Obiettivo orbita bassa per la Virgin Galactic

SpaceFlight Now ha annunciato che la società Virgin Galactic del miliardario Richard Branson sosterrà due progetti di navicelle per voli umani in orbita bassa.

La Virgin Galactic è impegnata attualmente allo sviluppo del programma SpaceShipTwo, volto alla effettuazione di brevi voli sub-orbitali di uno spazioplano a partire dal nuovo Spaceport America, nel New Mexico.

La società ha dichiarato di avere già nel proprio carnet oltre 400 prenotazioni per voli turistici, con acconti già versati per 54 Milioni di dollari.

Ora i responsabili pensano di inserirsi nel mercato che potrebbe maturare nell’ambito dei voli orbitali turistici a seguito del programma NASA CCDev-2.

Per contrastare il progetto della capsula CST-100, del colosso Boeing, appoggiato dalla società concorrente Space Adventures, la Virgin Galactic appoggerà i progetti della Orbital Sciences Corp.(OSC) e della società Sierra Nevada.

Entrambe queste società hanno presentato alla NASA progetti per spazioplani derivati dagli studi relativi ai Lifting Body del passato.

La Sierra Nevada che ha già ottenuto dalla NASA un primo finanziamento di 20 milioni di dollari, presenta il Dream Chaser, con capacità di sette uomini di equipaggio, da immettere in orbita con un Atlas-5 della ULA.

La OSC ha presentato un progetto per uno spazioplano capace di quattro uomini di equipaggio, anch’esso da lanciare tramite un Atlas-5.

Il compartimento pressurizzato dell’equipaggio verrebbe affidato alla Thales Alenia di Torino, la quale sta già producendo per la OSC i moduli pressurizzati dei veicoli di rifornimento Cygnus.

La Virgin Galactic metterà a disposizione delle due società citate il proprio aereo madre, il White Knight Two, per sollevare a grandi quote i veicoli di prova, per i test di sgancio e di atterraggio.

Questa è una “bella piega” che sta prendendo il mercato…

piatto ricco…
a vedere questo fiorire di iniziative commerciali ci si stupisce che per decenni l’aerospaziale sia stato considerato un settore in perdita netta, da sovvenzioni statali e militari.

Quoto…
Qualcosa, forse si muove!
:clap:

Beh occorre distinguere: il settore spaziale di nicchia, come le missioni di esplorazione interplanetaria, piuttosto che i telescopi spaziali o il test di nuove tecnologie per missioni innovative, saranno sempre finanziate dalle agenzie nazionali o attraverso consorzi di agenzie internazionali. Se tuttavia per l’orbita bassa si riuscirà - nei prossimi decenni - a gestire degli scenari multi-piattaforma (capsule, stazioni spaziali gonfiabili, turismo spaziale…) gestiti da privati, noi ne saremo solamente felici :smiley: e VirginGalactic assieme a SpaceX sono le realtà più stimolanti :slight_smile: