Nucleare Si, Nucleare No

Argomento interessante questo ma che mi porta ad alcune considerazioni.
Al tempo del referendum sul nucleare del 1988 ero favorevole all’atomo… ora non più e non c’entra Cernobyl (sappiamo bene quali e quante sciocchezze sono state compiute in quella centrale russa…) ma altri motivi:

1 le scorie. Nonostante tutto quello che ho letto non mi sembra che ci siano siti sicuri in Italia (ho visto vari documentari dove i fusti delle scorie delle nostre ex-centrali nucleari sono ad arrugginire sotto un capannone…) Il luogo scelto per il sito nazionale è stato contestato e nemmeno un governo di centro-destra è riuscito ad imporsi… anzi ha accontentato i protestatari magari per motivi elettorali…

2 Economicità. Sapete il costo di una centrale nucleare? Sapete il costo dell’uranio? Sapete quanto tempo ci vuole per andare in pareggio? Secondo una stima il costo di una centrale nucleare è dieci volte una centrale a combustibili fossili. L’uranio costa molto di meno (per Kw prodotto) del petrolio o del gas naturale ma a quanto ammonta la durata dei giacimenti nessuno lo sa. Senza considerare poi che soltanto pochi paesi hanno i giacimenti (Nel 2003, i più grandi paesi produttori d’uranio sono: il Canada (10 457 tonnellate), l’Australia (7572), il Kazachstan (3300 tonnellate), il Niger (3143), la Russia (3150 tonnellate), la Namibia (2036 tonnellate), l’Uzbekistan (1770 tonnellate), gli USA (846 tonnellate), l’Ucraina (800 tonnellate), il Sudafrica (824tonnes), la Cina (750 tonnellate). Quanto dura una centrale nucleare? Ed una volta che va smantellata il costo è superiore a quello della costruzione.

3 Tempi di realizzazione. Sul forum qualcuno ha parlato di 3 anni… ma spero sia stato un refuso! Per costruire da zero una centrale nucleare e cominciare a vedere produrre energia elettrica da inserire in rete ci vogliono da 10 a 15 anni.

4 Chi le costruisce più? Come mai se sono così convenienti nè il Giappone, nè gli Stati Uniti, nè la Germania (fra le nazioni che hanno il maggior numero di centrali nucleari) non ne costruiscono più? Potrebbero benissimo fare a meno del petrolio…

5 Solare, Eolico, Gas Naturale, Maree. Lo so, sono una frazione del totale di energia prodotta nel mondo ma questo fino a che non erano economicamente interessanti. Ora con il petrolio a 70 dollari al barile (e tanto non potrà che aumentare a causa delle tensioni mondiali…) sarebbe il caso di investire in fonti rinnovabili. Ma sul serio! Io vedrei bene una legge che obbligasse i costruttori di nuove abitazioni di fornirle con una copertura di energia solare od eolica (esistono anche sistemi non a pale da mulino per la sua produzione). E per quanto riguarda i costi se invece di vendere 10 pannelli solari un’azienda produttrice ne dovesse sfornare 1000 i costi scenderebbero per forza (senza contare la concorrenza fra produttori…)

Al momento mi fermo qui perchè mi rendo conto di essere in minoranza sull’argomento. Questo non toglie che per le missioni spaziali il nucleare possa essere una tecnologia da poter utilizzare anche se, in questi 50 anni si sia fatto veramente poco (e questo dovrebbe far riflettere i fautori del nucleare anche sul nostro pianeta…) un motivo ci sarà…

Beh concordo pienamente con Maxi a questo punto, è riuscito a riassumere in qualche riga quello che ho cercato di scrivere forse in modo più sconclusionato in post separati… :smiley:

Continuando questa “DIATRIBA”:

Le 200 tonnellate di uranio blindate in un sarcofago di cemento restano una minaccia per l’ambiente

Almeno mezzo milione di morti secondo i ricercatori indipendenti, 55.000 stando alle voci dei protagonisti, “soltanto” 4.000 decessi per gli studi ufficiali: a vent’anni dall’esplosione del quarto reattore della centrale ucraina di Cernobyl, continua il balletto delle cifre sulla reale portata del più grave disastro nella storia del nucleare civile. Le vittime chiedono ancora la verità sulle conseguenze di quella fatidica notte del 26 aprile 1986: i più preferiscono dimenticare, anche perché non hanno alternative.

L’ultimo reattore attivo della centrale è stato spento nel dicembre del 2000, ma il “mostro” è tutt’altro che morto: e non solo per le 3.800 persone che ancora lavorano alla sua chiusura definitiva, o per le circa 10.000 che sfidando i divieti sono tornate nella zona di interdizione, una fascia di 30 chilometri per legge preclusa agli esseri umani. Sotto il sarcofago di cemento che ricopre il reattore distrutto, e che presenta crepe sempre più larghe, covano dalle 130 alle 200 tonnellate di uranio - solo il 10% del carburante nucleare si è polverizzato nell’esplosione - e ben 70.000 tonnellate di detriti radioattivi. Un veleno che secondo gli esperti potrebbe raggiungere in un prossimo futuro le falde acquifere, un fuoco inestinto che per alcuni scienziati potrebbe tornare a brillare con violenza. Cernobyl fa ancora paura: non a caso chi ci lavora riceve stipendi quattro o cinque volte superiori alla media ucraina e ha il diritto a una pensione anticipata di dieci anni. Ma il sarcofago è sempre monitorato e i dati su radioattività e calore diffusi via internet in tempo reale, in omaggio a una trasparenza pagata dai finanziamenti occidentali. Come ogni incubo, il drago addormentato suscita un fascino morboso che ha dato vita a tutta un’economia sommersa. C’è il “turismo radioattivo” per amanti delle sensazioni forti, con la vendita sotto banco di permessi d’accesso alla zona interdetta (il costo è di circa 25 dollari), pic-nic accanto al sarcofago, visite all’adiacente città fantasma di Pripiat, evacuata in fretta e furia e dove il tempo si è fermato: ai muri sono appesi manifesti sovietici, sui balconi sono stesi panni che nessuno ritirerà mai. C’è la caccia di frodo, grazie a un ripopolamento dei boschi favorito dalla quasi assenza umana. Ci sono orti senza padrone a disposizione di chiunque, che vengono coltivati per rifornire di ortaggi all’uranio i mercati.

In un’epoca instabile per le risorse energetiche tradizionali, il nucleare riprende quota e nasce una nuova forma di negazionismo: come quella di Vladimir Mikhailiov, professore di medicina all’università di Briansk (Russia meridionale), che sostiene come in assenza di altri fattori inquinanti, la radioattività favorisca la nascita di figli più sani, più alti e più forti. Il rapporto commissionato dall’Onu sul disastro d’altro canto parla di 50 morti direttamente legate alla catastrofe, e di circa 4.000 decessi «correlabili». Basta però entrare nell’ospedale oncologico pediatrico di Kiev, o in quelli delle zone russe e bielorusse più colpite dalla nube radioattiva, per vedere un quadro molto diverso nei volti dei bambini malati di cancro alla tiroide o ai linfonodi, dei leucemici, delle vittime di mutazioni genetiche. Ricerche indipendenti parlano di un tasso di mortalità infantile salito del 20-30%, di una predisposizione alle malattie cresciuta del 50%. Per non parlare della sorte dei “liquidatori”, 860 mila uomini e donne spediti in fretta e furia ad arginare il disastro: dai 35.000 ai 55.000 sarebbero già morti per tumori.

da Il Gazzettino Online

E noi vogliamo le centrali nucleari???

Almeno mezzo milione di morti secondo i ricercatori indipendenti, 55.000 stando alle voci dei protagonisti, "soltanto" 4.000 decessi per gli studi ufficiali...

Io ho scaricato il documento riassuntivo del Chernobyl Forum.
I morti direttamente collegabili all’incidente sono una cinquantina di persone: soprattuto tecnici della centrale e pompieri intervenuti al momento. Nel numero sono inclusi i bambini morti per cancro alla tiroide (una decina).
L’unica conseguenza per salute della popolazione la cui causa e’ stata accertata essere le radiazioni liberate nell’incidente, e’ proprio un aumento del cancro alla tiroide in bambini (circa 4000), imputabile al fatto che dopo l’incidente questi bambini hanno ingerito iodio radioattivo, invece di ricevere iodio non radioattivo.
Altri tipi di cancro o malformazioni alla nascita non risultano superiori alla media.
Le conseguenze della cattiva gestione dell’emergenza hanno fatto piu’ vittime dell’incidente stesso (per esempio, un deciso incremento degli aborti per paura, problemi psicologici dovuti allo sradicamento, stress e ansia).
Le proiezioni danno un aumento di qualche migliaio di casi di cancro letali dovuto all’incidente, da confrontare con un aumento di centomila casi di cancro letali per altre cause.

Confrontate questi risultati con l’incidente di Bhopal o il disastro del Vajont. O semplicemente con il numero di morti in incidenti stradali.

Ora, io sono favorevole all’uso del nucleare per la produzione di energia, perche’ al confronto con altri metodi richiede meno combustibile e produce meno scorie (bruciare carbone immette piu’ uranio radioattivo nell’aria sotto forma di polvere che le scorie di una centrale nucleare).
Il fatto che celle fotovoltaiche siano ecologiche e’ una favola, perche’ la gente non sa le schifezze che bisogna fare per produrle (per esempio, solo per ripulire la superficie di un pezzo di silicio si usa acido fluoridrico, che richiede procedure speciali).

“Cernobyl può fare altre vittime” 66mila in più della stima Onu
L’allarme da uno studio inglese: aumenta il numero dei malati di cancro
causato dalle radiazioni del disastro nucleare di 20 anni fa

“Difficile fare previsioni, ma i danni della catastrofe sono stati sottovalutati”

LONDRA - A venti anni di distanza dal disastro nucleare, Cernobyl fa ancora paura. Tanta. Soprattutto perché potrebbe provocare la morte di altre 66mila persone. Tutti soggetti malati di cancro causato dalle radiazioni emesse dopo il terribile incidente. A lanciare l’allarme è uno studio britannico commissionato dai Verdi del Parlamento europeo.

Secondo gli autori della ricerca, Ian Fairlie e David Sumner, il 26 aprile del 1986 la catastrofe di Cernobyl ebbe ricadute su un totale di 3,9 milioni di km quadrati in tutta Europa. In Gran Bretagna, in particolare, oltre un terzo del territorio è stato contaminato dalle ricadute delle radiazioni: ne sono rimasti coinvolte 374 aziende agricole e oltre 200mila capi ovini.

E’ lo stesso David Sunmer a fare un’analisi sulle conseguenze, forse sottovalutate, di Cernobyl, che “si estendono in realtà su tutto l’emisfero nord e sul mondo intero”. Tuttavia “l’estensione completa dei danni, le malattie indotti dall’esposione alle radiazioni non saranno forse mai conosciuti”, prosegue. “E’ difficile determinare il numero esatto dei tumori legati a Cernobyl: gli effetti delle radiazioni sono lente a farsi sentire”.

Gli autori provano quindi a fare una stima del numero delle vittime di tumori che il disastro nucleare potrebbe ancora provocare, e il quadro non è certo confortante: sarebbero 66mila in più di quanto previsto dall’Aiea e l’Oms, con un aumento 15 volte superiore alle 4mila possibili vittime stimate dall’Onu.

Anche per questo motivo lo studio porta il titolo “L’altro rapporto su Cernobyl”; la presentazione ufficiale è prevista per la prossima settimana a Londra in occasione del 20 anniversario della tragedia nucleare.

(22 aprile 2006)
da la repubblica online

L’ uranio 235, utilizzato attualmente nelle centrali nucleari, è un isotopo raro dell’uranio naturale (meno dell’1%), secondo le fonti ufficiali più ottimistiche basterebbe per circa 400 anni all’attuale regime di utilizzo, se fosse l’unica fonte energetica e tutti gli abitanti del pianeta fossero messi nelle condizioni di consumare energia come nella media dei paesi industrializzati basterebbe per poche decine di anni…

Il materiale del fine ciclo di produzione delle centrali nucleari (materiali radioattivi di 3° categoria, High level waste HLW) necessita di particolari siti per un adeguato stoccaggio che garantisca la non contaminazione dell’ambiente per decine di migliaia di anni, non è un problema irrisolvibile ma è un aspetto da valutare e del quale c’é, per ovvi motivi e anche a livello internazionale, ancora poca esperienza.
Soltanto gli Usa, dopo oltre 25 anni di studi, hanno realizzato una soluzione definitiva realizzando un deposito in profondità (geologico) in cui stoccare le scorie radioattive. Il deposito negli Usa sarà dedicato solo alle scorie di II grado mentre resta ancora incerto il destino delle scorie di III grado (ad alta radioattività) stoccate temporaneamente all’interno delle centrali nucleari.

Al termine del ciclo di vita della centrale nucleare va considerato anche il costo del suo smantellamento, la bonifica del territorio e lo stoccaggio delle scorie radioattive.
Esempio. per costruire la centrale nucleare Usa di Maine Yankee negli anni '60 sono stati investiti 231 milioni di dollari correnti. Recentemente questa centrale ha terminato il suo ciclo produttivo e per smantellarla sono stati allocati 635 milioni di dollari correnti.

Risparmio Energetico

Continuano a circolare dati sui costi inattendibili. Non vanno presi i costi medi – che includono impianti costruiti in epoche diverse a costi diversi e in parte già ammortizzati – ma i costi degli impianti nuovi. Le stime del Dipartimento statunitense dell’energia (DOE) effettuate nel 2004 per impianti che entrano in funzione nel 2010 sono chiaramente a sfavore del nucleare. Infatti danno: 4,97 centesimi/kWh per i nuovi impianti a gas, 5,05 per le nuove pale eoliche, 5,31 centesimi per il carbone pulito e 6,13 per le centrali
nucleari. Il costo del kWh del nucleare peraltro è previsto in lieve crescita nel 2025 a 6,33 centesimi. A questi costi industriali va aggiunta la conseguenza economica – non solo ambientale e sanitaria – di incidenti. Anche incidenti non gravi, infatti, comportano un fermo impianto potenzialmente lungo che incide sulla produzione. In caso di incidenti rilevanti, poi, chi paga il danno biologico e ambientale? Il principio rimane uno solo: chi inquina paga.

Tempi di costruzione per centrali di pari potenza:
• gas a ciclo combinato 2-3 anni
• carbone pulito: 4-5 anni
• nucleare 8 - 10 anni

Il nucleare non riduce i costi, anzi presenta i costi industriali più elevati (senza conteggiare incidenti e imprevisti): in aggiunta, per l’Italia i costi stimati per gli USA non sono credibili. Dovendo ricostruire almeno in buona parte il tessuto di competenze e di tecnologie del ciclo del combustibile,
da noi costerebbe certamente di più. Ricordiamo che uno dei fallimenti più clamorosi della storia dell’industria si chiama Superphenix - progetto francese a partecipazione italiana al 33% - che non ha mai funzionato e ha bruciato risorse ingenti: solo per i contribuenti italiani, 5.000 miliardi di lire
dell’epoca (anni ‘70-80).

Fonte: Rapporto Nucleare GreenPeace 2005

I morti direttamente collegabili all'incidente sono una cinquantina di persone: soprattuto tecnici della centrale e pompieri intervenuti al momento. Nel numero sono inclusi i bambini morti per cancro alla tiroide (una decina). L'unica conseguenza per salute della popolazione la cui causa e' stata accertata essere le radiazioni liberate nell'incidente, e' proprio un aumento del cancro alla tiroide in bambini (circa 4000), imputabile al fatto che dopo l'incidente questi bambini hanno ingerito iodio radioattivo, invece di ricevere iodio non radioattivo. Altri tipi di cancro o malformazioni alla nascita non risultano superiori alla media. Le conseguenze della cattiva gestione dell'emergenza hanno fatto piu' vittime dell'incidente stesso (per esempio, un deciso incremento degli aborti per paura, problemi psicologici dovuti allo sradicamento, stress e ansia). Le proiezioni danno un aumento di qualche migliaio di casi di cancro letali dovuto all'incidente, da confrontare con un aumento di centomila casi di cancro letali per altre cause.

Beh dire che a Chernobyl sono morte poche decine di persone… ci vuole un bel coraggio… e quel rapporto ha subito parecchie critiche in merito, proprio per il fatto che è molto poco veritiero, non considerando le vittime a lungo termine che probabilmente neanche oggi possiamo ancora conoscere…

E non mi sembra neanche il caso di dire “L’UNICA CONSEGUENZA… SONO 4000 CASI DI BAMBINI CON CANCRO ALLA TIROIDE”, e forse è il caso di ricordare che esistono in Italia decine di associazioni che si occupano di far passare qualche mese in italia a bambini di Ucraina e Bielorussia, e questo non per una vacanza gratis ma per cercare di disintossicarli dalle radiazioni che assorbono in tutto il resto dell’anno…

Gli isotopi di stronzio90 e cesio137 continuano a essere presenti nell’area, sopratutto negli strati superficiali del terreno dove la gente locale coltiva quel poco che ha…
E comunque il dato stimato a lungo termine è di 4000 per le popolazioni limitrofe e 9000 in totale… non mi sembrano poche…

L’ho già detto, non sono uno di quelli fissati per un no incondizionato al nucleare, ho solo cercato di guardare tutte le possibilità senza pensare che il nucleare possa risolvere tutti i problemi… però non venitemi a dire che Chernobyl è stato un semplice incidente, anche se io per primo sono convinto che è stato un caso più unico che raro…

(bruciare carbone immette piu' uranio radioattivo nell'aria sotto forma di polvere che le scorie di una centrale nucleare).

Questa poi… non mi sembra che durante la combustione di un pezzo di legno avvengano reazioni nucleari… o sbaglio? Quindi quelle che sono presenti rimangono… e non cambia nulla…

Il fatto che celle fotovoltaiche siano ecologiche e' una favola, perche' la gente non sa le schifezze che bisogna fare per produrle (per esempio, solo per ripulire la superficie di un pezzo di silicio si usa acido fluoridrico, che richiede procedure speciali).

L’hai detto tu, “richiede procedure speciali” ma tutti gli altri procedimenti industriali? L’utilizzare acido fluoridrico o che altro, non implica il berselo a pranzo…
Queste mi sembrano più dichiarazioni da estremista sul nucleare che da uno che vuole discutere di fatti oggettivi…

Scusate lo sfogo…

Amici,
come ho detto in precedenza sono favorevole, in linea di principio, all’energia da fonte nucleare.

Rispetto a quanto detto da Papageno, vorrei dire che quel rapporto fa apparire un bruscolino un’autentica tragedia.
Il mio parere è che sottostima grandemente quanto accaduto, come se il danno si limitasse a quanto contenuto nella recinzione della centrale atomica.
E poi, scusate se il paragone sembra cinico e fuori luogo, ma in fondo in fondo non lo è. Pensate al dolore scatenato dalla morte di un bambino. Moltiplicate questo dolore per 4.000 e avrete esattamente quello che l’umanità dovrebbe provare. La morte di una sola creatura è capace di sconvolgerci, ma quando i numeri si alzano, le nostre reazioni incredibilmente si attutiscono invece di essere ancor più forti.

Tutti sanno che le conseguenze di un fall-out nucleare sono terribile e soprattutto prolungate nel tempo. Alcuni elementi radioattivi hanno tempi di dimezzamento da migliaia di anni, e per questo tutta la zona intorno alla centrale è off-limits.

Insomma, il nucleare sporca, ma soprattutto in caso di incidente ci si lascia la pelle per generazioni.

Non credo che vi siano altre centrali, in occidente almeno, pronte a saltare come Chernobyl, ma spero vivamente che i soldi dell’economia di mercato abbiano migliorato le condizioni di sicurezza e l’addestramento del personale delle centrali ex sovietiche coeve di quella di Chernobyl.

In definitiva, forse è anche troppo ovvio, ma vorrei fidarmi di chi dice che oggi le tecniche di costruzione hanno reso le centrali enormemente più sicure di quelle degli anni 80.

La diffidenza sul nucleare non può essere liquidata come una “caxxata” degli ambientalisti, ma nemmeno stigmatizzata come il peggiore dei mali, viste le disastrose conseguenze ambientali, economiche, e se mi permettete, sociali dello sfruttamento del petrolio di oggi.
Il nostro Pasese, poi, sarebbe messo letterlamente in ginocchio da una forte crisi petrolifera, magari conseguente a qualche trovata di Giorgio Cespuglio sull’Iran (beh, sarebbe pur sempre un utilizzo dell’energia nucleare… :rage:)

Un pensiero anche riguardo alla poca pulizia delle tecniche di produzione di altre fonti energetiche, come le cellule fotovoltaiche.
Per carità, ogni forma di inquinamento è deprecabile, ma se sullo sviluppo di queste fonti alternative si riversasse il denaro speso per la costruzione di 2 centrali, oppure l’equivalente del consumo annuo di una città come Milano in carburante, forse si avrebbero davvero dei miglioramenti sostanziali.
Un Paese come il nostro, poverissimo di risorse petrolifere proprie, e che ha rifiutato con un referendum l’alternativa nucleare, dovrebbe investire una fortuna in ricerca sulle risorse energetiche alternative. Vi pare che sia così? L’unico investimento, ad oggi, sono state le pacche sulle spalle dei ns. ex governanti con Putin, Gheddafi & co., che non hanno esitato a chiudere i rubinetti o minacciare il nostro personale diplomatico al momento giusto… :rage: :rage: Speriamo che presto vi sia un deciso cambio di atteggiamento in questo senso…

Come tutte le cose pericolose, la scelta sul ritorno all’uso dell’energia nucleare non potrà arrivare per una via diversa da un accorto bilanciamento di rischi e benefici, che non dimentichi anche il piazzamento delle scorie che dovranno essere al sicuro per migliaia di anni.
E se permettete, la valutazione dei benefici e soprattutto dei rischi non può essere affidata alle aziende costruttrici, come non alla sola “piazza”.

Argomento difficile che non ammette troppe semplificazione da nessuna delle due parti.

Non ho intenzione di farmi trascinare in una polemica sull’incidente di Chernobyl, ma non intendo nemmeno accettare una distorsione dei fatti per propaganda anti-nucleare.

Beh dire che a Chernobyl sono morte poche decine di persone... ci vuole un bel coraggio... e quel rapporto ha subito parecchie critiche in merito, proprio per il fatto che è molto poco veritiero, non considerando le vittime a lungo termine che probabilmente neanche oggi possiamo ancora conoscere...

E come e’ stato determinato che il rapporto e’ poco veritiero?
Su che basi e’ stato criticato? Perche’ le conclusioni non sono quelle volute dagli attivisti anti-nucleari, o perche’ sono stati usati metodi errati?
Il rapporto mette in chiaro quali sono i risultati che hanno qualche certezza, e quali sono le conclusioni piu’ incerte e difficili da controllare.

E non mi sembra neanche il caso di dire "L'UNICA CONSEGUENZA... SONO 4000 CASI DI BAMBINI CON CANCRO ALLA TIROIDE", e forse è il caso di ricordare che esistono in Italia decine di associazioni che si occupano di far passare qualche mese in italia a bambini di Ucraina e Bielorussia, e questo non per una vacanza gratis ma per cercare di disintossicarli dalle radiazioni che assorbono in tutto il resto dell'anno...

Io ho scritto: “L’unica conseguenza per salute della popolazione la cui causa e’ stata accertata essere le radiazioni liberate nell’incidente…”.
La causa e’ praticamente accertata perche’ si sa che l’esplosione ha liberato iodio-131, si sa che la tiroide assorbe iodio ed e’ particolarmente suscettibile a tumori indotti da tumori, e le vittime identificate erano bambini e adolescenti (eta’ in cui, in media, si beve piu’ latte) che vivevano nelle zone colpite dalla nube di materiale radioattivo.

E ora le radiazioni in Ucraina, Bielorussia e Federazione Russa non sono significativamente superiori al fondo naturale. Ci sono zone altrove nel mondo che hanno un fondo naturale superiore: per esempio, in Brasile ci sono zone con un fondo naturale che eccede i limiti legali del Regno Unito.
Spero che queste associazioni facciano venire in Italia anche bambini brasiliani.

Gli isotopi di stronzio90 e cesio137 continuano a essere presenti nell'area, sopratutto negli strati superficiali del terreno dove la gente locale coltiva quel poco che ha...

Ora le zone a piu’ alta concentrazione di cesio-137 (lo stronzio-90 si trova quasi tutto nella zona intorno alla centrale, e a concentrazioni troppo basse per essere un problema radiologico) sono le aree piu’ chiuse e indisturbate (che non sono quelle coltivate). Nelle zone dove la terra e’ stata smossa significativamente o i corsi d’acqua e laghi sono aperti e in contatto con altri corpi d’acqua, la concentrazione e’ stata diluita.
Il cesio-137 si e’ inserito nella catena alimentare di foreste e zone non agricole, mentre negli alimenti agricoli e’ sotto i livelli legali. Le contromisure possono tenere questo problema sotto controllo.

E comunque il dato stimato a lungo termine è di 4000 per le popolazioni limitrofe e 9000 in totale... non mi sembrano poche...

Confronta questi numeri con i 7000 morti ogni anno in incidenti stradali in Italia.
O con i quasi 4000 morti e le decine di migliaia di persone con menomazioni permanenti dell’incidente di Bhopal.
O con i quasi 3000 morti nell’attacco dell’11 settembre.
O con i quasi 2000 morti nel disastro del Vajont.
Quante persone muoiono per le conseguenze dell’alcol (30000 morti all’anno, di cui meta’ per cirrosi epatica)? O per le conseguenze del fumo (90000 morti all’anno)? O per malaria (3 milioni di morti all’anno)?

L'ho già detto, non sono uno di quelli fissati per un no incondizionato al nucleare, ho solo cercato di guardare tutte le possibilità senza pensare che il nucleare possa risolvere tutti i problemi...

E io non sto promuovendo l’energia nucleare come soluzione a tutti i problemi.
Pero’ se miliardi di persone vogliono usare la luce di notte, i frigoriferi, i televisori, i computer, le lavastoviglie, le lavatrici, i telefonini, il riscaldamento e le automobili, sara’ necessario trovare qualcosa diverso dal petrolio. E per ora la soluzione migliore e’ proprio l’energia nucleare.

però non venitemi a dire che Chernobyl è stato un semplice incidente, anche se io per primo sono convinto che è stato un caso più unico che raro...

Chernobyl non e’ stato un semplice incidente: e’ stato il peggior incidente dell’industria nucleare civile.
Ma non e’ stato affatto il peggior incidente industriale nella storia, ne’ tantomeno causa di una abnormale e continua mortalita’ nelle popolazioni colpite.

(bruciare carbone immette piu' uranio radioattivo nell'aria sotto forma di polvere che le scorie di una centrale nucleare).

Questa poi… non mi sembra che durante la combustione di un pezzo di legno avvengano reazioni nucleari… o sbaglio? Quindi quelle che sono presenti rimangono… e non cambia nulla…

Nessuno ha parlato di reazioni nucleari nella combustione di carbone.
L’uranio si trova in natura, anche nel carbone fossile. Le quantita’ sono troppo basse per un’estrazione economicamente vantaggiosa.
Tuttavia, bruciare carbone senza le dovute precauzioni libera questo uranio nell’aria, mentre una centrale nucleare non libera in natura materiale radioattivo durante il normale funzionamento.
Uranio in polvere liberato nell’ambiente e’ un rischio per la salute maggiore che lasciarlo nel carbone (e’ uno dei motivi adotti dagli abitanti della Val di Susa contro i lavori per il TAV).

L'hai detto tu, "richiede procedure speciali" ma tutti gli altri procedimenti industriali? L'utilizzare acido fluoridrico o che altro, non implica il berselo a pranzo...

Esatto, e lo stesso succede nelle centrali nucleari. Utilizzare uranio non implica berselo a pranzo.

Queste mi sembrano più dichiarazioni da estremista sul nucleare che da uno che vuole discutere di fatti oggettivi...

Fatti oggettivi come il numero di morti o il numero di malati di tumore? Come le concentrazioni di materiali radioattivi nell’ambiente e nella catena alimentare?
Come le statistiche di altri incidenti (Bhopal, Vajont) e altri problemi (alcolismo, malaria, incidenti stradali)?

Sono abituato ai cospirazionisti, ai Moon Hoax believers, ai sostenitori di teorie fisiche alternative. E’ da estremista non lasciarsi accecare dalla retorica della propaganda anti-nucleare?

Rispetto a quanto detto da Papageno, vorrei dire che quel rapporto fa apparire un bruscolino un'autentica tragedia.

I fatti che si possono ragionevolmente accertare e attribuire all’incidente, ridimensionano le conseguenze del disastro rispetto alla percezione della gente.

Il mio parere è che sottostima grandemente quanto accaduto, come se il danno si limitasse a quanto contenuto nella recinzione della centrale atomica.

Al contrario. La percezione del disastro lo ha sovrastimato in maniera smodata. Nessuno degli scettici dell’isteria anti-nucleare ha mai sostenuto che il danno fosse limitato alla centrale.
Ma non si puo’ attribuire ogni morte ed ogni malato di tumore all’incidente di Chernobyl, e affermare che le zone colpite siano impraticabili ed invivibili per migliaia di anni.
Ed e’ stata una mossa irresponsabile affidare la politica energetica a lungo termine dell’Italia alla paura generata dal disastro di Chernobyl.

E poi, scusate se il paragone sembra cinico e fuori luogo, ma in fondo in fondo non lo è. Pensate al dolore scatenato dalla morte di un bambino. Moltiplicate questo dolore per 4.000 e avrete esattamente quello che l'umanità dovrebbe provare. La morte di una sola creatura è capace di sconvolgerci, ma quando i numeri si alzano, le nostre reazioni incredibilmente si attutiscono invece di essere ancor più forti.

Come succede nel caso dei 7000 morti all’anno in incidenti stradali? Dei 30000 morti all’anno per conseguenze dell’alcolismo? Dei 90000 morti all’anno per conseguenze del fumo?
Non e’ cinico permettere alla lobby del vino di dichiarare nei telegiornali che “Il vino fa bene!” ?
O vendere pacchetti di sigarette con la scritta “Il fumo nuoce gravemente alla salute.” ?
O lamentarsi degli autovelox e della polizia che ti fa la multa per eccesso di velocita’?

Tutti sanno che le conseguenze di un fall-out nucleare sono terribile e soprattutto prolungate nel tempo. Alcuni elementi radioattivi hanno tempi di dimezzamento da migliaia di anni, e per questo tutta la zona intorno alla centrale è off-limits.

Tant’e’ vero che Piero Angela poteva girare intorno alla centrale di Chernobyl, i cui reattori hanno continuato a lavorare dopo l’86, e nella citta’ vicina.
Insieme ad altri giornalisti e documentaristi in occasion dei vent’anni dall’incidente.

Insomma, il nucleare sporca, ma soprattutto in caso di incidente ci si lascia la pelle per generazioni.

Il carbone sporca, il petrolio sporca, la produzione industriale sporca, inclusa la produzione di celle fotovoltaiche.
E per affermare che “in caso di incidente ci si lascia la pelle per generazioni” e’ po’ presto da affermare nel caso di Chernobyl.

Non credo che vi siano altre centrali, in occidente almeno, pronte a saltare come Chernobyl, ma spero vivamente che i soldi dell'economia di mercato abbiano migliorato le condizioni di sicurezza e l'addestramento del personale delle centrali ex sovietiche coeve di quella di Chernobyl.

In definitiva, forse è anche troppo ovvio, ma vorrei fidarmi di chi dice che oggi le tecniche di costruzione hanno reso le centrali enormemente più sicure di quelle degli anni 80.

L’incidente peggiore in Occidente e’ stato Three Mile Island, in cui non e’ stato rilasciato materiale radioattivo nell’ambiente.

La diffidenza sul nucleare non può essere liquidata come una "caxxata" degli ambientalisti, ma nemmeno stigmatizzata come il peggiore dei mali, viste le disastrose conseguenze ambientali, economiche, e se mi permettete, sociali dello sfruttamento del petrolio di oggi. Il nostro Pasese, poi, sarebbe messo letterlamente in ginocchio da una forte crisi petrolifera, magari conseguente a qualche trovata di Giorgio Cespuglio sull'Iran (beh, sarebbe pur sempre un utilizzo dell'energia nucleare... )

Ma questo e’ un problema politico.

Un pensiero anche riguardo alla poca pulizia delle tecniche di produzione di altre fonti energetiche, come le cellule fotovoltaiche. Per carità, ogni forma di inquinamento è deprecabile, ma se sullo sviluppo di queste fonti alternative si riversasse il denaro speso per la costruzione di 2 centrali, oppure l'equivalente del consumo annuo di una città come Milano in carburante, forse si avrebbero davvero dei miglioramenti sostanziali.

