Perdita di liquido refrigerante dalla Sojuz MS-22 (68S)

Davvero riusciamo a sopravvivere solo per 10 minuti a 35 gradi con 100% di umidità?
Queste non sono condizioni quasi normali in alcune zone equatoriali?

La cabina e l’interno della Sokol sicuramente saranno ventilati, è la norma in tutti i veicoli spaziali (non essendoci convezione, si deve forzare la ventilazione). Ma se le condizioni sono quelle in tutta la cabina, ventilare servirebbe a poco.

2 Mi Piace

No, non sono condizioni normali. Quando la temperatura è alta, l’umidità relativa scende velocemente (in un certo senso l’umidità assoluta salirebbe anche, ma non influisce sulla sensazione di caldo). Personalmente ti posso dire che in Calabria sulla costa sono stato per ore per qualche giorno consecutivo a 48° senza soffrire, con umidità molto bassa.
Ci sono stati pochi casi registrati al mondo con temperatura di bulbo umido così alta.

1 Mi Piace

E invece no, la ventilazione favorisce l’evaporazione del sudore, anche se c’è 100% di umidità.

Sì certo, questo è chiaro (ho iniziato la mia esperienza lavorativa come ingegnere ECLSS :wink: ).
Solo non pensavo che scendesse così velocemente da non raggiungere praticamente mai il 100% a 35 gradi.

Ho sentito NASA (non oggi nella conferenza) parlare di esperienze fatte in Iraq e in Afghanistan, che hanno insegnato molto sulle capacità di sopportazione umana ad alto dew point, molto interessante.

Qui un articolo di Scientific American: “Our studies on young healthy men and women show that this upper environmental limit is even lower than the theorized 35 C. It’s more like a wet-bulb temperature of 31 C (88 F). That would equal 31 C at 100% humidity or 38 C (100 F) at 60% humidity.”

E qui la fonte (non disponibile gratuitamente): https://journals.physiology.org/doi/abs/10.1152/japplphysiol.00738.2021

3 Mi Piace

OT

Nella caverna di Naica in Messico (quella dei cristalli giganti) si raggiungono 55° C e il 95/99% di umidità. Gli speleologi riescono a visitarla per massimo 15 minuti se in perfette condizioni fisiche (e ne escono spompati).

5 Mi Piace

Nuovo articolo di Vincenzo Chichi pubblicato su AstronautiNEWS.it.

7 Mi Piace

Sulla ISS non ci sono produttori di ghiaccio? Potrebbe essere una via per deumidificare l’abitacolo. Il calore di liquefazione non è poca cosa, non avendo i dati termici della nave stimare è molto difficile ma qualche kg probabilmente è sufficiente a migliorare sensibilmente la situazione.

Domanda più che lecita, è stato preso in considerazione e proposto come idea per tenere bassa la temperatura.

Però a quanto pare hanno fatto i conti e visto che non sarebbe servito a granché, perché il problema non è la temperatura, ma l’umidità. Il ghiaccio può servire ad abbassare la temperatura, ma non a rimuovere l’umidità dall’aria.

4 Mi Piace

Grazie @LuckyFive , esplicitamente, per l’ottimo articolo che riassume il tutto anche per chi segue la situazione su Anews e non necessariamente qui. :clap: .

5 Mi Piace

Sono rimasto letteralmente affascinato da questa informazione.

Capisco che la Soyuz MS è un progetto “vecchio” nel tempo ammodernato ma che avessero “non smontato” il “modo analogico” è veramente incredibile.

Se c’è qualcuno che sa cosa significhi in termini di sistemi AOCMS è pregato di condividere (comunque inizio la ricerca)

1 Mi Piace

AOCMS = Attitude and Orbit Control Measurement System

Me lo sono chiesto anche io… Cercando “Soyuz analogue” su internet si trovano articoli che dicono come la nuova TMA-M abbia rimpiazzato con l’elettronica alcuni dei vecchi sistemi analogici, ma non riesco a trovare esattamente come funzioni.

L’unica cosa che ho trovato è questo articolo della BBC, che dice la seguente:
“The Soviet solution to the same navigation problem was an elaborate electro-mechanical box of rods, wheels and cogs surrounding a miniature painted globe of the Earth. Rather than electronic view screens, Soyuz employed dials and a periscope that cosmonauts looked through for docking.”

