New Horizons è uscita dall’ibernazione e si prepara all’incontro con Ultima Thule

Le ombreggiature che si vedono sulle due palle principali potrebbero rivelare, con le immagini piu’ definite, che sono composte da pallozze piu’ piccole aggregate, poi magari smussate da ulteriori “nevicate”. Lo sapremo presto. A quel punto chi di dovere potra’ elaborare i modelli matematici la distribuzione statistica di palle di varie dimensioni, e capire quanto e’ tipico questo tipo di accrescimento, probabilmente facendo fare un discreto salto alla planetologia.

Scusate se insisto con il paragone della nevicata, forse perche’ e’ in tema con il periodo natalizio, e con le suggestioni di un posto immenso e gelido ma placido ai confini del conosciuto, dove i tempi sono lunghissimi e il sole e’ lontano…

Forse mi è sfuggito, ma ho capito che la rotazione sul suo asse di UT lo porta ad avere, in questo momento, la stessa porzione di superficie sempre rivolta verso il Sole. Se così, è possibile che la porzione in ombra mostri una geologia diversa?
La foto comparativa di UT con Plutone è mozzafiato. UT è veramente un sassolino posto a grande distanza. Le tecnologie moderne applicate all’astronomia hanno fatto altro che passi da gigante: balzi enormi.
Le “zone rosse” possono essere come per Plutone depositi di materiale complesso?

Effettivamente, se guardi la palla piccola, sembra che abbia un “cappello”, sembra un terzo elemento.

Intanto cominciano ad essere caricate anche le immagini “raw”. Questa è del 1° gennaio:

http://pluto.jhuapl.edu/soc/UltimaThule-Encounter/

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Nelle foto mostrate l’hanno orientato appositamente per fare il pupazzo di neve? Anche la comunicazione vuole la sua parte…

Non solo la comunicazione vuole la sua parte, ma anche la pancia…

L’asse di rotazione di MU69 giace circa sulla retta che passa tra lui e il Sole, ma questo vale solo per ora. Anche Urano fa così, ha cioè un asse di rotazione inclinato di quasi 90 gradi. Questo significa che mostra anche l’atra faccia al Sole beché ciò accada ogni circa 125 anni (che dovrebbe essere il suo semiperiodo orbitale a occhio e croce, visto che l’orbita di Plutone dura 247 anni terrestri).

Anche Plutone ha un asse molto inclinato, ben 120 gradi, e ciò lo porta ad avere il polo nord che punta “sotto” il piano delle orbite sel sistema solare (cioè nella direzione del “sud terrestre”).

EDIT: Starcruiser, ho visto adesso che hai scritto “per ora”. Allora non capisco il tuo dubbio, le due facce sono rivolte periodicamente al Sole quindi non abbiamo ragioni di per pensare che siano geologicamente diverse. 125 anni non lo definirei un “tempo geologico”.

Anche io ho pensato subito alla provola, altro che pupazzo di neve…sarà il periodo di eccessi alimentari :wink:

Qui il video completo della conferenza dal canale YT della CBS, in attesa che NASA rilasci la versione “ufficiale”. :wink:

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L’oggetto è piccolo e distante, tuttavia mi pare che arrivi abbastanza radiazione solare per avviare qualche processo nei due nuclei o sule superfici. Ovviamente NH non può vedere il lato non illuminato.
Dallo studio più accurato si saprà se l’irraggiamento solare, vista l’inclinazione dell’asse, influisce in qualche modo, tipo formando una coda di materiale ionizzato, similmente alle comete, perché visto così UT sembra il nucleo di una cometa.

La radiazione solare lì è circa 650 mW per m2. Proprio pochino, non so se possa fare qualcosa. Supponendo un albedo di 0,1 la temperatura di equilibrio è di circa 41 K o -232 °C.
Circa la forma simil-cometaria, negli ultimi anni la distinzione tra asteroidi e comete si è molto attenuata; in pratica dipende dall’avvicinamento al Sole e dall’emissione di gas o meno.

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La foto comparativa è con Caronte.

Da un primo riascolto della conferenza stampa del 2 gennaio ecco un riassunto per punti, in modo da tenere ancorata la discussione, per quanto possibile, a quanto comunicato dal team di New Horizons.

  • Ultima Thule è stato scoperto nell’estate 2014
  • La sua orbita precisa è stata definita grazie ai dati di Gaia e Hubble
  • Il flyby è avvenuto a 51500 km/h (32000 miglia/ora)
  • Il Sole in quella posizione è 1900 volte meno luminoso rispetto alla luce visible sulla Terra
  • Ultima Thule è il primo binario a contatto mai esplorato da un veicolo spaziale
  • La forma ricorda quella di un pupazzo di neve, formato da due lobi ribattezzati Ultima (il più grande) e Thule (il più piccolo).
  • Grazie ai dati raccolti durante occultazioni osservate dai telescopi e’ stato possibile calcolare esattamente la posizione di Ultima Thule in uno specifico momento e programmare i dettagli del flyby conseguentemente
  • Periodo di rotazione di Ultima Thule è di 15 ore +/-1
  • Lo studio della curva di luce di Ultima Thule, comparata con quella di un corpo ideale di forma ellissoidale, ha confermato le caratteristiche attese per un corpo celeste formato da due sfere a contatto
  • La riflettività della superficie mostra un massimo del 13% per le zone più luminose, ed un minimo del 6% per quelle meno luminose. UT e’ quindi un corpo celeste tendenzialmente molto buio e allo stesso tempo con una variazione di riflettività tra zone chiare e scure particolarmente pronunciata.
  • Il “collo” che connette i due corpi e’ una delle zone a più alta riflettività (13%), e sembra una caratteristica coerente con il modello che vede in quella zona un deposito di materiale fine.
  • E’ confermato che il colore di UT è rosso, anche se la zona del “collo” oltre ad essere più riflettente è anche una delle meno “rosse”.
  • Vi sono somiglianze tra il colore della superficie di Ultima Thule ed il colore di alcune zone della superficie di Caronte, la luna di Plutone.
  • La ragione del colore rosso e’ legata all’irradiazione radioattiva di ghiacci esotici (ghiacci con particolari caratteristiche del reticolo cristallino)
  • L’albedo del “collo” di Ultima Thule può essere dovuto o al tipo di materiale depositatosi in quella zona, particolarmente fine, o alla sua composizione chimica. Ulteriori dati sono attesi nei prossimi giorni.
  • Si pensa che la formazione di Ultima Thule sia il frutto di un processo di incontro/scontro/fusione a bassissima velocità (pochi km/h) di vari corpuscoli, iniziato agli albori della formazione del Sistema Solare. Questi corpuscoli si sono condensati nei due elementi che oggi sono i due lobi di Ultima Thule.
  • Ultima Thule rappresenta una sorta di macchina del tempo che ci mostra l’aspetto dei “mattoni” con cui si è formato il sistema solare, o meglio, quanto ne rimane.
  • Nuove immagini sono attese per oggi, a miglior risoluzione e con un angolo di incidenza della luce solare minore, che dovrebbe far emergere ulteriori dettagli della superficie difficili da valutare senza ombre.
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Dietrofront su uno dei “record” :slight_smile:

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Ci hanno riripensato.

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si chiama coerenza :smiley:

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Dài, hanno aggiunto “primordial” non è mica una 67P/Churyumov-Gerasimenko qualsiasi e straconsumata :wink:

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Roberto, l’ufficio stampa della NASA è impagabile.

UT in 3D.

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Questa è la comparazione con Plutone.

https://twitter.com/nasawatch/status/1080902970647171072?s=21

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