Forse. Ma una politica energetica non si puo’ solo basare sui forse.
Finora il fotovoltaico non e’ adatto per produzioni di larga scala, ed e’ ancora piuttosto costoso a piccole scale.

Un Paese come il nostro, poverissimo di risorse petrolifere proprie, e che ha rifiutato con un referendum l'alternativa nucleare, dovrebbe investire una fortuna in ricerca sulle risorse energetiche alternative. Vi pare che sia così? L'unico investimento, ad oggi, sono state le pacche sulle spalle dei ns. ex governanti con Putin, Gheddafi & co., che non hanno esitato a chiudere i rubinetti o minacciare il nostro personale diplomatico al momento giusto... Evil or Very Mad Evil or Very Mad Speriamo che presto vi sia un deciso cambio di atteggiamento in questo senso...

Considerando che la nostra classe politica non ha una spina dorsale, ho i miei dubbi.

Come tutte le cose pericolose, la scelta sul ritorno all'uso dell'energia nucleare non potrà arrivare per una via diversa da un accorto bilanciamento di rischi e benefici, che non dimentichi anche il piazzamento delle scorie che dovranno essere al sicuro per migliaia di anni.

Ma questo non succedera’ finche’ la popolazione viene male informata sui rischi.

E se permettete, la valutazione dei benefici e soprattutto dei rischi non può essere affidata alle aziende costruttrici, come non alla sola "piazza".

Per questo ci sono leggi.

Alcuni links:
chernobyl.info (in tedesco ed in inglese)
Chernobyl Forum (in inglese)
Chernobyl: 20 anni dopo (IAEA) (in inglese)
Chernobyl: 20 anni dopo (BBC News) (in inglese)
Freedom for Fission (in inglese)
Chernobyl sul sito dell’INFN (in italiano)
Centrali nucleari sul sito ULISSE.SISSA (in italiano)

Non voglio farne una polemica proprio perchè non mi ritengo antinuclearista e proprio per il motivo che hai scritto tu, abbiamo e avremo sempre più bisogno di energia e da qualche parte dovremo dirarla fuori, quindi quello che discuto se non si è capito è la tua leggerezza nel parlare di un grande disastro che ha conseguenze ancora oggi.

E ora le radiazioni in Ucraina, Bielorussia e Federazione Russa non sono significativamente superiori al fondo naturale.

Ma cosa stai dicendo???
Guarda un po’ qui:


Sono almeno 1800 i villaggi che vivono al di fuori della zona-morta ma comunque in zone con alta radioattività nel suolo (coltivato) e con le falde acquifere compromesse. E la radioattività pericolosa non è quella dell’aria che sparisce relativamente in fretta ma proprio quella nel terreno e delle polveri che assorbono le radiazioni diventando a loro volta radioattivi per lunghissimo tempo…

Spero che queste associazioni facciano venire in Italia anche bambini brasiliani.

Ma come fai ad avere tutto questo sarcasmo quando si sta trattando della vita di bambini!
Se mai ti venisse lo scrupolo da un occhio qui:

E un rapporto dell’OMS ha constatato un aumento di 80 volte del numero di tumori sui bambini… E l’Accademia Nazionale delle Scienze USA ha detto che la più alta comparsa di tumori avverrà intorno ai 15-20 anni dall’esposizione, quindi il problema non è affatto terminato…

Ora le zone a piu' alta concentrazione di cesio-137 (lo stronzio-90 si trova quasi tutto nella zona intorno alla centrale, e a concentrazioni troppo basse per essere un problema radiologico) sono le aree piu' chiuse e indisturbate (che non sono quelle coltivate).

Forse è questo che ti sfugge, sono chiuse e indisturbate proprio per le radiazioni…

Confronta questi numeri con i 7000 morti ogni anno in incidenti stradali in Italia. O con i quasi 4000 morti e le decine di migliaia di persone con menomazioni permanenti dell'incidente di Bhopal. O con i quasi 3000 morti nell'attacco dell'11 settembre. O con i quasi 2000 morti nel disastro del Vajont. Quante persone muoiono per le conseguenze dell'alcol (30000 morti all'anno, di cui meta' per cirrosi epatica)? O per le conseguenze del fumo (90000 morti all'anno)? O per malaria (3 milioni di morti all'anno)?

Devi fare una classifica tu per decidere se delle vite sono importanti?
E se proprio vuoi parlare di numeri, sono morti almeno 34.000 (TRENTAQUATTROMILA) smantellatori nei primi 10 anni dopo l’incidente, e tutti di cancro!

Sono abituato ai cospirazionisti, ai Moon Hoax believers, ai sostenitori di teorie fisiche alternative. E' da estremista non lasciarsi accecare dalla retorica della propaganda anti-nucleare?

Guarda se ci consideri, e penso di parlare anche per Marco, cospirazionisti non hai capito proprio niente…

Tant'e' vero che Piero Angela poteva girare intorno alla centrale di Chernobyl, i cui reattori hanno continuato a lavorare dopo l'86, e nella citta' vicina. Insieme ad altri giornalisti e documentaristi in occasion dei vent'anni dall'incidente.

Se tu avessi guardato quella trasmissione con più attenzione avresti notato che quel “aggeggino” che aveva appeso alla giacca serviva proprio per la misura delle radiazioni assorbite, per restare nei limiti preventivati…

Finora il fotovoltaico non e' adatto per produzioni di larga scala, ed e' ancora piuttosto costoso a piccole scale.

Era uno dei punti su cui discutevamo, probabilmente l’uso migliore che se ne possa fare, a prescindere dai costi attuali è quello “individuale” per soddisfare il bisogno di famiglie e piccole industrie.

Anche io sono a favore del nucleare, ma deve assolutamente essere limitato e solo per transizione.
Ciò che rende il nucleare “pericoloso”, per me, non è tanto la sicurezza delle centrali, che è arrivata a un livello ottimo (ma cmq non esisterà mai la sicurezza totale), ma le SCORIE. Le scorie prodotte dalle centrali nucleari hanno tempi di dimezzamento dell’ordine dei 10.000 anni. Questi archi di tempo sono TROPPO lunghi per gli uomini, non possiamo riempirci di queste scorie. O si trovano metodi per il loro trattamento che porti il tempo di dimezzamento a 100 anni, oppure si spediscono nello spazio.

Per Papageno
Capisco le tue ragioni e condivido che le valutazioni non debbono essere emotive e si devono poggiare su studi e prove.
E’ altrettanto vero che il rapporto su cui incardini il tuo ragionamento è uno dei rapporti esistenti, e gli altri, come hai visto dai link di albyz85, non sono esattamente scritti da greenpeace.
Comunque su un punto vorrei essere chiaro: ribadisco il mio favore al nucleare, ma che le conseguenze dell’incidente di Chernobyl sono oggettivamente più vaste rispetto a quanto descritto nel rapporto.
Sul numero di “Le Scienze” di Aprile c’è una buona analisi dell’accaduto, in particolare alle pagine 58 e ss., anche se l’editoriale di E. Bellone, che dice che le uniche morti “direttamente” riconducibili all’esplosione della centrale sono 58. Questa cifra mi pare tanto esigua da essere irrispettosa, e di certo conta quasi quasi solo i morti che sono rimasti schiacciati dalle macerie.

Sarebbe interessante spendere qualche pensiero sui tanti governi europei dell’epoca, tra cui il nostro (non certo gruppi di focosi ambientalisti) che ci invitarono in quei giorni a non bere latte, a non raccogliere insalate negli orti ecc ecc ecc oggi ci dicano che tutto sommato si, è saltata una centrale, ma oggi il danno ambientale oltre che umano è del tutto trascurabile…

Insomma, non ne voglio innescare una polemica personale, non ragiono per partito preso, non credo alle teorie della cospirazione.

Chernobyl però non è assimilabile ai moon hoax, stiamo parlando qui del diritto alla salute, che è un argomento molto delicato, soprattutto se si applica ai bambini.
Io ho 2 figlie che hanno meno di 7 anni, e non mi sento un traviato dall’emotività se penso che non guarderei di buon occhio una centrale costruita nel mio comune.
Tu davvero non batteresti ciglio? :? E’ un semplice invito all’onestà intellettuale reciproca, da una persona che riconosce l’importanza fondamentale della scienza in ogni aspetto della vita, ma che non intende fare guerre di religione su argomenti sui quali a) si richiede di mettere in ballo la mia salute e quella dei miei cari; b) mi viene chiesto indirettamente di sposare tesi scientifiche sulla base di rapporti che, ad oggi, NON sono concordi in maniera sostanziale.

