Missioni della durata di un anno nel futuro della ISS

Prima di tutto devo fare i miei complimenti per l’ottimo articolo scritto. Ultimamente si leggono articoli molto sintetici che fanno praticamente il “succo” della notizia; avere a disposizione un articolo così ben strutturato e approfondito non fa che arricchire il nostro bagaglio culturale e il nostro sapere nella storia della ISS.

In merito a quanto spiegato nell’articolo sopra citato, anche se non capisco perchè si ostinino a voler fare la missione prolungata utilizzando due soli astronauti/cosmonauti, si potrebbe rimediare al problema del terzo posto, facendo fare la missione prolungata a tre astronauti e non a due solo; il terzo membro potrebbe essere un astronauta di altre agenzie che partecipano al progetto della ISS.

Riguardo al problema dei portelli, per l’aggancio di una terza Soyuz, se fosse esistita la capsula ATV con il doppio portello, come già pensata nei possibili suoi sviluppi, questo problema non sarebbe esistito. Non esistendo però…bisogna ideare qualche altro sistema.

Attualmente è abitudine tenere le capsule Progress agganciate alla stazione per l’intero periodo della loro missione; questo sia per scaricarle dal carico da loro trasportato, sia per essere riempite nuovamente con gli scarti prodotti dagli astronauti/cosmonauti. A questo si potrebbe rimediare ponendo in “attesa” una delle Progress attraccate. In pratica, come già fatto in altre situazioni, nel momento che una terza Soyuz dovesse agganciare alla ISS, si potrebbe far sganciare una Progress e metterla in orbita di parcheggio per il tempo necessario. Al termine della missione per la terza Soyuz, si farebbe riagganciare la Progress precedentemente sganciata e farle completare la propria missione.

Ho trovato un po’ complicato e ripetitivo l’articolo mi sarebbe piaciuto avere maggiore ellissi nella descrizione poichè certi calcoli, nonostante io non possa essere affatto ritenuto un esperto in queste letture, possono benissimo essere comprese attraverso il meccanismo della logica: ad esempio la parte dove si dice “…, cioè dopo sei mesi, …” è una evidente ovvietà visto che l’articolo parla di missioni d’un anno e solo una persona che non sta leggendo potrebbe non capire. E’ quindi superfluo inserire questo tipo di specificazioni nel testo che lo allungano e addormentano la lettura.

Ciò che ho notato utile spesso nei testi è invece il fatto di rendere o spingere a rendere proattivo e attivo il lettore che “non capendo” o meglio, dovendo ragionare un attimo, o ancora meglio, semplicemente non dovendo\potendo mai spegnere il cervello mentre legge (poichè deve calcolare, capire anche che 1 + 1 fa due … ma senza che gli venga scritto dall’autore dell’articolo), permette una lettura migliore del testo ma soprattutto una comprensione … perchè in un certo senso in questo modo attivo di lettura (dove “non viene detto tutto”) il testo rimane informativo, non ci possono essere dubbi, ma lo stesso lettore, qui viene il bello, diventa autore della sua informazione, è lui che deve capire ciò che è scritto non l’autore solo che deve farglielo capire, ed è il lettore ancora che decide quanto ne vuole sapere.

Per cui i testi di 150 200 massimo 250 parole, quelli a cui si riferisce sicuramente “topopesto” non sono da scomunicare o sottovalutare, anzi. Io trovo i testi lunghi forti, ma rappresentano sempre un’impresa da leggere. Effettivamente, io sono prolisso e non scrivo poco, ma apprezzo e ammiro quando leggo chi è capace (anche e soprattutto con l’uso di IPERTESTI, aspetto fondamentale della lettura online, ma ovviamente anche attraverso le capacità stesse dell’autore) di scrivere poco e informare parecchio, e spesso anche in modo “completo”.

Ovviamente non c’è mai informazione completa perchè non potremo mai sapere tutto, si tratta di leggere all’infinito, questo è chiaro a tutti credo. Anche il concetto di completezza è relativo.

