Morto il cosmonauta Konstantin P. Feoktistov

Ieri, 21 novembre, all’età di 83 anni è morto l’ex-cosmonauta sovietico Konstantin Petrovich Feoktistov.
Konstantin P. Feoktistov era nato il Febbraio 7, 1926 a Voronezh, Russia.

Nell’ Ottobre 1964 egli partecipò al volo della Voshkod-1, prima navicella a più posti assieme a Vladimir Komarov e Boris Yegorov.

In pratica è stato il primo civile a partecipare ad un volo orbitale, egli lavorava infatti nell’ufficio progettazione della navicella, alle dipendenze di Serghei Pavlovic Korolev.

Godspeed Kostantin, vorrei ricordare il fatto che è stato PRIMA progettista e POI cosmonauta.
Il primo e finora unico progettista spaziale a cui sia stata offerta la possibilità di volare nello Spazio.

Feokstikov era un uomo minuto, esile, e questo fu determinante nella sua scelta per volare con la Voskhod 1, senza contare il fatto che lui aveva collaborato a progettarla…

Non avrà influito il fatto che chi progetta conosce tutte le magagne che ci sono nella progettazione e quindi non si fida tanto a volarci dentro? :wink:

Eh già…

In ogni caso niente poteva essere più potenzialmente pericoloso che volare dentro una Voskhod, sopratutto considerando il fatto che era una Vostok modificata in più punti e con la totale soppressione di un qualsivoglia sistema di salvataggio (cosa che accomuna le Voskhod allo Shuttle).

L’unica concessione, in termini di sicurezza, era l’aggiunta (rispetto alla Vostok) di un pacco di razzi a propellente solido come back-up al motore principale per il deorbiting. In caso di guasto al motore principale la Voskhod avrebbe comunque potuto effettuare il rientro proprio grazie a questi razzi (il cui funzionamento era simile al retropacco della Mercury).

La Voskhod, inoltre, ereditava il sistema di atterraggio delle Zenit 2-4 che consisteva in un pacco di retrorazzi inserito tra le funi del paracadute principale, che rendeva possibile un contatto “morbido” (si fa per dire…) con il suolo.

In tal modo i cosmonauti potevano rimanere all’interno della capsula per tutta la durata del volo, e non lanciarsi con il sedile eiettabile e rientrare autonomamente a terra cosi’ come accadeva per le Vostok.

Io sapevo, ma chiedo conferma a chi ne sa più di me, che per riuscire a far stare tutti e tre i cosmonauti nella capsula, furono eliminate le tute spaziali, troppo ingombranti.
Donde l’estrema rischiosità della missione, voluta a tutti i costi dalla dirigenza sovietica per questioni di prestigio (in quanto sarebbe passato troppo tempo prima che fossero disponibili le nuove capsule Soyuz) e contro la volontà di Korolev.

Comunque, l’età non più verde mi consente di ricordare benissimo quando in TV fu annunciato il volo, come prima notizia del telegiornale, con parole di stupore per questo nuovo record della cosmonautica sovietica.
Tra l’altro, si disse che Feoktistov come professione faceva l’elettricista.

E’ vero.

Nel 1963 Nikita Kruschev, allora a capo dell’URSS, chiese a Korolev di progettare un nuovo veicolo spaziale in grado di battere sul tempo le Gemini americane di li a poco operative, in grado di portare due astronauti e di consentirne l’uscita in EVA.

A quell’epoca Korolev stava portando avanti il progetto delle Soyuz che prevedeva di far volare nel 1966 e trovo’ l’impresa “una fatica erculea”, per cui fece l’unica cosa che gli era veramente possibile ossia riprogettare la Vostok e riadattarla.

La cosa fu possibile grazie ad un certo grado di modularità insita nella Vostok stessa e prese in prestito alcuni elementi dal programma di satelliti da ricognizione Zenti che utilizzava lo stesso hardware della Vostok con alcuni miglioramenti.

Naturalmente per farci entrare tre cosmonauti nel volume della Vostok, si dovettero fare dei tagli consistenti non tanto in termini di peso quanto di volume. Il più evidente fu l’eliminazione del sedile eiettabile e delle tute pressurizzate sêmplicemente perché tre uomini con la tuta non sarebbero riusciti fisicamente ad entrare nella “nuova” capsula.

Di conseguenza l’equipaggio vestiva una tuta in lana grigia a due pezzi, giubbino + pantalone, e le classiche cuffiette con microfoni incorporati in uso ancora oggi (quelle che gli americani chiamano “Snoopy caps”). Inoltre furono utilizzati, per la prima volta, gli speciali sedili Kazbeck progettati per le Soyuz, ancora oggi utilizzati.

Un’altra modifica vistosa fu la rotazione di 90° dell’alle principale della capsula, l’asse X restava lo stesso ma gli Y e Z risultavano invertiti, in maniera tale da fare risultare il portello di accesso alla destra dei cosmonauti piuttosto che sulla loro testa (cosi’ come era per la Vostok, dato che si doveva consentire l’uscita del sedile ad espulsione). Questo creo’ dei problemi non da poco ai cosmonauti dal momento che i pannelli di comando e controllo risultavano in una posizione sbagliata o poco raggiungibile ed il sistema VZOR diveniva quasi inutilizzabile essendo fuori asse di vista dei cosmonauti.

A questo punto Kruschev chiese di rinominare la “nuova” capsula che divenne la Voskhod, giusto per confondere ulteriormente i già confusi americani, la quale era - a tutti gli effetti - una “Vostok Mk 2”.

Per il volo Voskhod 2 le cose divennero più semplici da un lato e più complesse dall’altro. Dato che i cosmonauti passavano da 3 a 2 era possibile farli vestire con una tuta pressurizzata dal lancio al rientro. Il problema stava nel fatto che la Vostok non era stata progettata per essere depressurizzata e ripressurizzata (cosi’ come le Gemini), per cui si dovette ricorrere all’escamotage della camera di decompressione esterna e gonfiabile (per la prima volta in Astronautica si ricorreva ad una struttura “inflatable” in un veicolo pilotato).
I problemi da risolvere non furono pochi e, sebbene i due voli Voskhod siano stati costellati (sopratutto il secondo) da molti problemi ebbero esito positivo.

Dopo il volo Voskhod 2 l’OKB-1 di Korolev divenne maggiormente confidente in questa versione della Vostok tanto da ipotizzare numerosi altri voli addirittura con giornalisti, poeti ed equipaggi tutti femminili, ma il Polotbjuro non volle rischiare ulteriormente ripetendo quello che a loro era parso come un azzardo e quindi impose di continuare direttamente con il programma Soyuz.

L’estromissione di Kruschev prima e la morte di Korolev poi modificarono radicalmente il panorama spaziale sovietico.
Il resto è storia nota…

Mi sono sempre chiesto il motivo di ciò, visto che la capsula Vostok era di forma sferica; puoi illuminarmi?

Come mai scrivi che le gemini non potevano essere depressurizzate e ripressurizzate?

Come mai scrivi che le gemini non potevano essere depressurizzate e ripressurizzate?
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hai capito male: archipeppe voleva dire che le Gemini potevano essere depressurizzate e ripressurizzate, mentre le Voshkod no.

Per il motivo che ho scritto, era più conveniente far entrare (ed uscire) i csomonauti di lato che non da sopra.

Io intendevo il contrario, ossia le Gemini potevano essere depressurizzate e ripressurizzate.