Chiudo la parte a te rivolta con l’invito fraterno a non scivolare in battute poco piacevoli sui numerosi bambini provenienti dalle zone di Chernobyl ospitati dai gruppi di volontariato italiani. Magari il loro male terribile potrebbe non essere dovuto alla centrale maledetta, ma in ogni caso il loro sollievo è una gratificazione che va offerta senza richiedere un chiarimento preventivo di questo genere, non credi?


Per albyz85
Cerchiamo di mantenere la discussione su questo importante argomento su alti livelli, senza scadere in diatribe con caratteristiche più “personali”.
Ok? :smiley:

Per albyz85 Cerchiamo di mantenere la discussione su questo importante argomento su alti livelli, senza scadere in diatribe con caratteristiche più "personali". Ok? Very Happy

Scusa hai ragione, rileggendo avevo il dubbio di aver risposto un po’ troppo d’impulso… ma si parla di vite umane e non di leggende metropolitane, prometto di contenermi in futuro :smiley:

Avevo qualche idea, vaga per la verità, di tutto quanto è successo (il tempo un pò ha contribuito ad annebbiarmi la memoria) così ho cercato qualcosina utilizzando il magico google: eccovi 2 link interessanti che mi sono serviti a rinfrescarmi la memoria e se non altro, a sentire un’altra campana:

http://digilander.libero.it/ilnucleare/

questo in inglese redatto dall’Agenzia Atomica Francese:

ce ne sono ancora tanti altri ovviamente, e ovviamente altri ancora che sosterranno pareri molto diversi.
Resto perplesso però quando leggo che la Francia con 80 (ottanta) centrali nucleari sembra vivere tranquilla (sembra). Ah il 20 % della nostra energia la compriamo proprio da loro, dalle 4 centrali nucleari a ridosso delle Alpi…

Resto perplesso però quando leggo che la Francia con 80 (ottanta) centrali nucleari sembra vivere tranquilla (sembra). Ah il 20 % della nostra energia la compriamo proprio da loro, dalle 4 centrali nucleari a ridosso delle Alpi...

Non so se ti riferissi ai miei post ma secondo me, come ho già avuto modo di dire, oggi il problema non è sicuramente la sicurezza delle centrali nucleari, anzi penso che sia praticamente impossibile il ripetersi di un disastro come quello di chernobyl. Stanno a testimoniare come hai giustamente detto le centinaia di centrali sparse in tutta europa e nel mondo. L’unico motivo di discussione era l’incidente di Chernobyl fine a se stesso e non come testimonanza della pericolosità di questo metodo di produzione per demonizzare il nucleare di oggi…
Solo questa puntalizzazione…

Si, infatti Angela e gli altri giornalisti erano di passaggio (breve) a Chernobyl, non ci vivevano…
Comunque uan bella discussione e ringrazio tutti (anche quelli dichiaratamente di parte e che sembrano intervenire, da quando sono iscritti al forum, solo in argomenti che poco hanno a che fare con l’astronautica… ).
Ma tant’è il mondo è bello perchè è vario…

Comunque tutti sono pronti a dire che i sacrifici dobbiamo farli salvo poi ripensarci quando il sacrifio te lo “costruiscono” sotto casa!

Io continuo a ritenere il nucleare (ORA, ovvero fra dieci anni minimo…) non più percorribilie.

Parlando di Chernobyl dobbiamo tenere presente una cosa molto importante:la tecnologia Sovietica nel campo delle centrali nucleari era,rispetto all’Occidente,scadente ed obsoleta,con misure di sicurezza sotto ogni livello di guardia.Nessun paragone con l’ Europa occidentale,il Giappone o gli Stati Uniti è possibile,nè nel 1986 nè tantomeno oggi.

Beh dire che a Chernobyl sono morte poche decine di persone... ci vuole un bel coraggio... e quel rapporto ha subito parecchie critiche in merito, proprio per il fatto che è molto poco veritiero, non considerando le vittime a lungo termine che probabilmente neanche oggi possiamo ancora conoscere...

E come e’ stato determinato che il rapporto e’ poco veritiero?
Su che basi e’ stato criticato? Perche’ le conclusioni non sono quelle volute dagli attivisti anti-nucleari, o perche’ sono stati usati metodi errati?

Queste non erano domande retoriche.
L’unica critica sul metodo che ho trovato e’ da parte di Greenpeace, che contesta il metodo usato per stimare il potenziale numero di vittime di cancro in base alle stime di irradiazione.

E ora le radiazioni in Ucraina, Bielorussia e Federazione Russa non sono significativamente superiori al fondo naturale. Ci sono zone altrove nel mondo che hanno un fondo naturale superiore: per esempio, in Brasile ci sono zone con un fondo naturale che eccede i limiti legali del Regno Unito. Spero che queste associazioni facciano venire in Italia anche bambini brasiliani.

Ma cosa stai dicendo???
Guarda un po’ qui:

http://chernobyl.in.ua/im/maps/plutonium_map.jpg

La prima mappa e’ una copia ridotta di una mappa che si trova nel rapporto dell’UNSCEAR (fig. VI a pag. 460 dell’Annex J): mostra la deposizione di cesio-137 sulla superficie dopo l’incidente, concentrato soprattutto intorno la centrale e in una zona sul confine Bielorussia-Russia.
La seconda mappa e’ una versione piu’ dettagliata di una mappa che si trova pure nel rapporto dell’UNSCEAR (fig. IX a pag. 462 dell’Annex J): mostra la deposizione di plutonio-239 e plutonio-240, tutto entro 30 km di raggio dalla centrale.
C’e’ anche una mappa per la deposizione di stronzio-90 (fig. VIII a pag. 462 dell’Annex J): quasi tutto e’ concentrato nella zona entro 60 km dalla centrale.

Purtroppo queste mappe non possono dare direttamente la dose effettiva assorbita da una persona.
Nel Regno Unito la dose annua media per una persona che non lavora con materiali radioattivi si aggira tra i 2 e 3 mSv; negli Stati Uniti arriva fino a 4 mSv. In Italia e Germania la media e’ ancora piu’ alta.
La stima per le popolazioni dell’Ucraina, Bielorussia e Russia affette dall’incidente di Chernobyl e’ di una dose totale di 8-10 mSv, circa quanto piloti di aerei commerciali assorbono ogni anno (per i raggi cosmici).
La stima per i “liquidatori” (le persone che hanno partecipato ai lavori sul sito e dintorni dopo l’incidente) si aggirano sui 100 mSv in totale, circa quanto gli abitanti della zona di Ramsar in Iran ricevono ogni anno (i quali non risultano affetti da tumori in misura abnorme).

Alcuni links sul fondo naturale:
Fondo naturale di radiazioni (in inglese)
Materiali radioattivi che si trovano in natura (in inglese)
Dosi annuali in varie parti del mondo (in inglese)
Incidenza di cancro in aree con elevati livelli di radiazione naturale (in inglese)

Sono almeno 1800 i villaggi che vivono al di fuori della zona-morta ma comunque in zone con alta radioattività nel suolo (coltivato) e con le falde acquifere compromesse. E la radioattività pericolosa non è quella dell'aria che sparisce relativamente in fretta ma proprio quella nel terreno e delle polveri che assorbono le radiazioni diventando a loro volta radioattivi per lunghissimo tempo...

Iodio-131 ha una vita media di otto giorni ed e’ decaduto nei giorni successivi all’incidente.
Cesio-137 emette elettroni e radiazioni gamma, che non rendono radioattivi altri nuclei.
Stronzio-90 decade emettendo elettroni in un isotopo di vita breve. Non rende altri nuclei radioattivi.
Plutonio-239 e 240 emettono particelle alfa, piu’ probabili di rendere radioattivi altri nuclei, ma la vita media e’ di 25 mila e 6 mila anni. Quindi sono relativamente poco attivi.
Insomma, i materiali ancora presenti emettono radiazioni ionizzanti e la probabilita’ di rendere altri nuclei radioattivi e’ bassa.

