Orion, verso un cambio di vettore per mantenere i tempi di sviluppo

:star_struck:

Immagino però che il Delta IV Heavy (tristadio spendibile) sia una soluzione più costosa rispetto ad Ares I (bistadio parzialmente recuperabile). O no? :ambulance:

Questo non lo so, però ricordo le interminabili discussioni degli anni scorsi sul perché non si utilizzassero versioni man rated di Atlas V o Delta IV Heavy per Orion, con l’invariabile risposta che Ares I era la soluzione migliore sotto tutti i punti di vista.

Ares I è nato male e finito peggio, con l’inevitabile strascico di polemiche che lo ha accompagnato prima, durante e dopo.

Ovviamente i tempi passano e le opinioni mutano (secondo le esigenze del momento)… :stuck_out_tongue_winking_eye:

Tornando al discorso interfacce ritorniamo al discorso modularità.
Non sono esperto di vettori per lanci spaziali ma il discorso adattabilità di un modulo specializzato ( la Orion ) a moduli vettori ( Delta ,Ares …) potrebbe essere una unità intermedia, non uno stadio vero e proprio ma un anello tipo quelli che contenevano l’elettronica del Saturn V, che faccia da “traduttore” tra moduli. In pratica dal lato Orion si avrebbe sempre la stessa interfaccia e dal lato vettore di volta in volta quella specifica del vettore stesso. Questo ovviamente porta un aggravio di pesi e costi ma aumenta la flessibilità del sistema.

Non so Peppe, ricordo le discussioni (anche “vivaci”)
Comunque Ares I sarebbe stato un vettore dedicato e nato per questo scopo, con (fra gli altri che non mi pare il luogo di ripetere e ridiscutere) un grosso difetto: voluto e spalleggiato dalla precedente amministrazione
Cambia l’amministrazione…

IMHO

No, la risposta è sempre stata più complessa e più volte si è approfondita questa scelta e ridurla a banale problema di opinioni sminuisce l’intento del forum e quanto esposto in passato in molte discussioni tecnicamente approfondite.
Molto velocemente:

  • Ares I è nato e è stato sviluppato per lanciare Orion in versione “extra-LEO” e prima di ogni successiva modifica della stessa e dei suoi obiettivi.
  • I lanciatori EELV sono sempre stati considerati inutilizzabili a tale scopo, e lo sono anche OGGI, perchè non raggiungono il payload necessario coprendo le black zones.
  • I costi di adeguamento al volo umano (e cancellazione di Ares I) sono sempre stati tenuti debitamente in considerazione e sono sempre stati considerati svantaggiosi.
  • Ora si sta parlando di utilizzare un EELV per un test unmanned (che non prevede i requisiti di human rating e la copertura delle black zones) e per di più in versione “leggera” ovvero per la LEO.
  • Oggi il requisito del lanciatore che dovrà lanciare Orion è radicalmente cambiato, se prima doveva essere in grado di lanciare la capsula in versione “lunare” ed essere ovviamente human rated e scegliere un EELV avrebbe significato cancellare tale versione o ridimensionarla fortemente. Oggi la capsula cui sarà destinato sarà esclusivamente quella per la LEO, più leggera e che permette di coprire adeguatamente le black zones per l’entrata nei giochi del nuovo HLV che dovrebbe trasportare Orion fuori dalla LEO.

Come è ben chiaro non si tratta solo di “opinioni”, ma di variabili mutate con il tempo, perchè, e non mi stancherò mai di dirlo, non esistono progetti nati male o bene, progetti buoni o cattivi e via dicendo come si vuol far credere, ma in ogni scelta è questione di compromessi e se si cambiano le variabili in gioco i compromessi possono far variare da una parte o dall’altra le scelte… e non per questo il progetto di volta in volta scelto è “buono” o “cattivo”…

Prima che nascano flames vorrei dire un mio pensiero, estremamente banale.
A questo punto, dopo fiumi di inchiostro (anche virtuale :smiley:) speso per dibattere soluzioni e controsoluzioni, che facciano volare sta capsula anche mettendo in cluster dei razzi pirotecnici, purchè si passi dal tavolo da disegno al lanciatore :slight_smile:

Una cosa “cattiva” di sicuro c’è stata: quella di non dare mai denaro sufficiente e costantemente per sostenere una qualunque soluzione dai tempi dello Space Shuttle. Che è arrivato anche quello per il “rotto della cuffia”.

No buck, no buck rogers.

Un bel quotone!

@marzozambi
che in italiano è più diretto “grana poca lassù non si gioca”

Ci dobbiamo accontentare della capsula, ma almeno che si decidano a procedere e farcela finalmente vedere volare; sono stufo di tutti questi giri e rigiri politici senza arrivare mai ad una fine!

Una curiosità,
In linea di principio acquistare o costruire su licenza la capsula Orion da lanciare con Ariane-V ,costerebbe meno agli Europei che sviluppare un propio veicolo manned?
Personalmente considererei più razionale dotarsi di uno stesso o di una stessa famiglia di veicoli, concentrandosi semmai su vettori dalle diverse prestazioni,piuttosto che dividere le risorse per costruire differenti capsule che fanno la stessa cosa (il discorso sarebbe ovviamente diverso nel caso in cui la scelta ESA cadesse su uno spazioplano).
Dove sbaglio?

