OT… ma non solo ne ho nel museo, ho pure passato diversi anni a far funzionare gli accoppiatori acustici, e a scrivere protocolli di comunicazione che permettessero ai nostri sistemi di funzionare via accoppiamento acustico sulle reti telefoniche italiane. L’azienda si chiamava prima Spin Engineering e poi INFOS, era a Torino, mi ha dato da vivere dal 1980 al 1993, e uno dei fattori chiave del successo fu proprio l’avere un accoppiatore acustico funzionante. Abbiamo venduto circa 60.000 terminali portatili in tutto il mondo, la maggior parte con l’acoustic coupler. Scusate l’amarcord e l’OT, ma potrei (forse dovrei) scrivere un’enciclopedia. Vi ricordate il “clunk-clunk!” di quando nei telefoni a gettone cadeva il gettone? Beh, correggevamo anche quel tipo di disturbo lì, e giravamo per l’Europa con un registratore a nastro Nagra-Kudelski mod. TI. Ok… stop the tape… /OT (ma ha cominciato Livio, eh )
Fantastico. Mio padre ne ha uno esattamente uguale. Ci giocavo sempre da bambino, ho imparato a farci i conti sin dalle elementari.
Ora che ho scoperto che è lo stesso che usava Korolev, la prossima volta che vado dai miei glielo rubo!
Quello che mi ha appesantito non è il nuovo lavoro, ma le ripetute operazioni al ginocchio e la conseguente inattività…
Cmq non è così tanto quanto sembra in quella foto, lì avevo la barba lunga e cercavo di “mimare” un po’ la corporatura di Korolev
Figurati, non c’è da chiedere scusa!
C’è chi si dedica alla cultura del fisico, chi a quella del cervello; io ho sempre preferito la seconda. La prossima volta, se vuoi offendermi, dimmi che dall’occhio smorto nella foto sembra che il nuovo lavoro mi abbia un po’ intontito
Grande Buzz, il tuo reportage fotografico, con tanto di esplicative didascalie, ci ha consentito di sentirci tutti quasi presenti - insieme a te - al museo.
Imperdibile poi aver potuto visitarlo senza l’usuale ressa… ci sei stato in un giorno feriale ?