Amur, il nuovo lanciatore riutilizzabile russo

È solo paperwork ma attesta che la via tracciata da SpaceX è quella giusta (o quantomeno ha lasciato il segno economico)
Soprattutto per l’aspetto “design to cost”

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Ciao,
volendo esprimere un parere tutto personale, il riutilizzo lo vedo come un’idea praticabile, ma non senza incognite o dubbi sulla residua integrità strutturale al termine di ogni missione (a meno di non rivolgersi a fattori di sicurezza davvero massicci, ma in tal caso sarebbe di fatto un pessimo lanciatore per il rapporto peso/payload…).
Sono molto più critico sulla possibilità di atterrare autonomamente come nel caso di SapceX.
A mio modestissimo avviso, portarsi dietro quanto occorre per l’atterraggio, in fase di lancio, rende il primo stadio un vettore sovrappeso. Conoscendo la mentalità russa, penso sarà un ri-uso differente da spaceX, basato su un semplice atterraggio in acqua con paracadute.
Al di là di ogni aspetto tecnico, balla il lato economico. Un privato di fatto risponde di certificazioni finali sui suoi prodotti. Cosa poi si faccia in termini di processo e di personale dietro a ciò, rimane tra le mura della sua azienda. Roscosmos come Nasa, risponde a criteri differenti, con costi evidentemente differenti, che possono per l’appunto portare a soluzioni differenti alla luce di ogni considerazione fatta. Questo per dire che a mio avviso SpaceX non traccia una strada se non la sua, poichè la sua struttura è incredibilmente più snella e differente. Che non vuol dire per forza meglio o peggio.

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Io penso invece che Roscosmos abbia molta più flessibilità di NASA su cosa voglia dire certificazione
La riprova è il clamoroso fallimento di MS-10 o il buco nella MS-09. Fanno un po’ quello che vogliono…
Il fatto è che non hanno una lira…

Inoltre non penso a nessuna originalità e primato di SpaceX in termini di patrimonio indissolubile se non in due aspetti:

  • ci hanno pensato per primi (quindi hanno avuto un abbrivio più degli altri ma che prima o poi li raggiungeranno…per primi i cinesi, ma anche europei e russi ci stanno già lavorando)
  • il fatto di lavorare in modalità Agile che non si confà ad agenzie statali

Sinora non si doveva recuperare il primo stadio semplicemente perché non c’era un mercato che chiedesse abbattimento dei costi. In fondo i militari e le grosse tlc potevano pagare

SpaceX ha aperto un (potenziale…tutto da verificare nel lungo termine) nuovo mercato

Se russi, cinesi ed europei inseguono vuol dire che l’idea era giusta…e l’idea non è “far atterrare il missile” ma “abbattendo i costi aumenteranno i volumi, si creerà un mercato più grande ed il gioco varrà la candela”. Nessuno sano di mente entra in un mercato che vale 100 per 10 lanci e lo distrugge portandolo a 10 (1 per lancio) se non pensa di ampliare le vendite (es 1000 lanci a 1 per lancio)

Ora come ora non ci sono risposte sicure. Se dovessimo vedere il mercato del 2019 avrebbero ragione i russi ovvero “un mercato di massa spaziale non esiste” ma nel 2020 Musk comincia a portare persone nello spazio a 40M€ l’una…sono bei soldi…

