Nuovi dettagli sulla Exploration Roadmap della NASA

Qualcosa che è veramente di valore l’abbiamo già trovato su Marte, ed è l’acqua. Per “qualcosa di valore” di solito si intende valore economico, ma gli esseri umani spesso sottovalutano quanto sia realmente importante l’acqua. E’ un bene di importanza vitale, quello è un elemento di valore! :ok_hand:

Il punto è questo. Il “valore” economico delle cose. Il businness.
Certo che anche la scoperta delle americhe si rivelò un affare: nuove, piante, nuovi animali, nuove spezie in particolare. Poi arrivarono l’oro e l’argento e diventò febbre.
Il mio discorsoperò passa per l’ottimizzazione e per la qualità.
So che ci sono dei problemi con la fusione dei metalli in regime di miscrogravità, ma all’inizio della metallurgia l’acciaio era impossibile da realizzare perché richiedeva temperature troppo alte… eppure oggi lo abbiamo.
I nuovi materiali spaziali possono rivoluzionare la tecnica. Solo per la parte “meccanica”, ci sarebbero da spendere pagine e pagine. Poi c’è anche l’aspetto chimico. Non è proprio vero che la chimica non è influenzata dalla gravità. anche qui pagine e pagine. Poi passiamo alle proprietà elettromeccaniche… allora parliamo di elettronica. Componenti migliori e più prestanti e vuoi magari qualche “effetto” nuovo, impossibile da riprodurre sulla Terra. Un componente che rivoluziona l’hardware elettronico e ci spalanca possibilità oggi non previste?
Tutto questo è nulla? La possibilità di armi più performanti? Ecco. Non posso credere che i militari siano sordi a questo argomento. E non vorrei che siano proprio loro i primi ad industrializzare lo spazio. Ed il resto del mondo a coorergli dietro.
Lobbyes che si oppongono? Fanfaronate. Investirebbero in miniere spaziali e sarebbero sempre sulla breccia. Ci sarebbero un bel pò di movimenti terroristici/dittatori/rivoluzionari in crisi, come ai tempi del crollo dell’URSS, ma questi sono razzi loro.
Insomma, ribadisco che l’industrializzazione dello spazio ci serve già ora. Anzi, già ieri. Però 0occorre un quadro di sviluppo ampio e condiviso dalle nazioni. E qui siamo fritti, dal momento che le nazioni si comportano come bambini aroganti e capricciosi.

E’ vero, è strano che, a parte qualche esperimento, non sia stato fatto ancora niente di concreto per la produzione di nuovi materiali, sfruttando le caratteristiche dell’ambiente spaziale (a cominciare dalla microgravità). Si potrebbero (tanto per cominciare) impiantare delle piccole fabbriche automatiche in orbita! E’ strano che non sia ancora stato fatto. Eppure i primi esperimenti risalgono, se non sbaglio, ai tempi delle Solyut.

in realta’ non c’e’ niente di strano. produrre in orbita costa troppo e non darebbe profitti. in piu’, per la maggior parte delle applicazioni esistono delle tecnologie alternative e assai meno costose per ottenere dei risultati accettabili a gravita’ “normale”.

A questo punto mi sorge una curiosità.

Come si fa a produrre a gravità normale come se si fosse in un regime di microgravità?

Non è detto che si produca “come se si fosse in un regime di microgravità”, semplicemente si ottengo dei materiali con caratteristiche accettabili e comparabili (a livello industriale) con altre tecniche ma non è detto che simulino la microgrvità

peraltro per molti materiali esistono metodi di soppressione magnetica della convezione che permettono di ottenere risultati di qualita’ simile a quelli ottenuti in microgravita’ (ad un costo ovviamente molto inferiore). mi ricordo di avere postato un link sul forum tanti anni fa, ma non riesco a ritrovarlo.

Qualcosa tipo la levitazione magnetica dei treni?

Un conto sono esperimenti su pochi esemplari o la realizzazione di prototipi, ma per la produzione di serie bisogna portare in LEO strutture e macchinari, mantenerli e avere una spola continua di approviggionamento di materie prime e rientro a Terra del prodotto finito…non mi sembrano bazzecole, in termini di costi. Sulla Terra far passare da un impianto 30 tonnellate di materiali al giorno è un’inezia, in LEO è un’impresa titanica insostenibile, così come l’aprovvigionamento di energia e la manutenzione implicano sforzi non indifferenti.

Il decollo di un’industria di questo tipo, io credo, avverrà solo quando si avrà la prospettiva di un profitto sicuro, ossia quando si avrà la certezza di poter sviluppare un materiale realmente rivoluzionario capace, con il suo valore di mercato, di giustificare gli attuali elevati costi di produzione.

Oppure accadrà che un altro settore dell’astronautica subirà una brusca accelerazione (scopriamo la vita su Marte e andiamo a studiarla con avamposti permanenti, oppure scopriamo diamanti grandi come palloni da calcio su Venere a andiamo a scavare) e questo sicuramente produrrebbe, a cascata, lo sviluppo di nuove tecnologie e l’abbattimento dei costi di accesso allo Spazio.

ho ritrovato il vecchio post sui sistemi magnetici di soppressione della convezione (e della sedimentazione)
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=4558

Da wiki una curiosa foto di una levitazione diamagnetica di una rana viva dentro a un cilindro verticale di 32 mm di diametro.

Per ulteriori approfondimenti vedi:

http://it.wikipedia.org/wiki/Levitazione_magnetica

P.S. Grazie Paolo per la tua ricerca archivistica nel Forum e per il tuo interessante vecchio topic.