MRO: IN CORSO LA MANOVRA DI INSERZIONE ORBITALE

23:25
MRO in orbita!!!
Confermato il perfetto esito della manovra!
Buon lavoro alla nuova sonda arrivata sul Pianeta Rosso! :smiley:

22:52
MRO dovrebbe ristabilire i contatti con la Terra intorno alle 23:16.

22:45
MRO entra nell’ombra di Marte. La sonda ora fa affidamento sulle sue batterie, e perde il contatto radio con la Terra. Manovra alla cieca, guidato dal computer di bordo.

22:41
MRO a 280 miglia sopra Marte!

22:37
La frenata continua nei parametri previsti.

22:31
La frenata è in corso. Raggiunto il 13% circa della riduzione della velocità prevista…

22:28
La frenata è in corso. Raggiunto il 3% circa della riduzione della velocità prevista…

MRO c’è l’ha fatta!! Grande la NASA ed il JPL!! MRO in orbita marziana!!

Ottimo!!

Mars Reconnaissance Orbiter ha compiuto un viaggio d’avvicinamento di quasi 500 milioni di chilometri.

WASHINGTON - Alle 23.24 ora italiana di venerdì la sonda Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) della Nasa è entrata in orbita intorno a Marte dopo un viaggio d’avvicinamento di quasi 500 milioni di chilometri.
La sonda, per entrare in orbita, ha acceso i sei motori a razzo di cui è fornita per rallentare la corsa. E’ stato questo il quarto passo compiuto dal robot cosmico per completare l’operazione, ma indubbiamente il più critico. La missione è partita da Cape Canaveral il 12 agosto 2005 con un razzo Atlas V.
Ecco le otto tappe con gli orari che le hanno scandite:

  1. 21.49 - Pressurizzazione dei serbatoi di propellente della sonda
  2. 22.03 – Attivazione dell’antenna a basso guadagno con la quale comunicare facilmente con la Terra perché non ha bisogno di essere puntata verso il nostro pianeta
  3. 22.07 – Posizionamento automatico della sonda nella direzione opportuna secondo un programma registrato nel computer che guida il veicolo
  4. 22.24 – Apertura delle valvole del propellente e accensione conseguente dei sei motori a razzo che forniscono una spinta di 19 chilogrammi ciascuno per un tempo di 27 minuti. Questo servirà a rallentare la corsa della sonda di 3.541 chilometri orari e consentire la cattura da parte della gravità marziana.
  5. 22.46– La sonda si eclissa transitando dietro Marte
  6. 22.51 – Stop dei motori a razzo mentre la sonda si trova ancora occultata alla nostra vista
  7. 23.16 – La sonda esce dall’occultamento marziano e inizia a trasmettere i dati della sua nuova posizione che dovrebbe essere su un’orbita con un perigeo di 300 chilometri e un apogeo di 45 mila chilometri, un periodo di 35 ore, se tutto ha funzionato a dovere.
    -8- 23.30 – Dovrebbe essere arrivato un pacchetto di segnali sufficienti
    per confermare l’avvenuto inserimento in orbita.
    Guarda il video
    javascript:mediacenter(‘http://mediacenter.corriere.it/MediaCenter/action/player?uuid=42802ce4-b04f-11da-b06f-0003ba99c667’);

La sonda a questo punto ha svolto una manovra di aerofrenatura utilizzando i pannelli di celle solari che durerà mesi e che renderà circolare l’orbita a un’altezza variabile dai 255 ai 320 chilometri. A bordo della sonda costata 720 milioni di dollari compreso lancio e cinque anni di operazioni, c’è il radar Sharad fornito dall’agenzia spaziale italiana ASI e costruito da Alenia Alcatel Space il quale riuscirà a vedere depositi di ghiaccio sotterranei fino ad una profondità di un chilometro.
Giovanni Caprara
10 marzo 2006
dal corriere.it

Eh si, dimenticavo… a bordo della MRO (ma un nome no?) si trova anche il radar Sharad fornito dall’ASI… un piccolo pezzo di Italia attorno a Marte. :slight_smile:

Pasadena (California), 00:03

SPAZIO: LA SONDA MRO E’ ENTRATO NELL’ORBITA DI MARTE

Da oggi un’altra sonda orbita attorno a Marte. Si tratta di Mars Reconnaissance Orbiter (Mro), che ha superato senza danni una fase critica che era stata fatale a altre due sonde inviate dalla Nasa. Mro, ha spiegato Jim Graf, direttore del progetto, e’ il veicolo “piu’ costoso” mai mandato dall’ente spaziale Usa verso un altro pianeta. Mars Reconnaissance Orbiter va ad aggiungersi a altre due sonde americane che stanno raccogliendo informazioni sul “pianeta rosso”

MARTE: NASA, MRO ENTRATO IN ORBITA PIANETA ROSSO
WASHINGTON -

La sonda Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) e’ entrata in orbita intorno a Marte dopo un viaggio d’avvicinamento di quasi 500 milioni di chilometri. Lo si apprende da fonti della Nasa.

