Il corpo umano, assume ossigeno e produce anidride carbonica. Ecco che con potenti sistemi simili a quelli dell’elettrolisi, che sfruttano la polarita’ della molecola di CO2 si separa nuovamente l’ossigeno dal carbonio. Il carbonio viene espulso, mentre l’ossigeno viene rimesso in ciclo. E cosi’, semplicemente con molta energia (basta adottare un reattore nucleare a fissione sulla navicella), si ha un ciclo pari a 100 volte quello necessario con l’ossigeno puro.
Porca paletta, ma leggi tu, noi abbiamo già letto, e bene!
Erano RTG, generatori termoelettrici a radioisotopi, non usano la fissione ma il decadimento del plutonio; il calore generato viene convertito in energia elettrica (con bassissimo rendimento) da schiere di termocoppie. http://it.wikipedia.org/wiki/Generatore_termoelettrico_a_radioisotopi
Dici di essere un fisico, documentati bene prima di scrivere - qui c’è gente che segue le Pioneer e Voyagers da prima che le lanciassero, e altri che hanno commentato dozzine di volte sulla scarsità di plutonio per la costruzione dei prossimi RTG.
Insomma, gli unici che hanno messo in orbita reattori a fissione moderati a sodio sono stati i russi, per satelliti di spionaggio radar, e hanno causato un GROSSO problema di inquinamento; non per il materiale radioattivo, ma per le sferette di sodio metallico disperse a fine vita. Tutti gli altri paesi hanno considerato la tecnologia troppo incerta, e ne hanno fatto a meno.
Usare reattori nucleari per il volo spaziale è stata un idea a lungo investigata in passato (ad esempio il progetto NERVA) http://it.wikipedia.org/wiki/NERVA
Oggi una soluzione del genere,che per altro presenterebbe problemi tecnici tutt’altro che risolti,non è più perseguibile per tutta una serie di ragioni e preoccupazioni politiche e di opinione pubblica.
Cio’ non toglie che per missioni spaziali planetarie dotate di equipaggio umano sia necessario un reattore nucleare di cui i punti (1) (2) e (3), precedentemente elencati.
Tutt’altro che risolti? NERVA ha avuto numerosi test (mai in volo purtroppo) perfettamente riusciti.
Non sono affatto d’accordo su questa idea. Come mai vorresti usare i vapori do sodio? Come mai ti concentro sulla vecchia tecnologia dei reattori a nucleo solido?
Il futuro dell’esplorazione spaziale sono reattori a nucleo fluido, per esempio uranium exafluoride. I gas con una reazione nucleare producono temperature elevate, queste vengono trasmesse al gas di propulsione attraverso radiazione UV ed ottieni spinta gigantesca ed ISP elevatissimo rispetto ai motori chimici.
OK, vedo che ne sai piu’ di me. Vada per i reattori a nucleo fluido. Ma reattori ci vogliono, perche’ per dissociare il carbonio dall’ossigeno serve una grandissima quantita’ di energia. E non si puo’ pensare di intraprendere una missione planetaria senza che il contributo dell’ossigeno alla respirazione umana sia costante.
C’è una cosa che non capisco però: ci sono diverse centinaia di navi militari a propulsione nucleari che navigano per i mari del mondo.
Usare l’evoluzione dei motori NERVA, che erano pronti per l’integrazione, è solo una questione di spendere denaro per il programma spaziale, programma che ha perso il sostegno politico a partire da Nixon. Purtroppo.
No!
Quante navi e sommergibili sono esplosi in mille pezzettini negli ultimi 40 anni? NESSUNO
Quanti lanciatori sono esplosi in mille pezzettini negli ultimi 40 anni? Almeno una 50ina… significa che oggi ci sarebbero sparsi in atmosfera gli effetti collaterali di almeno 50 reattori nucleari polverizzati… Io non lo chiamerei “problema politico”.