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Ciao,
visto il numero incredibile di missioni sostenute da soyuz, le anomalie di MS-10 e MS-09, suonano come una vittoria se considerate come fallimento percentuale. Questa è solo una opinione però, che non tiene conto delle motivazioni di questi fallimenti, così ravvicinati.
Ad oggi comunque Roscosmos è un’azienda in grandissima evoluzione e crescita in termini di infrastrutture e procedure. Penso al cosmodromo di Vostočnyj soprattutto.
La macchina più (inutilmente a mio parere) complessa mai realizzata che è il sistema space shuttle ha visto 2 orbiter persi su 5 in 135 missioni, ma non voglio confrontare pane con pizza.
Non sono daccordissimo sul fatto che SpaceX ci abbia pensato per prima.
Sono più daccordo se diciamo che con la tecnologia di allora, era più sicuro procedere con il monouso, e che ampi ragionamenti abbiano portato a preferire tale soluzione.
SpaceX dovendo partire con un nuovo progetto, a tecnologie assodate e in tempi moderni ha preferito il riutilizzo, e ne fa anche ampio risvolto commerciale. Cosa che per altro ha uno scarsissimo appeal al mio palato, poichè sfruttano a piene mani esperienza altrui, mixando tutto.
Sono altrettanto daccordo se diciamo che sino ad adesso l’abbattimento costi non è stato prioritario, o per meglio dire Soyuz con i suoi 60Mln a sedile già era un sollievo rispetto ai costi folli di space shuttle.
Evidentemente l’asticella ad oggi è calata ulteriormente. Space X si sta confrontando con Roscosmos sul tragitto da e per la stazione, ed è pura routine, il che rimanda ad un solo argomento: i costi.
Ridurre la longevità di soyuz e la sicurezza e affidabilità che offre ad una questione di abitabilità o a due touchsreen è riduttivo all’ennesima potenza.
Non vedo tecnologia in questo, o almeno non credo che sia assolutamente il succo della questione.
Questo al netto di due missioni, di cui una senza equipaggio ed una demo, contro (correggetemi se sbaglio) circa 1600 missioni di soyuz.
Penso che a questa svolta commerciale del trasporto di routine di merci e persone occorra affiancare un altro argomento che è quello del “cosa si farà” dopo la ISS, poichè non ha vita infinita.
In orbita bassa avremo altro? Su luna o marte?
L’attenzione delle agenzie governative a detta della stessa NASA si sta spostando sulla esplorazione, per quanto il significato di questa affermazione mi risulti ancora oscura, come le intenzioni delle varie agenzie spaziali.

Forse una stazione Axiom

Guarda che io sono un super fan dell’astronautica russa e non mi sta particolarmente simpatico Musk

Nonostante ciò non posso negare che:

  • Ultimamente il quality control Roscosmos era venuto a mancare

  • hanno lanciato il primo razzo manned + capsula full digital come aocms solo ad Aprile del 2020

  • non hanno soldi (ritardi Angara, Nauka e Vostochny parlano da soli, Oriol solo paperwork yenisei idem)

SpX ha rivoluzionato il settore abbattendo (per ora solo da listino nessuno sa se veramente anche come costi) il lancio al kg
Quindi se si svilupperà un settore profittevole (a volumi) avrà messo fuori mercato tutti
Ed infatti tutti cercano di inseguire. Non può essere un caso

Se invece (come penso io) non esisterà mai un mercato spazio con volumi interessanti (forse solo cubesat…) allora prima o poi anche SpX crollerà
Ma oggi come oggi se dovessi scommettere direi che SpX è destinata a restare

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5 messaggi sono stati spostati in un nuovo Argomento: SpaceX e uso delle strutture di terra

Penso sarebbe opportuno considerare la genesi di Soyuz veicolo e lanciatore, che a mio modo di vedere rende imparagonabile questa macchina con la soluzione spaceX.
Soyuz lanciatore viene da una famiglia di ICBM, dunque dedicati a ben altro scopo, che poco ha a che vedere con l’abbattimento dei costi o con il riutilizzo. Nulla mi toglie che sin dall’inizio del suo impiego, dedicato al trasporto del veicolo, non conservasse anche l’eventuale utilizzo bellico, come per i lanciatori predecessori che di fatto avevano un unico scopo.
Soyuz veicolo nasce come parte del programma Luna, riadattato nel tempo allo scopo di traghetto tra terra e orbita bassa.
Con questo tipo di premesse tentare un paragone lo vedo azzardato. Sono macchine che provengono da epoche parecchio diverse dall’attuale e che conservavano secondi o terzi usi all’occorrenza.

