Mi viene voglia di chiedervi DOVE posso allegare il file di testo della discussione sulla “moon hoax” che si è tenuta un mese e mezzo fa su un forum di astronomia… è “bellissimo”.
A parte questo, noto la voglia di Luigi di capire, e la sua voglia di insinuare dubbi, il che è alla base del percorso scientifico. Però il punto è che la base di partenza (il libro di Kaysing e le “anomalie” delle foto lunari) NON è scientifica… e il bello è che sono proprio gli aspetti che affascinano di più.
In ogni caso, rispetto alle ombre parallele, mi permetto di citare lo specifico passaggio:
fotografia, dicevamo, a parte in alcune forse poco note, ma ufficiali, fotografie della NASA che documentano lo sbarco dell’Uomo sulla Luna quel lontano 16 Luglio del 1969. Questo e’ solo l’inizio : perche’ gli astronauti affondano nella polvere lunare fino alle caviglie mentre il LEM quasi non lascia il segno ?
R.
Piano, non è così semplice: gli astronauti non affondano così tanto, ma un paio di centimetri, più che sufficienti per lasciare orme visibilissime dappertutto. Però anche il LEM affonda più o meno della stessa entità: andiamo a sollevare con un cric uno stadio di discesa e troveremo l’impronta degli enormi pattini di atterraggio. Ah, mi sovviene una cosa: il Surveyor 3 ha lasciato ripetute orme di atterraggio sulla luna, perchè i suoi motori NON si erano spenti correttamente e il veicolo aveva rilbalzato alcune volte. Esistono stupende fotografie dei piedi di appoggio del Surveyor che mostrano come sia affondato di un paio di centimetri.
Al contrario il LEM atterrava a motore spento e NON lasciava scoperte le parti di suolo su cui era atterrato.
E dov’e’ la polvere che affermano di aver alzato durante l’allunaggio, che data la ridotta gravita’ lunare avrebbe dovuto metterci ore a ridepositarsi ?
R.
Al contrario, siccome non c’è aria, la polvere NON rimane sospesa ma atterra subito, esattamente alla velocità di caduta lunare, da pochi decimi di secondo a un paio di secondi a seconda dell’altezza a cui le particelle sono arrivate in altezza, ma per la maggior parte veniva scaraventata via orizzontalmente, producendo raggiere. Non si formavano volute di polvere. Il motore di discesa del LEM veniva spento quando si accendevano in cabina le luci di contatto, vale a dire quando uno dei sensori posti sotto le zampe di atterraggio toccava il suolo (circa due metri) e il LEM cadeva a peso morto, senza alcun pericolo. La polvere aveva il tempo di ricadere esattamente allo stesso modo e QUESTO è il perchè sulle zampe del LEM non c’è polvere.
Le foto sono assolutamente terse e il LEM sembra appena uscito da un astrolavaggio. E le tracce dei retrorazzi, che sono stati accesi pochi secondi prima dell’allunaggio, dove sono ?
R.
UN solo razzo, dello stadio di discesa del modulo, mentre i razzi attitudinali (RCS) NON davano alcun segno sull’ambiente. Eppure in molte foto del suolo lunare si nota il percorso di avvicinamento del LEM; con la scia spazzolata. Sul sito NASA c’è uno sterminato archivio di foto, anche se quelle che ti servono sono tra le migliaia catalogate, e si tratta di un lavoro noioso andare a crecarle.
Un motore a reazione di quel tipo (CON PINTLE INJECTOR), che raggiunge senza sforzo i 2500 gradi (probabilmente anche piu’), avrebbe addirittura dovuto vetrificare la superficie lunare sotto il LEM.
R.
Tieni presente che il motore di discesa operava, nel tratto finale, alla minima potenza, e veniva spento in quota (due metri circa) per eseguire l’atterraggio.
E come hanno fatto le pellicole fotografiche, delle emulsioni professionali, a resistere a sbalzi di temperatura continui da -150 gradi all’ombra a +150 al sole, quando la nota rivista di fotografia Reflex ha dimostrato che basta lasciare delle pellicole analoghe per poche ore in una automobile esposta al sole per renderle inutilizzabili ?
R.
Te l’ho detto l’altro giorno: tu vai dalla rivista e chiedi a quei bravi fotografi (NON scienziati) di rifare l’esperimento in un ambiente lunare: magari fate una colletta per affittare la camera a vuoto presso uno dei centri NASA per un pomeriggio, ma vedrai che le cose cambieranno. Se togli l’aria dal’ambiente vedrai che le estreme temperature NON potranno trasmettersi alla pellicola; inoltre la superficie lunare durante le missioni, come ha giustamente osservato uno dei ragazzi qui dentro, mostrava ombre lunghe il che significa che NON si era al mezzogiorno e quindi NON si era in un periodo di temperatura estrema.
E dove sono le stelle, che, in assenza di atmosfera, dovrebbero essere ben piu’ visibili che sulla Terra?
R.
Luigi, ma non riportare ogni e qualsiasi domanda esattamente come le ha poste Kaysing, cerca di pensare con la tua testa, rifiuta di pensare come gli altri, mettiti in un angolino e rifletti per mezzo delle tue personali esperienze. Tu come faresti a fare una foto con una macchina fotografica analogica in estate e in pieno giorno? Selezioneresti un tempo di posa estremamente ridotto, no? Bene, andiamo sulla luna e facciamo queste foto. Certo che mancano le stelle, perchè sono infinitamente meno luminose dell’ambiente circostante: se non fosse così tu regoleresti i tempi e l’otturatore in ben altro modo… se tu prendi la tua macchina e con le stesse regolazioni fai una foto di notte, ottieni… il buio totale e NEMMENO una stella, anche se punti direttamente il cielo.
Perche’ l’ombra del LEM si allunga fino all’orizzonte ? va bene che la Luna e’ piccola, pero’…
R.
No, semplicissimo: perchè la superficie lunare è del tutto irregolare, con vastissime depressioni, avvallamenti, leggeri addensamenti superficiali, eccetera. Prendi una qualsiasi foto di Marte presa dai Viking o dai Rovers, uguale. La luna è uguale, magari non per la composizione e per la colorazione. Vedi le foto dei Viking, credi che siano false anche loro? In tutte le foto vedi depressioni, buche, collinette eccetera. Impossibile trovare lunghe ombre. La luna è fatta esattamente allo stesso modo, così come lo era la terra e lo è ancora adesso nei deserti.
A parte l’orizzonte lunare, molto breve, la cosa è spiegabile soprattutto con l’irregolarità della superficie.
Altra ombra ben strana e’ quella proiettata dal LEM prima dell’allunaggio e fotografata dallo stesso, ombra che si direbbe di dimensioni tali da poter essere teoricamente vista dalla Terra con un buon telescopio ottico.
R.
A quale foto ti riferisci? Il libro di Kaysing ce l’ho, anche se speravo di non aprirlo più…
Però continuo a suggerirti di considerare quel libro solo come un simpatico (riuscito) tentativo di disinformazione a pagamento… di chi l’ha comprato, anche io che l’ho fatto per scopi scientifici.
E per finire (qui, ma sul libro c’e’ ben altro), l’illuminazione della superficie lunare e’ tutto tranne che uniforme, come invece dovrebbe essere in assenza di agenti atmosferici. Insomma, noi da piccoli volevamo fare gli astronauti e andare sulla Luna, magari per primi, ma ci eravamo ormai rassegnati. Ora possiamo ricominciare a sperare. Una chicca: se vi dimenticate la macchina fotografica, nel libro c’e’ la mappa dettagliata di dove trovare le 12 Hasselblaad lasciate da Armstrong e compagni. Buon Viaggio.
R.
A parte il fatto che sulla luna ci andrei anche subito anche su Saturn V ricondizionato, di tutto si può dubitare, ma certamente NON si può farlo sull’impresa lunare SE adottiamo questi fatti come supporto scientifico. I veri fatti NON si trovano nelle foto ma bensì nell’enorme quantità di studi di progetto, di apparecchiature che si sono dovute inventare di sana pianta, nelle ricadute tecnologiche e nel lunghissimo tempo in cui il programma Apollo ha operato, vale a dire dal 1958 al 1975, cosa che per effettuare una truffa è qualcosa di semplicemente pazzesco e inutile. Per fare una truffa si opera lavorando il meno possibile, divulgando il meno possibile e spiegando il meno possibile, altrimenti si è nei guai perchè chiunque potrebbe scoprire un piccolo particolare sbagliato. Viceversa l’immensa mole di dati scientifici, delle prove offerte e dello scambio di dati sulla composizione delle rocce lunari USA con quelle sovietiche riportate con missioni automatiche e con campioni di meteoriti trovate sulla terra che dimostrano come la composizione sia pressochè identica, si arriva alla conclusione che le missioni lunari americano sono reali e la NASA ha tutto il diritto di NON entrare nella polemica per dimostrare che sia tutto vero.
Non il contrario, Luigi. Non è la NASA che deve dimostrare nulla, sono Kaysing e quelli che lo seguono, che devono dimostrare con fatti reali che c’è qualcosa di falso, e il bello è che questi signori arrivano a morire senza riuscirci, magari però arricchendosi vendendo libercoli a te e a me. E QUESTO è tremendamente ingiusto e sbagliato, e NON le foto lunari.
Capisci, Luigi? Tu fai bene a coltivare dubbi, ma per farlo devi lavorare con migliori fonti, e purtroppo per fare questo devi mettere da parte TUTTO quello che è di comune dominio, vale a dire che devi andare a cercare cose NUOVE e non quelle vecchie.