voglio essere polemico aggratis, ma voglio capire il perché di una decisione one shot.

Prendete la mia discussione come tra amici davanti ad una birra… intervallate pure con qualche parolaccia! Diventa più informale! :rofl::rofl:

Nulla vieta che siano i due lati opposti della sonda visto con non ha specificato la fonte delle foto originali…

Sarebbe bello vedere un confronto dello stesso pannello solare prima e dopo con la stessa esposizione; dallo sfondo sembrano veramente due regioni diverse di Marte.