Tutto questo non vuole dire che il testo di questa news non mi piaccia anzi. L’ho letto fino in fondo ma devo dire che non l’ho compreso perchè non si spiega bene nella fase della seconda parte dove inizia ad alternare i discorsi di chi viene e chi va. Ad un lettore che affronta per la prima volta il fatto di chi viene e chi va dalla ISS può risultare complicato capire. Del resto se voglio capire posso sempre rileggere più volte (proprio per questo un testo breve è utile) perchè leggere due volte un passaggio risulta facile … è noioso farlo invece in un mare di parole.

Forum astronautico dovrebbe farsi conoscere di più certamente. Io credo sia una fonte di informazioni importante e un cavallo di battaglia fondamentale nella grande sfida della costruzione di una “Space Culture” come deGrasse ha detto qualche settimana fa al 28th national space symposium.

Non vengo da tantissimo nel forum, purtroppo ho mille interessi e non riesco ancora a dedicare il giusto tempo alle cose che valgono però mi continuo ad informare su space exploration e astronomia e credo che se venissi qui ne saprei molto di piu e potrei apprezzare meglio un sacco di cose della vita quotidiana e degli eventi legati alla space exploration.

Spero di dedicare più tempo a forumastronatico dot it nei prossimi mesi …

Un abbraccio a presto.

:fearful: :ambulance: :fearful:

Secondo me un motivo potrebbe essere legato alla sicurezza e alla capacità di rientro a terra immediato in caso di problemi. Essendo le Soyuz da 3 posti, se gli astronauti di “lunga durata” dovessero avere seri problemi contemporaneamente, il terzo astronauta potrebbe occuparsi del rientro senza problemi, essendo di “breve durata” e quindi non avendo problemi.

In effetti questo sarebbe possibile. Secondo me però il motivo è anche che vogliono minimizzare gli sprechi, e quindi evitare di mandare su e giù delle Soyuz semi-vuote, cosa che accadrebbe con una rotazione a 3 Soyuz.

Premesso che l’articolo in questione mi è parso piu’ che scorrevole, vorrei approfittare per spiegare una difficoltà che gli articolisti si trovano ad affrontare.
Poiche’ la “missione” di astronautinews e’ dare visibilita’ e fare divulgazione, nelle news cerchiamo di rivolgerci ad un lettore-tipo meno esperto rispetto all’utente medio di FA. Pertanto si cerca di “riassumere” ogni volta le “puntate precedenti” di un argomento, in modo che il visitatore occasionale possa comunque comprendere il senso del discorso. Peraltro, cosi’ facendo, spesso ci troviamo a ripetere piu’ volte certi concetti, concetti magari anche banali per l’appassionato di astronautica.
Ecco, la difficolta’ sta proprio nel trovare il giusto equilibrio tra la completezza-profondita’ dell’articolo, ed il desiderio di non diventare banali o ripetitivi agli occhi degli esperti.

Personalmente ritengo che l’articolo di Matteo rappresenti un ottimo esempio di equilibrio in tal senso. A me non sempre riesce di fare altrettanto. :clap:

Giusta l’osservazione di Buzz in merito al terzo astronauta. Bisogna comunque tener presente che con questa nuova missione si vuole testare e verificare gli effetti che avrebbero degli astronauti dopo un’ipotetica missione su Marte. Se venisse realmente realizzata, una missione del genere, tutto l’equipaggio si troverebbe nelle stesse condizioni, e solo loro potrebbero rimediare ad eventuali problemi incontrati o che incontrerebbero; quindi, l’utilizzo di un astronauta più “fresco”, almeno dal mio punto di vista, verrà a variare i possibili risultati sull’esperimento.

Non bisogna infatti dimenticare che già al tempo delle missioni Skylab l’ultimo equipaggio passò più tempo in orbita delle missioni precedenti, eppure dovettero rientrare senza contare su un possibile aiuto esterno nel caso avessero incontrato dei problemi; se li avessero incontrati come avrebbero potuto rimediare?

Riguardo il tuo secondo intervento, non ho ben capito cosa tu volessi dire. Me lo potresti spiegare in modo più chiaro?

No. Si vuole aumentare il tempo di permanenza nello spazio.