Link:
Radionuclidi all’EPA (in inglese)

Spero che queste associazioni facciano venire in Italia anche bambini brasiliani.

Ma come fai ad avere tutto questo sarcasmo quando si sta trattando della vita di bambini!
Se mai ti venisse lo scrupolo da un occhio qui:
http://www.chernobyl.it/

Niente sarcasmo. Se il criterio e’ la dose di radiazione, bambini da altre parti del mondo con irradiazione comparabile o superiore (Iran, Brasile, Cina, India) dovrebbero poterne usufruire.

E un rapporto dell'OMS ha constatato un aumento di 80 volte del numero di tumori sui bambini...

L’OMS fa parte del Chernobyl Forum, e l’unico aumento di tumori constatato e attribuibile alle radiazioni da Chernobyl, e’ il tumore alla tiroide in bambini di cui ho gia’ parlato.

E l'Accademia Nazionale delle Scienze USA ha detto che la più alta comparsa di tumori avverrà intorno ai 15-20 anni dall'esposizione, quindi il problema non è affatto terminato...

Quale tipo di tumore? Esposizione a cosa e a quali dosi?
E in ogni caso, il Chernobyl Forum non considera la faccenda chiusa, ma semplicemente fa il punto della situazione e cerca di fare stime sulle conseguenze che appariranno in futuro.

Ora le zone a piu' alta concentrazione di cesio-137 (lo stronzio-90 si trova quasi tutto nella zona intorno alla centrale, e a concentrazioni troppo basse per essere un problema radiologico) sono le aree piu' chiuse e indisturbate (che non sono quelle coltivate).

Forse è questo che ti sfugge, sono chiuse e indisturbate proprio per le radiazioni…

Avrei dovuto essere piu’ preciso: le zone a piu’ alta concentrazione nell’aria sono quelle con suolo indisturbato dalle attivita’ umane e dalle intemperie.
Le concentrazioni sono piu’ elevate perche’ sono indisturbate.
E comunque avevo detto:

Nelle zone dove la terra e' stata smossa significativamente o i corsi d'acqua e laghi sono aperti e in contatto con altri corpi d'acqua, la concentrazione e' stata diluita.
Confronta questi numeri con i 7000 morti ogni anno in incidenti stradali in Italia. O con i quasi 4000 morti e le decine di migliaia di persone con menomazioni permanenti dell'incidente di Bhopal. O con i quasi 3000 morti nell'attacco dell'11 settembre. O con i quasi 2000 morti nel disastro del Vajont. Quante persone muoiono per le conseguenze dell'alcol (30000 morti all'anno, di cui meta' per cirrosi epatica)? O per le conseguenze del fumo (90000 morti all'anno)? O per malaria (3 milioni di morti all'anno)?

Devi fare una classifica tu per decidere se delle vite sono importanti?

Non stavo stilando una classifica.
Sto mettendo in prospettiva le proiezioni delle vittime di Chernobyl con statistiche di morti gia’ avvenute.
Per te, sono piu’ importanti le 4/10/100 mila morti che potrebbero avvenire in futuro secondo le varie stime, o i 3 milioni di morti per malaria che avvengono ogni anno nel mondo?

Io trovo scandaloso che basti sventolare lo spauracchio del nucleare per distogliere l’attenzione da cose che stanno mietendo decine di migliaia vittime ogni anno.

Come ho detto a marcozambi:

Non e' cinico permettere alla lobby del vino di dichiarare nei telegiornali che "Il vino fa bene!" ? O vendere pacchetti di sigarette con la scritta "Il fumo nuoce gravemente alla salute." ? O lamentarsi degli autovelox e della polizia che ti fa la multa per eccesso di velocita'?
E se proprio vuoi parlare di numeri, sono morti almeno 34.000 (TRENTAQUATTROMILA) smantellatori nei primi 10 anni dopo l'incidente, e tutti di cancro!

Vediamo i numeri (dall’Annex J dell’UNSCEAR).
Circa 600 persone erano presenti la notte dell’incidente. Di queste in 134 e’ stata diagnosticata sindrome acuta da radiazione. Di queste 28 sono morte presto in conseguenza all’esposizione, altri 11 sono morti entro il 1998 (di cui due di cirrosi epatica).
Per quanto riguarda i liquidatori e la popolazione non coinvolta nelle operazioni di bonifica, i dati a disposizione non permettono di raggiungere delle conclusioni, eccetto che nel caso di tumore alla tiroide nei bambini.
Un aumento dei casi di cancro era stato registrato gia’ prima dell’incidente, e l’atteso aumento di casi di leucemie non e’ stato osservato.
In base ai dati disponibili viene stimato un possibile incremento di mortalita’ da cancro inferiore all’1%.

Secondo il Registro Russo, 61 mila dei liquidatori furono esposti ad una dose totale superiore ai 100 mSv.
Il 5% delle morti tra questi (non 5% del numero totale) e’ stata attribuita alla conseguenze dell’esposizione.

Ora, albyz85, dove hai trovato quel numero di 34 mila morti per cancro in dieci anni?

Sono abituato ai cospirazionisti, ai Moon Hoax believers, ai sostenitori di teorie fisiche alternative. E' da estremista non lasciarsi accecare dalla retorica della propaganda anti-nucleare?

Guarda se ci consideri, e penso di parlare anche per Marco, cospirazionisti non hai capito proprio niente…

Voi non siete cospirazionisti come io non sono un’estremista pro-nucleare.
Come ho gia’ detto, sono abituato a persone che adattano i fatti alle proprie idee e ho visto questo succedere quando si tratta di energia nucleare.
Voglio evitare, almeno in questo forum, il rischio che la gente giunga a conclusioni che non sono sostenute dai fatti.

Tant'e' vero che Piero Angela poteva girare intorno alla centrale di Chernobyl, i cui reattori hanno continuato a lavorare dopo l'86, e nella citta' vicina. Insieme ad altri giornalisti e documentaristi in occasione dei vent'anni dall'incidente.

Se tu avessi guardato quella trasmissione con più attenzione avresti notato che quel “aggeggino” che aveva appeso alla giacca serviva proprio per la misura delle radiazioni assorbite, per restare nei limiti preventivati…

Dosimetri del genere vengono portati da chiunque maneggi o si avvicini a materiali radioattivi di qualunque genere, incluso studenti nei laboratori didattici.
Sono obbligatori per le leggi e le procedure di radioprotezione.

Se ci fosse stato un serio rischio di esposizione a radiazioni, non lascerebbero la gente entrare nella zona muniti solo di vestiti pesanti, mascherine e copriscarpe.

Capisco le tue ragioni e condivido che le valutazioni non debbono essere emotive e si devono poggiare su studi e prove. E' altrettanto vero che il rapporto su cui incardini il tuo ragionamento è uno dei rapporti esistenti, e gli altri, come hai visto dai link di albyz85, non sono esattamente scritti da greenpeace. Comunque su un punto vorrei essere chiaro: ribadisco il mio favore al nucleare, ma che le conseguenze dell'incidente di Chernobyl sono oggettivamente più vaste rispetto a quanto descritto nel rapporto.

E come si determinano le conseguenze oggettive?
Non certo attribuendo ogni morte nella zona all’incidente di Chernobyl, non certo attribuendo ogni tumore all’esposizione a materiali radioattivi.
Le quantita’ di materiale depositato nella zona e la sua radioattivita’ si puo’ misurare.

Se non si accettano le conclusioni basate sui metodi usati in medicina e in radioprotezione, che metodi si possono usare?

Sul numero di "Le Scienze" di Aprile c'è una buona analisi dell'accaduto, in particolare alle pagine 58 e ss., anche se l'editoriale di E. Bellone, che dice che le uniche morti "direttamente" riconducibili all'esplosione della centrale sono 58. Questa cifra mi pare tanto esigua da essere irrispettosa, e di certo conta quasi quasi solo i morti che sono rimasti schiacciati dalle macerie.

No, le morti sono quelle causate dalle conseguenze delle radiazioni (inclusi tumori alla tiroide).
Cosa c’e’ di rispettoso nell’attribuire all’incidente piu’ morti di quelle effettivamente avvenute?
Cosa c’e’ di rispettoso nel dare un’immagine distorta delle conseguenze del disastro?