Credo che parlino di questo strumento, ma avevo capito che era stato tolto nella nuova versione della Soyuz, appunto perché sostituito da un sistema digitale, più piccolo e più leggero.

Credo che @fbadini abbia chiesto cosa significhi fare attitude and orbital control in maniera analogica, non cosa significhi l’acronimo :wink:

Grazie! In effetti avevo capito che avevano smontato ma forse lo hanno tenuto (ed hanno fatto bene).

The mechanical navigation system was phased out in the 1990s but the periscope remains today.

Mi immagino la scena in russo “compagno tira fuori dalla scatola il palantir che dobbiamo atterrare ad occhio” :wink:

esatto :slight_smile:

4 Mi Piace

Mi pare di capire che il sistema analogico sia andato oramai da tempo (almeno dalla Soyuz TMA), quello che i tecnici di RSC Energia hanno lasciato è semplicemente il telescopio con il sistema di allineamento elettro-ottico per il rendez-vous e docking, nonché il sistema VSK-4 “Cosmonaut Visual System” (erede del VZOR utilizzato nelle Vostok e Voskhod) per l’allineamento ad “occhio” dell’angolo di rientro in caso di tilt totale di tutti gli altri sistemi.

Nel caso vi interessa il funzionamento del sistema VSK-4, potete reperire una descrizione completa (in inglese) al seguente sito:

1 Mi Piace

È quello che avevamo capito tutti, ma allora cosa intende Krikalëv quando dice che se i computer vanno in avaria per caldo e umidità, “the system can be switched to analogue”?
Di cosa sta parlando?

1 Mi Piace

Magari in senso figurato “occhio umano = analogico”?
Chissà…

1 Mi Piace

In effetti stiamo speculando su un problema ai computer ma fino a che c’è corrente, il sistema del periscopio dovrebbe comunque continuare ad essere operativo con pochi V


Fonte

3 Mi Piace

Tanto focalizzati sulle due Sojuz che è passato in secondo piano il destino di un altro mezzo di supporto: la Progress MS-21. Com’era prevedibile, la partenza del veicolo di rifornimento è stato ancipato, dal 16 al 9 febbraio. A Bajkonur c’è soltanto la piattaforma 31/6 attiva per i lanciatori Sojuz 2.1, di conseguenza non è possibile gestire due lanci molto ravvicinati nel tempo. C’era infatti la sovrapposizione tra la finestra di lancio della Progress MS-21 e della Sojuz MS-23.

Mediamente un Sojuz 2.1 necessita di sostare tre giorni al sito di lancio per essere pronto al 100% al decollo. Portata a termine la “corsa” del razzo verso lo spazio, le infrastrutture di terra vanno ispezionate alla ricerca di danni dovuti alla forza dei gas combustibili del primo stadio del lanciatore e configurate per servire una nuova missione. Quanto richiedono queste operazioni? Verosimilmente qualche ora come un paio di giorni. Non si sa con esattezza, Bajkonur non ha una frequenza di lanci elevata, di solito sono ben dilazionati nell’arco dell’anno.

Comunque una settimana può essere una buona misura del tempo di rotazione per i siti di lancio russi.

4 Mi Piace

Il fatto è che le Sojuz portano ancora astronauti USOS, mentre ormai da tempo tutto il cargo USOS è trasportato dalle Dragon e dalle Cygnus, e le Progress sono ad uso praticamente esclusivo di Roscosmos (e quindi interessano un po’ poco al mondo “occidentale”)

1 Mi Piace

Certamente! Post addietro avevo sollevato la concomitanza dei due voli e provato ad immaginare la scelta di Roskosmos, non avendo contezza del numero esatto finestre di lancio a disposizione. Il dubbio era se fosse stato possibile trattare entrambe le missioni o se una sarebbe stata posticipata in favore dell’altra.

Ho colto l’occasione utile per fare il punto sulle tempistiche di rotazione e prontezza al lancio nei cosmodromi usati dalla Russia. Un aspetto non trascurabile in questo caso e che è stato considerato nelle varie riunioni :wink:

1 Mi Piace