In realtà Korolev ha ideato e progettato lo R7 “Semiorka” (questo è il nome originale del vettore Soyuz) con l’intento di utilizzarlo come lanciatore spaziale, il fatto è che come lanciatore puro il Politbjuro non glielo avrebbe mai fatto passare, per cui pur di realizzarlo è stato impropriamente riadattato in ICBM.
La prova provata è che, come ICBM, lo R7 ha avuto una vita effimera mentre come vettore spaziale è utilizzato (pur se nelle sue ultime varianti) ancora oggi.

Caso diverso invece per i vettori americani Atlas e Titan, i quali erano davvero nati come ICBM e sono poi stati “riconvertiti” in vettori spaziali (e nel caso dell’Atlas la cosa è costata sudore, lacrime, sangue e… tanti soldi).
Mentre Titan I e soprattutto il II hanno avuto una lunga carriera anche come ICBM.

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Concorderà con me che a prescindere, sono tutti oggetti nati con premesse differenti dalle odierne, ed in epoche ben diverse, il che continua a rendermele imparagonabili.

Piccolo inciso e off topic, ho visitato la sala di controllo del radar Duga, nei pressi di Chernobyl, nella quale sono illustrati tutti gli ICBM conosciuti allora con i dati di volo, per provare a copire se e cosa stava arrivando.

Atlas, Minuteman, Atlas. Mi ha fatto impressione vederli alle pareti illustrati come armi di distruzione di massa e nei filmati d’epoca come vettori per il progresso della scienza…

E qui scatta la mia curiosità da scimmia. Dove posso approfondire?

Se non hai problemi con l’inglese ti consiglio di iniziare con un evergreen, ovvero le mitiche pagine della Enciclopedia Astronautica di Mark Wade:

http://www.astronautix.com/a/atlas.html

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Niente di più difficile di una ricerca su Wikipedia in italiano.

In inglese poi c’è una massa enorme di materiale, per cui posso solo consigliare di partire dagli e-book NASA. Ma è la cima di un iceberg…
https://history.nasa.gov/series95.html

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Difficile ed inutile.
Avevo già letto prima della richiesta di approfondimento ad archipeppe
Ma la parte che mi aveva interessato era “sudore, lacrime, sangue e… tanti soldi”
Nel senso che ovviamente un razzo il cui sviluppo inizia nel 1946 e continua tuttora avrà assorbito una quantità enorme di risorse economiche.
Sono più interessato al lato umano, che spesso viene ignorato in wikipedia e altre enciclopedie, mentre diventa centrale quando la narrazione è “romanzata”.
Penso che vi ricorderete i romanzi/saggi allegati anni fa a Le Scienze che trattavano di argomenti “scientifici”. ho amato quello su Subrahmanyan Chandrasekhar (l’impero delle stelle) e Il metro del mondo.
Speravo in qualcosa di questo tipo.
PS: il link https://history.nasa.gov/series95.html sembra morto

Se ti interessa il lato umano della cosa (e sono d’accordo con te che Wikipedia non serve da questo punto di vista) allora devi leggere la biografia di Karel Bossart, il misconosciuto genio di origini belghe dietro la realizzazione dell’Atlas e non solo, scritta da Don Mitchell:

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Nuove informazioni al riguardo:
https://www.roscosmos.ru/29357/

Direi che leggendo l’articolo ho avuto non pochi deja vu e non solo nelle immagini…

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Nuovo articolo di Marco Zambianchi pubblicato su AstronautiNEWS.it

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@marcozambi articolo interessantissimo. Grazie!

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Hanno detto loro che somigliava tanto a un Falcon 9… se la sono presa :stuck_out_tongue:

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Come si dice “Falcon 9” in russo?
Ah si… сокол 9!!!

:grin:

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