  1. L’Europa vuole sviluppare il know how dei veicoli spaziali manned per proprio conto (siano essi capsule o spazioplani)
  2. L’Europa già dispone di una buona “base” di partenza nell’ATV che ha un certo potenziale di sviluppo e che non avrebbe senso sacrificare per un prodotto altrui
  3. Non sta scritto da nessuna parte che Orion costituira la “baseline” in LEO per i prossimi anni tanto varrebbe acquistare Dragon o Soyuz (che costerebbe sicuramente meno)

Ma andando per un momento off topic e lasciando da parte Orion e ATV,
In linea di principio non sarebbe cosa di buon senso sviluppare insieme agli Americani (e magari ai Giapponesi) uno stesso veicolo manned modulare, in grado di poter essere utilizzato per diversi profili di missione (dal LEO al BEO), servito da differenti vettori
(che so,tanto per dire,per il LEO dall’Ariane,per il BEO da un lanciatore heavy appositamente costruito dalla NASA)?

Come hai detto tu: in linea di principio…
Sarebbe sicuramente più fruttuoso e meno oneroso per le singole agenzie, ma credo si allungherebbero anche i tempi, dovendo far coincidere le necessità e le richieste di tutti.
Poi bisognerebbe vedere l’aspetto tecnico, probabilmente sarebbe un “oggetto” capace di fare tutto ma ottimo per nessuna cosa. Vedi Shuttle.
A tutto questo aggiungi la politica (o mettila come prima cosa probabilmente), stiamo parlando di tecnologia e know how estremamente importante dal punto di vista strategico-economico-politico e nessuno vuole condividerlo, nè con i nemici (ovvio) ma nemmeno tanto con gli amici viste le rivalità economiche sulle due sponde dell’Atlantico…ma anche del Pacifico.
Concordo con Peppe, l’Europa ha una buona base con ATV e adesso si è decisa a sviluppare in proprio sistemi di rientro per non essere legata a filo doppio alle sorti USA (leggi strategie economo-politiche di sopra). Concordo anche sul fatto che Orion non ha ancora nulla di certo nel futuro: nonostante l’approvazione del budget per il 2011, è ancora osteggiato anche all’interno della NASA.

Solo una cosa Peppe: proprio non se ne farà nulla degli USV made in CIRA? Ricordo un ottimo secondo test (o sbaglio?) e un possibile volo suborbitale con il VEGA…tutto morto?
Quella sarebbe un’ottima via, molto più lunga di ARV certamente, forse anche non manned ma su un altro piano tecnico. Probabilmente pesa molto di più l’appoggio franco-tedesco di quello italiano…

Vedi caro Rudy, il problema è politico ed economico e presenta due distinti livelli: quello nazionale e quello europeo. A livello nazionale esiste il piano ministeriale PRORA da cui il CIRA attinge i suoi fondi per la sperimentazione, anche degli USV, mentre al livello europeo i giochi vengono decisi alle ministeriali.

Attualmente l’indirizzo italiano è quello di proseguire, per quanto possibile, sulla via dello spazioplano anche attraverso cooperazioni con Australia, Giappone ed India. Mentre al livello europeo bisogna incassare il fatto che nell’ultima ministeriale si era deciso lo sviluppo di ARD…

Capito!
Un peccato, ho seguito un po’ il lavoro del CIRA e mi sembrava un programma promettente anche perché diverso rispetto a tutte le capsule che attualmente prosperano.
Non sono contrario alle capsule, ben vengano se servono a ridurre i costi e i tempi con tecnologia collaudata, ma sul luogo periodo qualcosa di nuovo e sperimentale è meglio! Aiuta a progredire!
Detto questo, la decisione è stata presa e, al di là dei sogni e delle velleità nazionali, bisogna rispettarla. Essere in gruppo e collaborare con altri è anche questo: rispettare le decisioni prese anche se non si condividono o comprendono

Occhio però a non confondere il programma USV del CIRA con un programma operativo o di analisi preliminare. E’ sempre stato sottolineato che si tratta di un programma di ricerca (come negli intenti del CIRA appunto) e di acquisizione di know how non sfociabile direttamente in un programma operativo, per questo è presente l’industria e non è compito del CIRA programmare e realizzare un mezzo destinato a missioni umane.

Certo, infatti la decisione sarà stata presa anche valutando queste cose

Al di la del fatto che non è compito del CIRA realizzare un mezzo destinato a missioni umane!

Dal punto di vista solamente sperimentale (di ricerca e sviluppo di know how) verrà (e quando) realizzato il volo suborbitale con il Vega? E a parte questo volo ci saranno altri voli sul tipo dei due realizzati (con palloni)?

Scusate per l’OT ma visto che si parla anche del nostro USV non ho resistito!

USV è un programma di ricerca, punto.
Nasce per far acquisire know-how alla nostra nazione nel campo vitale delle tecnologie di rientro portanti e volo ipersonico, in accordo con gli scopi del PRORA.

Non prevede lo sviluppo di veicoli spaziali operativi, manned o meno che siano, ma di “precursori” le cui tecnologie possono essere riusate per programmi maggiori.

Ulteriori informazioni sul PRORA al seguente link:
http://www.miur.it/0003Ricerc/0146Ricerc/0230PRORA_/0245Execut/index_cf3.htm