Sarebbe interessante spendere qualche pensiero sui tanti governi europei dell'epoca, tra cui il nostro (non certo gruppi di focosi ambientalisti) che ci invitarono in quei giorni a non bere latte, a non raccogliere insalate negli orti ecc ecc ecc oggi ci dicano che tutto sommato si, è saltata una centrale, ma oggi il danno ambientale oltre che umano è del tutto trascurabile...

Stai confondendo misure di precauzione (nel caso del sale allo iodio e non bere latte era del tutto giustificato, visti i tumori alla tiroide che si sono sviluppati dove le precauzioni non erano state prese) con le conseguenze reali che possono essere determinate solo diverso tempo dopo l’incidente.
Se c’e’ un incendio in un edificio, non fanno evacuare tutti quanti, anche se poi si scopre che l’incendio era limitato ad un appartamento?
Se c’e’ un’inondazione, non fanno evacuare le persone, anche se poi si vede solo le case piu’ vicine al fiume sono state danneggiate?

Io preferisco un eccesso di precauzione quando l’entita’ di un disastro non e’ ancora nota, piuttosto che ritrovarmi come a New Orleans dopo Katrina.

E nessuno scettico dell’isteria anti-nucleare ha mai affermato che i danni del disastro di Chernobyl siano trascurabili, ma che sono stati esagerati a dismisura dando una percezione distorta delle conseguenze.

Chernobyl però non è assimilabile ai moon hoax, stiamo parlando qui del diritto alla salute, che è un argomento molto delicato, soprattutto se si applica ai bambini.

Si’, ma le decisioni dovrebbero essere prese in base ai fatti, non alle paure indotte da una propoganda.
Le affermazioni sul Moon Hoax e la propaganda anti-nucleare hanno la tendenza ad essere accettati non in base ai fatti, ma in base a emotivita’.

Io ho 2 figlie che hanno meno di 7 anni, e non mi sento un traviato dall'emotività se penso che non guarderei di buon occhio una centrale costruita nel mio comune. Tu davvero non batteresti ciglio?

Io non avrei problemi a vivere vicino ad una centrale nucleare. Le condizioni ambientali e la sicurezza sarebbero monitorate piu’ attentamente che altrove.
Se potessi, lavorerei in una centrale nucleare.

E' un semplice invito all'onestà intellettuale reciproca, da una persona che riconosce l'importanza fondamentale della scienza in ogni aspetto della vita, ma che non intende fare guerre di religione su argomenti sui quali a) si richiede di mettere in ballo la mia salute e quella dei miei cari; b) mi viene chiesto indirettamente di sposare tesi scientifiche sulla base di rapporti che, ad oggi, NON sono concordi in maniera sostanziale.

E’ sulla base di fatti che bisogna prendere decisioni riguardanti la salute, e il modo migliore per determinare dei fatti e’ quello usato dai scienziati.

Il rapporto dello Chernobyl Forum e’ sostanzialmente d’accordo con il rapporto dell’UNSCEAR noto come Annex J.
Quelli che non concordano con questi rapporti sono attivisti anti-nucleari, e non sembra che la contestazione si basi sui fatti o sui metodi.

Chiudo la parte a te rivolta con l'invito fraterno a non scivolare in battute poco piacevoli sui numerosi bambini provenienti dalle zone di Chernobyl ospitati dai gruppi di volontariato italiani. Magari il loro male terribile potrebbe non essere dovuto alla centrale maledetta, ma in ogni caso il loro sollievo è una gratificazione che va offerta senza richiedere un chiarimento preventivo di questo genere, non credi?

E per questo sostengo che bambini da altre parti del mondo dovrebbero usufruirne.

Ciò che rende il nucleare "pericoloso", per me, non è tanto la sicurezza delle centrali, che è arrivata a un livello ottimo (ma cmq non esisterà mai la sicurezza totale), ma le SCORIE. Le scorie prodotte dalle centrali nucleari hanno tempi di dimezzamento dell'ordine dei 10.000 anni. Questi archi di tempo sono TROPPO lunghi per gli uomini, non possiamo riempirci di queste scorie. O si trovano metodi per il loro trattamento che porti il tempo di dimezzamento a 100 anni, oppure si spediscono nello spazio.

Facciamo un po’ di conti:
una tonnellata di uranio naturale fornisce 3.4 MW di potenza, che con un’efficienza attorno al 30%, si riduce a circa a 1 MW di potenza prodotta per elettricita’;
supponiamo che risulti in una tonnellata di scorie, e che queste scorie abbiano la densita’ dell’elemento piu’ leggero (boro: ~ 3 grammi/cc), otteniamo un volume di 0.33 metri cubi;
supponiamo che la vetrificazione e l’incapsulamento faccia salire il volume a 5 metri cubi;
questo volume e’ pari a un cubo di 1.70 m di lato, o una stanza di 2 m x 2 m x 1.25 m (piu’ o meno quanto la stanza da bagno di casa mia).
Pensate ora al consumo di elettricita’ e al volume di rifiuti solidi di una famiglia in un anno.

L'unica critica sul metodo che ho trovato e' da parte di Greenpeace, che contesta il metodo usato per stimare il potenziale numero di vittime di cancro in base alle stime di irradiazione.

Contestare il metodo di misurazione è proprio puntare a smontare i presupposti su cui si basa il rapporto.
Vedi, la questione è a mio parere simile a quella sull’uranio impoverito usato per i proiettili.
Per le organizzazioni sanitarie di molti stati occidentali, il loro utilizzo non comporta pericoli di diffusione di radioattività per i soldati o per le popolazioni delle zone bombardate con tali ordigni.
Contatori Geiger alla mano, giornalisti di RaiNews24 hanno dimostrato esattamente il contrario, senza tralasciare la testimonianza di molti dei soldati che sono tornati ammalati dalla loro campagna militare.
E’ dunque vero che spesso non abbiamo i mezzi culturali (parlo certamente di me) per discutere il merito di alcune relazioni governative riguardanti argomenti “scottanti”, ma il fatto che vi siano voci contrarie sostenute da ONG che annoverano studiosi di tutto rispetto, come Greenpeace, aiuta a far riflettere, e a volte, a scoprire scomode verità.
Non sto dicendo che questo sia proprio uno di quei casi, ma il fatto che esista quel rapporto NON implica che vi siano intorno alla questione Chernobyl ancora molti punti contrastati e non chiari.

Chiudo la parte a te rivolta con l'invito fraterno a non scivolare in battute poco piacevoli sui numerosi bambini provenienti dalle zone di Chernobyl ospitati dai gruppi di volontariato italiani. Magari il loro male terribile potrebbe non essere dovuto alla centrale maledetta, ma in ogni caso il loro sollievo è una gratificazione che va offerta senza richiedere un chiarimento preventivo di questo genere, non credi?

E per questo sostengo che bambini da altre parti del mondo dovrebbero usufruirne.

Purtroppo continuo a pensare che la battuta sia stata e rimanga fuori luogo, visto il contesto polemico in cui è nata…

Ciò che rende il nucleare "pericoloso", per me, non è tanto la sicurezza delle centrali, che è arrivata a un livello ottimo (ma cmq non esisterà mai la sicurezza totale), ma le SCORIE. Le scorie prodotte dalle centrali nucleari hanno tempi di dimezzamento dell'ordine dei 10.000 anni. Questi archi di tempo sono TROPPO lunghi per gli uomini, non possiamo riempirci di queste scorie. O si trovano metodi per il loro trattamento che porti il tempo di dimezzamento a 100 anni, oppure si spediscono nello spazio.

Facciamo un po’ di conti:
una tonnellata di uranio naturale fornisce 3.4 MW di potenza, che con un’efficienza attorno al 30%, si riduce a circa a 1 MW di potenza prodotta per elettricita’;
supponiamo che risulti in una tonnellata di scorie, e che queste scorie abbiano la densita’ dell’elemento piu’ leggero (boro: ~ 3 grammi/cc), otteniamo un volume di 0.33 metri cubi;
supponiamo che la vetrificazione e l’incapsulamento faccia salire il volume a 5 metri cubi;
questo volume e’ pari a un cubo di 1.70 m di lato, o una stanza di 2 m x 2 m x 1.25 m (piu’ o meno quanto la stanza da bagno di casa mia).
Pensate ora al consumo di elettricita’ e al volume di rifiuti solidi di una famiglia in un anno.

Scusa, ma non ho compreso cosa intendi con questo ultimo passaggio.
Cioè, vuoi dire che di scorie se ne producono troppe o poche? :roll_eyes: