Saltando di pagina web in pagina web mi sono imbattuto in questo interessante concept su un sistema escape per l’equipaggio dello Shuttle.
In pratica tutti i membri dell’equipaggio sono spostati sul ponte superiore
(la postazione di lavoro probabilmente è spostata in un modulo nella stiva di carico,immediatamente dopo la cabina).
I piloti hanno in dotazione dei sedili-cabina eiettabili diretta evoluzione di quelli concepiti per il B-58.
Gli altri astronauti sono raggruppati in una sezione che può essere eiettata come una capsula.
Ora,so benissimo che applicare questo sistema alla flotta degli Orbiter già esistente avrebbe comportato problemi tecnici di ridisegno difficilmente risolvibili,
Ma secondo voi un sistema del genere sarebbe stato realizzabile ed avrebbe funzionato se fosse stato pensato GIA’ IN FASE DI PROGETTAZIONE?
Oppure era in ogni caso tecnicamente irrealizzabile?
Interessante, ma forse piuttosto ingombrante. Non avrebbe potuto salvare l’equipaggio del Columbia e per il Challenger… bisognerebbe sapere esattamente in che condizioni era la cabina di pilotaggio subito dopo l’esplosione. A prima vista è comunque più valido dell’asta in dotazione oggi, ma con le navette prossime alla pensione credo che qualsiasi modifica così radicale non si farà mai.
Questo, come altri concetti come sistemi di fuga dallo Shuttle, erano già stati presentati su un documento NASA messo in rete nel 2004.
Il documento in questione era intitolato: CREW SURVIVABILITY" e faceva parte di una serie di documenti del RETURN TO FLIGHT del JSC.
In merito a tale sistema, si ipotizzava il primo volo dopo 7.5 anni dall’approvazione e un costo stimato di 3.5 bilioni di dollari.
Si prevedeva la riduzione dell’equipaggio e un lavoro non indifferente per adattare le navette.