OTRAG

Negli anni 70’ il Germania un brillante ingegnere, Lutz Kayser (studente di Eugen Ranger), compi con l’aiuto di Von Braun, una serie di studi per la realizzazione di un lanciatore modulare per portare in orbita bassa carichi di piccola entità a costi molto contenuti. Il concetto alla base del progetto era quello di utilizzare quanto disponibile sul mercato, senza dover inventare qualcosa di nuovo. Il lanciatore doveva essere realizzato come cluster di vari moduli contenenti kerosene come combustibile e acido nitrico in funzione di ossidante. L’alimentazione alla camera di combustione era garantita dalla pressurizzazione, eliminando in questo modo il bisogno di costose e pesanti pompe. Il controllo della spinta veniva attuato mediante una valvola comandata elettricamente, che permetteva 3 soli modalità di spinta: stop, half-mode e full mode. Era inoltre possibile controllare la spinta di ciascun motore in modo da poter seguire un certo programma di volo. La spinta inoltre non faceva eccedere i 3g di accelerazione in modo da rendere più leggera la struttura. I moduli venivano raggruppati in assieme a formare dei bundle di dimensioni variabili a seconda del paylod da trasportare. Kayser immaginava di poter creare dei grandi cluster per lanciare carichi di svariate tonnellate!!! Il più potente della famiglia doveva essere composto da 600 moduli (e quindi da altrettanti motori) ognuno dei quali lungo 40 m. La disposizione in parallelo dei vari moduli, e il conseguente staging parallelo, davano la possibilità di trasportare carichi di grande diametro.

Il mancato sostegno da parte del governo tedesco, costrinse Kayser a fondare una sua società la OTRAG, la quale operò dalla fine degli anni settanta fino all’inizio degli anni ottanti, prima in Zaire, poi in Libia e infine in Svezia. Nonostante i successi ottenuti dai test, che confermarono la validità del progetto, pressioni politiche da parte degli USA e voci fatte circolare secondo la quale il progetto era in realtà un sistema missilistico da vendere ai paesi in via di sviluppo, ne decretarono la fine. Kayser comunque non si è perso d’animo, e nel 2005 ha fondato in america la von Braun Debus Kayser Rocket Science LLC nella quale è confluito tutto il know-out della OTRAG. Con questa, Kayser spera di poter attirare l’attenzione dei privati per la realizzazione di un lanciatore estremamente economico.

Non ho capito questa frase, dalla pressurizzazione di cosa, degli stessi propellenti o da un gas apposta che aumentava la pressione ai propellenti o solo ai gas della camera di combustione?

Capisco che nei tumultuosi anni '70 abbia ricevuto pressione lobbistiche; se questo razzo fosse andato in porto bastava, ho letto su un testo degli anni '80, che si pagasse e chiunque poteva avere in orbita qualunque cosa.

Il problema e’ come far arrivare il propellente alla camera di combustione. Questo si puo’ fare in due modi: attraverso delle turbine che pompano il carburante dai serbatoi e lo fanno arrivare in pressione nella camera di combustione, oppure mettendo in pressione tutto il serbatoio in modo che la sola pressione spinga il propellente verso la camera di combustione. Il primo metodo e’ quello utilizzato sui vettori, perche’ da delle prestazioni molto maggiori, a prezzo di una notevole complessita’. Il secondo metodo e’ quello che si usa per i motori imbarcati sui satelliti (perche’ funziona bene anche in assenza di gravita’). L’idea dell’OTRAG era quella di realizzare un vettore di basso costo che utilizzasse proprio questo sistema.

Se vuoi saperne di più sui cicli di funzionamento dei motori a razzo, ti consiglio queste pagine:
http://en.wikipedia.org/wiki/Pressure-fed_cycle_%28rocket%29
http://en.wikipedia.org/wiki/Expander_cycle_%28rocket%29
http://en.wikipedia.org/wiki/Gas-generator_cycle_%28rocket%29
http://en.wikipedia.org/wiki/Staged_combustion_cycle_%28rocket%29
sono le pagine di Wikipedia sui 4 cicli più usati

http://www.aero.org/publications/crosslink/winter2004/03_sidebar3.html
è una pagina che li riassume tutti e 4

L’idea alla base di questi razzi comunque è semplice quanto geniale. Peccato che non abbia avuto seguito.

Grazie ragazzi per le risposte che avete fornito…solo ora ho rivisto questo vecchio thread…l’idea di questo tipo di razzo non è male…certo non penso che con una cosa del genere si possa mandare su molta roba, ma è sicuramente un modo da considerare per piccoli payload…sicuramente un qualcosa che una università potrebbe tranquillamente comprare per lanciare i proprio satelliti ed evitare di utilizzare vecchi ICBM come il Depner…chissà magari in futuro…

Il problema e’ che il concetto del lanciatore OTRAG, per quanto possa sembrare affascinante, e’ tutto da dimostrare. per non parlare della precisione (probabilmente bassa) dei parametri orbitali ecc.
Giusto per sfatare un mito, in genere in genere le idee controcorrente, in campo aerospaziale, spesso non hanno successo non solo per la nota tendenza alla conservativita’ degli ingegneri, ma anche perche’ non offrono dei veri vantaggi