Moon Hoaks - parte II - Una prova per illuminare la via

E la leggera illuminazione sulle tute degli astronauti e sul LEM dalla parte in ombra?

Caspiterina… leggera illuminazione… dai uno sguardo qui:

http://www.telealtobut.it/danger/allunaggio.htm

Luigi,
ma allora vuoi la pappa pronta…
Se poni dei dubbi, poi devi accettare di seguire bene i consigli che chi ti rispone ti offre per fugarli, non credi?
Va bè, questa volta faccio copia - incolla e ti cito direttamente qui il passaggio che, a tuo dire, dovresti conoscere a memoria :?
Il paragrafetto, per l’esattezza, è tratto dal primo link che ho postato, http://www.diegocuoghi.com/Moon_hoax.htm, più o meno a metà della pagina.

E la leggera illuminazione sulle tute degli astronauti e sul LEM dalla parte in ombra? Quello è il naturale riverbero del suolo circostante. Anche questo lo insegnano a scuola, si chiama "Teoria delle ombre", l'ho studiata al Liceo Artistico e alla Facoltà di Architettura. Le ombre proprie sono sempre più chiare delle ombre portate (quelle al suolo ad esempio) perchè ricevono luce riflessa dagli oggetti circostanti. Perfino nei programmi di render 3D che io utilizzo per lavoro c'è l'effetto "Radiosity" che permette proprio di ottenere, come nella realtà, ombre proprie più leggere e illuminate dal riverbero dell'ambiente circostante.

Questa spiegazione non ti basta? :scream: :scream: :scream:
Allora prova a ripetere l’esperimento. La stagione è quella giusta: basta un monte innevato e una bella Luna in cielo (non necessariamente piena).
Aspetta circa 2 ore dopo il tramonto (per essere certi che non vi sia luminosità residua solare).
Osserva le nevi della montagna.
Il candore della superficie innevata è quasi “fosforescente” e ben distinguibile, anche per contrasto, con il resto del paesaggio, proprio perchè la superficie bianca riverbera la luce proveniente dal ns. satellite.
La superficie lunare riflette con tanta efficienza la luce solare proprio per il suo colore chiaro, facendo risaltare le parti altrettanto chiare del lem e della tuta spaziale degli astronauti.
Ancora migliore può essere la comprensione dell’effetto se sei tu stesso a recarti in montagna, e nelle condizioni che ti ho predetto, ti fai una passeggiata sulla neve al chiaro di Luna, indossando una tuta da sci di colore chiaro (bianco?) chiedendo magari (esagerato!) che ti scattino una o due foto.
Provare per credere ( :?: )

Se poi tutto questo non ti basta, beh, che ti devo dire, allora TUTTO può essere messo in dubbio per il gusto di farlo, ma è bene sapere che IMHO è un comportamento poco ragionevole.

La pappa pronta ??
La stavo preparando per il mio secondo bimbo… ma ancora non era pronta… ed ora rischio di farla raffreddare… perche’ non rispondi ai miei quesiti in maniera dettagliata ??
Come mai, in qualche foto, l’ombra del LEM sfiora di poco l’orizzonte ??
Il nostro satellite naturale ha le dimensioni di un , per caso ??

### La luce, in una prima approssimazione piu’ che sufficiente per questa recensione, viaggia in linea retta. Importante implicazione di questo fatto e’ che, se congiungete idealmente un oggetto con la sua ombra prodotta dalla luce del sole, otterrete una linea retta che va verso il sole stesso. Questo e vero anche nelle fotografie, poiche’ una retta rimane tale sotto qualsiasi angolazione e prospettiva lineare, ovvero non prodotta da obiettivi deformanti come il cosiddetto occhio di pesce, come ben sa chiunque abbia fatto un po’ di disegno tecnico o scritto un motore di rendering tridimensionale in assembler. Questo e’ vero anche in fotografia, dicevamo, a parte in alcune forse poco note, ma ufficiali, fotografie della NASA che documentano lo sbarco dell’Uomo sulla Luna quel lontano 16 Luglio del 1969.

:scream: :scream: :scream: :scream:
Che Cosa???
Ad essere cattivamente pignoli, che la luce viaggia in linea retta è una verità solo finchè non consideriamo le deformazioni dello spazio/tempo legate alla forza gravità generata da una certa massa.
Ma in ogni caso, non che io voglia discutere questo concetto che, è vero, è corretto nella ns. percezione comune.
Allora spiegami perchè le eclissi di Sole sono totali solo all’interno di un determinato cerchio, del diametro massimo di circa 270 km e non pari al diametro lunare, che ammonta a circa 3470 km??? (Vedi foto allegata)
Epoi, lo sbarco lunare risale al 21 di luglio…

Questo e’ solo l’inizio : perche’ gli astronauti affondano nella polvere lunare fino alle caviglie mentre il LEM quasi non lascia il segno ?

Gli astronauti NON affondano fino alle caviglie. Assolutamente. Lo strato di polvere comunque è relativamente spesso ma superficiale.

E dov’e’ la polvere che affermano di aver alzato durante l’allunaggio, che data la ridotta gravita’ lunare avrebbe dovuto metterci ore a ridepositarsi ? Le foto sono assolutamente terse e il LEM sembra appena uscito da un astrolavaggio. E le tracce dei retrorazzi, che sono stati accesi pochi secondi prima dell’allunaggio, dove sono ? Un motore a reazione di quel tipo (CON PINTLE INJECTOR), che raggiunge senza sforzo i 2500 gradi (probabilmente anche piu'), avrebbe addirittura dovuto vetrificare la superficie lunare sotto il LEM.

Non ci siamo proprio.
L’atterraggio del LEM non prevedeva di avere il motore di discesa acceso al 100% della potenza, ma era possibile e richiesto agli astronauti di regolare il “throttle”, cioè il “gas”, la potenza espressa dal motore. Con il motore a razzo al massimo, caro Luigi, sulla Luna non ci atterravano, ma tornavano direttamente in orbita, se orientati nel senso del moto, oppure rallentavano al punto tale da ricadere sulla Luna con un’inclinazione troppo elevata, e CRASH…
La polvere sollevata è quindi relativamente poca, NON ricade certo in verticale rispetto al punto di atterraggio, ma viene proiettata in ogni direzione (puoi provare soffiando su un mucchietto di sabbia con una cannuccia) ed in ogni caso la gravitò ad 1/6 non vuol dire che la sabbia impieghi ore a ricadere. Chi l’ha detto?
Se guardi i filmati delle varie missioni Apollo, puoi tu stesso valutare la velocità di ricaduta della sabbia sollevata dagli scarponi degli astronauti. Si misura in secondi. Anche per la sabbia sollevata dal LEM, ecco, direi che al più si parla di minuti.

E come hanno fatto le pellicole fotografiche, delle emulsioni professionali, a resistere a sbalzi di temperatura continui da -150 gradi all’ombra a +150 al sole, quando la nota rivista di fotografia Reflex ha dimostrato che basta lasciare delle pellicole analoghe per poche ore in una automobile esposta al sole per renderle inutilizzabili ?

Questa domanda ha una risposta precisa nell’articolo di Diego Cuoghi che ho già linkato. Leggere e trarne le relative deduzioni, per favore.

E dove sono le stelle, che, in assenza di atmosfera, dovrebbero essere ben piu’ visibili che sulla Terra? Perche’ l’ombra del LEM si allunga fino all’orizzonte ? va bene che la Luna e’ piccola, pero’...

Questa domanda ha una risposta precisa nell’articolo di Diego Cuoghi che ho già linkato. Leggere e trarne le relative deduzioni, per favore.

Altra ombra ben strana e’ quella proiettata dal LEM prima dell’allunaggio e fotografata dallo stesso, ombra che si direbbe di dimensioni tali da poter essere teoricamente vista dalla Terra con un buon telescopio ottico.

Buono quanto?
Ma ci credi davvero a 'ste cose che scrivi??? :scream:

E per finire (qui, ma sul libro c’e’ ben altro), l’illuminazione della superficie lunare e’ tutto tranne che uniforme, come invece dovrebbe essere in assenza di agenti atmosferici.

Semmai ESATTAMENTE il contrario.

Insomma, noi da piccoli volevamo fare gli astronauti e andare sulla Luna, magari per primi, ma ci eravamo ormai rassegnati. Ora possiamo ricominciare a sperare. Una chicca: se vi dimenticate la macchina fotografica, nel libro c’e’ la mappa dettagliata di dove trovare le 12 Hasselblaad lasciate da Armstrong e compagni. Buon Viaggio.

Prima di fare gli astronauti, bisogna chiarirsi le idee qui sulla Terra. Smettere di credere ai cialtroni come Kaysing, che non ha idea nemmeno di cosa sia l’astronautica, così come a chi ci marcia sempre nelle teorie del complotto.
Farsi delle domande è giusto. Bisogna poi darsi da fare per comprendere quale sia la risposta giusta.
Non credi?


eclis.jpg

La pappa pronta ?? La stavo preparando per il mio secondo bimbo... ma ancora non era pronta... ed ora rischio di farla raffreddare... perche' non rispondi ai miei quesiti in maniera dettagliata ?? Come mai, in qualche foto, l'ombra del LEM sfiora di poco l'orizzonte ?? Il nostro satellite naturale ha le dimensioni di un , per caso ??

E chi ti dice che il terreno fosse perfettamente in piano?
Bah… :rage:

E chi ti dice che il terreno fosse perfettamente in piano? Bah.... :rage:

…Suolo non perfettamente piano ??

Allora ci troviamo di fronte ad un precipizio…

Clicca qui http://www.telealtobut.it/danger/allunaggio.htm e fornisci una risposta plausibile alla foto relativa al allunaggio dell’Apollo XII.

Buono quanto?
Ma ci credi davvero a 'ste cose che scrivi??? :scream:

Come mai le ombre dei due astronauti fotografati durante la missione Apollo XI sono di lunghezza differente ??

Paragona la lunghezza delle due frecce, una rossa, l’altra gialla.
Ancora il solito link

http://www.telealtobut.it/danger/allunaggio.htm

### ...Suolo non perfettamente piano ?? Allora ci troviamo di fronte ad un precipizio...

Clicca qui http://www.telealtobut.it/danger/allunaggio.htm e fornisci una risposta plausibile alla foto relativa al allunaggio dell’Apollo XII.

No, anche a una leggera collinetta. Dimostrami il contrario.
Io non posso star qui a scrivere pagine e pagine di spiegazioni, links, e domande, mentre tu ti limiti a 3 righe e salti a piedi pari non solo gli articoli che ti linko, ma anche risposte “corpose” come quella due messaggi più sopra.
Guarda più sopra, e vedrai che a queste domande ho già risposto.

Spiegami tu come mai anche sotto i LEM di Apollo XV, XVI e XVII non c’è un cratere. Eppure tramite il Lunar Rover i decolli del modulo di risalita sono stati filmati e DIMOSTRANO l’avvenuto atterraggio.

Comunque, i siti che linki hanno foto di qualità disastrosa, se sorvoliamo le conclusioni strampalate.
Ora, fatti un bel giro aggratis su apolloarchive.com e poi riparliamone.
Continuo infine a consigliare un acquisto su spacecraftfilms.com.

Buono quanto? Ma ci credi davvero a 'ste cose che scrivi??????? :scream:

Come mai le ombre dei due astronauti fotografati durante la missione Apollo XI sono di lunghezza differente ??

Paragona la lunghezza delle due frecce, una rossa, l’altra gialla.
Ancora il solito link

http://www.telealtobut.it/danger/allunaggio.htm

Ancora una volta, inclinazioni di un terrento che EVIDENTEMENTE non è liscio come una strada asfaltata, e non viene certo eroso da acqua e venti…
Troppo semplicistico?

No, anche a una leggera collinetta. Dimostrami il contrario.

Diamola buona, la collinetta.

Ma sotto di essa, voglio dire dove non illuminato dai proiett… ahem, chiedo scusa, dalla luce del Sole, cosa c’e’ ??
Possibile che non si intraveda proprio nulla ??
Buio totale ??
Il Sole non arriva ad illuminare il panorama al di la’ della collina ??

