Passeggiata turistica sotto il livello del mare

Una «galleria» sul fondale, a 7 metri di profondità, aperta a ospiti e ricercatori. Progetto da 12 milioni di euro di un consorzio italiano

A sette metri di profondità in un mare così trasparente da sembrare un effetto artificiale di grafica computerizzatanascerà il primo tunnel sotto il mare progettato e realizzato da italiani. Sarà costruito entro l’anno nel Ras Mohammed National Park in Egitto, penisola del Sinai, ai confini con Sharm el Sheikh e avrà due scopi: aiutare i biologi marini, ecologi e climatogi a studiare la barriera corallina e consentire ai turisti, non solo sub, di visitare le profondità del mare senza provocare danni al fragilissimo ecosistema messo in crisi negli ultimi anni da eserciti di subacquei spesso maldestri.

Il progetto - già finanziato con dodici milioni di euro costerà complessivamente venti milioni di euro - si chiama «Underwater marine observatory» ed è stato realizzato da Università di Pisa, Fincantieri, Finmeccanica, Galielo e la multinazionale genovese Dapollonia e il Consorzio Pisa ricerche. «Il tunnel sarà lungo una quarantina di metri - spiega Francesco Cinelli, docente di Ecologia all’Università di Pisa - I visitatori percorreranno un pontile che li condurrà alle Porte, un ascensore sottomarino o una scala a forma di elica, che raggiungerà una profondità di sette metri. Poi si entrerà nel tunnel di acciaio con un diametro di tre metri, ancorato a dodici metri sul fondo del mare. Il visitatori potranno vedere lo spettacolo della barriera corallina attraverso a finestre di plexiglass di due metri di lunghezza e uno di larghezza».

Un disegno del progetto
Un disegno del progetto
ll percorso prevede di attraversare un’area molto colonizzata di fauna e flora e di coralli straordinari. Ci saranno animali che si adatteranno a questa struttura e potranno essere ammirati mentre danzano davanti al tunnel. «Si tratta di un primo esempio al mondo di tunnel sommerso di grandi dimensioni per usi scientifici e turistici di queste dimensioni. – continua Cinelli -. Servirà anche a valutare il comportamenti animali e a climatologi e biologi marini ed ecologi a studiare questa parte di mare”. Il progetto è anche una dimostrazione delle capacità imprenditoriali di un ateneo, l’Università di Pisa (www.unipi.it) , che insieme all’industrie può realizzare strutture di grande valenza tecnologica e scientifica.

Marco Gasperetti
mgasperetti@corriere.it
29 gennaio 2007