In ogni caso stai parlando di 3 astronauti su un equipaggio completo di 6. Quindi comunque avresti interfacce con altri astronauti più “freschi”. E comunque in una situazione di test, proprio perchè è di test, si preferisce minimizzare i rischi a fronte di un possibile risultato scientifico un pelo meno rilevante. Magari dopo 3-4 equipaggi a due astronauti, se tutto va bene, passeranno ad equipaggi da 3 se non addirittura da 6…

Voglio dire che con il tuo sistema risolvi il problema degli attracchi disponibili sulla ISS. Ma visto che nell’arco di un anno avrai comunque 6 persone che salgono e 6 persone che scendono, invece di farlo con 2 soyuz che salgono e 2 che scendono, lo faresti con una (o due) soyuz in più. Quindi avresti almeno un lancio in cui la soyuz non è a pieno carico.
Vero che si potrebbe riempire questa soyuz con altri turisti, ma d’altro canto bisogna vedere se la ISS è “disposta” ad accettare così tanti turisti e quali problemi questo possa comportare, visto che in ogni caso il turista in caso di emergenze è un peso morto (se non sbaglio Mullane in RR si schierava piuttosto fortemente contro i turisti spaziali sullo Shuttle e sulla ISS).

Sì, Mullane non era proprio felice dei sedili affittati ai turisti, e credo che l’idea rappresenti una seccatura per molti…in un ambiente in cui lavorano persone con una formazione di alto livello addestrate per lavorare in microgravità con strumentazioni molto costose, un “estraneo” che passeggia non è di per sè una buona compagnia, figuriamoci in una ipotetica situazione di emergenza. Molto spesso osservando le fotografie “divertenti” dalla ISS ci dimentichiamo che gli astronauti sono tutt’altro che in vacanza…e chiunque abbia lavorato in un laboratorio scientifico di livello medio (diciamo oltre i laboratori di chimica delle superiori) sa che i visitatori sono sempre motivo d’ansia per i danni che potrebbero arrecare a sè stessi, agli altri, alle strumentazioni ed alla ricerca :stuck_out_tongue_winking_eye:

Il turismo spaziale io spero che diventi una realtà consolidata, ma spero che lo diventi nell’ambito di strutture realizzate ad hoc, anche se forse è un discorso prematuro e sicuramente è un discorso OT.

Quello che invece ci insegna questa interessantissima vicenda dei turni lunghi è che quandi si lavora sulla ISS anche un calcolo apparentemente banale (cambiare la durata delle missioni per alcuni astronauti) può avere sviluppi estremamente complessi, coinvolgendo le attività di diverse nazioni, modificando il timing dei lanci, e quindi i costi, e ovviamente dovendo tener conto della sicurezza dell’equipaggio…

Riguardo l’OT degli articoli io li ho sempre trovati “giusti”. Mi è capitato di dover andare a frugare su internet o nei miei appunti o nella mia memoria per reperire qualche informazione o per approfondire qualcosa (ad esempio: EVA sulla ISS, vado a recuperarmi uno schema della Stazione per capire dove opereranno gli astronauti, perchè a mente proprio non mi ci oriento!) però mi sembra che il livello di conoscenze richiesto per godersi gli articoli sia sempre accettabile ed alla portata di tutti…e parlo da profano, nel senso che ho una formazione scientifica universitaria ma non ho mai lavorato nel settore e le mie conoscenze di fisica, astronautica, aeronautica e simili sono più che amatoriali :flushed:

Grazie della delucidazione Buzz, ora è tutto più chiaro!

Chiedo scusa, ma non capisco questo passo dell’articolo:

" La Soyuz che visiterà la stazione a metà della missione di lunga durata, cioè dopo sei mesi, non porterà più tre membri della nuova expedition, ma solo uno rimarrà a bordo per sei mesi. Gli altri due astronauti dovranno ritornare, presumibilmente dopo qualche giorno, con la Soyuz che originariamente ha portato i due “maratoneti” sulla ISS. Questo significa che, al contrario delle normali rotazioni, la nuova Soyuz non può aspettare che la precedente atterri, ma dovrà raggiungere la ISS mentre altre due capsule sono ancora attraccate. La logistica delle varie navette cargo, Progress e ATV, dovrà quindi essere attentamente pianificata visto che solo quattro punti di attracco sono disponibili sul lato russo."

per come la vedo io, basta modificare la durata delle missioni di un paio di coppie di astronauti a 3 mesi per risolvere il problema mantenendo l’attuale rotazione di Soyuz… c’è qualcos’ altro che mi sfugge???
Mi spiego: dopo 6 mesi dall’arrivo degli astronauti di “lunga durata” nella Soyuz che torna a terra prendono posto due degli astronauti arrivati 3 mesi prima, lasciando sulla ISS un equipaggio di 3, poi arriva la nuova Soyuz con altri 3, riportando cosi l’organico a 6 astronauti, due dei quali ridiscenderanno dopo aver trascorso sulla stazione solo 3 mesi ecc.ecc…

Ma questi giri di Soyuz ipotizzati, per capirci, prevedono che sulla ISS ogni astronauta smonti il proprio sedile e lo appoggi in un angolo in attesa di rimontarlo sulla Soyuz del ritorno???

Lo spostamento del sedile avverrà solo appena prima di rientrare e nel minor tempo possibile in modo da avere sempre una scialuppa disponibile :wink:

Recentemente, su questo forum, è stata postata la notizia che ha preso avvio in Sardegna una missione che vedrà impegnati degli astronauti nell’esplorazione e nel “sopravvivere”, per una settimana, all’interno di grotte inesplorate di questa regione. Per prepararsi a questa missione, oltre il loro solito addestramente, per una settimana gli astronauti passeranno il loro tempo con degli speleologi che gli insegnaranno tutto il necessario per quel che concerne il modo di comportarsi, di muoversi e di “organizzarsi” all’interno di queste grotte.
Pur se verranno a compiere una sorta di sessione addestrativa, per una possibile futura missione su Marte, in questo ambiente e questo settore risulteranno comunque dei “novellini”, al pari di quanto risultano dei potenziali turisti sulla ISS.

Riprendendo quanto scritto precedentemente, questi ultimi potrebbero essere messi al pari dei turisti spaziali sulla ISS; questo non potrebbe costituire un problema o un rischio per altri che dovessero intervenire per un eventuale aiuto? Non sarebbe la stessa cosa per dei potenziali turisti che volassero sulla ISS?

Credo che i livelli di rischio siano piuttosto diversi, non solo per la durata ma anche per l’ambiente in cui si svolgono le 2 missioni…

Si questa sarebbe un’altra soluzione possibile. Ma tieni conto che i fattori in gioco sono molti. Non ultimo il fatto che i russi hanno già fatto la bocca al “turista” spaziale :slight_smile:

Comunque, come scritto anche nell’articolo, ancora non c’è niente di ufficiale e penso ci siano varie soluzioni tutte ugualmente possibili in discussione.

Verissimo! Ultimamente i russi non sanno più cosa inventarsi per attrarre turisti, :slight_smile: Io però preferirei il giretto attorno alla luna in Soyuz .
Tra l’altro, se la stazione venisse “aperta” ai turisti, vedrei fortissima la concorrenza di Spacex con la Dragon manned che con i suoi 7 posti farebbe giusti giusti sei membri d’equipaggio più un turista!

Non necessariamente il motivo sono i turisti… dietro ogni missione di ogni astronauta ci sono anni di addestramento, più esperimenti specifici per quell’astronauta (basta vedere quanti esperimenti in più si fanno in Columbus quando c’é su un Astronauta ESA), più motivazioni politiche legate alla sua nazionalità, più altre cose ancora. Ad esempio uno dei partner internazionali (CSA, ESA, JAXA) potrebbe non accettare di avere un proprio astronauta che sta su solo 3 mesi…

Quello che voglio dire è che sicuramente dietro ci sono moltissime motivazioni, e non tutte sono solamente “tecniche”. La ISS ha anche una forte visibilità politica, e ogni decisione presa è quindi da interpretare ricordando bene questo…

Sicuramente i livelli di rischio sono completamente diversi, come sarebbero anche completamente diversi la posta in gioco e l’impatto mediatico. Un conto è se si infortuna (o, nel peggiore dei casi, se muore) un candidato astronauta durante un addestramento in una caverna, un altro conto è se muore a bordo di un programma internazionale costato miliardi di dollari, e magari ne causa anche la “distruzione” :wink:

Dalla primavera del 2015: NASA and International Partners Approve Year-Long Space Station Stay.