Io non posso star qui a scrivere pagine e pagine di spiegazioni, links, e domande,

E lo dici proprio all’indagatore… che non possiede neanche un PC ??

mentre tu ti limiti a 3 righe e salti a piedi pari non solo gli articoli che ti linko, ma anche risposte “corpose” come quella due messaggi più sopra.

Hai ragione.

Mi limito a 3 righe… per forza… non ho un da cui connettermi alla rete e quando lo faccio non posso stare per piu’ di alcuni secondi…

Guarda più sopra, e vedrai che a queste domande ho già risposto.

Giuda ballerino… la risposta alla lunghezza delle ombre (quelle con le frecce giallo/rossa) non l’ho proprio trovata…

Comunque, i siti che linki hanno foto di qualità disastrosa, se sorvoliamo le conclusioni strampalate.

…Eh sì… quando non si puo’ rispondere, la qualita’ delle foto e’ decadente…

### Diamola buona, la collinetta. Ma sotto di essa, voglio dire dove non illuminato dai proiett... ahem, chiedo scusa, dalla luce del Sole, cosa c'e' ?? Possibile che non si intraveda proprio nulla ?? Buio totale ?? Il Sole non arriva ad illuminare il panorama al di la' della collina ??

Io non posso star qui a scrivere pagine e pagine di spiegazioni, links, e domande,

E lo dici proprio all’indagatore… che non possiede neanche un PC ??

mentre tu ti limiti a 3 righe e salti a piedi pari non solo gli articoli che ti linko, ma anche risposte “corpose” come quella due messaggi più sopra.

Hai ragione.

Mi limito a 3 righe… per forza… non ho un da cui connettermi alla rete e quando lo faccio non posso stare per piu’ di alcuni secondi…

Guarda più sopra, e vedrai che a queste domande ho già risposto.

Giuda ballerino… la risposta alla lunghezza delle ombre (quelle con le frecce giallo/rossa) non l’ho proprio trovata…

Comunque, i siti che linki hanno foto di qualità disastrosa, se sorvoliamo le conclusioni strampalate.

…Eh sì… quando non si puo’ rispondere, la qualita’ delle foto e’ decadente…

Dunque, cerco di andare con ordine, partendo dalla tua ultima affermazione.
Di risposte te ne ho date a sufficienza, certamente ho superato il numero delle tue domande. 8) Comunque, io mica scappo, sono qui a risponderti.

Ora ti mostro cosa intendo per alta risoluzione. Per vederle sarà meglio che ti doti di PC+ADSL, sennò spendi i milioni di telefono…

Parliamo di Apollo XII:
in queste inquardature si vede bene come la polvere superficiale, di colore chiarissimo, è stata “spolverata” dal getto del motore a razzo, che ti ripeto, al momento del “touch down” è al minimo (per regola andava letteralmente spento al momento in cui i “baffi” posti sotto i piedi del LEM sfioravano il terreno, causando l’accensione della cosiddetta “contact light”).

Ecco poi altre inquadrature che ho scelto per te…

Ti bastano? Non credo. Ecco, ogni tanto anche gli indagatori devono però trarre delle conclusioni.

Intanto per seguire BENE le attività di un forum così dinamico, direi che disporre del tempo e delle strumentazioni necessarie è quasi indispensabile.
Non voglio con questo esprimere alcun giudizio, ma per documentarti e cercare il materiale penso ti possa bastare una postazione Internet di un Internet cafè, oppure, meglio, vedi se nella biblioteca pubblica della tua città hanno postazioni Internet in uso gratuito. Penso sia altamente probabile.
In caso contrario, ricerche raffazzonate portano a conclusioni altrettanto improbabili e eccessivamente imprecise.

Ciao

- [http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/a12/as12-46-6826HR.jpg](http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/a12/as12-46-6826HR.jpg) (un angelo? NO, UN ESEMPIO DEL RIVERBERO CHE TI HO DESCRITTO pochi posts fa) Ecco, ogni tanto anche gli indagatori devono però trarre delle conclusioni. Ciao

Io una conlusione l’ho tirata … ho il monitor LCD da 19" NUOVO fallato oppure ho visto una stella nella foto :scream: :scream: :grinning: Ehehe direi la seconda!!!
Cmq dopo aver seguito tutta la diatriba e aver visto la sequenza di immagini una dietro l’altra, credo che tutto possa far riflette molto anche i più propensi alla tesi complottistica. Di materiale ce ne è parecchio per farmarsi un attimo a pensare. Senza pregiudizi e con mente serena, attenta e aperta. Probabilmente non finirà quì ma questo “botta e risposta” l’ho trovato molto interessante. :wink: I 25,5 e rotti miliardi di dollari spesi per il Progetto Apollo di sicuro non sono serviti per rimpinguare le casse di Hollywood.

Buono quanto? Ma ci credi davvero a 'ste cose che scrivi??????? :scream:

Come mai le ombre dei due astronauti fotografati durante la missione Apollo XI sono di lunghezza differente ??

Paragona la lunghezza delle due frecce, una rossa, l’altra gialla.
Ancora il solito link

http://www.telealtobut.it/danger/allunaggio.htm

Scusa Luigi,
mi sovviene anche un altro pensiero: un indagatore che si rispetti, nel suo percorso di ricerca, dovrebbe sempre verificare l’attendibilità delle sue fonti.
In caso contrario basterebbe l’opinione del primo venuto per trarre conclusioni affrettate.

Mi devi perdonare se posso sembrarti offensivo, non è affatto il mio obiettivo, ma ti chiedo se per caso hai dato un’occhiata generale al sito che mi hai indicato.
Assurdo!
Al di là della grafica, orrenda seppur non obbligatoriamente indice del tasso di qualità dei contenuti, il tutto è una pagina pubblicata su una sorta di sito di una tv locale del Friuli Venezia Giulia.
Dell’autore non si sa nulla, nè nome, nè le esperienze maturate.
Le notizie pubblicate sono commenti a notizie apprese da un altro sito, e tanto è bastato perchè tu ti facessi venire degli enormi dubbi sulla base di questa fonte scientifica ???

Non riesco a comprendere perchè ti sembrano più assurdi o non credibili le foto e le spiegazioni scientifiche (non opinioni, non interpretazioni di libero arbitrio, bada bene) che le baggianate assurde tipo quella dei due astronauti con ombre differenti (si, quelli della freccetta rossa e gialla, ma la foto te la allego qui sotto per comodità degli altri lettori).
Ecco, visto che siamo in tema, vorrei sapere COME artificiosamente si sarebbe potuto ottenere un effetto ottico del genere con una sola luce, visto che le ombre sono singole e non multiple come in presenza di più sorgenti luminose. L’effetto è peraltro facilmente rilevabile quando si guarda una partita in TV, che si svolge di sera, sotto luce artificiale. Quante ombre hanno i giocatori???

Nel caso dei due astronauti di cui alla foto allegata, è fin troppo semplice notare, dal cambio di illuminazione del terreno, che l’ombra di quello più avanti colpisce una zona in salita, mentre l’ombra proiettata dal suo collega più arretrato non ci arriva, ed appare quindi estesa su una superfice maggiore.
Occorreva un esperto di astronautica per trovare una spiegazione?
Non credo.

Sei libero di indagare e postare su forumastronautico.it, ma IMHO dovresti mettere più “scientificità” nella selezione delle fonti (da citare SEMPRE) e più senso critico nell’interpretazione.

Ciao


alluna3.gif

Scusa Luigi, mi sovviene anche un altro pensiero: un indagatore che si rispetti, nel suo percorso di ricerca, dovrebbe sempre verificare l'attendibilità delle sue fonti. In caso contrario basterebbe l'opinione del primo venuto per trarre conclusioni affrettate.

Mi devi perdonare se posso sembrarti offensivo, non è affatto il mio obiettivo, ma ti chiedo se per caso hai dato un’occhiata generale al sito che mi hai indicato.
Assurdo!
Al di là della grafica, orrenda seppur non obbligatoriamente indice del tasso di qualità dei contenuti, il tutto è una pagina pubblicata su una sorta di sito di una tv locale del Friuli Venezia Giulia.
Dell’autore non si sa nulla, nè nome, nè le esperienze maturate.
Le notizie pubblicate sono commenti a notizie apprese da un altro sito, e tanto è bastato perchè tu ti facessi venire degli enormi dubbi sulla base di questa fonte scientifica ???

Non riesco a comprendere perchè ti sembrano più assurdi o non credibili le foto e le spiegazioni scientifiche (non opinioni, non interpretazioni di libero arbitrio, bada bene) che le baggianate assurde tipo quella dei due astronauti con ombre differenti (si, quelli della freccetta rossa e gialla, ma la foto te la allego qui sotto per comodità degli altri lettori).
Ecco, visto che siamo in tema, vorrei sapere COME artificiosamente si sarebbe potuto ottenere un effetto ottico del genere con una sola luce, visto che le ombre sono singole e non multiple come in presenza di più sorgenti luminose. L’effetto è peraltro facilmente rilevabile quando si guarda una partita in TV, che si svolge di sera, sotto luce artificiale. Quante ombre hanno i giocatori???

Nel caso dei due astronauti di cui alla foto allegata, è fin troppo semplice notare, dal cambio di illuminazione del terreno, che l’ombra di quello più avanti colpisce una zona in salita, mentre l’ombra proiettata dal suo collega più arretrato non ci arriva, ed appare quindi estesa su una superfice maggiore.
Occorreva un esperto di astronautica per trovare una spiegazione?
Non credo.

Sei libero di indagare e postare su forumastronautico.it, ma IMHO dovresti mettere più “scientificità” nella selezione delle fonti (da citare SEMPRE) e più senso critico nell’interpretazione.

Ciao

Grazie, Marco… per avermi dato la possibilita’ di continuare a scrivere su forumastronautico.

Trovami una spiegazione valida a queste foto:

http://www.cs.dartmouth.edu/~akapadia/moon.html

Mi viene voglia di chiedervi DOVE posso allegare il file di testo della discussione sulla “moon hoax” che si è tenuta un mese e mezzo fa su un forum di astronomia… è “bellissimo”.

A parte questo, noto la voglia di Luigi di capire, e la sua voglia di insinuare dubbi, il che è alla base del percorso scientifico. Però il punto è che la base di partenza (il libro di Kaysing e le “anomalie” delle foto lunari) NON è scientifica… e il bello è che sono proprio gli aspetti che affascinano di più.

In ogni caso, rispetto alle ombre parallele, mi permetto di citare lo specifico passaggio:

fotografia, dicevamo, a parte in alcune forse poco note, ma ufficiali, fotografie della NASA che documentano lo sbarco dell’Uomo sulla Luna quel lontano 16 Luglio del 1969. Questo e’ solo l’inizio : perche’ gli astronauti affondano nella polvere lunare fino alle caviglie mentre il LEM quasi non lascia il segno ?

R.
Piano, non è così semplice: gli astronauti non affondano così tanto, ma un paio di centimetri, più che sufficienti per lasciare orme visibilissime dappertutto. Però anche il LEM affonda più o meno della stessa entità: andiamo a sollevare con un cric uno stadio di discesa e troveremo l’impronta degli enormi pattini di atterraggio. Ah, mi sovviene una cosa: il Surveyor 3 ha lasciato ripetute orme di atterraggio sulla luna, perchè i suoi motori NON si erano spenti correttamente e il veicolo aveva rilbalzato alcune volte. Esistono stupende fotografie dei piedi di appoggio del Surveyor che mostrano come sia affondato di un paio di centimetri.

Al contrario il LEM atterrava a motore spento e NON lasciava scoperte le parti di suolo su cui era atterrato.

E dov’e’ la polvere che affermano di aver alzato durante l’allunaggio, che data la ridotta gravita’ lunare avrebbe dovuto metterci ore a ridepositarsi ?

