NASA e LENR ?

Apro un thread qui, spero vada bene.
Pare che la NASA stia sperimentando con le reazioni nucleari a bassa energia, LENR per non chiamarle fusione fredda.
In un articolo si parla di trasmutazione di nichel in rame, indotta da un campo RF a onda nella banda dei THz entro unreticolo di Ni caricato con idrogeno. Insomma, la reazione vantata da Rossi, anche se lui non ha mai detto di aver bisogno di potenza RF in quella banda; ma non ha nemmeno mai rivelato i dettagli del reattore, e NON INTENDO entrare qui in una discussione su Rossi e e-cat, prego astenersi.
La notizia è in http://climate.nasa.gov/news/864 e ripresa da http://www.extremetech.com/extreme/149090-nasas-cold-fusion-tech-could-put-a-nuclear-reactor-in-every-home-car-and-plane
Quello che mi pare più interessante è che la reazione avvenga grazie alla forza nucleare debole, e che evidentemente c’è un qualche supporto teorico. Che ne pensano i fisici del forum? Non ho ancora avuto tempo di ricercare sulla teoria di Widom-Larsen.

Aggiunta: articolo di Bushnell, con diverse considerazioni di fondo. http://futureinnovation.larc.nasa.gov/view/articles/futurism/bushnell/low-energy-nuclear-reactions.html

Se vuoi un approccio distruttivo alla Widom-Larsen, ti consiglio il blog di Camillo Franchini. Se ne parla in diversi articoli.
In particolare, qui e qui

Ugh. Fino a ieri sera non ne sapevo nulla, devo studiarmi la faccenda. Ah, il tempo!

Argomento decisamente interessante… non ne sapevo nulla :agree:

Grazie per le info!

Per i retroscena e l’attendibilità non trascurerei di dare un’occhiata a quanto scrive Krivit (che ha lasciato un commento anche all’articolo della NASA che hai linkato) o la Coyaud sul suo blog (Ocasapiens), che di queste cose si è occupata a lungo.

Ho dato un’occhiata al blog di Franceschini, ed essenzialmente ho trovato discussioni interminabili e pochi fatti.
La mia posizione è che mi pare ci siano stati esperimenti svolti in condizioni controllate da sperimentatori seri, che hanno dato risultati difficili da spiegare con la chimica e fisica classica. Per cui è naturale che ci sia gente che ci ha lavorato e lavora senza eccessiva pubblicità, per paura del ridicolo e del relativo taglio di fondi. Ora, che qualcuno alla NASA esca allo scoperto mi pare interessante; aspettiamo gli sviluppi, e speriamo che non sia solo fumo.
Vedi anche, di qualche anno fa, l’intervista a Vittorio Violante dell’ENEA su http://titano.sede.enea.it/Stampa/skin2col.php?page=eneaperdettagliofigli&id=78 e il pdf successivo, http://old.enea.it/produzione_scientifica/pdf_volumi/V2008_14_StoriaFusioneFredda.pdf

Non riesco a credere che sia tutta fuffa… magari in parte, magari ci sono interessi forti, eccetera. Ma continuo a essere convinto che ci sia qualcosa sotto. Ocasapiens fa benissimo a prendere in giro le bobine magiche di Tesla… e gli pseudoricercatori di casa nostra e altrui. Quanto a Krivit… mi rifiuto di dargli 80$…

80$? L’articolo che avevo letto io non era a pagamento.

Quanto alla Coyaud, le avevo segnalato l’intervista a Zawodny e la sua risposta è stata piuttosto secca:

http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2013/02/18/pottier-and-pottier/#comments

Conoscendola da anni, credo che la sua opinione sia molto solidamente motivata…

80$ è l’abbonamento annuale per continuare a leggere l’articolo che ho trovato. Quanto a ocasapiens, percarità, sono d’accordo. Ma dire “la fisica non c’è” non basta a spiegare i fenomeni. E sono convinto che alcuni fenomeni ci siano; e spiegarli e renderli ripetibili è compito della scienza (quella vera, non quella delle bobine di Tesla o del moto perpetuo). Che poi l’articolo della NASA sia scritto da e per conto dell’ufficio stampa, mi può anche star bene - ignoriamo le iperboli e andiamo avanti. O almeno, spero che vadano avanti loro.

Sicuramente la nostra blogger non avrebbe problemi a fornire ulteriori spiegazioni; per quanto mi riguarda non ho proseguito la discussione perché non avrei avuto tempo da dedicarvi e perché negli ultimi anni di articoli ne avevo già letti diversi, senza trarne grandi speranze (soprattutto se ci aspettiamo di sfruttare commercialmente eventuali scoperte).