L’orbita della sonda all’inizio sara’ fortemente ellittica, poi si abbassera’ progressivamente rispettoalla superficie marziana, fino a divenire, in circa sette mesi, circolare. La raccolta e la trasmissione dei dati dovrebbe iniziare a novembre.

Mro dovrebbe raccogliere e inviare sulla Terra una massa di dati su Marte superiore di 10 volte alla somma di tutti quelli raccolti nelle missioni precedenti.

Eh si, dimenticavo... a bordo della MRO (ma un nome no?) si trova anche il radar Sharad fornito dall'ASI... un piccolo pezzo di Italia attorno a Marte. :)

ShaRad: il radar italiano oggi integrato sulla sonda NASA
MARS RECONAISSANCE ORBITER
SHAllow RADar: cosĂŹ il nome del nuovo radar destinato allo studio di Marte
dell’Agenzia Spaziale Italiana, sviluppato in collaborazione con il dipartimento INFOCOM della
Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma, e realizzato da Alenia Spazio del gruppo Finmeccanica.
SHARAD è il successore del radar MARSIS, attualmente in orbita intorno al Pianeta Rosso con la
sonda europea Mars Express. Diversamente da MARSIS che può evidenziare la presenza di grandi
giacimenti di acqua o ghiacci fino alla profondità di 4 o 5 chilometri, SHARAD può vedere “solo” fino
ad un chilometro sotto la superficie ma è in grado di scoprirne anche piccole quantità. Infatti le piÚ
recenti osservazioni effettuate dai satelliti al momento operanti intorno a Marte evidenziano la
possibilitĂ  che ci sia presenza di ghiacci, eventualmente sotto forma di Permafrost (il terreno
permanentemente ghiacciato che caratterizza anche alcune zone della Terra. E infatti obiettivo di
SHARAD è anche di misurare lo spessore delle calotte polari cosÏ da consentire la valutazione della
riserva di acqua in esse presenti.
Il radar verrĂ  integrato oggi presso gli stabilimenti della Lockeed Martin di Denver in Colorado, sulla
sonda NASA Mars Reconnaissance Orbiter il cui lancio è previsto per agosto 2005 e testimonia l’alto
valore scientifico e tecnologico italiano nell’esplorazione non solo del Pianeta Marte, nella quale l’ASI è
impegnata non solo con l’ESA ma anche con la NASA, ma più in generale nell’esplorazione
dell’Universo.
Come ogni radar SHARAD consiste di due unità funzionali: l’elettronica, che include la sezione
ricetrasmittente e l’elaboratore del segnale, e l’antenna. I progettisti hanno fatto un vero miracolo
realizzando un’elettronica che pesa meno, consuma meno ed ha prestazioni migliori di quanto
originariamente specificato ed un antenna lunga ben 10 metri da un estremo all’altro che pesa meno di
un chilo (non considerando il supporto meccanico necessario a montarla sul satellite).
Per ulteriori informazioni
U. Osservazione dell’Universo:
Simona Di Pippo
06-8567410
Enrico Flamini
06-8567298
Ufficio Stampa ASI 06-8567235

Sonda Nasa in orbita di Marte
Missione costata 720 milioni di dollari

Missione compiuta. La sonda Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) è entrata in orbita intorno a Marte dopo un viaggio d’avvicinamento di quasi 500 milioni di chilometri. Lo hanno reso noto fonti della Nasa, dopo che la sonda era uscita dal cono d’ombra del pianeta. Il momento dell’ingresso in orbita era il più delicato della missione da 720 milioni di dollari.