R.
Al contrario, siccome non c’è aria, la polvere NON rimane sospesa ma atterra subito, esattamente alla velocità di caduta lunare, da pochi decimi di secondo a un paio di secondi a seconda dell’altezza a cui le particelle sono arrivate in altezza, ma per la maggior parte veniva scaraventata via orizzontalmente, producendo raggiere. Non si formavano volute di polvere. Il motore di discesa del LEM veniva spento quando si accendevano in cabina le luci di contatto, vale a dire quando uno dei sensori posti sotto le zampe di atterraggio toccava il suolo (circa due metri) e il LEM cadeva a peso morto, senza alcun pericolo. La polvere aveva il tempo di ricadere esattamente allo stesso modo e QUESTO è il perchè sulle zampe del LEM non c’è polvere.

Le foto sono assolutamente terse e il LEM sembra appena uscito da un astrolavaggio. E le tracce dei retrorazzi, che sono stati accesi pochi secondi prima dell’allunaggio, dove sono ?

R.
UN solo razzo, dello stadio di discesa del modulo, mentre i razzi attitudinali (RCS) NON davano alcun segno sull’ambiente. Eppure in molte foto del suolo lunare si nota il percorso di avvicinamento del LEM; con la scia spazzolata. Sul sito NASA c’è uno sterminato archivio di foto, anche se quelle che ti servono sono tra le migliaia catalogate, e si tratta di un lavoro noioso andare a crecarle.

Un motore a reazione di quel tipo (CON PINTLE INJECTOR), che raggiunge senza sforzo i 2500 gradi (probabilmente anche piu’), avrebbe addirittura dovuto vetrificare la superficie lunare sotto il LEM.

R.
Tieni presente che il motore di discesa operava, nel tratto finale, alla minima potenza, e veniva spento in quota (due metri circa) per eseguire l’atterraggio.

E come hanno fatto le pellicole fotografiche, delle emulsioni professionali, a resistere a sbalzi di temperatura continui da -150 gradi all’ombra a +150 al sole, quando la nota rivista di fotografia Reflex ha dimostrato che basta lasciare delle pellicole analoghe per poche ore in una automobile esposta al sole per renderle inutilizzabili ?

R.
Te l’ho detto l’altro giorno: tu vai dalla rivista e chiedi a quei bravi fotografi (NON scienziati) di rifare l’esperimento in un ambiente lunare: magari fate una colletta per affittare la camera a vuoto presso uno dei centri NASA per un pomeriggio, ma vedrai che le cose cambieranno. Se togli l’aria dal’ambiente vedrai che le estreme temperature NON potranno trasmettersi alla pellicola; inoltre la superficie lunare durante le missioni, come ha giustamente osservato uno dei ragazzi qui dentro, mostrava ombre lunghe il che significa che NON si era al mezzogiorno e quindi NON si era in un periodo di temperatura estrema.

E dove sono le stelle, che, in assenza di atmosfera, dovrebbero essere ben piu’ visibili che sulla Terra?

R.
Luigi, ma non riportare ogni e qualsiasi domanda esattamente come le ha poste Kaysing, cerca di pensare con la tua testa, rifiuta di pensare come gli altri, mettiti in un angolino e rifletti per mezzo delle tue personali esperienze. Tu come faresti a fare una foto con una macchina fotografica analogica in estate e in pieno giorno? Selezioneresti un tempo di posa estremamente ridotto, no? Bene, andiamo sulla luna e facciamo queste foto. Certo che mancano le stelle, perchè sono infinitamente meno luminose dell’ambiente circostante: se non fosse così tu regoleresti i tempi e l’otturatore in ben altro modo… se tu prendi la tua macchina e con le stesse regolazioni fai una foto di notte, ottieni… il buio totale e NEMMENO una stella, anche se punti direttamente il cielo.

Perche’ l’ombra del LEM si allunga fino all’orizzonte ? va bene che la Luna e’ piccola, pero’…

R.
No, semplicissimo: perchè la superficie lunare è del tutto irregolare, con vastissime depressioni, avvallamenti, leggeri addensamenti superficiali, eccetera. Prendi una qualsiasi foto di Marte presa dai Viking o dai Rovers, uguale. La luna è uguale, magari non per la composizione e per la colorazione. Vedi le foto dei Viking, credi che siano false anche loro? In tutte le foto vedi depressioni, buche, collinette eccetera. Impossibile trovare lunghe ombre. La luna è fatta esattamente allo stesso modo, così come lo era la terra e lo è ancora adesso nei deserti.
A parte l’orizzonte lunare, molto breve, la cosa è spiegabile soprattutto con l’irregolarità della superficie.

Altra ombra ben strana e’ quella proiettata dal LEM prima dell’allunaggio e fotografata dallo stesso, ombra che si direbbe di dimensioni tali da poter essere teoricamente vista dalla Terra con un buon telescopio ottico.

R.
A quale foto ti riferisci? Il libro di Kaysing ce l’ho, anche se speravo di non aprirlo più…
Però continuo a suggerirti di considerare quel libro solo come un simpatico (riuscito) tentativo di disinformazione a pagamento… di chi l’ha comprato, anche io che l’ho fatto per scopi scientifici.

E per finire (qui, ma sul libro c’e’ ben altro), l’illuminazione della superficie lunare e’ tutto tranne che uniforme, come invece dovrebbe essere in assenza di agenti atmosferici. Insomma, noi da piccoli volevamo fare gli astronauti e andare sulla Luna, magari per primi, ma ci eravamo ormai rassegnati. Ora possiamo ricominciare a sperare. Una chicca: se vi dimenticate la macchina fotografica, nel libro c’e’ la mappa dettagliata di dove trovare le 12 Hasselblaad lasciate da Armstrong e compagni. Buon Viaggio.

