Per Griffin la Luna prima di tutto...

In una dichiarazione, rilasciata durante il International Astronautical Congress di Glasgow, in Scozia, il Direttore della NASA Mike Griffin ha affermato che la NASA deve, prima di pensare a qualsiasi tipo di missione manned diretta verso Marte, dimostrare la propria capacità di costruire e mantenere una Base Lunare. Ha fatto anche l’esempio di quale tipo di missione andrebbe realizzata per testare “sul serio” le possibilità di una missione marziana: 1) inviare un equipaggio sulla ISS per un periodo da 6 a 9 mesi, 2) trasferirlo sulla Luna per lo stesso periodo di tempo senza nessun altro rifornimento oltre a quello che si sono portati dietro dalla stazione, 3) tornare sulla ISS e rimanervi per un periodo di altri 6/9 mesi senza rifornimenti ed infine rientrare sulla Terra… :scream:
Ovviamente Griffin non dice che una missione del genere vada effettuata ma soltanto che quando saremo capaci di farla potremo pensare seriamente ad una missione umana su Marte.
Solo così si possono apprezzare i veri ostacoli tecnologici e fisiologici che si frappongono, per il momento, ad uno sbarco su Marte.

Fonte: http://www.space.com/news/080930-griffin-lunar-outpost.html

come dargli torto?

concordo pienamente, gli uomini che andranno lassù saranno soli…

meglio fare le “prove” vicino casa

Con una base lunare sarà possibile anche simulare una missione SU Marte. E’ più che ragionevole, però: almeno 2 anni di simulazione continua … :star_struck:

E’ piu’ o meno e’ il minimo di durata per un giro A/R con i mezzi di propulsione attualmente disponibili.

Paolo

Mi sembra molto sensato. Certo si è perduto un sacco di tempo negli ultimi anni e le prospettive attuali dello sviluppo dei nuovi vettori mi sembrano non promettere sviluppi in tempi brevi. In questi casi mi chiedo se un consorzio internazionale non potrebbe accelerare i tempi di sviluppo e messa in opera. Banalmente mi sembra che avere più agenzie nazionali che concorrono allo stesso obbiettivo con progetti paralleli rappresenti un inutile spreco di risorse.

Si, ma ognuno vuole la sua indipendenza nello spazio e non vuole condividere le sue tecnologie con gli altri. Ne più ne meno come nei mitici anni '60. Ecco programmi ridondanti, grandi spese per il raggiungimento di un obiettivo che se fosse basato sulla cooperazione internazionale sarebbe molto più economico. I governanti non imparano mai.

nel 1980 Leonid Popov e Valery Ryumin rimasero 185 giorni a bordo della Salyut 6 ed allora si pensava vi fosse anche il tentaivo di vedere l’adattamento dell’umo nello spazio proprio in vista di una missione su marte …

Beh, ormai 6 mesi sulla ISS se li fanno tranquillamente e “lavorano” in questi 6 mesi…ok adesso si dovrebbe andare per qualche mese sulla Luna e altri 6 sulla ISS…dimenticavo tutto senza Progress/ATV/HTV…
:grin:
Beh dai però un “piccolo passo per l’umanità” è stato fatto! facciamo come la Cina, un passo alla volta, con calma! :wink:

si, ma mi pare che ci fu pure un russo che soggiorno per 400 e rotti giorni di fila sulla mir…

il record attuale e di V.Poliakov con 437 giorni di permanenza continua nello spazio!!!

http://www.rcvr.org/scuole/negrar/media/lavori/spazio/URSS/urss.htm


edit:

ops!

c’è anche Vasilj Avdejev con 742 giorni continui su mir! :fearful: :scream:

Asp. non ci sbagliamo, penso che quel valore sia il conto dei giorni accumulati su missione diverse…non continue

Il record cumulativo di giorni di permanenza nello spazio è detenuto da un altro russo, Sergei Krikalev, con 803 giorni, 9 ore e 39 minuti. :scream:

un’esperienza che se ripresa potrebbe gia’ inquadrare molte problematiche della lunga permanenza nello spazio; ricordiamo anche tutti gli studi sull’affiatamento degli equipaggi delle Saljut, considerando che chiusi in una stazione spaziale per molte settimane e’ bene essere sempre sulla giusta lunghezza d’onda…

E no dimentichiamoci che fino a due secoli fa gli uominio che partivano per mare stavano via anni, passando mesi in navigazione. Addirittura sulle baleniere si stava molti mesi sempre in navigazione, quindi ne deduco che problemi psicologici non ce ne dovrebbero essere molti, dal momento che oggi si può sempre essere in contatto con amici e tecnici grazie alle telecomunicazioni che allora non c’erano.
Per quanto riguarda gli effetti sul fisico umano, eh, li sono problemi. dopo 6 mesi in assenza di gravità occorre almeno qualche mese di riabilitazione. Li vedo male i nostri esploratori marziani fare riabilitazione su Marte. Oh, il tempo non manca, però… Poi c’è il caso di un cosmonauta russo che era appena scesa dal Slijut 7 o dal Mir, che dopo pochi mesi è stato rispedito su, ma la sua reazione psicologica fu molto negativa e dovettero riportarlo giù il prima possibile. Marte… no, prima consolidiamo la Luna.

Per non parlare delle radiazioni…