Evvai!! :grinning: :grinning: :grinning:

In allegato trovate un estratto dal mio nuovo libro: il catalogo (aggiornato a ieri) di tutti gli oggetti in orbita marziana

Grazie a Paolo e Lady Vampire per i loro ottimi contributi! :smiley:

PRIMA ECO DA MARTE CON IL RADAR ITALIANO SHARAD

Prima eco da Marte da parte del radar italiano Sharad, lo strumento del satellite della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) destinato a cercare ghiaccio (o acqua liquida) nel sottosuolo del pianeta rosso, a una profondita’ massima di due metri. Il primo segnale e’ stato ricevuto nel Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA a Pasadena, dove si trovano i responsabili del radar per l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal centro operativo italiano SHOC, nella sede romana della Alcatel Alenia Space Italia. Per il presidente dell’ASI, Sergio Vetrella, Sharad ‘e’ un altro successo dell’Italia nel settore spaziale, che coinvolge l’industria e la comunita’ scientifica nazionale’ e ‘conferma il nostro Paese come leader del settore’. ‘Speriamo di riuscire a individuare i depositi di ghiaccio che ci si aspetta di trovare nelle zone piu’ superficiali del sottosuolo di Marte’, ha detto il responsabile dell’unita’ di esplorazione del Sistema Solare dell’ASI e coordinatore del progetto Sharad, Enrico Flamini, che si trova al JPL insieme al coordinatore del gruppo di ricerca, Roberto Seu.

A poco piu’ di un anno dal lancio e all’indomani del dispiegamento delle sue antenne sottilissime e leggere, Sharad (Shallow Radar) ha cominciato a scandagliare il sottosuolo di Marte, lavorando in sincronia con il suo predecessore, il radar italiano Marsis (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding instrument), da oltre un anno attivo sul satellite dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) Mars Express e che gia’ trovato le prime conferme della presenza di ghiaccio nel sottosuolo di Marte. A differenza di Sharad, Marsis va in cerca di acqua fino a cinque metri di profondita’. Entrambi i radar sono stati progettati dal gruppo di Giovanni Picardi, dell’universita’ di Roma La Sapienza, in collaborazione con il JPL della NASA e realizzati in Italia dall’Alcatel Alenia Space per conto dell’ASI. Della squadra scientifica fanno parte anche Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e le universita’ di Pescara, Perugia, Genova e Washington. ‘Fin dall’inizio i due radar sono stati studiati in modo che fossero complementari’, ha osservato Flamini. ‘Marsis - ha aggiunto - e’ progettato per fare una mappatura su larga scala, mentre Sharad lavora in dettaglio’. Se quindi Marsis va in cerca di un oceano nelle profondita’ di Marte, Sharad e’ a caccia di laghetti e fiumi vicini alla superficie.

‘Mettere insieme i due tipi di informazioni - ha detto ancora Flamini - sara’ particolarmente interessante per compiere analisi trasversali e aumentare le conoscenze sulle caratteristiche geografiche del sottosuolo di Marte’. Buone le prime informazioni sulla qualita’ del segnale che, ha detto Flamini ‘conferma il perfetto funzionamento dello strumento’.

Per l’interpretazione geologica del segnale ricevuto oggi bisognera’ attendere qualche mese, quando le operazioni di calibrazione saranno completate e, soprattutto, Marte riemergera’ dalla fase di opposizione solare consentendo di ripristinare le comunicazioni tra la Terra ed MRO. Soltanto a partire da novembre, quindi, il radar potra’ funzionare a regime e si avranno nuovi elementi per risolvere la disputa scientifica in corso fra chi ritiene che Marte sia ormai arido da un tempo lunghissimo e chi e’ convinto che il suo sottosuolo sia ricco di acqua.

‘La sottosuperficie di Marte e’ un territorio ancora quasi del tutto sconosciuto, di cui abbiamo cominciato a veder qualcosa con Marsis e che potremo ora analizzare in dettaglio nelle zone in cui e’ piu’ probabile che ci possano essere depositi di ghiaccio, e forse d’acqua, prossimi alla superficie e quindi accessibili’, ha rilevato Seu. Per il presidente e amministratore delegato della Alcatel Alenia Space Italia, Carlo Alberto Penazzi, la strumentazione rada realizzata dall’azienda ‘riveste un ruolo di primo piano nello studio e nell’esplorazione del pianeta Marte. Alcatel Alenia Space, con la sua tecnologia d’eccellenza, sta fornendo un forte contributo alla conoscenza del pianeta rosso, rendendo possibili passi avanti in uno dei principali obiettivi dell’attivita’ spaziale dei prossimi anni’.

fonte Ansa

MRO