R.
A parte il fatto che sulla luna ci andrei anche subito anche su Saturn V ricondizionato, di tutto si può dubitare, ma certamente NON si può farlo sull’impresa lunare SE adottiamo questi fatti come supporto scientifico. I veri fatti NON si trovano nelle foto ma bensì nell’enorme quantità di studi di progetto, di apparecchiature che si sono dovute inventare di sana pianta, nelle ricadute tecnologiche e nel lunghissimo tempo in cui il programma Apollo ha operato, vale a dire dal 1958 al 1975, cosa che per effettuare una truffa è qualcosa di semplicemente pazzesco e inutile. Per fare una truffa si opera lavorando il meno possibile, divulgando il meno possibile e spiegando il meno possibile, altrimenti si è nei guai perchè chiunque potrebbe scoprire un piccolo particolare sbagliato. Viceversa l’immensa mole di dati scientifici, delle prove offerte e dello scambio di dati sulla composizione delle rocce lunari USA con quelle sovietiche riportate con missioni automatiche e con campioni di meteoriti trovate sulla terra che dimostrano come la composizione sia pressochè identica, si arriva alla conclusione che le missioni lunari americano sono reali e la NASA ha tutto il diritto di NON entrare nella polemica per dimostrare che sia tutto vero.

Non il contrario, Luigi. Non è la NASA che deve dimostrare nulla, sono Kaysing e quelli che lo seguono, che devono dimostrare con fatti reali che c’è qualcosa di falso, e il bello è che questi signori arrivano a morire senza riuscirci, magari però arricchendosi vendendo libercoli a te e a me. E QUESTO è tremendamente ingiusto e sbagliato, e NON le foto lunari.

Capisci, Luigi? Tu fai bene a coltivare dubbi, ma per farlo devi lavorare con migliori fonti, e purtroppo per fare questo devi mettere da parte TUTTO quello che è di comune dominio, vale a dire che devi andare a cercare cose NUOVE e non quelle vecchie.

ciao

Cristiano

Ciao Luigi e buongiorno a tutti i Moon Hoarkers.
He he he, accusarmi di “glissare” sulle risposte mi rende… iperattivo.

Eccomi qui dunque con la prova FILMATA delle affermazioni che ho fatto nel mio precedente post.

A questo indirizzo http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/a11/a11f1093740.mov (12 Mb), facente parte del sito Apollo Lunar Surface Journal trovi da scaricare e guardare con calma il filmato ripreso con la telecamera 16 mm montata al LEM di Apollo XI.
Una volta aperto il file, se avanzi velocemente fino a 26:00 noterai le figure degli astronauti che si muovono intorno al LEM. Soprattutto, noterai come le loro ombre siano di lunghezza differente, via via che si allontanano o avvicinano al terreno chiaro in alto a sx dell’inquadratura.

Noterai senza dubbio come la foto riportata sul sito, e da me riallegata al mio precedente post, sia una versione tagliata e ridotta dell’inquadratura del filmato. Hanno costruito una “teoria delle ombre” sfruttando anche un livello del dettaglio fotografico decisamente pessimo.
Non ci credi ancora? Non puoi scaricare 12 Mb di filmatino? Non c’è problema, sono qui per te. Ecco perchè ti allego alcuni frame ripresi direttamente dal clip.

Dici che non sono stato abbastanza preciso e circostanziato? Mmmmm…
Okkei, allora te le commento una per una.

Immagine “hoax01.jpg”) La zona di lavoro degli astronauti SENZA gli astronauti. Nota bene la presenza di un’ombra in corrispondenza dell’ugello del sistema RCS. Quest’ombra, probabilmente (ma non ne sono certo) dovuta all’esperimento sul vento solare (la bandierona argentea), si sovrappone a quella dell’astronauta, nell’immagine che è presente sul sito “fastidioso”.

Immagine hoax02.jpg) Gi astronauti lavorano praticamente fianco a fianco. Le rispettive ombre differiscono esattamente della stessa distanza tra un astronauta e l’altro rispetto al terreno in salita. Non si notano differenze particolari.

Immagine hoax03.jpg) Ancora, gli astronauti sono distanti. Uno sta per fotografare l’altro. La distanza relativa rispetto al terreno in salita è la stessa, per cui la lunghezza delle due ombre è analoga.

Immagine hoax04.jpg) Dopo aver scattato la foto, Armstrong si allontana dal terreno in salita, avvicinandosi al LEM. La sua ombra si allunga sensibilmente rispetto a quella di Aldrin, che mantiene la sua posizione praticamente invariata.

Immagine hoax05.jpg) Armstrong armeggia vicino al LEM, fuori inquadratura. Aldrin risale leggermente la china, e la sua ombra si accorcia di molto. Impossibile non notarlo.

Immagine hoax06.jpg) Aldrin si muove per raggiungere il collega, in direzione del LEM. Allontanandosi dal terreno in rilievo, la sua ombra si allunga moltissimo.

Ecco qui spiegato il motivo “generatore” di atroci dubbi…
Ma per favore!

Ora la palla passa a te in qualità di rappresentante dei “dubbiosi”. Vorrei cortesemente ricevere obiezioni tanto motivate e documentate quanto i miei posts, sennò si deve ammettere l’evidenza dei fatti.


hoax06.jpg

hoax05.jpg

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hoax01.jpg

Mi viene voglia di chiedervi DOVE posso allegare il file di testo della discussione sulla "moon hoax" che si è tenuta un mese e mezzo fa su un forum di astronomia... è "bellissimo".

ciao

Cristiano

Ciao Cristiano.

Grazie del tuo contributo.
Direi proprio che questo forum è il posto giusto per inviare tutta la discussione. Fai un copia / incolla e se poi il risultato grafico vien male ci penso io a sistemarlo, come faccio con le quotature di tanto in tanto.

Sei libero di postare quando vuoi, però ti prego di inviare il corposo messaggio apparso sul forum creando un nuovo “thread” (nuovo argomento).

Di nuovo grazie e a presto!

[quote=“Cristiano”]E come hanno fatto le pellicole fotografiche, delle emulsioni professionali, a resistere a sbalzi di temperatura continui da -150 gradi all’ombra a +150 al sole, quando la nota rivista di fotografia Reflex ha dimostrato che basta lasciare delle pellicole analoghe per poche ore in una automobile esposta al sole per renderle inutilizzabili ?

R.
Te l’ho detto l’altro giorno: tu vai dalla rivista e chiedi a quei bravi fotografi (NON scienziati) di rifare l’esperimento in un ambiente lunare: magari fate una colletta per affittare la camera a vuoto presso uno dei centri NASA per un pomeriggio, ma vedrai che le cose cambieranno. Se togli l’aria dal’ambiente vedrai che le estreme temperature NON potranno trasmettersi alla pellicola; inoltre la superficie lunare durante le missioni, come ha giustamente osservato uno dei ragazzi qui dentro, mostrava ombre lunghe il che significa che NON si era al mezzogiorno e quindi NON si era in un periodo di temperatura estrema.

…Le estreme temperature NON POSSONO trasmettersi alla pellicola ??

Caspiterina… abbiamo scoperto nuove leggi della fisica…

Il calore è la forma macroscopica nella quale l’energia passa da un sistema fisico ad un altro unicamente a causa di differenze di temperatura.

Secondo l’interpretazione corrente, la temperatura di un sistema costituito da un grande numero di soggetti costituenti è in generale proporzionale all’energia media per soggetto: il corrispondente flusso di energia tra due sistemi a diversa temperatura è allora attribuibile alle innumerevoli interazioni (casuali e non controllabili) tra i soggetti costituenti i due sistemi. In ciascuna di tali interazioni, che di solito avvengono a coppie, l’energia dei soggetti interagenti si conserva complessivamente ma si ripartisce in modo da aumentare nei soggetti meno energetici e diminuire in quelli più energetici.

In quanto energia, il calore si misura nel Sistema Internazionale in Joule. Nella pratica viene tuttavia ancora spesso usata come unità di misura la caloria. A volte si utilizzando anche unità a carattere meramente tecnico quali kWh o BTU.
È importante ricordare che la temperatura non è assolutamente la misura del calore. Possono esistere corpi ad alto calore ma bassa temperatura o vicevrsa: per esempio uno spillo arroventato è un corpo a relativamente alta temperatura ma basso calore, mentre una bacinella di acqua tipida è a bassa temperatura ma relativamente alto calore.

Alcune equivalenze:

1 cal = 4,186 Joule
1 Joule = 0,2388 cal
1 CAL = 1 kcal = 1000 cal
Il passaggio (propagazione) del calore tra sistemi può avvenire:

per conduzione: in uno stesso corpo o fra corpi a contatto si ha una trasmissione, per urti, di energia cinetica tra le molecole appartenenti a zone limitrofe del materiale. Nella conduzione viene trasferita energia attraverso la materia ma senza movimento macroscopico di quest’ultima;
per avvezione e in particolare per convezione: in un fluido in movimento, porzioni del fluido possono scaldarsi o raffreddarsi per conduzione a contatto di superfici esterne e poi, nel corso del loro moto (spesso a carattere turbolento), trasferire, sempre per conduzione l’energia così scambiata ad altre superfici, dando così luogo ad un trasferimento di calore per avvezione. In un campo gravitazionale quale quello terrestre della forza peso, tale modalità di trasferimento di calore, detta convezione libera, ed è dovuta al naturale prodursi di correnti avvettive, calde verso l’alto e fredde verso il basso, dovute a diversità di temperatura e quindi di densità delle regioni di fluido coinvolte nel fenomeno, rispetto a quelle del fluido circostante;

…Ecco… questo potrebbe chiarire meglio le idee:

per irraggiamento: tra due sistemi la trasmissione di calore avviene (a distanza, anche nel vuoto) per emissione, propagazione e assorbimento di onde elettromagnetiche: anche in questo caso il corpo a temperatura inferiore si riscalda e quello a temperatura superiore si raffredda.

A DISTANZA, ANCHE NEL VUOTO (presumo, nel nostro caso, vuoto lunare… sempreche’ sia uguale al vuoto cosmico…)

E come hanno fatto le pellicole fotografiche, delle emulsioni professionali, a resistere a sbalzi di temperatura continui da -150 gradi all’ombra a +150 al sole, quando la nota rivista di fotografia Reflex ha dimostrato che basta lasciare delle pellicole analoghe per poche ore in una automobile esposta al sole per renderle inutilizzabili ?

R.
Te l’ho detto l’altro giorno: tu vai dalla rivista e chiedi a quei bravi fotografi (NON scienziati) di rifare l’esperimento in un ambiente lunare: magari fate una colletta per affittare la camera a vuoto presso uno dei centri NASA per un pomeriggio, ma vedrai che le cose cambieranno. Se togli l’aria dal’ambiente vedrai che le estreme temperature NON potranno trasmettersi alla pellicola; inoltre la superficie lunare durante le missioni, come ha giustamente osservato uno dei ragazzi qui dentro, mostrava ombre lunghe il che significa che NON si era al mezzogiorno e quindi NON si era in un periodo di temperatura estrema.

…Le estreme temperature NON POSSONO trasmettersi alla pellicola ??

Caspiterina… abbiamo scoperto nuove leggi della fisica…

Il calore è la forma macroscopica nella quale l’energia passa da un sistema fisico ad un altro unicamente a causa di differenze di temperatura.

…Ecco… questo potrebbe chiarire meglio le idee:

per irraggiamento: tra due sistemi la trasmissione di calore avviene (a distanza, anche nel vuoto) per emissione, propagazione e assorbimento di onde elettromagnetiche: anche in questo caso il corpo a temperatura inferiore si riscalda e quello a temperatura superiore si raffredda.

A DISTANZA, ANCHE NEL VUOTO (presumo, nel nostro caso, vuoto lunare… sempreche’ sia uguale al vuoto cosmico…)

Dunque, anche qui, basterebbe indagare con l’aiuto di Google e qualche buona fonte.

Intanto ok, nessuno contesta (non mi pareva che Cristiano dicesse questo) che la trasmissione del calore avviene anche nel vuoto.
Diciamo che nel vuoto spaziale, un oggetto riceve energia dal Sole sottoforma di radiazione elettomagnetica, e questo fenomeno si definisce irragiamento.
D’altra parte, essendo la macchina fotografica Hasselblad montata sul petto dell’astronauta, ne riceve energia per conduzione, ma in maniera del tutto trascurabile.

E’ bene fare innanzitutto chiarezza sul fatto che le Hasselblad portate sulla Luna non erano identiche a quelle acquistabili in negozio. :slight_smile:
Hanno invece subito diverse modifiche proprio per adattarle alle peculiarità dell’ambiente in cui erano destinate ad operare.
I dettagli sono in questo documento interessante, che mette in risalto anche altri possibili problemi (tipo l’elettricità statica) che gli amici Hoakers nemmeno citano mai. http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/alsj-hass.html

A parte le considerazioni (ovvie se davvero comprendi tutta la spatafiata che hai incollato nel tuo precedente post di risposta a Cristiano) legate all’efficenza della trasmissione del calore per irraggiamento, che è inferiore a quella per convezione e conduzione, tieni presente che consistendo in onde elettromagnetiche, il mezzo di propagazione dell’energia (del calore) nel meccanismo dell’irraggiamento può essere schermato abbastanza facilmente utilizzando materiali adatti. Le macchine fotografiche portate sulla Luna, ad esempio, erano ricoperte con un trattamento riflettente, e la pellicola riceveva uno speciale strato di gelatina. La quantità di radiazione che giungeva alla pellicola era quini molto bassa.

Ti riporto al proposito un brano molto esplicativo tratto dal libro “Photography Equipment and Techniques: A Survey of NASA Developments”, disponibile on-line al sito http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/apollo.photechnqs.htm

Sensitivity [b]Photographic films undergo changes upon the absorption of radiant energy and only that energy which is absorbed will cause a photochemical change to occur. Silver halide grains have peak absorption at short wavelengths. However, because the grains are held in piace by gelatin, the energy contained in the short ultra-violet will not expose the grains because it is absorbed by the gelatin before reaching the silver halide crystals.[/b] The transmission of gelatin, plotted in terms of density as a function of wavelength in figure A-3, shows that appreciable attenuation occurs at 2900 A and that almost complete absorption takes piace below 2500 À (ref. 4). Hence, ordinary photographic film exhibits little or no sensitivity to ultraviolet below 2500 A, without special sensi-tization. Application to the surface of the emulsion of a layer of ultraviolet fluorescing material extends the sensitivity to wavelengths considerably shorter than 2000 A, but the magnitude of the added effective sensitivity is no more than 1/100 the sensitivity at 3000 A. The curve in figure A-4 shows the spectral sensitivity response of a high-speed emulsion with the extension to very short wavelengths affected by a flourescing sensitizer (ref. 5). Short-wavelength energy is absorbed by the material and causes fluorescence which emits a very-low-level blue light. The visible light emission is responsible for the exposure of the film even though the exciting radiation was ultraviolet. Spectral sensitivity curves of the various silver halides charac-teristically show peak sensitivity in the ultraviolet and blue por-tions of the spectrum. Toward the red end of the spectrum, the photochemical effect for unsensitized films monotonically de-creases, becoming very small above a wavelength of 5000 À.

Scusa la mia pedanteria, ma ci tengo a rifarti notare l’importanza di citare le fonti utilizzate. Cosa che, vedo con dispiacere, non hai ancora iniziato a fare. :?

[quote=“marcozambi”]

Mi viene voglia di chiedervi
Ciao Cristiano.

Grazie del tuo contributo.
Direi proprio che questo forum è il posto giusto per inviare tutta la discussione. Fai un copia / incolla e se poi il risultato grafico vien male ci penso io a sistemarlo, come faccio con le quotature di tanto in tanto.

Sei libero di postare quando vuoi, però ti prego di inviare il corposo messaggio apparso sul forum creando un nuovo “thread” (nuovo argomento).

Di nuovo grazie e a presto!

Ci sto provando, ma ho problemi con il “controllo qualità”… vale a dire che il sistema dice che alcune (molte) parole del testo sono inaccettabili… perchè l’avevo selezionato come testo copiato e incollato.

Ok, ci riprovo, mi son detto, e ho provato a postarlo come allegato del messaggio, ma ancora una volta il sistema del forum mi dice che alcune parole del mio testo (tutte) erano inaccettabili…

Insomma, sto sbagliando qualcosa, ma sinceramente non sono in grado di metterci una pezza.

Marco, se vuoi te lo mando privatamente in allegato e poi ci pensi tu? E’ un file di 190 Kb, lunghetto ma comodissimo perchè solo testo. Contiene anche linguaggio scurrile, ma NON scritto da me nè da altre persone intelligenti che avevano scritto cose intelligenti…

ciao

Se togli l'aria dal'ambiente vedrai che le estreme temperature NON potranno trasmettersi alla pellicola

Scusami ma a me sembra di aver capito che LE ESTREME TEMPERATURE NON POTRANNO TRASMETTERSI ALLA PELLICOLA… SE TOGLI L’ARIA DALL’AMBIENTE… cioe’, in poche parole, se crei il vuoto.

E’ probabile che dovro’ rifissare nuovamente l’appuntamento con l’oculista.

A parte le considerazioni (ovvie se davvero comprendi tutta la spatafiata

Be’… spatafiata (singola, credo…) per spatafiate (al plurale)…

che hai incollato nel tuo precedente post di risposta a Cristiano) legate all’efficenza della trasmissione del calore per irraggiamento, che è inferiore a quella per convezione e conduzione, tieni presente che consistendo in onde elettromagnetiche, il mezzo di propagazione dell’energia (del calore) nel meccanismo dell’irraggiamento può essere schermato abbastanza facilmente utilizzando materiali adatti. Le macchine fotografiche portate sulla Luna, ad esempio, erano ricoperte con un trattamento riflettente, e la pellicola riceveva uno speciale strato di gelatina. La quantità di radiazione che giungeva alla pellicola era quini molto bassa.

Ho capito.

La radiazione che giungeva alla pellicola era molto bassa, quindi cio’ significa che, secondo la TUA affermazione, una percentuale seppur piccola arrivava comunque all’emulsione alterandone le caratteristiche chimiche che le caratterizzavano, giusto ??
E allora, caro amico Marco, come mai le foto scattate avevano una nitidezza sconcertante ??
Con quella seppur piccolissima dose di radiazioni assorbite dal supporto della pellicola le foto NON POTEVANO MAI essere cosi’ perfette in contrasto, colore, luminosita’ ed esposizione.
Giusto o no ??